Dal 18 ottobre una rassegna teatrale per bambini, organizzata dalla libreria Marcovaldo di Claudia Di Cresce, la cavese che ha scritto Geronimo Stilton

CAVA DE’ TIRRENI (SA). C’è una volta in mezzo al Corso Umberto, al civico 325. Passando sotto questa volta, ci si trova in un grazioso spazio-cortile, a cui fa capo un negozio caratterizzato da un simpatico gattone volante. Dentro, un ambiente con piccolo soppalco, riempito da tanti scaffaletti colorati, qualche tavolino, delle sedioline, il dominio giocoso del verde e del viola e tanti, tanti libri e tanto tanto spazio per distendersi a terra, giocare, stare insieme. Uno spazio che possiamo immaginare all’occorrenza riempito di bambini più o meno vocianti e tutti giocanti, ora libro alla mano, ora libro all’ascolto, ora albumino da colorare, ora perline da sistemare, ora sabbia da impiastricciare.

È Marcovaldo, la libreria per ragazzi che, nata due anni fa, è diventata un simpatico punto di riferimento per bambini, ragazzini e genitori accompagnatori e, all’occorrenza, “spettattori” e magari anche “giocatori”.

A gestirla, due pimpanti occhi chiari e acuti di trentenne ragazza (tra)sognante in speranzosa e sudorosa ascesa: Claudia Di Cresce. Non una qualsiasi, ma un talento giovane che tre anni fa per De Agostini e Piemme ha scritto i testi di ben ventotto fascicoli di una serie di cinquantasei con tema il viaggio e con protagonista nientemeno che Geronimo Stilton, vale a dire uno dei top mondiali della letteratura per ragazzi, il simpatico topacchione giornalistone, un po’ fifone e col cognome formaggione, della fantomatica città di Topazia, capitale della mitica Isola dei Topi. Non è da tutti, decisamente…

Con lei facciamo due chiacchiere in libertà sulla sua nuova attività, comodamente accovacciati su due sgabellini colorati, accanto ad un delizioso minitavolino.

Come ti è venuta l’idea della libreria per ragazzi, un esercizio che da noi praticamente non esiste?

L’hai detto! Non esisteva. Era la libreria che non c’era e adesso c’è!

Parli da innamorata delle favole: con i tuoi trent’anni sei rimasta ancora una Peterpagnottella?

E se no facevo una libreria-ludoteca per bambini? Ma, a parte le favole, non dimenticare che sono anche una giovane che deve lavorare per farsi un futuro. E qui c’è molto meno da sognare… Comunque innamorata lo sono: delle favole certamente, ma anche e soprattutto dei libri. Da quando ero piccola. Ne ho letti e divorati a centinaia.

Già, e fin da piccola ti piaceva scrivere. Non vorrei sbagliarmi, ma a dodici anni hai vinto un premio di poesia con una poesia già molto matura sulle lacrime della guerra nell’ex Yugoslavia…

È vero, ma da un po’ di tempo, un poco per gioco, un poco per passione, un poco per necessità, il mio tempo è superriempito da altre occupazioni.

La libro-ludoteca, appunto. Perché Marcovaldo?

La mia passione per la lettura… Marcovaldo è un personaggio di Calvino, che ricerca il verde, la spontaneità, la natura, la semplicità anche nelle complicatissime metropoli.

E il gattone volante?

Un’idea mia realizzata alla grande dall’amico Davide Vignes, fantasioso grafico di lusso. E soprattutto amico.

L’unico amico collaboratore?

No, no…Per fortuna le relazioni non mi mancano. Amici e amiche: un bell’elenco. Non li cito tutti, ma, oltre a Davide, fammi fare almeno un nome: la cara Simona Fredella, solare “fantasista” e attrice di grande talento.

Qual è il target della libreria?

I bambini, naturalmente, ed anche i ragazzi nella prima adolescenza. Sviluppiamo le nostre attività rispetto a quattro fasce di età: primi tre anni, da quattro a sette anni, da sette a dodici anni, da 13 anni in su, più o meno fino ai sedici.

In che cosa Marcovaldo si distingue da una normale libreria provvista di libri per ragazzi, oppure da una semplice ludoteca?

Per la qualità dei libri, che vanno ben oltre l’offerta tradizionale stile Violetta, Peppa Pig o Geronimo Stilton oppure classici puri, e comprendono anche volumi di nicchia di alto livello, tanto è vero che possiamo dire di essere più forniti anche della stessa Feltrinelli. Nella qualità e nella tipologia dei giocattoli: ad esempio, siamo gli unici concessionari della Djeco, vale a dire una delle ditte più prestigiose d’Europa. E puntiamo molto sulla creatività pura, del tipo di quella suggerita dalla sabbia e dalle perline, per esempio. E poi per l’attenzione dedicata alla lettura animata, che riscuote sempre un grande successo e che effettuiamo anche fuori negozio, ad esempio nelle frazioni e nelle villette. Senza contare che di librerie-ludoteche specializzate dalle nostre parti se ne contano sulla punta delle dita, diversamente che nel Centro Nord Italia.

Durante le letture animate i bambini conservano sempre viva l’attenzione?

Generalmente sì. Appena si entra nel vivo della storia, se l’animatore non perde il ritmo, non li stacchi più finché non si arriva al dunque. Anche perché il nostro obiettivo è di farne degli spettatori attivi, favorendo la loro partecipazione alla vicenda raccontata, con la voce e con il corpo. Imparando ad ascoltare e respirando l’aria di tanti libri, si innamoreranno anche delle pagine scritte ed è più facile che diventino amici fedeli della lettura.

Non correte il rischio di fare da baby sitter, specie con i più piccoli?

Non direi, perché i genitori, soprattutto durante le animazioni, non depositano i figli, ma spesso rimangono spesso pure loro ad ascoltare e partecipare. Quando i bambini sono particolarmente piccoli, rimanere e collaborare è di fatto una necessità.

Che tipo di adesione ricevete per i giochi e le serie di letture animate?

Più o meno dalla quindicina in su. All’inizio, due anni fa, ci fu spesso il pienone, data anche la novità della cosa. Poi, una naturale flessione, ma negli ultimi tempi il picco è risalito ancora. E in questa stagione contiamo di fare il decisivo salto di qualità.

In che modo?

Intensificando il ritmo delle proposte di attività, ampliando il raggio delle offerte per la scuola, e poi, novità assoluta per Cava e fiore all’occhiello di tutta l’annata, organizzando la prima rassegna organica di teatro per bambini e ragazzi, che si terrà a partire da metà ottobre nel cortile del teatro Comunale. Con spettacoli e compagnie di tutto rispetto.

Il programma è già stato definito?

Certo! E il titolo è tutto un programma: Favole di corte e di lunghe – Teatro insolito per scompigliare la città.

Cominceremo il 18 ottobre, alle 17, con un corteo di musica e colori promozionale sotto i portici, seguito poi alle 18 da Le favole della saggezza, del gruppo Teatrin. Il 25 ottobre, sempre alle 18, la compagnia I mari della Luna rappresenterà con i suoi burattini Le guarattelle del Vesuvio. L’1 novembre Cristina Mazzaccaro, Simona Forte e Stefania Autuori in scena con Mia sorella non abita più qui. L’8 novembre, i pupazzi animati di Flavia Daello racconteranno di Ulisse ne la Tragicomica historia di un uomo chiamato Odisseo. Il 15 novembre il grande ritorno a Cava de Il Piccolo Principe, realizzato dal Teatro Scenidea con la regia sempre fantasiosa di Antonello De Rosa. Poi, di nuovo i pupazzi animati di Flavia Daello, il 22 novembre, a rappresentare Don Chisciotte, il cavaliere dalla trista figura. Burattini classici e Pulcinella show il 29 novembre, con le marionette di Pasquale Nasuto. Gran finale il 6 dicembre con La ciorta di Zeza, de “I Teatri sospesi”, e il 13 dicembre, con La storia di Nicola e della Dott. C. Cola, ancora con Stefania Autuori, Cristina Mazzaccaro e Simona Forte stavolta accompagnati da Marco De Gregorio. Anche questi titoli sono tutto un programma.

Capisco le urgenze del tempo e l’importanza del tentativo di questo salto di qualità, ma tu, come Claudia, escludi del tutto di tornare alla scrittura?

Vorrei, ma ora non posso. Spero di volere ancora, quando potrò…


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