CAVA DE’ TIRRENI (SA). Due proposte (Cinque stelle e PD) per arrivare a rifiuti zero. Con la speranza che non finiscano nella spazzatura

Movimento-Cava-5-stelleIn tempi in cui troppo spesso i movimenti creano tourbillon da “fermate il mondo voglio scendere” e i partiti sembrano partiti per quel paese dove ci si dimentica proprio il motivo per cui sono partiti, ben vengano gli spunti di riflessione su problemi reali, che dovrebbero essere una sana abitudine ed invece purtroppo vengono visti come una felice eccezione.

I benemeriti a Cava sono per la circostanza il Movimento Cava Cinque Stelle cittadino e poi, sulla scia, il Partito Democratico. Il primo ha prodotto un documento con una serie di proposte sui Rifiuti Zero (per la riduzione dei rifiuti, l’abbattimento dei costi ed un’adeguata azione di recupero e riciclaggio), diffuso alle stampe e poi pubblicato sul cartaceo di Cavanotizie.it. Il secondo ha preso spunto da quel documento ed ha rimpolpato il progetto con una serie di significative integrazioni. Ne parleremo presentando la proposta del Partito Democratico, ma implicitamente, facendo il confronto, verranno fuori anche i capisaldi del movimento.

Raffaele-FiorilloInnanzitutto, nel documento PD si manifesta una concordia piena nel campo della premialità, con l’attuazione piena del codice a barre sui sacchetti dei rifiuti, perché il riconoscimento avvenga in funzione della quantità di rifiuti consegnata e con la possibilità attraverso il codice di conoscere in diretta la produzione di rifiuti in atto e di monitorare lo status generale di tutte le pratiche personali grazie alla piattaforma informatica collegata ad Eagle. Un salto di qualità verrebbe invece dato dalla proposta PD delle Eco-Gamification, cioè una competizione tra frazioni e quartieri e premi in interventi straordinari sul territorio di quelli che producono di più.

Su premialità e possibilità di aree specializzate per la rivendita di oggetti pesanti rottamati, la proposta PD è quindi convergente con le linee precedenti. In aggiunta, l’idea di conferire all’Isola Ecologica il materiale soggetto a premialità ulteriormente differenziato, in modo da risparmiare sulla selezione ed aumentare i ricavi (plastica divisa per tipologia di oggetto e contenitore, vetro bianco e vetro colorato, carta e cartone, alluminio e ferrosi e banda stagnata). Ciliegine importanti sulla torta sarebbero anche l’installazione nell’isola ecologica di un sistema di pressatura per ottimizzare i trasporti, e la realizzazione di Ecopunti in zone strategiche del territorio, per favorire la raccolta di materiale riciclabile specifico.

Pieno sostegno PD alla proposta pentastellata delle compostiere domestiche, da incrementare mediante incentivazioni di vario genere, favorendo così la trasformazione “in proprio” di materiale organico in sostanze concimanti.

Giuseppe-AleottiUnanime il consenso per la proposta di sostenere e promuovere la sana pratica del vuoto a rendere di una volta, e poi non solo l’uso privilegiato di prodotti di materiale riciclato e “verde”, ma anche attività di riuso e di riassemblaggio di manufatti di vario genere, compresi gli oggetti ingombranti. A questo il PD aggiunge la proposta di organizzare appositi mercatini e giornate di libero scambio riguardanti gli oggetti usati.

Naturalmente, per garantire la realizzazione ottimale di questi obiettivi, è importante un’azione di prevenzione adeguata, favorendo, come nella proposta pentastellata, l’eliminazione dell’uso di materiale non riciclabile o non compostabile, la sostituzione dei pannolini usa e getta con quelli riutilizzabili, l’installazione di sistemi di distribuzione alla spina (per latte, bevande, detersivi, alimentari) capaci di ridurre al massimo l’uso di contenitori inquinanti. Sarebbe benvenuta anche l’installazione in luoghi pubblici, come aziende e scuole, di fontanini che in distribuzione riducano la pesantezza dell’acqua. In più la proposta del Partito democratico prevede la realizzazione di una mappa della qualità della fornitura di acqua potabile, che permetta all’utente di conoscere, come già per tanti prodotti, quello che beve e che consuma e quindi di regolarsi sull’opportunità o meno di acquistare bottiglie preconfezionate.

La proposta del Partito Democratico contiene anche un poker di proposte significative di tipo strutturale: l’unificazione e la riorganizzazione del servizio di raccolta; la formazione di una società mista in collaborazione con altri comuni della Costiera e la costruzione di un impianto di selezione da realizzarsi con un bacino di più comuni, conformemente con le esigenze di accorpamento e di rapporto pubblico-privato individuate dalla nuova legge regionale 5/2015 e con conseguente abbattimento di costi ed efficientizzazione dei servizi); l’istituzione di un Centro e di una Consulta rifiuti zero, che rappresentino lo strumento operativo e di controllo e monitoraggio del progetto e quindi siano il punto di riferimento di ogni operazione.

Come si vede, una progettazione ampia ed articolata, che richiede operatività, efficienza ed anche il coraggio di un investimento che sarebbe comunque molto redditizio. Tenendo conto che anima della proposta è Raffaele Fiorillo (che l’ha presentata insieme col nuovo Segretario Giuseppe Aleotti), il quale quando era Sindaco proprio con l’istituzione della Se.T.A. raggiunse, almeno all’inizio, il top del prestigio personale e dell’immagine di avanguardia della Città, crediamo che la nuova proposta possa rappresentare uno strumento di riflessione importante, e magari un altro salto nell’avanguardia. Da realizzare senza metterci cappelli, ma con la giusta sinergia con le istituzioni e con il possibile e doveroso coinvolgimento, almeno nel merito, per il Movimento Cinque Stelle che ha smosso le acque.

Ricordiamo quello che diceva il Presidente John Kennedy: “Non chiedete solo cosa lo Stato possa fare per voi, ma anche cosa potete fare voi per lo Stato”. Ergo…


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