Pittura, poesia, musica, il Catalogo della Presidente Elena Ostrica, tante manifestazioni prenatalizie. Un fine anno alla grande per il Centro Artisti Salernitani
SALERNO. Una scoppiettante serie di iniziative ha caratterizzato il fine anno del Centro Artisti Salernitani, l’associazione di pittori, scultori, poeti, scrittori che da oltre vent’anni fa è uno dei riferimenti culturali più significativi della Città di salerno, con la sua sede nell’ex Scuola Gatto di Pastena e soprattutto con le manifestazioni tante manifestazioni pubbliche di valenza non solo cittadina e la sua opera costante di riflessione e confronto su tematiche di alto livello.
Fondato su solide radici e su sinergici rapporti amicali arricchiti dalla passione culturale, è guidato con mano sicura fin dalla sua fondazione dalla pittrice Elena Ostrica, sempre circondata da validissimi dirigenti collaboratori (quelli attuali sono la poetessa e scrittrice Pina Sozio, la Dirigente Scolastica Antonella Sparano, il pittore e scultore Antonio Caroniti, la poetessa Anna Ciufo, la scrittrice Rosalba Fieramosca, il poeta Vittorio Pesca). Tra i componenti ed i soci ha vantato personalità di grande rilievo. Un nome per tutti, il prof. Francesco D’Episcopo, docente universitario, che è il maggior esperto italiano della poesia di Alfonso Gatto, un critico letterario di valenza nazionale, attualmente Presidente onorario del CAS, nonché sempre pronto a partecipare alle varie iniziative con interventi sempre ispirati e coinvolgenti.
Tra le iniziative più caratterizzanti degli ultimi anni, spicca il Premio letterario La Piazzetta, che convoglia artisti e creativi di tutta Italia, l’apertura a rapporti internazionali (vedi il gemellaggio con la Città bulgara di Pazardžik), la collaborazione con le altre associazioni culturali della Città (in particolare Cypraea e Yachting club e proprio con quest’ultimo ha organizzato una suggestiva serata incentrata sulla lettura e il commento di una magnifica lirica della poetessa bulgara Violeta Dulcheva, socia del Centro), i numerosi incontri pubblici (mostre, convegni, esibizioni, presentazioni di libri) in luoghi prestigiosi della Città (dalle Sale della Provincia e del Comune alla Villa Carrara, dalla Chiesa di Sant’Andrea alla Scuola Vicinanza), le iniziative formative di EducArte, la mostra di icone del Maestro bulgaro Dimitar Elenov presso la Chiesa di san Giorgio, la collaborazione con il Comune per manifestazioni che colorino il Natale. La più recente di queste è stata realizzata proprio agli inizi di dicembre, presso i locali della scuola Vicinanza, con serate tematiche di pittura, poesia in lingua, poesia dialettale e un incontro d’autore con il poeta Antonio Di Riso, rallegrate dall’accompagnamento musicale sempre brillante di uno chansonnier come il magnifico Mimmo di Salerno.
Tutto questo in un tempo difficile in cui la Cultura e le Arti, tesoro di una civiltà, boccheggiano per le seppellenti palate di terra e le voltate di spalle che ricevono da tante parti. E non è poco. Certo, si corre sempre il rischio della nicchia e dell’autoreferenzialità, ma per fortuna la qualità delle iniziative e delle proposte riesce ancora a tenere tante finestre aperte.
Tra queste, spicca alla grande la presentazione del Catalogo delle opere della Presidente Elena Ostrica, che è avvenuto in due riprese, in primavera al Comune di Salerno, nel bellissimo Salone dei Marmi, e recentemente, il 21 novembre scorso, nella natia Avellino, nel Palazzo del Governo. La presentazione, condotta dal sottoscritto scrivente e con gli interventi qualificanti anche del Prof. Francesco D’Episcopo e della Dirigente CAS Pina Sozio, è stata arricchita dall’esposizione di una mostra di opere dell’Artista, che ha ricevuto particolari apprezzamenti da tutti, critici e pubblico, ed ha prodotto alla fine anche la donazione di una di esse alla Prefettura, che sarà esposta nei locali della stessa, a testimonianza permanente della presenza nobilitante di una magnifica figlia di Avellino che “visse d’arte” e d’arte continua a nutrirsi ed a nutrire.
Il Catalogo racconta infatti la carriera e le opere di mezzo secolo di ben riuscite nozze dell’Artista con la passione creativa e serve a fissare nel tempo la produzione di alta qualità della pittrice, unitaria nello spirito ma diversificata, senza scansioni specifiche nel tempo, in figurativo classico, acquerello, figurativo simbolico, immagini paesaggistiche, e caratterizzata da colori caldi e pervasivi, da figure ed immagini spesso stilizzate e sfumate, dal gioco mediato tra definito ed indefinito, da una contemplazione a volte quasi magica della natura, da onde tonali liberatorie ma tenute sotto controllo dalla mano ferma della ragione. Una pittura ispirata dai maestri impressionisti e paesaggisti del secolo XIX e dalle grandi avanguardie del secolo XX, ma alla fine, come si addice agli artisti di vaglia, molto caratterizzata da uno stile personale che ben esprime le pur contraddittorie suggestioni dell’esistenza e la potente, armoniosamente disarmonica, energia della vita.
Simbolo di queste suggestioni sono i dischi di luce che campeggiano, da soli o uniti agli altri elementi pittorici, sullo sfondo di tanti dipinti. Sono ora soli sgargianti, ora lune sbiancanti, ora suggestivi ed illuminanti contenitori, ora infuocati riferimenti direzionali, che fungono da punto focale della prospettiva e come tali rappresentano un rifugio dell’anima, la manifestazione di un immaginario polo di bellezza, un centro di gravità permanente, una dimensione che dà il senso alle cose, quell’essenza ideale che fa da stella polare nel cammino dell’esistenza. Ed insieme con le figure in scena formano un messaggio, un’emozione gravida di contenuti.
Occorre avere personalità, per un pittore, per caratterizzarsi con uno stile riconoscibile e comunicativo: e Elena Ostrica, nonostante la varietà della sua produzione, quella personalità e nettezza espressiva le ha fatte proprie.
Rappresentando i dischi di luce, si è fatta anche lei “disco di luce” per il Centro Artisti Salernitani, del quale ha caratterizzato l’arco di un ventennio e quindi di un’era. Un’era di cui non si può dire ancora che “era”: il Centro c’è, la Presidente Ostrica c’è, i suoi collaboratori ci sono e come. Manca ancora la prospettiva ampia di un ricambio, ma questa è un’altra storia, che riguarda i rapporti e i gusti generazionali di un’intera società in cui la cultura giovanile ha scarsissime osmosi con quella dei meno giovani.
E comunque per il momento le pile dell’attuale classe dirigente, nonostante il tempo che passa, sono ancora ben caricate… e per certi versi anche ricaricabili …
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