Questa prima “La Tigre” di Giorgio Celli è in tema con quanto è accaduto durante e dopo la “Sagra dello struzzo”

La Tigre

C’è chi pensa che la natura sia buona

e  finisce nelle fauci della tigre

c’è chi pensa che la natura sia malvagia

e  abbatte a colpi di fucile la tigre

c’è chi pensa che la natura sia bella

e  mette nella gabbia dello zoo la tigre

c’è chi pensa che la natura sia utile

e  si fa una pelliccia con la tigre

c’è chi pensa che la natura pensi

e  seziona il cervello della tigre

c’è chi pensa che la natura sia in pericolo

e  fa un’osai di protezione per la tigre

c’è chi pensa che la natura sia Dio

e  trova l’uomo nella tigre

c’è chi pensa che la natura sia opera di Dio

e  dissocia l’uomo dalla tigre

c’è chi pensa che la natura sia natura

e  diventa parente della tigre

c ’è chi pensa che la tigre sia tigre

e  lascia in pace la tigre.

Giorgio Celli

Una poesia tanto facile e al tempo stesso tanto originale e propositiva: la tigre (ma forse dovremmo dire ogni animale) non è né buona, né cattiva, né bella, né utile, né…… Ogni sua classificazione porterebbe l’uomo ad un errore o per eccesso o per difetto: la tigre è solo la tigre e come tale va rispettata al pari di tutte le creature e soprattutto, al pari di tutte, va “lasciata in pace”.

Nota su Giorgio Celli

Giorgio  Celli, zoologo ed ecologo, è stato docente universitario a Bologna. Poeta molto originale, fu uno dei fondatori del “Gruppo ‘63”. E’ scomparso l’11 giugno di quest’anno.


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