Alla ricerca del lavoro che non c’era: Miriam Di Domenico, in arte Mia, Fashion blogger verso il top del web
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ad incontrarla, a parlare, sorridere e riflettere insieme si avverte una simpatia empatica e contemporaneamente si ha una sensazione “prismatica”.
Si percepiscono insieme la freschezza dei suoi primaverili ventuno anni e la matura consapevolezza dello sforzo per farla fiorire, questa primavera. Si leggono nelle sue pupille una profondità ed un calore tutto di stampo mediterraneo, mutuati dalla cavesità di origine e dai frizzanti colori dell’esuberanza di Mamma Teresa, Dirigente della Biblioteca Comunale, e dell’appassionata ironia di Papà Pio, bancario della BPER con l’hobby della comunicazione via web.
Contemporaneamente, nel portamento composto, nei movimenti armonici si avverte l’eco di un aplomb di stampo anglosassone, che trasforma la mediterraneità delle pupille nello sguardo determinato e sognante di chi vuole volare comunque “oltre”. Determinazione e sogno necessari per affermarsi nel mondo del lavoro, ma anche per essere se stessa e cercare di trasmettere attraverso la forma elegante la sostanza di una persona che, al di là di tutto, vuole “esserci” con tutta la sua sensibilità, con la verità delle sue fragilità e timidezze e con tutta la forza della sua determinazione. E, come un’ape, vuole ronzare per cogliere fiori e fare miele.
Sarà anche per questo che il suo nome di battesimo è Miriam Di Domenico, ma il suo nome d’arte è Mia, che in italiano suona come bisogno di autopossesso, ma con la pronuncia inglese, “maia”, evoca api volanti e mitiche ammagate figure?
Mia da due anni è una tra le cento fashion blogger più gettonate del sito Les Cahiers FM, con il suo blog Becoming trendy, termine che significa diventare alla moda e che, per dichiarazione espressa di Mia, sottintende: “senza snaturarsi, senza rinunciare alla trasmissione delle proprie sensazioni ed emozioni”.
Fashion blogger oggi è chi si esibisce sul web indossando vestiti, o monili, o scarpe di brand emergenti o già alla moda. Le ditte offrono i loro prodotti e chiedono di mostrarli attraverso immagini o situazioni di vita, in modo da farli vivere già nel quotidiano, liberandoli dall’arido estetismo della vetrina. Chiaramente, l’opportunità è offerta solo a quelle persone che i prodotti sanno valorizzarli, con il fisico, il portamento, il senso dell’immagine, la capacità di comunicazione.
Miriam si sta facendo largo proprio perché dimostra di “esserci” e di saperci fare, anche offrendo prestazioni poliedriche.
Da una parte, infatti, esibisce con classe e fascinosa capacità di atmosfera i prodotti da valorizzare, che si fondono nell’insieme, arricchendolo e facendosene arricchire. Dall’altra il valore aggiunto è proprio l’immagine, che Miriam si costruisce da sé grazie alla passione della fotografia, che è sua compagna di vita da qualche anno, essendosi sostituita alla musica, studiata nella prima adolescenza.
Questi sono due jolly che lei sa sfruttare molto bene, perché la cultura musicale le regala armonia, mentre il gusto dell’immagine autocostruita le permette di sapere cosa comunicare in quel momento, e quindi di evidenziare sensazioni importanti, dal raccoglimento nel proprio mistero al richiamo dolcemente forte della femminilità, dalla voglia di non sottostare alle leggi della standardizzazione al gioco allegro della trasformazione che fa cogliere il necessario sorriso della vita.
Emergono nelle foto trucchi marcati e ben “scolpiti”, posture originali, sguardo serio da professionista, immagine della persona plasticamente in emersione ma su sfondi spesso sfumati che aprono finestre intriganti sulla poesia e sul mistero che lei sente dentro e che comunque sono rintanate in ognuno di noi, nella diversità che ci contraddistingue e che non sempre riusciamo a distinguere.
Tutto questo si sente, anche grazie alle brevi ma intense parole con cui lei accompagna le sue presentazioni e che sono il frutto di una non indifferente cultura di base da liceale classica e respiratrice di libri.
Tutto questo sentire la fa sentire meglio in sintonia con se stessa, e la fa “sentire” più intensamente dai giovani fruitori del blog, che le regalano, già in varie lingue e da vari paesi, messaggi di affettuoso coinvolgimento.
Così, il sentore è arrivato ai brand, che ogni giorno di più stanno imparando a corteggiare Miriam e ad ottenere prestazioni utili per la loro immagine, ognuna delle quali è un gradino in più per la scalata che lei ha intrapreso.
All’insegna del becoming trendy. Ma anche, e forse soprattutto, del becoming Miriam… verso le itache dei suoi sogni. Buon viaggio!
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