Settembre, 2015
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Alla ricerca della custodia perduta del creato: attualità scottante nei due libri di Cristina Morra da presentare venerdì 25 nella Sala di Rappresentanza del Comune
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sono due libri di Geografia storica, ma sanno aprire suggestive finestre oltre la storia e la geografia, “Il pianeta squilibrato” e “L’agricoltura nel mondo”, i due libri della Prof. Cristina Morra, docente di Geografia e Formatrice Didattica, originaria di Napoli e residente ad Arezzo, che saranno presentati venerdì 25 settembre p.v. , alle 17,30, nella manifestazione Alla ricerca della custodia del creato perduta – Riflessioni attive su una sostenibilità socioambientale, presso l’artistica Sala di Rappresentanza del Comune di Cava de’ Tirreni, con la presenza della stessa autrice e la relazione del Prof. Vincenzo Aversano, docente dell’Università di Salerno.
Con efficace essenzialità, e pur senza avvalersi degli effetti speciali offerti dalla grafica moderna, essi infatti, volando dalle tracce del passato fino alle incognite del “Futuro di noi tutti”, si sanno trasformare in un fascinoso romanzo dell’Uomo (ora solidale, più spesso lupo verso i suoi simili) e del suo rapporto con la Terra, del suo primitivo rispetto d’amore per la Terra, delle sue controverse scelte contro la Terra.
E, grazie all’uniformità della scrittura ed alle connessioni delle tematiche, sono di fatto due volumi in un’anima sola.
La prof. Morra unisce in sé sia la competenza del docente ad alto tasso di comunicazione, sia la profonda cultura di una persona che ha affidato ai libri (e ai viaggi) una parte sostanziosa del proprio kit di benessere, sia una plusvalente e prestigiosa autorevolezza che le ha fatto a suo tempo meritare la convocazione nella Commissione Nazionale Brocca per la Riforma della scuola. Su queste basi, nella sua Geovisione complessiva lei riesce in ogni capitolo a non perdere mai di vista il filo base: i rapporti tra uomo e ambiente, la capacità dell’Uomo di scrivere la firma del suo passaggio nel paesaggio, la gestione distributiva delle risorse, che fin dagli albori, dai primi scontri tra nomadi pastori e agricoltori stanziali (forse tanti Caino e Abele), ha generato e genera conflitti , violenze e disuguaglianze tra ceti sociali, comunità, popoli.
Questa storia lei la racconta con una chiarezza di linguaggio, pregnanza di sintesi e profondità di contenuti, illuminanti per il colto ed accessibili anche per il (quasi) inclito. Se si ha la pazienza della lettura allo stato puro di libri fatti al novantacinque per cento di parole (senza chiedere, come si fa spesso oggi, soprattutto la brevità superficiale ed il supporto delle immagini), ci si accorgerà che in tematiche scottanti come queste la Morra ci fa da cicerona perfetta, preoccupandosi, da docente qual è, di offrire, per ogni argomento o argomentazione, “prima il pane e poi il caviale”. Tiene cioè a spiegare innanzitutto di cosa stiamo parlando, attraverso definizioni, individuazione a schema dei nodi principali, argomentazioni che procedono cartesianamente per concetti chiari e distinti e sempre, sfruttando con valore aggiunto la mentalità giornalistica, mette in primo piano il concetto da evidenziare.
Rispetto alla trattazione pura e semplice, poi, con giusta furbizia comunicativa, inserisce gustosi e più distensivi capitoletti che raccontano realtà particolari, come lo shabono degli Yamamani (il villaggetto a circolo), l’utilizzo totale dello yak tibetano (un animale di cui, come nel nostro maiale non si butta niente), le soluzioni ecologiche ed energetiche della Danimarca, l’importanza strategica e rivoluzionaria della Tobin tax (la tassa sui mercati finanziari), la pittoresca produttività dei microfondi costieri (e noi ne sappiamo qualcosa), e via dicendo.
Anche questi a argomenti, però, non scivolano mai fuori dal filo conduttore di cui abbiamo parlato.
Un filo che parte dalla nascita rigeneratrice dell’agricoltura stanziale, successiva allo sfruttamento “a bruciature” dell’agricoltura itinerante e della coltivazione a debbio (che già era un progresso rispetto alla selvaticità dei primi uomini). Un filo che porta fino ai rischi contemporanei delle monoculture, delle piantagioni, della rivoluzione verde imbevuta però di additivi chimici e ambigue infiltrazioni transgeniche. Un filo che denuncia la progressiva perdita di identità del locale di fronte alle esigenze produttive del globale, che se significa alta comunicazione significa anche altissimi investimenti che richiedono un ritorno di profitto e quindi tendono a schiacciare le esigenze di comunità e di persone.
Questo filo ci fa viaggiare dalle origini dell’agricoltura, quando, sia pure con grande sforzo, l’equilibrio tra colture e necessità del posto riusciva a dare uno sbocco importante alle esigenze alimentari, ai paradossi dell’agricoltura contemporanea, in cui, a fronte di raccolti anche record, i prezzi dei cereali di base anziché diminuire spesso aumentano, perché comunque il raccolto è inferiore al fabbisogno reale e la gestione commerciale dei mercati aumenta disuguaglianze e sottosviluppo e la distanza tra popoli ricchi e popoli in difficoltà. E invece, se si rispettassero le esigenze reali delle collettività e soprattutto se la terra non fosse prosciugata o desertificata da politiche scellerate, il raccolto potrebbe garantire il presente ed il futuro. Invece, come denuncia con forza la Morra, per produrre di più oggi, siamo esposti al rischio averne meno domani.
Questo filo ci porta a viaggiare nell’interno del Sistema Mondo ed a farci vedere con lucidità tutti i principali problemi planetari, come le risorse in esaurimento, le fonti energetiche sufficienti solo a breve termine, le tante e letali forme di inquinamento, i pericoli della deforestazione, l’effetto serra, la mancanza di equità nei rapporti tra i popoli e, ancora più rischiosa, di equità tra generazioni.
E prova anche a suggerire delle soluzioni, che sarebbero del resto già note e praticabili se non cozzassero contro interessi ben definiti. Tra queste, segnaliamo , a livello agricolo, l’eliminazione dei latifondi e delle monocolture, con il sostegno alla piccola proprietà ed alle coltivazioni legate alle esigenze del territorio. Aggiungiamo anche una commercializzazione dei prodotti agricoli in cui non ci sia una forbice così elevata tra il ricavo del produttore (pochissimo) e quello del venditore finale (elevatissimo). In altro campo, sappiamo bene che lo strapotere della finanza e dell’economia più virtuale che reale non produce alcun benessere diffuso e che i monopoli delle tecnologie creano dipendenze politiche. E via dicendo. E non ci inoltriamo oltre, altrimenti corriamo il rischio di aumentare l’ammasso dei grovigli e la possibile comprensione del Sistema Mondo.
Ma non è solo questione di comprensione. È questione di scelte. E bene ha fatto la prof. Morra a darci gli strumenti per navigare senza disperderci nei suoi labirinti. Strumenti che sono in linea con atteggiamenti propositivi che, a livello globale, vengono anche da più parti. Dall’ONU, per esempio, che però incide ben poco sugli equilibri politici e militari. O da eventi come l’EXPO, che non a caso ha posto come tema proprio il problema dell’alimentazione mondiale, presente e futura (e i due padiglioni chiave in questo senso, il Padiglione zero e lo Slow Food, sono illuminanti dell’anima della manifestazione).
Una spinta importante, forse decisiva a livello globale, può anche venire dall’opportuna, felice e inequivoca insistenza, di fatti, segni e parole, con cui l’attuale Pontificato (vedi la recente enciclica, a cui si richiama esplicitamente il titolo della manifestazione) sta ponendo sul piatto tanti di questi problemi, non a caso scatenando anche reazioni ostili dei tanti farisei e dei potenti che si sentono minacciati e che preferiscono i segni del potere al potere dei segni.
Insomma, stiamo nel vivo del cuore del Mondo. Anche per questo batte così forte nella mente cuore della prof. Morra e quello dei suoi libri di geovisioni .
È un contributo significativo al processo di educazione, anzi di rieducazione delle nostre generazioni sconsideratamente moderne, perché si riattui realmente la sacrosanta custodia del creato, che è la più vera e amata e amabile Cosa Nostra. E soprattutto perché la globalizzazione della società non si trasformi, come teme Papa Francesco, in un’arida e desertificante globalizzazione dell’indifferenza.
- Locandina Alla Ricerca della Custodia del Creato
- Il logo del giorno della custodia del creato
- Paesaggio con disuguaglianza
- Vincenzo Aversano
- Cristina Morra
“Podistica Internazionale San Lorenzo”, mercoledì 23 settembre la presentazione della 54ª edizione
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Mercoledì 23 settembre 2015, alle ore 10.30, presso l’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa), è in programma la presentazione della 54ª edizione della “Podistica Internazionale San Lorenzo” – Trofeo Armando Di Mauro.
La storica manifestazione metelliana, organizzata dal Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo” e dal Comitato di Cava de’ Tirreni del Centro Sportivo Italiano, si disputerà domenica 27 settembre a Cava de’ Tirreni, con partenza ed arrivo nella frazione San Lorenzo. Numerosi, come di consueto, gli atleti prestigiosi ai nastri di partenza della gara, che si snoderà su un insidioso percorso di 7,8 km, caratterizzato da continui saliscendi.
Al termine del programma agonistico si svolgerà la cerimonia di premiazione, che quest’anno sarà arricchita da una “novità” e nel corso della quale sarà anche premiato l’“Atleta cavese dell’anno”.
Tutti i dettagli della 54ª “Podistica Internazionale San Lorenzo” ed il nome dell’“Atleta cavese dell’anno” saranno rivelati nel corso presentazione, alla quale interverranno:
– Vincenzo Servalli, Sindaco di Cava de’ Tirreni;
– Enrico Polichetti, Assessore comunale allo Sport;
– Pasquale Scarlino, Presidente regionale del Centro Sportivo Italiano;
– Giovanni Scarlino, Presidente del Centro Sportivo Italiano di Cava de’ Tirreni;
– Antonio Del Pomo, Presidente del Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo”.
La stampa e la cittadinanza sono invitate a partecipare.
Per info e contatti: Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo”, via San Lorenzo 2, 84013 – Cava de’ Tirreni (Sa). Tel: 347.7644927; sito web: www.podisticasanlorenzo.com; e-mail: info@podisticasanlorenzo.com
Ritorna a Cava de’ Tirreni la Mostra Mercato del disco da collezione
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Si preannuncia innovativa, ricca di significato e di alto livello qualitativo la sesta Mostra mercato del disco da collezione, che si terrà domenica 27 settembre a Cava de’ Tirreni presso la Mediateca, con inaugurazione alle ore 10.
La manifestazione, promossa e sostenuta dal Centro Commerciale Naturale, organizzata con la collaborazione della Mediateca e del Vinyl fest di Salerno, presentata in conferenza stampa sabato 19 settembre al Comune alla presenza del Sindaco Vincenzo Servalli, gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale, dell’Ente Provinciale per il Turismo, dell’Azienda di Soggiorno e Turismo ed è sponsorizzata da due imprese legate alla nostra città, la Grafica Metelliana e l’industria IMA di Ciro Mannara.
Pur essendo la sesta edizione, segue di ben quindici anni la quinta, che, come le precedenti, si era tenuta nei locali dell’ex Mercato Coperto e, come le precedenti, era stata organizzata da Giuseppe Imparato, uno dei massimi collezionisti nazionali e internazionali (possiede tutte le copertine originali dei dischi dei Pink Floyd!), con la collaborazione affettuosa e preziosa della moglie Rossella Lambiase e del cognato Franco Lambiase.
Purtroppo, dopo pochissimi anni, sia Rossella che Franco troppo precocemente sono scomparsi,. Per questo, e per una serie di altri motivi “cittadini”, l’iniziativa era stata interrotta, almeno a Cava, perché Imparato ne ha organizzate comunque altre, e sempre di qualità, in Regione ed anche fuori Regione.
Il gran ritorno è stato stimolato, oltre che dalla “voglia matta” di un cavese di esporre in casa propria, anche dalla nascita dell’Associazione “Il Collezionista”, presieduta da Federico Guida, che, nell’ambito del contenitore “ScavaCava” si è presentata ufficialmente la scorsa primavera, sempre in Mediateca, con l’intenzione di aprire finestre varie e qualificate in vari rami del collezionismo, e di far diventare Cava un riferimento stabile per tutto questo mondo così particolare.
Fu il Commissario Straordinario dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, Carmine Salsano, a prendere la palla al balzo ed a proporre come prima iniziativa specifica il ritorno della Mostra del Disco in Vinile a Cava De’ Tirreni. Giuseppe Imparato e Il collezionista non si sono fatti pregare due volte.
E la sesta edizione è diventata una realtà. In continuità con la tradizione, tanto è vero che essa sarà dedicata alla memoria proprio degli indimenticabili Rossella e Franco. Ma anche con alcune innovazioni significative.
Innanzitutto, con la spinta degli altri soci dell’Associazione “Il Collezionista”, è stata aggiunta una sezione originale ed affascinante: la 1° Mostra Mercato degli Strumenti di Riproduzione Musicale “Dal grammofono al Juxe box”, curata da Amedeo Tarulli, il “mago del giocattolo antico”.
Inoltre gli espositori, che sono tutti esperti qualificati, sono disposti a valutare il valore di mercato dei dischi d’annata che qualunque visitatore vorrà sottoporre alla loro attenzione. E questa è la prima volta che si offre un tale servizio.
Le proposte, il luogo, il prestigio di Giuseppe Imparato hanno avuto nell’ambiente un effetto scossa, tanto è vero che non solo si è avuto il tutto esaurito (tutti occupati i venti stand a disposizione!), ma si è creata una fila di attesa di almeno altrettanti espositori!
Questo è un grande auspicio per il futuro. Significa che le finestre aperte dall’Associazione “Il Collezionista” si stanno subito spalancando, e,se, come tutto lascia prevedere, ci sarà il successo sperato, spunteranno nuovi orizzonti per il collezionismo e per la Città di Cava de’ Tirreni.
A cominciare, ad esempio, grazie alla presenza di “King Tarulli”, dallo sviluppo del settore giocattolo antico, con un paio di iniziative mirate e magari con la nascita del sempre auspicato e auspicabile Museo del Giocattolo. Che sia finalmente la (s)volta buona?
- Da sin. Matilde Nardacci, Mario Galdi (AST), Raffaele Fiorillo, Alfonso Prisco e Ciro Mannara (Il Collezionista), Amedeo Tarulli, il Sindaco Servalli, Giuseppe Imparato
- Raffaele Fiorillo presenta l’iniziativa a nome dell’Ass. Il Collezionista
- In primo piano la locandina, sullo sfondo, Giuseppe Imparato
- Dietro la locandina. Amedeo Tarulli
- Il grafico Ernesto Manzolillo, creatore del manifesto
- Il Gruppo dei Collezionisti il giorno della presentazine ufficiale dell’Associazione
- Le stelle di Mario Schifano, una delle rarità più preziose della Mostra
Onore ai volontari che hanno domato il fuoco di Monte Finestra. A quando gli onori ufficiali della Città?
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il nostro giovane amico Giorgio Monetta, fresco, attivo e pimpante militante dell’Ente Montecastello, oltre che attento partecipante alla vita della Città, ci segnala giustamente questa incisiva nota di Livio Trapanese, scritta in occasione del recente incendio di Monte Finestra domato da volontari. La riproponiamo volentieri su Vivimedia, sia per rendere omaggio allo spirito civico di Giorgio e di Livio, sia anche perché entrambi sottolineano una sostanziale latitanza delle istituzioni nel sostegno e negli elogi ufficiali di persone che per pura ed appassionato senso di cittadinanza svolgo la funzione utile e necessaria di guardiani delle nostre bellissime colline.
E rimaniamo sempre con la speranza che anche nelle istituzioni si accenda un bell’incendio: quello della riconoscenza verso questi magnifici cittadini benemeriti…
A tutto possiamo porre rimedio, eccetto che alla recrudescenza verso l’ambiente, come dimostrato dallo sversamento, abbandono, deposito “selvaggio” dei rifiuti in ogni angolo della “Città dei portici” e, per ultimo, a fine stagione estiva, l’appiccamento di ben sei focolai su Monte Finestra
Alle ore 18.15 di giovedì 10 settembre 2015, dal cuore della “valle metelliana” sono stati avvistati una serie di focolai, di notevoli dimensioni, indubbiamente di origine dolosa, che invadevano il versante nord-est del Monte Finestra.
Senza indugio, volontari della località Contrapone di Passiano, in particolare il solerte e dinamico Antonio Senatore, alias “il guardiano”,, perché abitante alle pendici del monte più alto di Cava de’ Tirreni (1.139 mt. s.l.m.). Purtroppo, il “servizio foreste” della provincia di Salerno, a mezzo di propri addetti, è giunto sul posto alle ore 18.45, e dopo un primo intervento, non risolutivo, alle 20,00 ha lasciato la zona d’operazione.
Stante la vastità dell’incendio, che stava distruggendo buona parte della vegetazione, sono intervenuti in autonomia gli abitanti della località Contrapone, coordinati dal già citato “guardiano”, Antonio Senatore, quale esperto conoscitore della montagna, il quale ha fornito un notevole supporto logistico, quali ricetrasmittenti, pale, badili, torce e non solo.
Grazie ai volontari del Contrapone, nonostante sia poi calata la notte ed il vento in quota stava alimentando notevolmente l’incendio, è stato possibile domarlo definitivamente. Le operazioni di spegnimento sono terminate solo dopo la mezzanotte.
Il guardiano Antonio Senatore, senza indugio ha formato e coordinato due squadre di volontari, che radiocollegate, si sono portate in direzioni opposte, accerchiando le fiamme.
La Città di Cava de’ Tirreni, in assenza delle Istituzioni, è grata ai volontari cavesi: Antonio Senatore (detto il guardiano), Vincenzo Senatore, Francesco D’amore, sempre accompagnato da “arlecchino” suo fedele amico a quattro zampe, Daniele D’amore, Francesco Fariello, Gennaro, Alfredo ed Antonio Adinolfi, Manuele Lamberti, Danilo Palumbo, Giovanni Pisapia e Alfonso Luciano.
Rifiuti: controlli anche sui condomini
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nel mirino del Nucleo di Polizia Ambientale e Degrado Urbano, non solo attività commerciali e privati ma anche i condomini.
Le ispezioni di questa mattina, hanno attenzionato soprattutto il rione Sala, ed in particolare via Onofrio Di Giordano, dove sono stati verificati alcuni bustoni pieni di rifiuti di ogni genere.
Dal controllo effettuato con la presenza del personale della Metellia Servizi, gli agenti della Polizia Locale, hanno potuto constatare che tutte le buste di rifiuti non differenziati erano riferibili ad un condominio della zona.
Si è quindi proceduto, a norma di regolamento, a sanzionare il condominio, nella persona del legale rappresentante, con una ammenda di 500,00 euro.
“Non essere sorpresi in flagranza mentre si sversano rifiuti fregandosene di differenziare – precisa l’assessore all’igiene urbana, Nunzio Senatore – non significa farla franca. La responsabilità può essere ascritta anche al condominio che è tenuto a far rispettare le norme sulla raccolta differenziata ai propri condomini. Quindi, una volta accertata la provenienza, magari da scontrini o ricevute che riportano indirizzi, si procederà a sanzionare l’amministratore del condominio. Ci spiace che l’inciviltà di qualcuno ricada su tutti i condomini, ma l’Amministrazione comunale deve perseguire l’obiettivo di porre un freno a questa odiosa abitudine e spero che anche i condomini per bene ci diano una mano sollecitando chi è restio a seguire le regole”