CAVA DE’ TIRRENI (SA). San Giuseppe in un Pozzo di disagi, lesioni del manto stradale e degrado delle tubature: proteste.

Alfredo e Pasquale Senatore, davanti al fontanone di San Giuseppe al Pozzo,  mostrano i rappezzi e il degrado del manto stradale

Alfredo e Pasquale Senatore, davanti al fontanone di San Giuseppe al Pozzo, mostrano i rappezzi e il degrado del manto stradale

Un manto stradale continuamente in preda a crepe, affossamenti e avvallamenti causati da avarie d’acqua delle tubazioni sottostanti.

Un manto stradale sottoposto a pressioni e schiacciamenti dovuti al passaggio degli automezzi pesanti, che per di più causano tutt’intorno, e quindi anche nelle case, scosse di tipo sismico, fastidiose e rumorose, soprattutto nelle ore di riposo, e tutt’altro che innocue, viste le lesioni che contenta ma inesorabile costanza si aprono nei musi delle case circostanti.

Un manto stradale continuamente sottoposto a rappezzi, che incerottano le ferite solo provvisoriamente e per pochissimo tempo.

Un manto stradale indifeso quando è più sano e trattato con uno spirito da seconda classe e con interventi non a regola d’arte, di cui l’ultimo è solo un sinistro esempio.

Un manto stradale che è stato rifatto negli ultimi tre anni per ben tre volte (ad esempio, in occasione del passaggio del giro d’Italia) sia dal Comune di cava de’ Tirreni che dal Commissariato di riferimento del Sarno, ma proprio per le condizioni suindicate si trova nella condizione permanente del rifacimento tutto da rifare.

Questa è la desolante condizione del tratto di strada nazionale che attraversa la località di San Giuseppe al Pozzo, in particolare la zona che si trova tra la Chiesa ed il cosiddetto “fontanone”, dove tra l’altro si può “ammirare” anche lo storico (e degradato) arco nei pressi del quale si svolse a fine Settecento la battaglia di Santa Lucia contro i Francesi, così come è rappresentata dallo spettacolare affresco di Clemente Tafuri che campeggia nella Sala di rappresentanza del Comune.

Un momento della manifestazione del 14 marzo organizzata dai cittadini di San Giuseppe al Pozzo. Al tavolo, Pasquale Senatore e Pasquale Scarlino

Un momento della manifestazione del 14 marzo organizzata dai cittadini di San Giuseppe al Pozzo. Al tavolo, Pasquale Senatore e Pasquale Scarlino

Per ridurre la desolazione, gli abitanti del luogo si sono costituiti in Comitato (i cui primi cinque firmatari sono Alfredo Senatore, Salvatore Senatore, Fioravante Murante, Sergio Bove, Alfonso Vitale, mentre il portavoce, prima di fatto poi anche ufficiale è l’avv. Pasquale Senatore) e da mesi sono mobilitati in azioni di denuncia e di protesta. Hanno sottoscritto in gradissimo numero un appello, perché venga il più presto possibile realizzato un raccordo a regola d’arte del manto stradale per tutta la mezza carreggiata per quindici metri, dal civico 209 al civico 215, che poi sarebbe anche la parte sulla quale si procede, con cadenza quasi mensile, da un rappezzo all’altro.

Con una richiesta di più ampio respiro, nell’appello vagheggiano una soluzione radicale del problema attraverso la sostituzione dei tubi della condotta non idonei a sopportare il carico dei mezzi pesanti.

In assoluto, ma sapendo bene che le contingenze economiche per ora non lo permettono, auspicherebbero una ristrutturazione complessiva di tutto il sistema delle fognature e dei pozzi di scarico, che nella zona, pur caratterizzata da svariati capannoni industriali, è molto disagevole, sia per i miasmi puteolenti sia per la mancanza di tubature anche in luoghi nevralgici, come sono quelli in prossimità delle aziende.

Le prime due richieste però non sono da libro dei sogni, così come non lo è quella di evitare il traffico di autocarri ed autoarticolati, dirottandoli, nel transito tra Cava e Nocera, attraverso la vicina via Pasquale Santoriello, molto più attrezzata per sopportare pesi e passaggi gravosi.

Se anche questo fosse problematico, e non crediamo che lo sia particolarmente, sarebbe almeno doveroso imporre dei limiti di velocità in prossimità del tratto interessato: ne guadagnerebbero immediatamente sia la qualità del manto stradale sia la qualità della vita degli abitanti.

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L’assessore ai Lavori Pubblici e Vicesindaco Gaetana Lazzerotti

I cittadini di San Giuseppe, in pubblica riunione nel corso del pomeriggio (presieduta da Pasquale Senatore e dal consigliere di opposizione Pasquale Scarlino), hanno preso atto con soddisfazione di quella che è comunque un’apertura di speranza.

Un elemento molto incoraggiante è la presenza dei rappresentanti dell’Ausino, perché, mentre il puro riasfaltamento del manto stradale sarebbe un puro rappezzo pronto come gli altri a sfaldarsi al più presto, un rinnovamento, sia pure parziale, delle tubature, almeno nella zona più abitata, sarebbe il primo tassello, necessario e non costosissimo, di un’azione che nel tempo (e soldi permettendo) potrebbe poi portare ad una soluzione più ampia e radicale del problema, nei termini suindicati.

Certo, sarebbe stato preferibile che all’assemblea partecipasse almeno un esponente dell’Amministrazione (e pure l’invito c’era stato, ed anche “caldo”). Certo, i problemi di San Giuseppe al Pozzo non si fermano qui: la già citata puteolenza da fognature inadeguate, rimborsi di espropri che attendono da anni, strade e stradine trascurate e degradate, troppe “distrazioni” degli enti competenti….Ma il primo segnale richiesto c’è stato.

Sarà la “svolta buona”?

Attenderemo insieme che venga primavera … e allora si vedrà.


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