Rinato il Concorso “Maria SS. Dell’Olmo”. A Rosario Pellegrino e alla Caritas il Premio “Padre Silvio Albano”. La nostra Paola La Valle vince nella Sezione Prosa

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Non è stata una semplice premiazione. I motivi di emozioni erano tali da relegare al ruolo di comprimari i meri esiti della gara.

Il Concorso di poesia e prosa religiosa “Maria SS. Dell’Olmo” , presso la Basilica dell’Olmo e l’Oratorio dei Padri Filippini di Cava de’ Tirreni, dopo dieci brillanti edizioni in cui era diventato un punto di riferimento nazionale, oltre che uno specchio significativo delle tensioni interiori e dei segnali dei tempi , era stato interrotto all’improvviso, lasciando un amaro senso di vuoto e di attesa. Ora, dopo sei anni, grazie anche alla spinta di Padre Giuseppe Ragalmuto, è finalmente risorto, riannodando però con facilità, come succede per le realtà già mature, i fili con il punto di interruzione.

Il “ponte” è stato rappresentato dalla presenza della vincitrice dell’edizione 2009, la palermitana Palma Civello, che ha vinto anche quest’anno la Sezione Poesia, seguita sul podio dal concittadino Vincenzo Ribaudo e dal salernitano Antonio Di Riso (segnalati con merito Pina Sozio, di Salerno, Chiara X di Palermo, Cesareo Vitale di Cava, Luisa Farina di Coperchia, Pasquale Guglielmelli di Cosenza). E la premiazione, il 6 settembre scorso, è diventata, con un significativo gioco di termini, la “Domenica della Palma”, con evidente riferimento anche alla Pasqua di resurrezione di cui le palme sono prefigurazione.

Altro motivo di emozione derivava proprio dalla palermitanità della Civello, che insieme con Salvatore “Toti” Palazzolo, premiato con il terzo posto nella Sezione Prosa, è l’immagine di quel gruppo che una ventina d’anni fa ha goduto della guida spirituale del nostro Rettore attuale, Padre Raffaele Spiezie, e dell’ indimenticato ed indimenticabile Padre Silvio Albano, precocemente scomparso quando alla Basilica dell’Olmo stava seminando semi fecondi di Vangelo vivo.

Padre Silvio era presente comunque, la sera del 6 settembre. Non solo nella memoria ancora vibrante di chi l’ha conosciuto, ma anche per l’istituzione del Premio a lui dedicato , da assegnare a figure e/o Associazioni che si siano dimostrate testimoni attivi di fraternità e di solidarietà. Il Premio è stato assegnato al Prof. Rosario Pellegrino, da circa venti anni Direttore della Caritas Diocesana: un riconoscimento alla sua persona di “Dirigente Fratello”, ma anche a tutto il gruppo della Caritas, che non a caso ha ritirato la targa accanto al suo leader, nell’abbraccio caldo di emozione dei tre consegnatari: i due siciliani amici di Padre Silvio, Civello e Palazzolo, e il prof. Antonio De Caro, che ha rappresentato il Vescovo Mons. Soricelli e ne ha letto un caldo ed appassionato messaggio di augurale benedizione.

Pur se assente per altri impegni pregressi, il Vescovo è stato quindi presente. E, pur se assente, era presente, nella memoria e per i saluti da lontano, anche Maria Grazia Lorets, la “gran lombarda”, in passato plurivincitrice, capace di offrire delle storie evangeliche appassionate ed illuminanti e di donare con i doni d’amore quotidiano delle dolci e profonde lezioni di vita.

A proposito di vincitori e vincitrici, fonte di emozione è stata anche l’affermazione nella Sezione Prosa,, prima volta per una concittadina, della “nostra” Paola La Valle, che i lettori di Vivimedia conoscono bene e di cui hanno imparato ad apprezzare la capacità di nuotare sott’acqua , andare a pesca delle vibrazioni prodotte dagli eventi che descrive e di saperne uscire sempre con la rete piena, invitante e saporita. Paola, superando la stessa Palma Civello e Salvatore Palazzolo (segnalato Pasquale Guglielmelli) ha vinto con un testo in cui ha interpretato il tema del Concorso, che era “Maria madre di misericordia”, in chiave umanamente relazionale, secondo quello spirito, limpidamente esaltato da Papa Francesco, per cui la religione non si vive solo “verticalmente” ma anche “orizzontalmente”, facendosi finestra dei valori di fratellanza e solidarietà donati dall’insegnamento divino.

Questo spirito, anima emozionale e religiosa del Concorso, proprio a Papa Francesco si lega: infatti il tema della Misericordia è stato scelto con riferimento aperto alla decisione del Pontefice di proclamare il Giubileo straordinario, che sarà consacrato al valore della Misericordia, intesa appunto come esercizio d’amore e purificazione del cuore. Una scelta di vita che fa stare bene chi ne è beneficato, ma soprattutto chi la fa sua: In fondo, non dimentichiamolo, la Misericordia non è un comandamento, ma una Beatitudine ed è quindi legata alla gioia dell’amore prima che alla soddisfazione del dovere compiuto.

Cominciata, nel nome di Maria, con la Palma delle emozioni, la serata è proseguita con la comunione della misericordia e si è conclusa con la Palma della maternità, personale e universale, di cui Maria è incarnazione. Infatti le due vincitrici hanno letto, a battiti accelerati, due frammenti non legati al Concorso (“Noi madri” di Palma Civello e “Il sapore della libertà” di Paola La Valle), in cui con tutta la granitica dolcezza di cui sono capaci come donne e come madri esprimono l’interiorità della femminilità e creano ponti indistruttibili di affetto con i figli, lontani o vicini che siano.

Alla fine, abbraccioi generale con i giurati-lettori di VersoCava (Maria Alfonsina Accarino, Lucia Antico, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjarsky D’Amato, Emanuele Occhipinti, Rosanna e Teresa Rotolo, Anna Maria Violante e lo scrivente, che ha fatto anche da conduttore). E tutti uniti intorno alle classiche foto ricordo, e poi accanto a biscottini addolciti dallo zucchero di scoperte e riscoperte reciproche e da abbracci nuovi o rinnovati. A dominare, almeno in questi momenti, è stata la purezza del cuore auspicata dallo spirito giubilare, quella che permette appunto di giubilare con limpida gioiosità.

Con queste premesse, l’appuntamento al prossimo anno è d’obbligo. Una nuova interruzione sarebbe un “peccato mortale” e ben poco “giubilare” …


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