Cava de’ Tirreni (SA). Addio sogni di gloria. Il pari col Lamezia cancella le speranze promozione

La strada per la gloria sempre più in salita per la Cavese di Emanuele Troise. Il pareggio con il Lamezia del Giovedì Santo complica maledettamente i piani per recuperare il gap di classifica sulla Gelbison.

La formazione metelliana non è andata oltre la divisione della posta in palio, anzi ha rischiato di capitolare persino al cospetto dell’ex figliol prodigo Sasà Campilongo.

Una partita nata bene, però. Con il risultato sbloccato dopo appena un paio di minuti. Ma complicatasi subito dopo a tal punto da aver fatto aleggiare sul Simonetta Lamberti lo spettro della sconfitta. Alla fine, come spesso accade nel gioco del calcio, è arrivato un salomonico pareggio a sancire il nulla di fatto tra le due contendenti ai posti di damigelle d’onore del girone I della serie D.

La reginetta resta ancora la Gelbison ma attenti al quarto incomodo. L’Acireale è in ascesa. Ha battuto la prima della classe e deve recuperare ben 4 gare prima del termine della stagione. Insomma potenzialmente ha tutte le chance di vincerlo questo strano campionato, condizionato nel suo svolgimento sensibilmente dalla pandemia. Ma veniamo alla cronaca della gara del Lamberti.

Come dicevamo parte a razzo la squadra di Troise, a trazione anteriore in questo turno con ben 4 attaccanti tutti insieme in uno spregiudicato 4-2-4 messo in campo. Banegas, Allegretti, Foggia e Bacio Terracino sono un superlusso per la categoria e subito al minuto numero 2 scardinano la retroguardia lametina.

Azione da manuale iniziata dai piedi di Allegretti che recupera palla sulla trequarti, assist per l’accorrente Banegas che sale a destra dell’attacco metelliano, passaggio filtrante per Foggia che dal cuore dell’area ospite brucia tutti e insacca alle spalle di Lai. Il vantaggio facile facile trovato illude gli aquilotti. Che invece di affondare i colpi rallentano sensibilmente i ritmi lasciando pian piano campo e pallino del gioco agli avversari.

Dopo una serie di azioni di marca calabrese sprecate al 13’ arriva il pareggio lametino. Umbaca lancia lungo per Bollino lasciato libero di stoppare da Viscomi e con freddezza servire per l’accorrente Torrenova la palla di un rigore in movimento che l’attaccante centrale ospite non sbaglia. Il pareggio cambia gli equilibri della partita. Sale in cattedra il Lamezia. E al 18’pt la Cavese si complica la vita. Su una ripartenza fulminante la squadra di Campilongo fa malissimo.

Potenza si fa scavalcare da Bollino e per frenarne l’ardore lo placca. Per l’arbitro nessun dubbio. È rosso diretto. In inferiorità numerica la sfida prende una piega indesiderata per i colori biancoblù. E al 28’pt arriva il raddoppio ospite.

Ancora una volta Bollino, tra i migliori della partita, inizia un’azione pericolosissima e la conclude nel migliore dei modi. Il lancio è per Umbaca nel cuore dell’area aquilotta che stoppa e restituisce la sfera all’attaccante che insacca con un fendente imprendibile.

Gara sempre più giocata sull’agonismo e sui nervi piuttosto che su schemi, che saltano tutti in casa metelliana. Con il cuore l’undici bleu foncé si getta nella metacampo ospite, sfidando anche le ripercussioni legate allo sbilanciamento in inferiorità numerica.

E i frutti arrivano poco prima del duplice fischio che sancisce la fine della prima parte del match. È il 40° quando Gabrieli viene steso ingenuamente da Amenta in area. L’arbitro indica subito il dischetto del penalty. Dagli undici metri va Allegretti che insacca con un tiro forte e angolato sul quale nulla può fare Lai.

Nella ripresa la Cavese rischia di passare ancora in almeno altre tre occasioni anche se la formazione ospite è sempre in agguato pronta a graffiare in contropiede. Al 13’st arriva però a ristabilire la parità anche negli uomini in campo arriva il secondo cartellino giallo beccatosi dall’ex Sirignano.

Le opportunità migliori tutte sui piedi di Foggia. Prima è il palo a negargli la gioia della doppietta personale nella gara, quando sotto misura mette il suo piattone sul legno alla sinistra di Lai battuto. Poi un bel tiro ravvicinato neutralizzatogli da Lai in volo plastico.

Infine, ed è questa la più ghiotta delle occasioni, una dormita inspiegabile su un assist al bacio di Kone che lascia l’amaro in bocca per una vittoria fallita per questa ingenuità. Foggia si incarta e mancando della giusta lucidità non opta per la deviazione di prima sull’assist del compagno di squadra subentrato poco dopo la mezzora ad Allegretti. Quell’attimo di indecisione gli è fatale perché permette alla difesa ospite di chiudere in extremis.

Poi più nulla. Al triplice fischio suoi volti stremati dei metelliani stampata la cocente delusione per l’occasionissima sprecata di attaccare la prima piazza del girone, vista la concomitante sconfitta con l’Acireale della Gelbison.

Ma il destino di questo campionato pare proprio ormai segnato. Anche se la matematica dice ancora di no.

E l’imperativo è crederci fino all’ultimo.


Cavese (4-2-4): Anatrella; Potenza, Lomasto, Viscomi, Caserta (22′st Maffei); Corigliano (31′ Gabrieli), Romizi (9’st Aliperta); Banegas (9’st Palma), Allegretti (33’st Kone), Bacio Terracino; Foggia.

In panchina: Paduano, Altobello, D’Amore, Maiorano.

Allenatore: Emanuele Troise.

Lamezia Terme (4-3-3): Lai; Miliziano, Miceli (19’st Da Dalt), Sirignano, Amenta; Maimone, Salandria (17’st Corapi), Bezzon; Umbaca (16’st Amendola), Terranova (40’st Provazza), Bollino (21’st Haberkon). In panchina: Gentile, De Marco, Rusescu, Tipaldi. Allenatore: Salvatore Campilongo.

RETI: 3′ Foggia, 13′ Terranova, 28′ Bollino, 40′ Allegretti.

Arbitro: Edoardo Gianquinto di Parma.

NOTE: gara a porte chiuse per la squalifica di un turno del Simonetta Lamberti. Terreno in ottime condizioni, giornata primaverile. Ammoniti: Romizi, Campilongo, Palma, Lomasto.

Espulsi: Potenza, Sirignano, Banegas (dalla panchina). Angoli: 4 a 3 per il Lamezia terme. Recuperi: 2’ pt, 4’ st.


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