Cava de’ Tirreni (SA). Occhio al candidato n. 4 Stefano Cicalese (Città Democratica): “Il rilancio della Città nel dopo Galdi? Meno tasse, più trasparenza e sicurezza, Green Economy, Parco Culturale e tanti altri progetti …”
Quarto appuntamento nel nostro viaggio alla scoperta dei candidati a Sindaco per le elezioni di primavera. Dopo Servalli, Lamberti e Marco Senatore, ecco Stefano Cicalese, candidato ufficiale di Città Democratica già da molti mesi. A seguire, entro la settimana, l’intervista al Sindaco uscente, Marco Galdi.
Partiamo dall’anagrafe e dall’attività lavorativa?
Stefano Cicalese, nato a Cava de’ Tirreni il 02 gennaio 1967, sposato con figli.
Dirigente presso il Consorzio di Bacino SA1.
Titoli di studio?
Laurea in Economia e Commercio.
Quali sono i tuoi hobby?
Cinema – Cucina – Lettura – Sport.
Sul tuo podio ideale, quali libri collochi e perché?
-
ll vecchio e il mare, mi ricorda il periodo dell’adolescenza con la fortuna di aver avuto professore d’italiano Tommaso Avagliano, che mi ha trasmesso la passione per la lettura;
-
L’arte della guerra, mi ricorda il periodo del militare, passato tra le tante cose anche come responsabile dell’esercito per le fiere dell’editoria;
-
Il trono vuoto, tra gli ultimi che ho letto e che mi ha stimolato per la mia partecipazione alla vita politica.
E quali film e perché?
-
Il padrino I e II;
-
C’era una volta in America;
-
La grande Bellezza.
Tutti in maniera diversa rappresentano l’eccellenza di quest’arte.
Quali sono i tre cardini della tua etica personale?
La lealtà, l’onestà, il rispetto.
I tuoi modelli ideali in politica?
Giuseppe Dossetti, Adriano Olivetti, Ugo La Malfa.
E nella storia della politica cittadina?
Felice Scermino.
Mi colpisce che tu non abbia inserito né Raffaele Fiorillo (per il quale, pur con le riserve per le sue difficoltà di immagine pubblica, non hai mai lesinato lodi, dovute anche ad esperienze dirette) né Gravagnuolo, che, pur se all’interno di un’associazione a tuo dire molto dinamicamente democratica, è difficile pensare che non sia un mentore, almeno di oggi.
Ho conosciuto benissimo ed ho collaborato sul lavoro per anni con Fiorillo. Ho stima della sua dirittura morale, della sua intelligenza politica e della sobrietà dei suoi costumi. Gravagnuolo l’ho frequentato solo di recente, prima essendo io un dirigente del Consorzio e lui il sindaco della città, poi come iscritto all’associazione Città Democratica. Apprezzo le sue notevoli doti e ne ho profondo rispetto e stima. Ho voluto tuttavia evitare di citarli entrambi come miei riferimenti politici perché, pur nella stima massima che nutro per essi, non mi ritengo il clone di nessuno. Nella mia vita ho sempre fatto tesoro delle esperienze altrui, per poi esprimermi autonomamente. Cosi sarà anche per la mia esperienza politica e spero di futuro amministratore della nostra città.
Ho indicato Scermino che, pur non essendo stato sindaco, è stato un eccellente parlamentare, attento al territorio, scrupoloso ed assiduo nel lavoro, rispettoso di tutti, anche di chi non lo aveva votato. Ecco, per me è un esempio.
Quali sono secondo te le tre qualità più importanti per un politico?
La competenza, la capacità di visione, la determinazione nel voler raggiungere i risultati.
Quali sono le tue tre principali qualità?
La concretezza, la moralità, il senso del dovere.
E quali i tuoi tre principali difetti?
Testardo, maniacale, insofferenze alle imposizioni.
Quali sono le principali motivazioni del tuo avvicinarti alla politica?
La voglia di dare un futuro alle prossime generazioni, cercando di fermare questo inesorabile declino in cui siamo scivolati. Scongiurare che la città continui ad essere governata con logiche che sono lontane dai cittadini.
Immaginiamo che il tuo giudizio sull’Amministrazione Galdi non sia positivo. In ordine di importanza, le cinque imputazioni principali per te sono…
L’attaccamento alla poltrona;
L’assenza di progettualità;
L’incapacità di creare un gruppo compatto nell’Ente;
L’anteporre le logiche di interessi lontani da Cava a quelle dei cittadini;
La subordinazione degli interessi della città alle sue aspirazioni politiche.
Ma non c’è proprio niente da salvare, secondo te?
L’uomo in quanto tale, il politico no assolutamente.
A titolo di esempio, a proposito di Trincerone, Sottovia e Piazza Abbro: il Sindaco Cicalese cosa avrebbe fatto di diverso da Marco Galdi?
Sul Trincerone, una volta verificata l’indisponibilità della Sovrintendenza ad addivenire ad una soluzione condivisa, avrei adito il T.A.R. Galdi lo ha fatto, ma dopo anni di inerzia. Piazza Abbro stava benissimo com’era, non c’era nessun bisogno di sfasciare tutto per il capriccio di realizzarvi una scacchiera.
Quali sono le principali differenze tra te e Marco Galdi, a livello personale e politico?
La visione della vita umana e politica.
Cosa vi accomuna e vi potrebbe accomunare?
Nulla.
Tra le critiche della gente a Marco Galdi, c’è stata spesso quella di essere la longa manus di Cirielli. Non temi di ritrovarti nella stessa condizione rispetto a Gravagnuolo?
Assolutamente no, per due motivi:
La mia assoluta insofferenza alle imposizioni;
La sua onestà politica e personale, la volontà di Gravagnuolo, più volte manifestata dallo stesso, di voler, dopo il sostegno totale per questa campagna elettorale, prendersi un lungo periodo di riposo per dedicarsi a se stesso e alla sua famiglia.
Pensi di aver utilizzato bene il vantaggio di aver annunciato la tua candidatura vari mesi prima degli altri?
Molto lavoro è stato fatto, molto ancora se ne poteva fare, i risultati ottenuti comunque sono importanti per la crescita del nostro progetto e la realizzazione dello stesso.
Città Democratica notoriamente si presenta come un’associazione non di Destra né di Sinistra, ma aperta a tutti i cittadini di buona volontà e disponibile solo all’interesse comune. Questo per quanto riguarda il presente ed il futuro. E l’identità ideale, che riguarda almeno il passato prossimo, è anch’essa “incollocabile”?
La nostra identità ideale è chiaramente indicata nel preambolo del nostro Statuto. Ti do il link per accedervi http://www.cittademocratica.it/page/lo-statuto-di-citta. In poche parole, i nostri valori sono riassumibili in quelli indicati nei primi dodici articoli della Costituzione della Repubblica Italiana.
Dopo quanto detto, non ti pare rischioso l’avvicinamento, con le allegate voci di possibili ticket, al Gruppo Cirielli, sia pure in mera funzione anti Galdi?
In campagna elettorale, pensi di caratterizzare la tua immagine soprattutto come…
Persona competente, concreta e capace di realizzare quanto promesso, nuovo della politica attiva ma nello stesso tempo conoscitore della stessa.
Del resto la mia vita è lo specchio delle mie affermazioni.
Quali sarebbero le tue prime mosse in caso di elezione a Sindaco?
Di realizzare ciò che in questi mesi la gente mi ha chiesto.
La riduzione delle tasse, una città che funziona in termini di sicurezza efficacia ed efficienza, garantendo trasparenza e dichiarando da subito tempi, risorse e modi per realizzare quanto promesso.
Con quali criteri ti sceglieresti gli Assessori? Pescheresti anche dal Consiglio Comunale?
Sicuramente la competenza, lo spirito di sacrificio e la passione per la realizzazione del progetto di città che abbiamo ipotizzato. Caratteristiche che possono ritrovarsi sia tra esterni che tra i consiglieri.
Ci spieghi più concretamente in che cosa potrebbe consistere il Progetto della Green economy, una delle colonne innovative di Città democratica?
Noi abbiamo sostenuto e collaborato con l’attuale amministrazione nella definizione del P.A.E.S., (Piano di Azioni per l’Energia Sostenibile). A quel documento programmatico facciamo riferimento. Purtroppo l’attuale Amministrazione, dopo la sua approvazione in Consiglio Comunale, non ha fatto seguire alcuna azione consequenziale. In sintesi, diciamo che punteremo a fare di Cava una città solare, nel senso della fonte primaria del suo approvvigionamento energetico. Nel programma tuttavia si passerà ad un livello successivo, non parleremo più di green economy, ma di blue economy. La Blue Economy rappresenta l’evoluzione della Green Economy. Non viene valorizzato solo l’aspetto ambientale, ma si tiene in considerazione anche la sostenibilità economica. La nostra associazione non si ferma, ma continua la sua crescita, rimanendo al passo coi tempi.
E quello del Parco Culturale, da innestare in una Città in cui le attività culturali non saranno ben coordinate, ma sono comunque vive e pimpanti? In tempi di assolute ristrettezze economiche, da dove si potrebbero ricavare i fondi per grandi iniziative o eventi di portata extracittadina?
I Parchi letterari ed i Parchi culturali sono finanziati sia dalla Commissione Europea che dai Governi nazionali e regionali. È appena il caso di precisare che il concetto di “parco culturale” non attiene alla sfera delle mere manifestazioni culturali, ma implica la valorizzazione del patrimonio monumentale ed ambientale, delle produzioni agricole e della cucina tipica, dell’artigianato di qualità, del commercio con la piena valorizzazione del Centro Commerciale Naturale ,della stessa blue economy ed altro ancora. Insomma, è un’idea di città, non un cartellone di eventi.
Qualche altra ricetta già pronta per rilanciare l’economia cittadina?
Garantire che la città funzioni, che le tasse siano ridotte, che la gente sia invogliata a visitare la nostra città, in maniera da consentire al nostro tessuto produttivo, sia esso artigianale e/o commerciale, di potersi offrire al mercato, in maniera competitiva. Del resto le stesse associazioni di categoria hanno chiesto semplicemente di rendere una città fruibile, in maniera da poter porre in campo azioni autonome per il loro rilancio.
Cosa potrebbe fare un Sindaco di Cava per ridurre il distacco culturale e politico che c’è la Città e le aziende della zona industriale?
La nostra idea di Piano Urbanistico Territoriale prevede proprio una integrazione tra la città del centro urbano e l’area della zona industriale.
Fermo restando che bisogna dare tempo al tempo, che fine farebbero, sotto una Amministrazione Cicalese, la Mediateca ed il Club Universitario?
La gestione della Mediateca è nata male, malissimo, con una gara ai confini con la turbativa d’asta, costruita ad hoc per chi doveva vincerla. Fatto sta che oggi è concessa per 1250,00€ al mese ad un privato, unico partecipante e vincitore di quella gara. Io credo che gli operatori della movida cavese giustamente si lamentino della concorrenza sleale. Se sarò eletto sindaco cercherò di ragionare con il concessionario per rivedere la convenzione a vantaggio dell’Ente, sperando di trovare dall’altra parte interlocutori sensibili.
Per quanto attiene al CUC, sono per la valorizzazione delle attività egregiamente svolte dagli attuali fruitori della struttura. Il Club Universitario rappresenta di fatto un vero e proprio Centro Sociale, in cui giovani e meno giovani hanno la possibilità di condividere spazi e eventi garantendo i principi base della vera aggregazione sociale.
Nella recente polemica sull’inglobamento del Consorzio di Bacino nella Metellia puoi motivare con chiarezza il tuo “freno”, in modo anche da ribattere con altrettanta chiarezza all’accusa di aver agito per difesa di interessi personali (vedi conservazione di uno stipendio più alto)?
Ho manifestato più volte che da parte mia non c’è stato alcun freno per il passaggio. Ne sono testimonianza i verbali da me sottoscritti per effettuare. Questo di fatto già smentisce l’accusa ingiustamente fattami dal sindaco Galdi, il quale dimostra che ha voluto strumentalizzare politicamente la questione. Del resto le norme in materia di lavoro nella P.A. sono chiare e lui che è un avvocato, amministratore pubblico le conosce o quanto meno dovrebbe conoscerle. Nel passaggio le garanzie per i dipendenti sono inequivocabili. Sulla questione mi preme, invece, aggiungere e sottolineare che il sindaco Marco Galdi ha espresso esclusivamente falsità, nei miei confronti, ma soprattutto a danno dei cittadini, parlando di risparmi che sono praticamente irrealizzabili nel passaggio, pur se praticabili nella riorganizzazione della Metellia. Infine, sempre per trasmettere le vere informazioni, bisogna dire ai cittadini che in base al quadro normativo vigente il passaggio non può essere effettuato. In tempo come sempre è galantuomo e la verità, sarà sotto gli occhi di tutti.
Dopo quanto detto, non ti pare rischioso l’avvicinamento, con le allegate voci di possibili ticket, al Gruppo Cirielli, sia pure in mera funzione anti Galdi?
Noi non cerchiamo alleanze opportunistiche, né abbiamo mai pensato ad un ticket contro Galdi. Queste sono fantasie, o meglio incubi di chi teme che la nostra proposta amministrativa si rafforzi. Da cinque anni propugniamo un progetto civico ed invitiamo tutti, anche e soprattutto i partiti, a voler mettere da parte le caratterizzazioni identitarie per ritrovarsi in una comune idea di città. Per un paio di anni abbiamo rivolto questo appello anche allo stesso Galdi. Ora se, tra i partiti, solo i Fratelli d’Italia hanno capito il senso di questa proposta e si sono dichiarati disponibili a verificarne i contenuti, non è stata una scelta nostra. A me non imbarazza affatto il ticket con Cirielli, se questi – come sta dimostrando di voler fare – mette a disposizione le sue capacità ed i suoi uomini e donne migliori per il progetto civico. Piuttosto, mi sarei augurato che anche altri partiti ed associazioni avessero avuto il coraggio delle scelte dimostrato finora dai FdI.
Il muro tra Città democratica ed il PD locale (non quello nazionale, per cui molti democittadini votano) è: bypassabile, abbattibile o invalicabile? Ed a quali condizioni?
Al P.D. abbiamo rivolto innumerevoli volte l’invito al dialogo, sia in Consiglio Comunale che al di fuori del contesto istituzionale. Ed anche al P.D. abbiamo rivolto l’invito a mettere da parte gli identitarismi ideologici ed a verificare con noi i contenuti di un eventuale progetto civico comune. Tra l’altro per loro avrebbe dovuto essere più semplice, in quanto il nucleo forte del nostro progetto di città fu elaborato tra il 2005 ed il 2006 con il loro contributo e perché nella storia locale del PDS-DS-PD mai quel partito si è presentato con il proprio simbolo identitario alle amministrative. Insomma, il muro se lo sono costruiti da soli e solo loro possono bypassarlo, abbatterlo o valicarlo.
Quali preclusioni ed eventuali preferenze hai, in sede di ballottaggio sia da protagonista che da ex candidato, rispetto ad alleanze con altri concorrenti (o ex concorrenti)?
Stiamo lottando per un’alternativa a Galdi, quindi, in linea di massima, se non ci fossimo noi, dovremmo votare per chi lo sfiderà, confidando che ciò valga allo stesso titolo nei nostri confronti, se dovessimo essere noi a passare al ballottaggio. Ciononostante tengo a chiarire che non è affatto detto che uno dei due contendenti al ballottaggio sia Galdi; se lui non passa il primo turno bisognerà valutare la situazione nel merito. Inoltre non è neanche detto che chiunque altri sia meglio di Galdi, in politica al peggio non c’è mai fine. Insomma, valuteremo al momento con tutta l’associazione e con quanti ci avranno sostenuto, con la speranza e la fiducia che questo possa essere un problema degli altri, non nostro.
Hai detto spesso che un bravo Sindaco deve lasciare alle sue spalle la scia di un grande Progetto: quale potrebbe essere il tuo?
Cava città-parco culturale è un progetto per il quale vale la pena di spendersi.
Per finire, ci dici cinque buoni motivi per cui la gente dovrebbe votare te e non altri candidati?
La sicurezza che la mia candidatura, non avendo padrini, è libera da condizionamenti. Del resto un sindaco senza padrini garantisce che la città sia senza padroni.
La mia capacità di gestire la macchina comunale essendo stato dirigente del Comune di Cava e rivestendo attualmente l’incarico di dirigente nella P.A.
Conoscere i problemi delle imprese, in considerazione della mia esperienza professionale e personale.
Rappresentare un gruppo di cittadini appassionati che da anni lavora per riportare la città e i cittadini al centro della politica locale.
La certezza che sarò il Sindaco di tutti, garantendo pari opportunità e rispetto assoluto per tutti i cittadini.
Commenti non possibili