Ore contate per il sindaco Galdi ?

marco-galdi-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Quello che si sta consumando a Cava de’ Tirreni in queste ore è il fallimento della classe politica di centro destra, che per quattro anni e mezzo ha amministrato la città.
Lunedì dovrebbe essere presentata al presidente del Consiglio la mozione di sfiducia al sindaco Galdi firmata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Comunista e le civiche Cava Millennio e La Città Nuova. La discussione in Consiglio comunale potrebbe avvenire già nell’assise convocata per il diciassette novembre.
A questo punto, stando alle dichiarazioni di voto già espresse, non ci sarebbe più scampo per il primo cittadino. Si consumerebbe, ancora una volta e sarebbe la terna consecutiva, dopo le amministrazioni Messina e Gravagnuolo, la maledizione dei numeri uno.
Nessuno dei primi cittadini, infatti, è riuscito a portare a termine la propria amministrazione. Quella di Galdi era arrivata con una maggioranza bulgara in Consiglio comunale, oltre il 6o per cento, dopo il karakiri dell’ex sindaco Gravagnuolo, un patrimonio di consensi dilapidato che avrebbe dovuto invece garantire non solo una amministrazione serena, ma anche il governo della città per una seconda legislatura.
Ed invece si è contraddistinta per un girotondo di assessori mai visto prima, segno ineluttabile della fragilità degli uomini e dell’azione politica espressa, che ha trasformato un monocolore pidiellino in una selva oscura di liste e partiti. L’ultimo atto di questa farsa politica che sarebbe tutta da ridere, se non fosse che si sta giocando sulla pelle dei cittadini cavesi, dopo quella inscenata da Fratelli d’Italia, è quella recitata da Forza Italia, quella locale, che in un comunicato dell’ultimora ha scaricato definitivamente il sindaco Galdi, sconfessando il capogruppo consiliare Enrico Polacco (di area Gasparriana) e imposto le dimissioni all’assessore Passa.
Solo pochi giorni fa si parlava addirittura di un ingresso del gruppo dei Responsabili per Cava, i fedelissimi di Galdi, in Forza Italia, un accordo benedetto dagli ambienti romani e dal coordinatore regionale, ma evidentemente bocciato dai potentati salernitani, che non hanno digerito il tentativo di aggiramento, via Urbe, di Galdi. Di qui la dura presa di posizione e l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri forzisti cavesi, almeno sulla carta.
Poi bisognerà vedere quanti e quali dei tre azzurri seguiranno la linea del partito o passeranno sulla sponda di Galdi, così come quanti e quali dei sette Fratelli d’Italia voteranno la sfiducia, nonostante abbiano firmato la mozione. A dare il segno ed il livello della pochezza di questa classe politica di centro destra è stato lo stesso sindaco Galdi, che all’uscita dei Fratelli d’Italia dalla maggioranza non ha nascosto di aver dovuto ingoiare molti rospi e dovuto fare buon viso a cattiva sorte alle ingerenze ed imposizioni dei cirielliani.
Basterebbe infatti scorrere la lista degli assessori succedutisi, quella dei dirigenti, leggasi comandante della polizia locale in gonnella e di incaricati e funzionari di staff.
Risultato, il comune metelliano è in predissesto, il sindaco è ad un passo dall’essere defenestrato, e con l’arrivo del commissario prefettizio le tassazioni rischiano di arrivare ai massimi livelli.
Si voterà per il prossimo sindaco entro maggio 2015.


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