Sidra (104 anni) e Teresa (100 anni), doppia festa centenaria a Casa Serena, con regia e partecipazione dell’ Associazione “Il Cireneo” e il caldo sostegno delle vincenziane

CAVA DE’ TIRRENI (SA). La parete dietro la spalliera del suo lettino è dominata, tra svariate figure di santi, da un’immagine congiunta di Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco con la scritta “Santi!” (speriamo molto precoce per il buon Bergoglio), e da un’altra immagine di Papa Woytila con una frase inneggiante alla sacrosanta necessità del rispetto verso i bambini e gli anziani.

Una frase che crediamo lei senta bene applicata su di sé, dato il trasporto che dimostra verso l’ambiente e le coccole di cui è fatta oggetto dai suoi tanti “familiari” acquisiti. Lei è Sidra Pontecorvi, romana di origine, poi cavese di adozione, da oltre quarant’anni ospite della Casa di Riposo Casa Serena, a Pregiato di Cava de’ Tirreni, dopo un’infanzia ed una giovinezza trascorse nel Lazio, anch’esse in istituti di accoglienza. A metà strada, uno spicchio di vita “cittadina”: un breve matrimonio, durato solo due anni per sopraggiunta vedovanza. In tutto, ben 104 anni!

Un’esistenza lunghissima, che immaginiamo non certo facile. Eppure, nonostante tutto e pur nei limiti naturali dell’età, una carica energetica che ancora oggi lei sente dentro e riesce a trasmettere. È fresco di gioia spontanea il suo sorriso di accoglienza, è ricco di infantile purezza il suo slancio di preghiera, sorprende la vivacità della comunicazione, coinvolgono subito la voglia e la capacità di intonare le “sue” canzoni e le preghiere che l’hanno accompagnata per un secolo ed ancora sono le sue migliori amiche. Perciò gli abbracci e le coccole di cui è fatta oggetto sono la risposta immediata e sincera alle sue sollecitazioni, perché in quel momento è la vita che riesce a far brillare le sue potenziali scintille di bellezza, che frizzano nell’aria ma che purtroppo non riusciamo sempre a percepire o a vedere.

È stata anche per questo una gran festa quella che nel grande salone di Casa Serena, il 2 maggio scorso, ha celebrato, insieme con i 104 anni di Sidra, anche i cento tondi tondi raggiunti da un’altra ospite della Casa, cioè Teresa Turino, cavese doc, circondata dai suoi familiari, che oltre a carezze e coccole le hanno “donato” una bella poesia tutta dedicata a lei, scritta dal nipote poeta, il prof. Baldo Bruno, tra l’altro autore sul web di un blog molto seguito, ad alto tasso di liricità. Nei suoi versi, Bruno ha cantato lo sguardo indietro dell’età avanzata, carico non solo dei rimpianti e delle assenze, ma anche, e speriamo soprattutto, delle gioie che abbiamo dato e provato e che possiamo provare e dare fino all’ultimo respiro.

Insieme con Sidra, con Teresa e i suoi familiari, c’era tanta gente: i circa quaranta ospiti di casa Serena, e poi i bambini che hanno appena fatto la Prima Confessione, e quelli hanno deciso di fare festa comune dopo la celebrazione della Prima Comunione, avendo già condiviso due anni fa la gioia della prima confessione… e con loro i genitori, che sono stati bene felici di quest’esperienza “a famiglia estesa” che va ben oltre il relativismo edonistico del regalino o del ristorantino alla moda ed apre ai giovanissimi una finestra di vita e di crescita. A benedire il tutto, l’abbraccio fraterno di don Luigi, Parroco di Pregiato, ed il sorriso “familiare” della carissima Suor Nunzia, che con le sorelle vincenziane è una delle produttrici di calore dell’intera Casa.

Con tanti amici e simpatizzanti, la ciliegina sulla torta, anzi sulle torte: le visite illustri del Sindaco Marco Galdi, dell’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, e l’attenzione buona e giusta della TV di Cava, guidata per l’occasione da Livio Trapanese, sempre sensibile alle piccole grandi storie di vita.

Ad organizzare e gestire tutta la festa, con la calda collaborazione delle suore vincenziane, guidate da Suor Nunzia e quotidianamente vicine agli anziani ospiti della casa di riposo, è stata, come spesso capita negli ultimi tempi, l’Associazione di volontariato Il Cireneo. Guidata da Salvatore Costabile, apprezzato odontotecnico, di fatto operativa sul territorio da circa dieci anni ma legalmente costituitasi solo il 9 ottobre 2012, è costituita da una quindicina di persone, unite tra loro dallo slancio della solidarietà ed anche da legami forti parentali e amicali.

Salvatore, Ciro, Alfredo, Davide, Teresa, Iolanda, Maria, Maddalena e gli altri, fedeli all’impegno del nome che si sono dati (Simone di Cirene portò per un certo tratto la croce di Gesù verso il Calvario, e cireneo è colui che si sobbarca una parte della “croce” del prossimo), operano a tutto campo. Con il Banco Alimentare raccolgono cibi e li distribuiscono alle famiglie indigenti: una trentina, collocate anche fuori Cava, individuate grazie a conoscenze personali e/o a segnalazioni di sacerdoti amici, in primis il buon Padre Severo di Pollica. Indicono collette per sostegni necessari a missionari operanti fuori Italia, in particolare il carissimo don Valerio Fasano, già sacerdote a San Pietro e da qualche anno “samaritano” in Brasile. E con contagioso entusiasmo organizzano feste e momenti di svago in istituti di accoglienza, in particolare la nostra Casa Serena.

Salvatore Costabile non è nuovo ad azioni di solidarietà, alle quali si è dedicato con slancio fin da quando, nel tempo della maturazione personale, ha scoperto l’esistenza del disagio e la necessità di non starsene con le mani in mano. Negli anni scorsi si è distinto per iniziative di vario genere nella Parrocchia di San Giuseppe al Pozzo, cercando anche di creare un oratorio formativo per i tanti giovani in difficoltà, ma poi per una serie di motivi, e non senza polemiche, la partecipazione personale all’impresa è stata interrotta. Ma non si è interrotta la voglia di aprirsi ai fratelli. Ed eccolo qui, sorridente ed attivo, a portare col suo gruppo un po’ di sole nell’acqua fredda di chi attraversa la solitudine della terza e quarta età o di chi sospira perfino per il pane quotidiano. Ed è bello che nell’associazione ci siano persone di due generazioni, adulti maturi e giovani: uno scambio di energie ed una scuola di fratellanza proiettata verso il futuro.

Ed è anche l’applicazione pratica di uno degli insegnamenti più fecondi di Papa Francesco: non si può essere vicini ai fratelli senza essere anche vicini a Cristo, ma non si può essere vicini a Cristo senza essere vicini ai fratelli…

E allora, buona vicinanza, amici cirenei. Crescete, crescete ancora … e magari moltiplicatevi!


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