Il segno di Cava all’EXPO: gli sbandieratori e otto imprese metelliane al padiglione Eataly in scena ad ottobre. E poi c’è il quadro di Lorenzo Monaco …

CAVA DE’ TIRRENI (SA) e MILANO. Nella grande costellazione dell’EXPO di Milano EXPO, infiorata da maxipadiglioni spettacolari e rappresentanze continentali e nazionali di forte rilievo, non è mancato uno spazio piccolo, ma significativo, per la nostra Cava de’ Tirreni.

quadro-lorenzo-monaco-esposto-EXPO-2015-milano-vivimediaNel padiglione di Eataly, nella mostra I tesori d’Italia organizzata da Vittorio Sgarbi, fa la sua bella figura la Madonna col Bambino, un quadro del XV secolo di freschissima attribuzione niente meno che a Lorenzo Monaco, monaco camaldolese di origine senese, raffinato miniatore, uno dei massimi artisti postgiotteschi, maestro di quel grande innovatore che fu il Beato Angelico, a sua volta tra gli iniziatori della rivoluzione della prospettiva che poi ha caratterizzato tutto il grande Rinascimento italiano.

Ad accorgersi che era Lorenzo Monaco l’autore di quel quadro che giaceva semimpolverato e anonimizzato nella pinacoteca dell’Abbazia benedettina è stato proprio Sgarbi, durante una delle sue periodiche e sempre stimolanti visite nella nostre zone.
vittorio-sg-arbi-vivimediaHa individuato sia le pigmentazioni tipiche della pittura tardo medievale di scuola senese, sia le caratteristiche dello stile
di Monaco, basate su figure allungate, linee in fascinosa ondulazione, colori intensi e brillanti, ampia diffusione del fondo oro, spazio quasi inesistente, in sintonia con il misticismo anaturalistico tipico della montante cultura cortese di stampo preumanistico.

Lasciamo a Sgarbi la pura descrizione dell’opera. Si tratta probabilmente della parte centrale di un polittico d’impianto semplice e rigoroso, pur nella ricchezza della decorazione denunciata dal tappeto. La ‘Madonna con il bambino’ su fondo oro è posata su un cuscino dorato sopra un prezioso tappeto damascato rosso e oro. Il bambino, in piedi sulle ginocchia della madre, indossa una tunica allungata e tiene nella mano sinistra un cartiglio avvitato su cui si legge la scritta ‘Lux Mundi’.”

Insomma, una sciccheria, degna di figurare tra i tanti, splendidi tesori d’Italia, quelli che alla stessa EXPO sono stati meravigliosamente raffigurati nelle emozionanti sale degli specchi del Palazzo Italia, veri e propri inni alla grande bellezza architettonica, naturalistica e figurativa che è possibile trovare nel nostro paese.

Un Paese che, detto per inciso, avrebbe tutto per non essere solo il settimo, o giù di lì, polo turistico al mondo, ma che purtroppo tante volte ha anche mostrato una triste ed irritante incapacità politica e culturale di valorizzare al massimo quel tanto che ha. E, sempre detto per inciso, la nostra Cava ne sa qualcosa, visto che recentemente è stata capace di rendere evanescente anche una mostra attrattiva come quella delle macchine di Leonardo…

padiglione-eataly-EXPO-2015-milano-vivimediaMa torniamo ai segni lasciati all’EXPO. La prima quindicina di ottobre è stata caratterizzata dalla presenza, sempre nel padiglione Eataly, di ben otto imprese cittadine (Pancrazio, Maurizio Russo, Alecri, Maniola, Dolce Natura Miele Naturale, pasticceria Sandro, caseificio Stella) e dalle spettacolari volute dei nostri sbandieratori, che, non dimentichiamolo, sono nella top list nazionale.

Insomma, il segno che ci siamo e sappiamo esserci.

Rispetto alla tendenza ahimè troppo spesso in discesa della nostra economia, tutti questi fermenti potranno avere la giusta ricaduta per la svolta buona?


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