Giugno, 2014
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Con “Orti in Festa” il verde entra in città
PONTECAGNANO FAIANO (SA). Rinaturalizzare le città per fermare il consumo di suolo e migliorare la qualità della vita. E’ questa la sfida che Legambiente lancia con Orti in Festa, la campagna dedicata all’orticoltura urbana che vedrà per il secondo anno consecutivo i volontari dell’associazione impegnati nel weekend del 21 e 22 giugno. Quest’anno l’iniziativa assume un ulteriore valore rientrando nell’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare indetto dalle Nazioni Unite. “OrtoCapitale” della manifestazione sarà Pontecagnano in provincia di Salerno, dove nell’area del parco archeologico, sono oltre 80 gli orti di città, di 100 metri quadri ciascuno realizzati da Legambiente e affidati ad anziani, e sempre più spesso a giovani. Tra questi spiccano gli orti didattici, veri e propri laboratori destinati alle scuole e ai bambini. Appuntamento domani sabato 21 giugno nell’area del Parco Archeologico c con il convegno nazionale “La piccola agricoltura di fronte alle sfide globali” a cui prenderanno parte tra gli altri la direttrice nazionale di Legambiente Rossella Muroni, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, Francesca Giarè, ricercatrice dell’Inea. A seguire lezioni di orticoltura per realizzare un mini orto sul balcone di casa, laboratori per i più piccini, visite guidate agli orti di quartiere. In Campania iniziative in Provincia di Caserta presso il Taverolaccio di Succivo, Eboli, a Scampia e presso gli spazi confiscati alla camorra a Posillipo .
In Campania, terra vocata all’agricoltura, si contano ormai quasi mille di queste esperienze, tra quelle organizzate direttamente da Legambiente, nei siti di Pontecagnano, Eboli e Succivo, e quelle realizzate grazie al progetto “Mille orti per la Campania”, promosso da Legambiente e finanziato dalla Regione. Riscoprire le tradizioni, gli usi e costumi di un territorio ma anche favorire l’inserimento sociale e lavorativo. Coltivare in modo biologico, biodinamico e naturale con un uso minimo di sostanze chimiche. E’ questa la carta d’identità degli orti urbani e periurbani gestiti in Campania dai circoli di Legambiente. Orti che hanno acquisito negli ultimi anni una forte funzione sociale e rappresentano un’importante occasione per migliorare la qualità della vita nelle città.
“Coltivare e promuovere gli orti urbani è un atto politico – ha commentato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – un atto di resistenza per socializzare, per autoprodurre cibo sicuro, di stagione, a km zero. Per risparmiare. Per non dimenticare saperi contadini e non perdere il rapporto con la terra, per riqualificare spazi abbandonati il cui destino è trasformarsi in piccole, bruttissime discariche. Per frenare l’avanzata del cemento. Per restituire alle periferie colore, bellezza, umanità. Il cittadino campano – conclude Buonomo di Legambiente – che vive nelle città, frequenta poco le aziende agricole, continua ad acquistare i prodotti primari nei grandi supermercati pur sentendo l’esigenza, di una maggiore genuinità e sicurezza di ciò che porta in tavola. È su questo aspetto che si aprono grandi spazi per gli orti di città che possono costituire una presenza ecologica ed ambientale, una strategia all’avanguardia per accorciare le filiere, combattere l’inquinamento, garantire sicurezza alimentare ricompensando gli sforzi dell’agricoltore e raccogliere la domanda e la richiesta del consumatore».
L’esperienza di Legambiente ha dimostrato l’evidente ricaduta ambientale, sociale ed economica. In particolar modo l’affidamento degli orti agli anziani è anche una risposta all’isolamento ed allo stress. L’esperienza di Pontecagnano ha dimostrato che gli anziani che quotidianamente coltivano la terra, oltre a trasmettere la cultura della coltivazione in modo artigianale ai giovani, sono usciti dall’isolamento, non soffrono di depressione
X Memorial Giovanni Caressa: il 24 e 25 giugno l’Anffas di Salerno ricorda il suo fondatore a dieci anni dalla scomparsa
SALERNO. Una due giorni di sport e formazione per ricordare la figura di chi quasi cinquant’anni fa fondò a Salerno quella che oggi è un riferimento imprescindibile sul territorio per l’assistenza socio-sanitaria e l’assistenza ai cittadini con disabilità e le loro famiglie, l’Anffas-Onlus di Salerno. Giovanni Caressa, dirigente della Figc locale, creò in città una casa accogliente e un centro di riabilitazione specializzato per centinaia di disabili intellettivi e relazionali oggi presieduta da Salvatore Parisi, di recente eletto nel Consiglio nazionale dell’Anffas in rappresentanza del Sud Italia.
Il Memorial partirà il 24 giugno, giorno in cui si celebra la festività di San Giovanni e i dieci anni dalla scomparsa del fondatore, con un torneo di calcio a 5 che coinvolgerà le compagini di quattro realtà associative del territorio: AGESCI – Gruppo Capi, ACLI PROVINCIALE, Corpo HUMANITAS e WEND Barka. Seguirà esibizione della Scuola di Danza “Professional Ballet” di Pina Testa.
Alle 15.30, presso il Salone dei Marmi del Comune di Salerno alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, l’Assessore alle Politiche sociali Nino Savastano, i Rettori delle Università di Salerno e Benevento Aurelio Tommasetti e Filippo De Rossi, si svolgerà un convegno celebrativo sul tema “ICF e inclusione sociale”. Nella circostanza sarà premiato il Presidente Nazionale dell’Anffas, Roberto Spezialeper l’impegno profuso nell’affermazione del diritto alla cittadinanza attiva dei disabili.
Il giorno succesivo, mercoledì 25, presso la sede dell’Associazione in via Del Tonnazzo in località Fuorni, si terrà il consueto torneo di calcio a cinque in cui gli ospiti dell’Anffas affronteranno le squadre dei centri di riabilitazione Anffas di Napoli. In serata la grande festa al Villaggio “Enea” sulla costa sud di Salerno con operatori, familiari e assisiti.
“E’ un momento importante per l’Associazione – spiega il Presidente Salvatore Parisi – che attorno alla figura di Giovanni Caressa continua nell’opera culturale di inclusione sociale dei cittadini con disabilità e di supporto ai loro familiari. Una commemorazione non è mai soltanto un’occasione di ricordo fugace ma l’occasione per rilanciare l’azione dell’Anffas su tutto il territorio perché nel nostro territorio un disabile non debba sentire ulteriormente il peso della sua condizione”.
Infine, nella mensa del Centro Anffas, sarà allestita una mostra fotografica che ripercorrerà il cinquant’anni dell’Associazione. (Anna Bisogno)
Progetto Gea: la Terra che vogliamo
VIETRI SUL MARE (SA). “Progetto Gea: la terra che vogliamo”. Appuntamento sabato mattina (21 giugno) alle ore 10.00 al Teatro comunale “Don Bosco” di Vietri sul Mare, con l’incontro promosso dall’ufficio per i problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni. “Sarà l’occasione per riflettere sulle tante ferite che il nostro territorio sta vivendo, sul rischio di “assuefazione” ad una illegalità che tende a distruggere le nostre bellezze, oltre che sull’impegno della Chiesa e sulla sua capacità di raccogliere il grido dei sofferenti”, spiega l’avvocato Cristoforo Senatore, dell’ufficio per la pastorale sociale ed il lavoro della Diocesi Amalfi – Cava.
All’incontro prenderanno parte l’arcivescovo di Salerno – Campagna – Acerno Monsignor Luigi Moretti; il Vescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni, Monsignor Orazio Soricelli; il sindaco di Vietri sul Mare, Francesco Benincasa; il procuratore aggiunto Dda del Tribunale di Salerno, Erminio Rinaldi; il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello; padre Antonio Sella, coordinatore rete interdiocesana del nuovi stili di vita; professore Gianluca Brunori, docente dell’Università di Pisa ed il professore Luigi Rossi dell’Università di Salerno. A moderare l’incontro sarà il dottor Antonio Memoli – segretario dell’ufficio pastorale sociale di Salerno.
“La nostra Chiesa locale – dicono i promotori dell’iniziativa – si assume la corresponsabilità di sostenere le giovani generazioni alle prese con le difficoltà il lavoro e il progettare la loro famiglia”
A Maiori, apertura del Complesso Abbaziale di Santa Maria dell’Olearia
MAIORI (SA). Il complesso monumentale di Santa Maria de Olearia, è certamente da considerare tra i più importanti insediamenti monastici benedettini dell’intero territorio amalfitano. Collocato lungo la statale amalfitana che collega il promontorio di Capo d’Orso con Maiori, il monumento, preziosa testimonianza di arte e architettura del primo medioevo
Notizie della sua fondazione risalgono al primo arcivescovo di Amalfi, Leone – rivestì la carica dal 987 fino alla morte, avvenuta nel 1029 – che concesse a Pietro, un eremita che viveva in compagnia del nipote Giovanni, nel luogo in cui avveniva la lavorazione dell’olio, di edificare la chiesa di Santa Maria dell’Olearia, così come è riportato nel Liber pontificalis ecclesiae amalfitanae,
Pietro era probabilmente un monaco eremita venuto in cerca di tranquillità e solitudine da qualche centro costiero della Sicilia o della Calabria, anche per sfuggire alle continue scorrerie dei saraceni, che nel corso del X secolo avevano invaso quelle regioni e causato un massiccio esodo di monaci greci.
Cresciuto in seguito il numero degli anacoreti, richiamati dalla fama di santità di Giovanni, si rese necessaria la costruzione di un vero e proprio fabbricato.
Ma l’evoluzione in senso monastico del sito avvenne dopo il 1087, allorquando l’eremo venne concesso dal Duca Ruggero Borsa a Pietro Pappacarbone, abate del monastero benedettino della SS.ma Trinità di Cava dei Tirreni.
Dell’antico complesso monastico rimangono oggi le tre chiesette sovrapposte, mentre il restante edificio è stato completamente trasformato per essere adibito a civile abitazione.
Ricavato all’ombra di un grande antro roccioso naturale, a lato della provinciale che collega Salerno con Amalfi, prima della realizzazione della strada, doveva presentare le conformazioni di un insediamento rupestre .
Per quanto suggestivi siano i connotati architettonici ed ambientali del sito, i dipinti che lo decorano però costituiscono il dato di maggiore interesse.
Essi rappresentano uno tra i più importanti gruppi di dipinti murali in Campania che ci siano pervenuti dal primo medioevo, tanto che alcuni di essi sono probabilmente i più antichi rimasti dell’epoca del ducato medievale amalfitano.
Si tratta di tre diversi cicli pittorici, tutti medievali, ma eseguiti in tempi diversi, dislocati in altrettanti ambienti sovrapposti di destinazione cultuale.
In seguito ai lavori di messa in sicurezza effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici per le province di Salerno ed Avellino, il Comune di Maiori assicura la fruizione della visita al complesso monumentale di
S. MARIA DE OLEARIA
questa settimana il 20 giugno (ore 15.30 – 18.30) e 21 giugno (09.00 – 13.00) e successivamente fino al 31 ottobre p.v., secondo il seguente calendario:
mercoledì: ore 15.30 – 18.30
sabato: ore 09.00 – 13.00
(Eugenia Apicella)
“Drive in Italy”: a Salerno il Pullman Azzurro della Polizia Stradale
SALERNO. La sicurezza stradale, veicolo d’integrazione sociale, è alla base del progetto “Drive in Italy”, della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale.
Il progetto, rivolto ai cittadini stranieri, mette in palio 1.000 corsi gratuiti di guida sicura e intende diffondere la cultura del rispetto delle regole della strada, insegnare le norme di circolazione vigenti in Italia e far conoscere le bellezze di alcune città italiane.
La promozione e la diffusione dell’iniziativa è attuata tramite il Pullman Azzurro della Polizia Stradale che attraverserà il territorio italiano facendo tappa in 9 città italiane.
Il Pullman ha iniziato il viaggio lo scorso 12 giugno 2014 a Brescia e, dopo aver sostato nelle città di Verona, Padova, Reggio Emilia, Pisa e Perugia, farà tappa a Salerno, sul Lungomare Trieste all’altezza della Camera di Commercio, il pomeriggio di venerdì 27, con apertura al pubblico dalle ore 15.00 in poi, e la mattina di sabato 28 giugno 2014, con apertura al pubblico dalle ore 09.00 in poi.
L’assistenza ed il supporto alla tappa salernitana del Pullman Azzurro saranno garantiti dal personale della Sezione Polizia Stradale di Salerno.
Il Progetto “Drive in Italy” raggiungerà poi Lecce per concludersi il 4 luglio 2014 a Crotone.
In occasione delle tappe del tour, tutti i cittadini stranieri potranno registrarsi direttamente nelle postazioni presenti sul Pullman Azzurro e avviare così il loro percorso formativo.
Presentato ufficialmente nel mese di gennaio 2014 dal Presidente dell’ANIA, Aldo Minucci, e dal Ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, il progetto “Drive in Italy” si basa su una piattaforma e-learning e per accedervi è necessario avere una patente di guida valida in Italia, collegarsi al sito internet http://driveinitaly.smaniadisicurezza.it e selezionare la lingua preferita. Oltre all’italiano sono disponibili l’inglese, il rumeno, l’albanese, il cinese e l’arabo.
Una volta effettuata la registrazione ed entrati nella piattaforma, sarà possibile avviare un percorso formativo, realizzato con animazioni ambientate in 12 città italiane.
Ai 1.000 partecipanti più meritevoli che avranno superato positivamente il corso di guida online, saranno offerti gratuitamente i corsi di guida sicura in cui è possibile apprendere le tecniche di guida utili ad affrontare situazioni di rischio sulla strada e vengono fornite le basi per migliorare le proprie capacità al volante. (Roberto Trucillo)