Sogni colorati e laboratori in gioco alla Mediateca: in arrivo il Progetto Pianeta Scuola e le opere di Mirò. L’11 novembre presentazione ai Dirigenti didattici
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nel campo dei grandi eventi artistici, la Mediateca di Cava de’ Tirreni continua a volare alto. Dopo la mostra Marc Chagall. I segni e i colori dell’anima (marzo – luglio 2015), è in arrivo il Progetto “Joan Mirò e i Surrealisti. Le forme, i sogni, il potere“, in programma dal 20 febbraio al 20 giugno 2016.
Il carburante per il nuovo decollo è offerto dal successo e dal gradimento per le illustrazioni e le grafiche dell’artista russo. Circa ottomila visitatori di tutte le età, notevole la risonanza in tutto il territorio, ma soprattutto fa piacere la partecipazione delle scuole, segnatamente le primarie e le medie, che sono accorse in massa. Merito delle opere di Chagall, ricche di colorata fantasia e sognante creatività, in piena sintonia con la disponibilità dei più giovani all’incanto artistico, ma merito anche dell’intelligente pacchetto dell’offerta, basato su tariffe d’ingresso minime, su una comunicativa e solare disposizione delle opere, sui succosi frutti laboratoriali dell’Albero delle idee diretto da Carmela Pezza, sul giocoso e stimolante intrattenimento attoriale dell’impagabile Giuseppe Basta.
Il Progetto su Joan Mirò e i surrealisti si prospetta in linea di piena continuità. Ci saranno ancora ambienti accoglienti, ci saranno opere che hanno nel loro DNA sogno, fantasia e creatività tali da parlare alle pupille dei più giovani ed aprire finestre pittoriche di alta suggestione ed emozione culturale per i più adulti. Non è cambiata la squadra di base (arricchita quest’anno dalla psicologa Valentina Lamberti, unita agli altri professionisti, il regista-attore Francesco Puccio, la danzatrice Alba Pagano, la burattinaia affabulatrice Flavia D’Aniello ) e la didatticità del Progetto complessivo si è ulteriormente ampliata, con una maxiserie di laboratori attivi e congruenti con l’età degli interessati. Dal Disegno surrealista e Macchie d’arte per i bambini di due – cinque anni si sale verso i cinque anni con Dal segno al disegno, per proseguire con Gli omini di Mirò (min. 5 anni), Danza creativa (min. 3 anni), Arte a soqquadro (min. 6 anni),Cielo e stelle (4-8 anni), Riciclo… come Mirò (4-8 anni), Scarabocchio a due e Pezzi di me (min. 10 anni), Max Ernst e il frottage (4-13 anni), Autoritratto surrealista (min. 10 anni), Collage surrealista (min. 13 anni). Laboratorio di teatro (min. 16 anni).
Il segreto dell’attrattività della mostra è comunque la semplicità di partenza, quella semplicità che sa veramente parlare a tutti. “Le cose più semplici mi danno delle idee”, diceva Mirò, che nel rapporto stretto con la quotidianità e con la natura traeva lo spunto emozionale e la tensione per tracciare graficamente forme e segni di primordiale comunicatività. Il binario del surrealismo, in galoppante ascesa nei primi anni del XX secolo alla scoperta delle voci nascoste dell’inconscio, del cuore e della mente, è quello giusto per esprimersi con tutti i colori dell’anima e senza regole pregresse che possano limitare la comunicazione. Insomma, quella spontaneità assoluta che è tipica anche dell’infanzia, unita alla consapevolezza dell’impatto con l’esterno che è più matura nel mondo adulto. Per dirla in una parola comune ed altissima, il gioco, inteso nella sua accezione più ampia e profonda, che poi è il riflesso del gioco stesso della vita. Non un gioco fine a se stesso, dato che soggettivamente mira a stabilire un rapporto più profondo con l’esistenza e socialmente è capace di arricchirsi di contenuti anche forti, provocatori, ribelli, soprattutto quando stimola riflessioni sull’arroganza del potere, o dei poteri. Come del resto suggerisce anche il comunicativo titolo dell’evento.
Quando si gioca, non ci sono barriere che tengano. Perciò le forme di Mirò (come anche in parte dei vari surrealisti protagonisti della mostra) sapranno essere fortemente coinvolgenti e senza il limite dell’astrazione pura. Infatti il grande creativo non manca mai di lasciare il segno di un’immagine comune, che sia una pupilla o un’ala d’uccello o uno spicchio di luna.
L’incontro con lui e con i surrealisti, oltre che fonte di contemplazione attiva dei meno giovani, sarà quindi un momento formativo per tutti gli ordini di scuola. Non formazione spontaneista e ruspante, ma formazione preparata e ben inserita nella programmazione didattica.
Per questo, con un congruo anticipo rispetto all’evento di febbraio, la mediateca ha organizzato per il pomeriggio di mercoledì 11 novembre lo School day, vale a dire l’incontro con i dirigenti scolastici e con i docenti delegati al rapporto con enti esterni. Sarà l’occasione per presentare sia la mostra prossima ventura, sia l’ispirazione didattica che anima un progetto lungo quattro mesi da essa nascente e significativamente denominato Pianeta Scuola. Ed anche e per stimolare un’azione propedeutica: una semina lenta, che proprio in quanto tale dovrebbe dare frutti più dolci e succosi.
Ad accogliere gli operatori scolastici, oltre che i già citati “Top player” Carmela Pezza e Giuseppe Basta, saranno il Segretario Generale della mediateca, Matilde Nardacci, la Segretaria organizzativa della Mostra Michela Giordano, l’Amministratore Delegato Alfonso Baldi, la Responsabile Grandi Eventi Francesca Buccafusca, la Coordinatrice dell’Area Educational Carmela Pezza.
L’inizio dell’incontro è previsto per le ore 16:00.
- Valentina Lamberti
- Peppe Basta
- Il team chagalliano dell’Albero delle idee
- Matilde Nardacci
- Laboratorio pomeridiano per bambini
- Sgarbi in visita alla mostra di Chagall
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