CAVA DE’ TIRRENI (SA). Occhio al candidato N. 6 Marco Galdi (Sindaco uscente). I miei risultati migliori? Trincerone, Ospedale, Mediateca, Metellia, lavori pubblici, risanamento amministrativo … e il meglio può ancora venire
Sesto appuntamento nel nostro viaggio alla scoperta dei candidati a Sindaco per le elezioni di primavera. Dopo Servalli, Lamberti, Marco Senatore, Stefano Cicalese e Michele Mazzeo, ecco Marco Galdi, Sindaco uscente, non più candidato di tutta l’area del Centro Destra, ma di uno schieramento di Centro gravitante intorno all’UDC.
Di prossima pubblicazione, l’intervista a Cettina Capuano (sinistra), prima donna candidata a Sindaco nella storia della nostra Città.
Partiamo dall’anagrafe e dall’attività lavorativa?
Sono nato a Salerno il 25 dicembre del 1965 da Ciro Galdi, medico e Ufficiale Sanitario della nostra Città, e da Maria Lippolis, farmacista. Sono professore di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università di Salerno. Ho svolto la professione di Avvocato, fino all’inizio del mio mandato di Sindaco (aprile del 2010), allorché ho deciso di dedicarmi esclusivamente all’amministrazione della Città.
Titoli di studio?
Laurea in giurisprudenza, conseguita presso l’Università di Salerno con il massimo dei voti e la lode all’età di ventun’ anni; dottorato di ricerca in Diritto costituzionale, conseguito presso l’Università di Bologna.
Hobby principali?
In questi anni ho avuto poco tempo da dedicare alle mie passioni, perché assorbente è stato l’impegno politico e amministrativo. Di rado, però, suono ancora la mia chitarra (da ragazzo ho frequentato il Conservatorio) e, sia pure per pochi minuti, non passa un giorno senza sfogliare un libro.
Sul podio ideale, quali libri e perché?
Mi verrebbe da mettere al primo posto la Bibbia … Ma è molto più che un libro …
Quindi, ne elenco tre:
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Indagine su Gesù, di Antonio Socci: lo consiglio a chi nutre dubbi sulla storicità del Cristo. E sulla Sua natura divina …
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Il mercante di luce, di Roberto Vecchioni: pur nella consapevolezza della precarietà e brevità della vita, la profondità e la bellezza della cultura possono illuminare i nostri percorsi.
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Le città invisibili, di Italo Calvino: dimostra che la città è fatta prima di tutto di uomini e poi di mura, strade, servizi, spazi …
E quali film e perché?
Senza alcun ordine di graduatoria, direi:
1. “La vita è bella” di Roberto Benigni: poetico, sa affrontare una storia terribile con leggerezza e mai banalità. Dimostra come in ogni condizione l’uomo può continuare a vivere i sentimenti e la libertà, che sono l’essenza stessa della Sua dignità.
2. “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores: si respira tutta l’umanità del popolo italiano, che incontra la vita semplice ed i ritmi sempiterni delle isole greche.
3. “Al di là delle nuvole“ di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders: quattro storie che interpretano modi diversi, talora drammatici, talaltra tragici, di ricerca della felicità.
Quali sono i tre cardini dell’etica di Marco Galdi persona?
Premetto che considero l’etica fondamentale nelle relazioni umane. E, purtroppo, come Paese del “fine che giustifica i mezzi” non ne siamo certo ricchi: i problemi fondamentali dell’Italia, dall’evasione fiscale alla corruzione, sarebbero certamente sotto controllo se, come italiani, dessimo tutti più peso all’etica.
Al primo posto, direi, il rispetto per le persone, a partire da chi ha più bisogno, soprattutto il rispetto per la loro libertà. Questo “cardine”, in una stagione di profondo cambiamento economico e di sconvolgimenti sociali, sta incidendo molto anche sul mio stesso modo di intendere la politica.
Sullo stesso piano l’onestà, che non vuol dire solo “non rubare”, ma anche sincerità, lealtà, dire la verità, non illudere le persone, mantenere la parola data …
Infine, ma non per ultima, la solidarietà: la parola di un amico, la mano tesa nel bisogno, la responsabilità reciproca, sono forme di umanità diversa cui dovremmo sempre tendere.
I modelli ideali in politica?
Non vorrei dare l’impressione di andare troppo indietro … Ma non posso esimermi dal citare Pericle nell’Atene del V secolo a.C.: ha cambiato la storia dell’umanità introducendo l’idea di democrazia, di merito, di diritto alla cultura, rafforzando il concetto di “isonomia” come uguaglianza davanti alla legge (invero categoria già risalente a Clistene) … insomma un genio !
Per venire più vicino a noi, Alcide De Gasperi: credente ma rispettoso di tutti e soprattutto capace di determinare in Italia le condizioni per la nascita di un partito laico, seppure radicato nei valori della tradizione cattolica, condivisi da larga parte del nostro popolo.
E, se guardo al presente, sono affascinato da Barack Obama… La sua storia è stupefacente: afroamericano di seconda generazione, presidente della Harvard Law Review; professore di diritto costituzionale alla Law School dell’Università di Chicago; per due volte Presidente degli Stati Uniti d’America; Premio Nobel per la Pace nel 2009… Una personalità eccezionale, che sta affrontando, con grande coraggio ed attenzione agli ultimi, temi difficili in contesti molto delicati … Credo che, con il tempo, sarà generalmente riconosciuto come il più grande Presidente della storia americana.
E nella storia della politica cittadina?
Personalmente sono persuaso che la nostra Città abbia avuto nei secoli trascorsi personaggi di grandissima levatura: intellettuali, persone che hanno viaggiato e portato in città la propria esperienza… Nel corso del XX secolo il discorso è cambiato, ma non per questo sono mancate personalità di rilievo, da Riccardo Romano ad Eugenio Abbro, da Vincenzo Giannattasio a Roberto Virtuoso, per citarne solo alcuni.
Una qualità da imitare rispetto ad ognuno dei Sindaci post Abbro …
Raffaele Fiorillo: capacità di coinvolgere la società civile.
Alfredo Messina: grande competenza.
Luigi Gravagnuolo: capacità di comunicare.
Ovviamente, ometto di giudicare il Sindaco Galdi …
Quali sono le tre qualità più importanti per un politico?
Credo che la risposta cambi a seconda della natura dell’impegno politico. Se ci riferiamo all’amministrazione locale direi:
1. Saper progettare lo sviluppo stando al passo con i tempi e cogliere tutte le opportunità coerenti con il disegno.
2. Saper incassare anche i colpi bassi e andare diritto sulla propria strada, guardando solo all’interesse della Comunità.
3. Avere cultura, che è sì competenza, ma anche umanità.
Quali sono le tre principali qualità del Galdi persona e del Galdi politico?
Se proprio non posso esimermi…
1. Sono certamente un grande lavoratore: lo sa bene la mia famiglia cui sottraggo tantissimo tempo…
2. Ho fermezza, quando occorre; ma anche disponibilità al dialogo e ad ammettere gli errori (da cui nessuno che opera è immune).
3. Credo di avere un discreto equilibrio, che conservo nonostante le esperienze difficili vissute in questi anni ed il contesto in cui svolgo la mia funzione.
A mandato concluso, quali sono le scelte e le realizzazioni di cui il Sindaco Galdi va più fiero? Ce ne dice almeno cinque, in ordine di importanza?
Al primo posto collocherei la difesa dell’Ospedale.
Forse ci si è dimenticati che all’inizio del mio mandato stavamo dicendo addio all’Ospedale, tanto che per difenderlo dovetti compiere un atto eclatante, come incatenarmi con la fascia di Sindaco davanti alla sede della Regione Campania.
La difesa dell’ospedale era il primo punto del mio programma elettorale e, nonostante alcuni “predicatori di sventure” lo diano per morto, le porte del nostro nosocomio sono e rimarranno aperte …
Quando si parla di Ospedale, si parla però anche del flop derivante dall’acquisto della COFIMA.
Potrà sembrare strano, ma io ancora oggi lo considero tutt’altro che un flop. Anzi, una speranza ancora aperta. Per due buone ragioni. Rimane il vantaggio di aver acquistato dal Tribunale Fallimentare a prezzo ridotto (circa tre milioni e mezzo) un’area che ne valeva, e ne vale, almeno quindici (così la perizia del CTU Pellegrino). L’acquisto dell’area all’uscita dell’autostrada, di recente è stato dichiarato legittimo dal TAR Salerno, e quindi potremo nella prossima consiliatura, risolti finalmente i problemi urbanistici, lavorare concretamente alla realizzazione del nuovo ospedale. A favore di questa prospettiva militano i numeri: il Decreto istitutivo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria prevede 1037 posti letto. Attualmente circa 600 si trovano al San Leonardo, 140 a Mercato San Severino, 60 al da Procida e 100 sono stati previsti per il S. Maria Incoronata dell’Olmo nel piano aziendale inviato dal Direttore Viggiani per l’approvazione alla Regione. Visto che la matematica non è un’opinione, mancano all’appello ancora 137 posti letto… Ora, dico io, è più economico e funzionale abbattere il San Leonardo per costruire un nuovo Ospedale a Salerno – come vorrebbe De Luca – oppure ristrutturare il plesso di Salerno e realizzare, invece, il nuovo ospedale, con duecentocinquanta posti letto, a Cava nell’area della Cofima, per di più collocata in posizione ottimale (vicino all’autostrada), a meno di dieci chilometri dal plesso di Salerno?
E allora, lo consideriamo ancora un flop?
Andiamo avanti. Al secondo posto cosa inseriamo?
Direi i tanti lavori pubblici portati a termine, di cui alcuni fondamentali e attesi. Parlo soprattutto del Trincerone, già funzionante anche se ancora da rifinire; della zona pedonale estesa fino alle Scuole Mazzini; di oltre 270 case già consegnate dalla mia amministrazione agli occupanti dei prefabbricati (ulteriori 24 appartamenti saranno consegnati a giorni); della terza corsia all’uscita dell’autostrada; della nuova illuminazione del nostro corso porticato; della sistemazione della viabilità cittadina intorno al Comune; del nuovo parcheggio alle spalle della Chiesa di Santa Lucia; della ristrutturazione di molte ville comunali; alle case dell’acqua… E parlo dei lavori in corso d’opera come Piazza Bassi ai Pianesi, Viale Gramsci, Piazza Abbro; il restauro ed il completamento di importanti contenitori (l’ex Convento di San Giovanni; l’ex Eca, con la sala teatrale, il museo civico e il museo dedicato a Mamma Lucia; ecc…). Altri, infine, stanno per partire, come Piazza San Francesco e la sistemazione superficiale del Trincerone, entrambi gli interventi con relativo parcheggio interrato e il mercato del pesce di Viale Crispi.
Tra quelli citati, almeno due lavori continuano a suscitare perplessità e polemiche, cioè il Trincerone (per lo snodo problematico e la mancanza del Sottovia) e Piazza Abbro (per la sospensione e l’ipotesi della scacchiera).
Nella funzionalità il Trincerone è chiaramente ancora perfettibile: non va dimenticato, però, che quando sono arrivato i lavori erano da lungo tempo fermi e la nostra Amministrazione ha dato una svolta decisiva, anche assumendoci personalmente molte responsabilità. Ci sono problemi, che vengono dal passato e che stiamo risolvendo, come la vertenza con Italia Nostra sulla rampa … Ma credo sia esperienza di tutti quanto il traffico cittadino sia risultato snellito dal completamento della viabilità e dai nuovi parcheggi che occupano l’area del trincerone …
Quanto a Piazza Abbro, mi pare che la querelle sulla “scacchiera” sia superata: si è capito, infatti, si tratti solo di una pavimentazione in pietra non incidente nemmeno per un euro sul costo dell’intervento. La sospensione dei lavori, invece, è stata causata dalla scoperta del rifugio antiaereo. Ma, dopo aver ottenuto il placet della Sovrintendenza, aver predisposto un nuovo progetto esecutivo per conservare e rendere visitabile il rifugio ed approvato la necessaria variante, a giorni i lavori riprenderanno e, sono certo, procederanno velocemente …
Parliamo ancora di speranze relative al rapporto con la Regione. Non sembra che sia stato sempre tutto oleato, come si sperava all’inizio, nonostante la filiera del Centro Destra …
Purtroppo, nella fase iniziale del mandato abbiamo avuto a che fare con l’Assessore di Fratelli d’Italia Marcello Taglialatela, che, sulla programmazione dei lavori finanziati con fondi comunitari, ha bloccato il bloccabile… pessimo! Da quando al suo posto c’è l’Assessore Russo, la macchina procede alla grande. E non dimentichiamo che Giovanni Baldi sta facendo un grande lavoro di raccordo e di sponda …
Torniamo alla “classifica”. Terzo posto?
Aver attivato realizzazioni precedenti che però erano rimaste inutilizzate: dalla Mediateca al forno crematorio (solo nel 2014 ha fatto oltre 1.500 cremazioni) …
La Mediateca, già: grande struttura, grande riferimento culturale, ma anche tante polemiche dei commercianti sull’affitto basso e sulla concorrenza sleale.
Grande struttura e grande opportunità culturale, come dici tu, ma anche grande infondatezza per le polemiche. La Mediateca è stato uno dei fattori di rivitalizzazione di una movida che oggi come oggi è tra le più vive della Regione. E poi, chi adesso critica, perché non ha partecipato al bando pubblico?
Ma anche grandi polemiche degli abitanti …
Le esigenze degli abitanti vanno indubbiamente rispettate … Ma lo slancio economico offerto dalla movida è necessario e insostituibile.
La classifica è ancora aperta. Quarto posto?
Lo sviluppo turistico e culturale. L’accorpamento di tante manifestazioni nella Settimana Rinascimentale, ad esempio, è tutto merito della nostra Amministrazione ed ha dato ottimi frutti.
Nonostante le tensioni e le critiche montanti su alcune realizzazioni?
Quelle fanno parte del gioco. E di una crescita comunque in atto. Però, sarebbe difficile negare che Cava sia un pullulare di manifestazioni. Ed alcuni eventi, come le Corti dell’Arte (da noi sempre sostenute) sono un costante richiamo verso l’esterno. D’altra parte, parlano i fatti. E i fatti dicono che cinque anni fa le strutture ricettive turistiche contavano venticinquemila presenze annue; al 31 dicembre 2014 siamo arrivati a 70.595 pernottamenti in un anno. Non mi sembra un dato da poco, soprattutto in un periodo di crisi come il nostro.
Manca ancora un punto, nella nostra classifica.
Questo è più amministrativo e meno visibile. Parlo del risanamento della Metellia, che ad inizio mandato abbiamo dovuto mettere in liquidazione perché aveva oltre 500.000 euro di debiti e che oggi registra un attivo di oltre un milione e mezzo di euro: dati documentabili al di là delle polemiche strumentali.
A proposito della Metellia. Che fine ha fatto il processo di trasferimento del servizio di raccolta differenziata di carta e vetro dal Consorzio di Bacino alla Metellia?
Ci abbiamo creduto ed abbiamo lavorato sodo da novembre ai primi di febbraio … Eravamo arrivati a siglare l’accordo sindacale che avrebbe consentito il passaggio di cantiere, ma alla fine il liquidatore del Consorzio, Fabio Siani, dopo mesi di trattative, si è tirato indietro facendo sfumare, per il momento, l’operazione e la conseguente riduzione dei costi complessivi del servizio, stimata dai nostri uffici, in circa 750.000 euro all’anno… una grande occasione persa per ridurre la bolletta della Tari alle famiglie cavesi e per migliorare in termini di efficienza l’igiene urbana. Un vero peccato! In questi giorni, la conversione in legge del “decreto milleproroghe” ha ulteriormente prorogato i consorzi di bacino fino al 31 dicembre 2015, chiudendo definitivamente la finestra che si era aperta e che avrebbe consentito di operare il passaggio di cantiere. Ovviamente l’unificazione del servizio in capo ad un unico gestore rimane un obiettivo primario per il futuro…
Ora capovolgiamo la classifica e vediamo invece le critiche più forti. La più dura è la mancanza di autonomia rispetto a poteri esterni e forti, Cirielli in primis …
Effettivamente io sono stato candidato da una coalizione molto forte e ampia, cementata intorno al Centro Destra e ad Edmondo Cirielli, che ne era il leader. Effettivamente, pur rispettando le mie prerogative di Sindaco, in alcune scelte, soprattutto di uomini, ho, come è logico in politica, tenuto in debito conto i suggerimenti dello schieramento di riferimento. Ma non mi pare che si possa dire lo stesso dell’intero mandato. Oggi, per fortuna, sono cresciuto in esperienza e libero da vincoli.
Già, due anni fa al Congresso PD il Sindaco Galdi dichiarò fallito il progetto politico da cui proveniva e si dichiarò disposto ad un’alleanza, più o meno organica, anche con le forze dell’opposizione…
Lo confermo. E’ lì che è iniziato il mio percorso civico. Ma, se devo essere sincero, io avevo cominciato a sentire un forte disagio già quasi due anni prima, quando mi resi conto, da certi segnali forti su temi delicati, che non ero circondato da tutte persone “leali” e che o facevo lo strumento o non andavo bene.
Non sarebbe stato più opportuno, per non dire dignitoso, dimettersi già un paio d’anni fa?
Io credo che conservare una guida per la città, e per di più una guida non inerte (avremo pure fatto degli errori, ma nessuno può accusarci di inattività) abbia determinato una stabilità di fondo di cui la Città aveva profondamente bisogno, dopo i piccoli e grandi terremoti istituzionali da cui proveniva.
La critica diffusa che dipinge un Sindaco tanto attaccato alla poltrona da cambiare dieci volte la Giunta potrebbe allora anche essere capovolta come un elogio ad un Sindaco che sa mantenere il timone nonostante le tempeste?
Eugenio Abbro diceva sempre che la prima qualità di un politico è quella di saper incassare. E io ne ho dovuto incassare, di colpi… Ma non ho mai perso la calma, neppure quando mi trovai una mattina alle cinque i carabinieri in casa. Alle nove ero tranquillamente al mio posto di combattimento… Credo che quando si opera con onestà e si ha la coscienza a posto, non si deve aver paura di nulla. Ma, tornando ai cambiamenti di giunte e di amministratori: sono stati anni difficili, nei quali abbiamo dovuto assecondare gli equilibri politici che maturavano in Consiglio comunale. Nonostante tutto, però, posso dire che l’indirizzo politico è stato sempre portato avanti con determinazione e le cose fatte lo testimoniano. Anche perché persone competenti e di buona volontà non sono mancate.
Non sono mancati neppure tanti interventi giudiziari. Mai tanti. E per la Città, che non vi era abituata, è stato pesante.
L’hai detto. Mai tanti. Ma posso gridare a piena voce che nessuno mi ha potuto mai colpire con qualche imputazione concreta o con un rinvio a giudizio. E ricordo che legalmente il rinvio a giudizio avviene anche solo in presenza di un dubbio di reità. Anche i miei più duri avversari e critici devono ammettere che sono una persona onesta.
A parte le lotte intestine, che bilancio facciamo del rapporto con l’opposizione?
Corretto e leale. In questa legislatura abbiamo registrato varie decine di deliberazioni assunte all’unanimità in Consiglio, e questo anche grazie all’equilibrio e alle capacità di mediazione del Presidente del Consiglio comunale, Avv. Antonio Barbuti. In particolare, un ruolo di responsabilità, con critiche costruttive e mai pregiudiziali muro contro muro, l’ha giocato il PD. In più di una situazione non mi è mancato un giusto appoggio ed in altre ho saputo fare tesoro delle loro critiche.
Per esempio?
Nella questione dei sampietrini. Mi stavo incaponendo su una scelta che oggi non esito a definire sbagliata. Mi hanno fatto riflettere e li ringrazio.
Facciamo un pensiero malandrino. Del PD Marco Galdi parla tanto bene da far pensare che alle elezioni Galdi e Servalli potrebbero anche trovarsi sulla stessa barca…
Stimo tutti i miei avversari sul piano personale. Ma credo che Servalli, sul piano politico, avendo fatto un percorso, sia fra tutti quello più consapevole dei problemi di Cava. Dopo di me, ovviamente…
Prima di chiudere, vorrei sentire un’autocritica di Marco Galdi rispetto al Sindaco Galdi. O la definizione di un suo difetto.
Alcune autocritiche mi pare di averle fatte già nel corso dell’intervista. E, quanto ai difetti, ne ho certamente, ma non sono il tipo adatto a trovarli. E neppure a cercarli.
A proposito del Sindaco Galdi, in che misura l’essere Sindaco ha cambiato l’uomo Galdi?
In misura irrilevante. Ho i capelli più bianchi, dieci chili e tanta consapevolezza in più. Ma posso dire di non essermi mai “sentito” Sindaco. Io ho semplicemente “fatto” il Sindaco, cercando di rimanere me stesso. E, naturalmente, vorrei continuare a farlo anche per i prossimi cinque anni …
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