PoesiadelNovecento 2011-2012

Rubrica di poesie del Novecento, note o poco note, “a commento” di fatti e accadimenti nazionali o locali. Parlare mediante i versi, “ le parole” dei poeti. Breve mio commento e note bio-biblio-grafiche del poeta autore della poesia scelta … di Antonio Donadio

 

VIETRI SUL MARE (SA). “Premio «Prendersi cura con il sorriso» al prof. Paolo Antonio Ascierto”

Premio speciale «Giovanni Battiloro» a giovani videomaker.


Torna per il terzo anno consecutivo, nel suggestivo anfiteatro della Villa comunale di Vietri sul Mare, a lui intitolato nel 2018, il “Memorial dott. Michele Siani”. L’appuntamento è per il 6 luglio prossimo alle ore 21.00.

Una edizione, quella di quest’anno, poliedrica e particolarmente carica di significato, sia sotto il profilo organizzativo che dal punto di vista delle tematiche poste al centro del Memorial.

A cominciare dalla scelta della data operata dall’organizzazione, ossia il 6 luglio, coincidente con il 60° compleanno del dott. Siani e dall’inserimento dell’evento all’interno del cartellone “Made in Vietri” curato dall’Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura del Comune di Vietri sul Mare.

Ma non sarà solo questa la particolarità dell’edizione targata 2020. Anche i temi dell’evento, ossia la medicina, da un lato, e la passione per l’attività di videomaker, dall’altra, due costanti della vita del dott. Siani, seppure ormai consolidati nell’ambito della manifestazione, riservano quest’anno grandi novità, con l’istituzione di due diversi Premi, rigorosamente realizzati in ceramica artistica vietrese.

Il Memorial, infatti, già nelle precedenti edizioni ha acceso i riflettori sul mondo della medicina e sul mestiere del “fare il medico”, attraverso l’intervento e le testimonianze di rappresentanti delle istituzioni sanitarie locali. Ancora di più quest’anno, alla luce della emergenza epidemiologica del Coronavirus – Covid 19, si è deciso di porre attenzione su quella che appare una “missione”, ossia la cura dei pazienti. L’organizzazione, infatti, ha istituito il Premio “Prendersi cura con il sorriso” che è stato assegnato, per l’edizione “0”, ad un medico emblema dell’abnegazione e della dedizione alla professione medica che ha contraddistinto il lavoro degli operatori sanitari del nostro paese, che sono stati in prima linea nella prevenzione e cura del Coronavirus.

Si tratta del prof. Paolo Antonio AsciertoDirettore dell’Unità di Oncologia Medica Melanoma Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori – Fondazione Pascale, che riceverà il Premio dalle mani del Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca.

Tanto anche nella convinzione che l’autorevole intervento del prof. Ascierto potrà ulteriormente rafforzare il messaggio di speranza nella ripresa del nostro paese, ma anche di attenzione e rispetto delle regole atte alla prevenzione e al contenimento del Covid-19.

Torna poi anche quest’anno il Premio Speciale Giovanni Battiloro”, istituito dall’organizzazione e dedicato alla memoria di Giovanni Battiloro, giovane videomaker che, il 14 agosto del 2018, ha perso la vita, insieme ad altre 42 vittime, nel crollo del ponte Morandi di Genova. La scelta è legata ad un evento che ha così tragicamente segnato la storia del nostro paese e la vita personale di tanti che in quel crollo hanno perso i propri congiunti. Ma l’attenzione è caduta proprio su Giovanni, videomaker per professione e batterista per passione, che coltivava due interessi condivisi da Michele Siani.

Il Premio andrà quest’anno a giovani videomaker frequentanti il Corso per “Tecnico della ripresa e del montaggio immagini”, dedicato alla memoria di Giovanni Battiloro e diretto a formare chi, come lui, sogna di fare questo mestiere. Fortemente voluto dalla sua famiglia e sostenuto dall’assessore regionale alla Formazione e alle Pari Opportunità Chiara Marciani, che interverrà al Memorial, il corso è stato organizzato dalla Regione Campania (Netcon) e punta a formare professionalità e fornire strumenti a chi sogna di diventare videomaker.

Al Memorial, firmato dall’organizzazione dell’Associazione culturale “Dott. Michele Siani” e reso possibile dal patrocinio del Comune di Vietri sul Mare, e dalla stretta collaborazione con la Pro Loco di Vietri sul Mare, non mancherà la musica, altra grande passione di Michele Siani e una delle arti, che, insieme a quella della ceramica, contraddistingue il Comune costiero, che per questa edizione sarà rigorosamente anni ‘60.

Ad esibirsi sul palcoscenico dell’anfiteatro all’aperto di Vietri sul Mare, infatti, saranno artisti e gruppi musicali vietresi che si uniranno in memoria del dott. Michele Siani, oltre che la band “Il Battito” di cui fa parte il papà di Giovanni Battiloro, Roberto. Sul palco vietrese si esibiranno “I Napul’è”, “Vienteterr”, “I Musicastoria” e i “Made in Swing”.

A completare il Memorial la proiezione di due clip video, uno che racconta la vita e la storia di Michele Siani, l’altro che racconta la vita e la tragica scomparsa del giovane Giovanni BattiloroClip video anche per la premiazione del prof. Ascierto.

Auguri per il nuovo anno 2012

Biglietto-augurale_web

“Questo odore marino” di Giorgio Caproni nel centenario della nascita

Questo odore marino

che mi ricorda tanto

i tuoi capelli, al primo

chiareggiato mattino !

Negli occhi ho il sole fresco

del primo mattino. Il sale

del mare …

Insieme, come fumo d’un vino,

ci inebriava, questo

odore marino.

Sul petto ho ancora il sale

d’ostrica del primo mattino.

Giorgio Caproni  da “Ballo a Fontanigorda e altre poesie” Emiliano degli Orfini, Genova 1938

Lirica a schema libero di 13 versi. Quasi tutti settenari. Sono presenti  alcune rime (Vv. 1-4 marino/mattino;  Vv. 9/11/13 vino/ marino) e un’assonanza (Vv 5/6 sale/mare).  Da notare un’elegante  alternanza di due sintagmi – chiave: odore marino (ai Vv. 1 e 10) e primo mattino (ai Vv. 3/4, v.6, v.13). Nel rincorrersi di questi due sintagmi, è tutta la forza di questa poesia. Il  luminoso (chiareggiato) mattino di un  giorno della sua Liguria, l’odore del mare, il tiepido sole appena sorto, tutto inebriava come l’ effluvio (fumo) di un buon vino. E il poeta stesso diventava parte del tutto, del paesaggio, attraverso il sale d’ostrica che ancora sente sul proprio petto. Dalla semplice percezione fisica a rappresentazione concreta del suo stato di naturale euforia che ancora gelosamente conserva, come cosa viva, sulla pelle.

Mario Luzi, Maria Luisa Spziani e Giorgio Caproni

         

 

 

 

 

 

 

 

 

      M. Luzi, M. L. Spaziani e G. Caproni

Giorgio Caproni (Livorno 1912 – Roma 1990) All’età di 10 anni si trasferisce con i genitori  a Genova. Maestro elementare, ma soprattutto poeta e anche traduttore e critico. Nel 1936, compare la sua prima opera “Come un’allegoria” a cui faranno seguito, tra gli altri,  “ Il seme del piangere” 1959 scritto per la morte dell’adorata mamma e il notissimo “Il congedo del viaggiatore cerimonioso “ 1965. La critica ufficiale, che in vita, era stata poco attenta a questo atipico e originale poeta, ora l’ annovera tra i grandi della letteratura del X secolo.

100 anni fa nasceva la poetessa Antonia Pozzi. Ricordiamola con la breve ma stupenda lirica “Pudore”

Se qualcuna delle mie povere parole

ti piace

e tu me lo dici

sia pur solo con gli occhi

io mi spalanco

in un riso beato

ma tremo

come una mamma piccola giovane

che perfino arrossisce

se un passante le dice che il suo bambino è bello.

1 febbraio 1933 – Antonia Pozzi

Antonia Pozzi

 

 

 

 

 

 

 

 

         Da “Parole” Garzanti, Milano 1989

In questa breve ma fulminante lirica, la giovane poetessa (aveva 21) con pochi tratti riesce a delineare l’intenso turbamento d’amore procuratole da un pur semplice complimento (Se qualcuna delle mie povere parole/ti piace) “trasmesso“ attraverso lo sguardo. La giovane donna prorompe in un riso “beato” ma è presa da un irrefrenabile tremore come – e qui la metafora è stupenda- una giovanissima mamma che arrossisce se qualcuno, anche un anonimo passante, le dice che suo figlio è bello. Pozzi riesce a tracciare una tenue e al tempo stesso fortissima linea di contatto tra i primi segni di un nascente amore e la maternità– credo molto agognato dalla poetessa- suo approdo naturale. La Pozzi morì suicida a solo 26 anni.

Antonia Pozzi (Milano 1912-1938) figlia di genitori borghesi e benestanti, dopo il liceo s’iscrive alla facoltà di lettere e filosofia e qui stringe amicizia, tra gli altri, con Vittorio Sereni e Dino Formaggio. Si laurea con una tesi su Flaubert (lavoro pubblicato postumo). Colta, intelligente, molto versatile e piena di curiosità, ama la natura e il bello in tutte le sue manifestazioni, ma non riesce a non sentire l’angoscia per tutto ciò che c’è di sbagliato, di tragico. Angoscia che si anniderà fin dentro il suo animo. Amò moltissimo la montagna e la fotografia; fu anche un’eccellente fotografa. Il 3 dicembre del 1938 si tolse la vita.

Anno nuovo 2012. Diamo uno “sguardo “al passato. Una poesia scritta per il primo gennaio 1900.

Vita di luce”  (Pel nuovo anno)

 

E’  il Novo Anno … ghirlanda

Ancora ignota di novelli fiori,

Che il Signore ci manda,

Di speranze, d’affetti e di dolori.

 

E noi con pensier novi,

Con nova forza e attività novella.

Che a noi ed altri giovi,

Guardiamo al foco che la vita abbella”

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Giuseppina Del Carretto

Sono solo le prime due strofe, la poesia è molto lunga (30 quartine). Poesia tratta da un libro “Strenna “ del 1900 (vedi foto) edito dal periodico “La donna e la famiglia” stampato a Genova (Tipografia della gioventù). Costava 3 lire. Da notare i fregi liberty della copertina.  Conteneva: Il calendario per l’anno 1900 e “Letture Femminili”: racconti, poesie, pensieri, aforismi. Una sana e fidata compagna per il nuovo anno.                                                                                Poesia molto semplice, intrisa di comune spirito religioso: il nuovo anno è visto come una ghirlanda di cui ignoriamo i fiori se non che saranno nuovi; ce li manda il Signore, ci sono fiori di speranze, di affetti ma anche di dolori. Ma noi, con forza nuova, non ci spaventiamo e attendiamo che tutto quello che verrà, giovi a noi e agli altri perché sarà come un fuoco (il fuoco di Dio) che farà bella la nostra vita. Ho scelto questi versi a mo’ di esempio per rilevare quanto essi siano lontani dalla poesia del Novecento. Solo dopo pochi anni (1916) Ungaretti scriverà “Il porto sepolto” opera che ha rivoluzionato tutta la poesia del passato secolo.

Giuseppina Del Carretto

Poetessa, crediamo molto popolare a suo tempo, ma della quale oggi non si sa nulla.