All’Arco Catalano la mostra “L’oro de “La Città”, innovazioni visive di Vincenzo Vavuso: il giornale diventa opera d’arte e l’arte fa opinione come un giornale

SALERNO. È in arrivo a Salerno, presso la Corte dell’Arco Catalano, in via dei Mercanti,L’oro de “la Città, una mostra originale, provocatoria, propositiva, esteticamente stimolante proposta dall’artista salernitano Vincenzo Vavuso in sinergia con il quotidiano la Città, con il patrocinio della Fondazione Alfonso Gatto e delle Arti Grafiche Boccia.

Sarà inaugurata giovedì 3 dicembre p.v., alle 19, 30, con gli interventi del Direttore del quotidiano la Città, Enzo D’Antona, dell’Amministratore Delegato delle Arti Grafiche Boccia Vincenzo Boccia, del Presidente della Fondazione Alfonso Gatto Valeriano Forte, del critico d’arte Angelo Calabrese. Condurrà e coordinerà Franco Bruno Vitolo, che ha collaborato all’editing ed alla compilazione del catalogo.

La mostra sarà aperta fino al 13 dicembre (ogni giorno dalle 9,30 alle 13 e dalle 18 alle 22) ed al suo interno ospiterà anche altre performance di artisti. La sera dell’inaugurazione l’ l’Associazione DanzatoriArt et Balletdiretta daPatrizia Di Matteoeseguirà la performance “L’Arte in…polvere”.Il 10 dicembre, alle 19,30, Valeriano Forte si esibirà in una lettura di poesie. Il 13 dicembre, alle ore 20 la violoncellista Francesca Giglio del conservatorio G. Martucci di Salerno eseguirà una suite di J.S. Bach.

Saranno in esposizione sedici opere tra sculture e cromostrutture, formate con materie e oggetti vari, ma soprattutto con pagine, frammenti e copie intere del giornale la Città, artisticamente modellate e solidamente cristallizzate.

L’iniziativa è nata da un incontro stimolante e per certi versi “naturale”.

Da una parte, un artista come Vincenzo Vavuso, che negli ultimi anni (a partire dalla serie Rabbia e silenzio) ha coniugato la ricerca formale con l’impegno etico e sociale, specializzandosi in opere di forte impatto visivo che denuncino il degrado in cui la nostra società, pervasa da Indifferenza, Ignoranza e Corruzione, sta facendo cadere la Cultura e l’Arte. Un artista, Vincenzo Vavuso, che grazie anche a questa serie di opere ed alla successiva, di natura analoga, Spider Art (con telature a ragnatela senza supporto che imprigionano pagine di libri o giornali) in poco tempo sta collezionando esibizioni e riconoscimenti in Italia (es. Venezia, Torino, Roma, Firenze, Gualdo Tadino, Pozzuoli) ed anche all’estero (Londra, Tokio, Dubai).

Dall’altra, un giornale come la Città, che, oltre a lanciare a suo tempo una formula coinvolgente ed innovativa di presenza territoriale, tiene costantemente alte la qualità e la voglia stessa di informazione e di partecipazione. E, insieme con altri media di buona volontà, è in prima linea nella lotta contro il degrado della Cultura.

Dalla convergenza degli intenti e degli ideali sono nate le opere della mostra L’oro de “la Città”. In quasi tutti i lavori prevale il color oro, ad indicare il tesoro che la Cultura, la Lettura e l’Arte, se ben coltivati, possono offrire. Di rimando, lo splendore dell’oro è accompagnato dall’oscurità di bruciature e gualciture, che rappresentano lo stato di crisi in cui viviamo.

Dallo scuro delle bruciature allo splendore delle dorature la linea generalmente è ascendente, ad indicare il cammino che la Città (intesa stavolta come collettività e non come giornale) può e dovrebbe fare per recuperare la Dignità che compete alla qualità dell’intelletto e del cuore dell’Uomo.

Nello stesso tempo, l’utilizzo quasi totale delle pagine del giornale non evidenzia solo il recupero di materiale potenzialmente da macero, ma anche il valore permanente e perenne che possono avere, molto più incisivamente che le scritture virtuali, la Carta scritta e le informazioni e le opinioni quotidianamente trasmesse e tali da essere luce del presente e semi di futuro.

Al di là del messaggio, rimane comunque il gusto pieno della fruizione artistica, in una simbiosi tra bellezza formale e forza di contenuto che fa di questa serie il momento più maturo del cammino di Vavuso.


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