Assemblea di fuoco e di protesta al Club Universitario cavese: non rinnovato dal Comune il contratto di locazione del sodalizio, che rischia lo sfratto
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Assemblea rovente, quella di venerdì 5 marzo al Club Universitario Cavese, indetta dal Direttivo guidato dalla supercombattiva Presidente, Anna Maria Garofalo, e saggiamente moderata da Tino Di Serio.
Un’Assemblea rovente, non perché ha acceso il fuoco, ma perché è stata accesa dall’accensione di un fuoco.
Non una semplice riunione di soci, ma un’assemblea di Città, e non solo perché era aperta ai cittadini.
Non una semplice assemblea civica, ma un’assemblea politica, perché generata da un Progetto del Sindaco e dell’Amministrazione ed inevitabilmente, non solo in quanto sollecitati dalla Presidenza del Club, sono stati coinvolti anche i candidati aspiranti alla poltrona di Primo Cittadino, oltre al Consigliere Regionale Anna Petrone.
In breve, ecco l’oggetto del contendere.
Il Sindaco e l’Amministrazione hanno deciso di non rinnovare il contratto d’affitto al Club Universitario Cavese, che quindi alla scadenza, nel prossimo ottobre, dovrebbe lasciare liberi i locali, da affidare al Forum dei Giovani, che in quest’ultimo periodo già ha avuto sede, come cogestore, proprio nei locali del CUC, nel cui Direttivo c’è un suo rappresentante. I soci del CUC non sarebbero però dispersi, ma potrebbero avere, a titolo gratuito, a disposizione, a titolo gratuito, dei locali nei restaurandi edifici di via della Repubblica e San Giovanni. E con loro l’Associazione CUC Argento, presieduta da Gerardo Canora, che anch’essa in questo periodo ha avuto sede all’interno del CUC.
La causa formale di questa decisione è, a dire dell’Amministrazione, la morosità del Club Universitario (e la conseguente necessità per l’Amministrazione di giustificarsi di fronte ai Revisori dei conti), che però non riguarderebbe il pagamento delle quote mensili bensì i debiti pregressi, ai quali non può oggettivamente far fronte, oggi come oggi, con i soli soldi derivanti dalle quote e dai contributi di affitto interno. Su tale punto i dirigenti del Circolo non negano l’indebitamento, ma sottolineano che è in atto una vertenza di riconoscimento delle spese effettuate per il miglioramento della struttura, che potrebbe anche portare ad un’inversione di rotta, dato che in tal caso sarebbe il CUC creditore, e di una cifra dai cinquantamila euro in su.
La causa reale, stante alle dichiarazioni di Sindaco e Giunta, è l’obiettivo di fare della sede del Club Universitario un polo di giovani e non di non universitari stagionati, creando poi altrove un altro polo, riservato agli esponenti della Terza Età (così facendo si troverebbero adiacenti o collegati Club Universitario, CUC Argento e Università della Terza Età).
Facile immaginare le reazioni dei soci del CUC (compresi quelli “d’argento), che si troverebbero ad essere sfrattati dopo una storia durata Sessant’anni, da quando il sodalizio fu istituito sulla ricostruzione di quella che era stata la storica Casa del Balilla ai tempi del Fascio.
Una storia, lo sanno bene tutti i cittadini cavesi, ricchissima e vitalissima, soprattutto nei primi decenni: con la sua struttura grandissima, comprensiva di salone, salette, giardino e campo esterno di pallacanestro/pallavolo/calcetto/ballo, ilCUC è stato una stella polare di feste, incontri, iniziative culturali, tornei sportivi di ogni genere, partecipazione a campionati vari, ma soprattutto di socializzazione: in particolare tra gli “anta” del centro città, sono una minoranza quelli che non sono cresciuti, sia pure per poco, in quelle sale. È quella storia che oggi essi tendono difendere con forza, così come è stato più volte affermato in assemblea sia dalla Presidente Anna Maria Garofalo sia dagli interventi al tavolo sia dalle voci di sala sia soprattutto dal numero veramente notevoli dei partecipanti.
È quella storia che hanno promesso di difendere anche i candidati a Sindaco presenti, da Marco Senatore ad Armando Lamberti, da Michele Mazzeo a Cettina Capuano a Stefano Cicalese.
Ci si sarebbe aspettato anche un intervento fermo e/o dialogico e/o chiarificatorio dell’Amministrazione, ma purtroppo è mancato, quasi del tutto. Mancava il Sindaco Marco Galdi, principale artefice del progetto alternativo: non era una mancanza da poco, ma poteva essere giustificata dalla contemporanea presenza del Sindaco ad un importante incontro culturale in Mediateca. Eppure era presente il Vice Sindaco, Enzo Landolfi, il quale dopo le relazioni iniziali è intervenuto spiegando le motivazioni del Comune, ma non ci è sembrato che lo abbia fatto né con grande determinazione né soprattutto con particolare convinzione, e poi subito dopo ha ritenuto opportuno andare via, senza ascoltare nessuno dei successivi, e assolutamente non insignificanti, interventi. Come se avesse dovuto fare il classico saluto istituzionale dei politici alle manifestazioni importanti, dove vengono, parlano a, non parlano con… e vanno subito via senza ascoltare. Facendo magari anche finta di chiedere scusa.
Ma in questo caso non si trattava di una manifestazione accademica. E così l’Amministrazione ha perso almeno il doppio della credibilità già messa in gioco con la discutibilità di un progetto che, proprio perché discutibile, poteva, e lo può ancora, essere messo in discussione non solo con il CUC ma con l’intera cittadinanza, perché, pur con le sue luci ed ombre, il CUC fa parte integrante della storia cittadina.
Rimangono a questo punto le risposte che l’Amministrazione avrebbe dovuto, e può e deve dare, alle questioni nodali, che sono state poste in modo più o meno esplicito e che in questo momento facciamo nostre.
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Era il caso di prendere una decisione del genere a tre mesi delle elezioni, quando con un
altro Sindaco si potrebbe poi azzerare tutto il processo messo in moto? Non sarebbe stato meglio rimandare il tutto al prossimo giugno, per il momento lasciando la cosa nel campo delle pure intenzioni?
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Era il caso di attaccare così pesantemente la vita di una struttura proprio ora che, dopo un
lungo periodo di asettica stasi, il Circolo gode di una vita attiva e floridissima, essendosi trasformato, con tutta la bellezza e le opportunità delle sue strutture, in una Associazione delle Associazioni? Più precisamente, nell’Associazione con ben dieci associazioni (CUC Argento, con 250 anziani), Forum dei Giovani (in cogestione dal 2011), Cooperativa Lithodora (con attività per i bambini), Ass. “Farma e Benessere”, Centro World, Ass. Almatango, Comunità Cavese Ucraini (come luogo degli eventi da essi organizzati), Villa Alba (collaborazione previo protocollo d’intesa), Libera-Mente (associazione di persone con disabilità), Associazione Gemellaggi (come luogo per riunioni ed eventi). Inoltre ha costituito al suo interno il Gruppo teatrale, con la compagnia dei P.P.&Friends (recente promotore di una Rassegna delle Compagnie del territorio), ed organizza o ospita laboratori cinematografici, revival, spettacolo di Talent, presentazioni di libri, iniziative musicali. Infine permette l’uso dei locali alle Associazioni Mani amiche, CSI, Sbandieratori S.S. Sacramento.
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In tempo in cui è politicamente corretto ma soprattutto è cosa buona e giusta favorire
l’integrazione a tutti i livelli, non si corre il rischio di sembrare, anzi di essere, insensatamente controcorrente nel disgregare un sodalizio, l’unico in Città e forse uno dei pochissimi nel territorio, in cui convivono, senza particolari problemi, gruppi organizzati di tutte le generazioni, con presenze che vanno dal minorenne all’ultranovantenne?
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Ci si è resi conto che il Club Universitario Cavese è diventato soprattutto un contenitore e
quasi un marchio, e quindi non ha molto senso stigmatizzare la presenza solo formale del termine universitario nella denominazione?
Sono questioni serie, che vanno ben ponderate, prima di fare delle scelte definitive. E se,
come è stato opportunamente detto da Ugo Mughini durante la serata, il tutto sta avvenendo in buona fede, e nell’interesse della Città, che problema c’è a rifletterci ancora un po’ per valutare i pro ed i contro? Ma non solo i pro e i contro…. Anche per ascoltare, conoscere e ponderare l’anima della Città. Che in questo caso conta, e non solo come calcolo elettorale.
Dopo, ogni scelta sarà più valida, perché fatta non con il segno del potere, ma con il potere
di un segno: il segno del dialogo. Quello vero, beninteso.
- La Presidente del CUC, Annamaria Garofalo, durante il suo intervento b
- La Presidente e il Vice Sindaco Landolfi discutono sulle carte delle delibere
- L’intervento del Candidato a Sindaco Armando Lamberti
- L’intervento del Commissario AST Carmine Salsano
- L’intervento della candidata a Sindaco Cettina Capuano
- L’intervento del Candidato a Sindaco Michele Mazzeo
- L’intervento del candidato a Sindaco Marco Senatore
- L’intervento del Presidente del Forum dei Giovani Emiliano Sergio
- Stefano-Cicalese, intervenuto come candidato a Sindaco di Città Democratica
- Immagine della sala, affollata ed attenta
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