Inaugurata da Marco Rizzo la sezione del neonato Partito Comunista. Il gruppo fondatore fa capo a Michele Mazzeo, consigliere comunale ed ex candidato a Sindaco

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Domenica 23 marzo, nel salone dell’Hotel Victoria-Maiorino di Cava de’ Tirreni, con la partecipazione di esponenti regionali e nazionali, si è tenuta la prima assemblea del neonato gruppo cittadino del Partito Comunista, facente capo al Partito Comunista (ex CSP, Comunisti Sinistra Popolare), di cui è segretario nazionale Marco Rizzo, che è personalmente intervenuto alla manifestazione.

A questo partito ha aderito circa due mesi fa un piccolo gruppo di militanti del locale Circolo della Rifondazione Comunista, guidato da Michele Mazzeo, consigliere comunale in carica, oltre che rivale di Galdi e Gravagnuolo alle ultime elezioni a Sindaco, in cui ha ricevuto anche un buon successo personale.

La scelta di questo gruppo è stata dettata da divergenze politiche con gli altri militanti sulla linea politica locale. A loro si sono affiancate altre persone senza militanza politica alle spalle ma unite dagli stessi ideali.

Nel corso della manifestazione si sono presentati anche i nuovi dirigenti del Partito.

Il neo segretario, Gennaro Thiago Nenna, giovanissimo ma già con svariate esperienze di militanza, si è detto felice di essere stato eletto segretario ed ha promesso un impegno attivo e tenace, soprattutto nei campi cruciali del lavoro, della sanità e della scuola.

Michele Mazzeo ha rievocato il distacco dal Partito della Rifondazione Comunista: non è stato per nulla senza dolore, ma si trovava oramai in una condizione di emarginazione per le considerevoli divergenze sulla linea generale. Egli ha garantito continuità con l’ impegno personale di sempre: si lavorerà insieme perché possa tornare, almeno a livello locale, la passione per la politica.

Dopo il saluto del Segretario regionale Alessandro Zingone, è intervenuto Marco Rizzo, segretario nazionale e personaggio politico di gran rilievo, a suo tempo apparso anche numerose volte nei dibattiti RAI, quando era esponente di spicco del Partito della Rifondazione Comunista. Egli ha rilanciato le basi ideologiche del Partito: la storia del movimento comunista internazionale, la spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre in Russia, l’azione di Lenin e, per lo spirito socialista che l’anima, anche quella di Stalin, suo continuatore. Insomma, egli si è richiamato alle origini, recriminando sul fatto che già dagli anni ’50, il socialismo russo cominciò ad inseguire il modello del capitalismo, subendone l’influenza fino a diventare subalterno ed alla fine sconfitto. Egli ha contestato anche la scelta di Palmiro Togliatti, che nell’immediato dopoguerra, dopo la lotta resistenziale, preferì la scelta del governo nazionale anziché premere su una lotta comune con il Partito socialista.

Su questa scia, il Partito Comunista, fondato qualche anno fa, ispirandosi a tali ideali e fondando la sua lotta sulla lotta della classe operaia, ha già preso le distanze, nella storia attuale, dagli errori di governismo e parlamentarismo del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito Democratico dei Comunisti Italiani.
Su base sindacale, il punto di riferimento sarà il Fronte Unitario dei Lavoratori (FUL), che unitamente al partito ha intrapreso il lungo cammino per il superamento del sistema capitalistico e l’istituzione di una vera democrazia proletaria.

Alla fine della manifestazione, tutti ad inaugurare la neonata sezione cittadina, in via Matteo Della Corte 13.

Lo scrivente, pensionato statale, che è uno dei membri della segreteria (insieme con Gennaro Thiago Nenna, studente, con Michele Mazzeo, ex dipendente dell’Alfa Sud di Pomigliano, con Marilena Cirigliano, ostetrica, Eva Benincasa, cantante, Mariano Mastuccino, studente) fa giungere ai suoi compagni, ed a se stesso, l’augurio che il gruppo possa espandersi e riuscire ad essere già in breve tempo un punto di riferimento presso il mondo del lavoro e generalmente presso tutti i precari, gli sfruttati, gli oppressi.
(Guglielmo Cirillo)

 

 


Commenti non possibili