Lavori in corso all’IC “Giovanni XXIII”: la scuola sarà riconsegnata entro il 29 febbraio. Il Dirigente assicura: “Sarà l’istituto più sicuro della Città”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Per il classico fenomeno di ampliamento e distorsione dei fatti che avviene nel passaparola, subito dopo la caduta del pezzo di intonaco dal soffitto di un’aula dell’I.C. Giovanni XXIII di Cava de’ Tirreni, si erano diffuse voci allarmate e allarmanti: una scuola a pezzi, degrado irreversibile, non si aggiusterà prima dell’ anno prossimo, colpevole trascuratezza, studenti e famiglie allo sbando, e chi più ne ha più ne metta.
Per fortuna i fatti successivi hanno smentito, anzi hanno capovolto tutte le voci ed oggi l’evolversi della situazione è decisamente rassicurante per il presente e soprattutto per il futuro.
Abbiamo una data limite e la fiducia, anzi la certezza, che dopo i lavori il nostro istituto sarà il più sicuro della Città – affermano all’unisono, con soddisfatta convinzione, i proff. Maurizio de Gemmis e Gerardo Pepe, rispettivamente Dirigente e Vicario. E subito dopo il Dirigente precisa i dettagli – Il terzo piano, con la verifica della solidità del tetto, è stato già ristrutturato, così come è giunto in dirittura d’arrivo il primo. A brevissima partiranno i lavori anche di quello centrale, che dovrebbero terminare verso metà febbraio. Al massimo entro il 29 febbraio ci sarà riconsegnato l’istituto per la ripresa piena dell’attività. Parola dell’Amministrazione Comunale, nelle persone degli Assessori Nunzio Senatore e Paola Moschillo. E, dato l’andamento celere ed efficace dei lavori fino a questo momento, non abbiamo motivo di dubitarne. Tutto ci sarà ridato rimesso a nuovo ed a norma, a partire dalle strutture di base e di sostegno. Anche per questo possiamo ritenere che da marzo la nostra sarà la scuola più sicura del circondario.
È un sorriso di sollievo, quello del Dirigente e del Vicario, dopo tante preoccupazioni e tanto penare. Possiamo allora, a sangue meno bollente, fare il punto di tutto quello che è successo e delle eventuali cause e responsabilità.
Il fatto in sé è chiaro: è semplicemente caduto un bel pezzo di intonaco dal corpo centrale del soffitto di un’aula. Siamo stati fortunati che non sia avvenuto durante le lezioni. Non è successo nient’altro, ma il segnale è stato chiaro e forte: l’impianto dell’istituto, con i suoi quasi sessant’anni di vita, è invecchiato e andava “ringiovanito”. Non era assolutamente il caso di continuare le lezioni senza quest’opera di ringiovanimento. Ed è cominciata la gestione dell’emergenza….
Niente incuria, quindi, né colpevole trascuratezza?
Assolutamente no. Nessun sintomo pregresso né trascurato, come purtroppo succede anche agli umani con l’avanzare dell’età: i colpi mancini di salute arrivano a volte da un momento all’altro…
Solo che gli umani non possono ringiovanire, purtroppo. Ma torniamo alla nostra scuola. In situazioni di emergenza per lo stress dei disagi scoppiano spesso tensioni e divergenze. Nel caso dell’ I.C. Giovanni XXIII, sembra che le cose siano andate invece tutte bene. Non ci si è fatti schiacciare dal problema e si è guardato subito alla soluzione. Ce lo conferma con serenità il Dirigente Scolastico.
È vero, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo subito rimboccati le maniche. Ci siamo uniti all’interno e abbiamo chiesto insieme all’esterno solidarietà, comprensione e sostegno. Anche le famiglie ci sono state vicine. E la soluzione provvisoria alla fine è stata accettabile. Certo, non abbiamo trovato la possibilità delle lezioni mattutine e ci siamo dovuti adattare al pomeriggio. Ed è stato necessario ricorrere all’orario ridotto, con inizio non prima delle 14 (per permettere l’arrivo di alcuni docenti da altre scuole) e con ore di quarantacinque minuti e non di cinquanta per una precisa volontà delle famiglie emersa da un sondaggio generale: quei cinque minuti in più avrebbero creato problemi in rapporto agli orari dei mezzi pubblici.
Ci siamo dovuti spostare alla Balzico e non siamo potuti rimanere nell’alveo dell’edificio con il Liceo Classico, ma in compenso non siamo stati smembrati e qui al Liceo ci hanno dato quattro locali in cui effettuare la sperimentazione musicale mattutina ed insediare gli uffici amministrativi. E non ci sono state polemiche né strascichi. Del resto, per fortuna, tutto tornerà come prima tra un mese. Come prima e meglio di prima…
Una domanda un po’ cattivella: nelle voci un po’ troppo allarmistiche non c’era anche qualche passaggio interessato, dato che oggi i singoli istituti sono in concorrenza permanente per la “cattura” degli utenti?
No, no. Non scherziamo… Ma una sana competizione c’è, come è giusto che sia per istituti che vengono scelti in base all’offerta formativa. E allora provvediamo adesso a smentire la voce che più ci può danneggiare. Si è detto, e non sappiamo da dove sia nata la diceria, che abbiamo fatto domanda per la settimana corta e stiamo lavorando in tal senso per l’anno scolastico prossimo. Niente di vero. Non abbiamo fatto nessuna domanda e l’anno prossimo sarà settimana piena in un istituto con tutte le garanzie.
Precisazioni senz’altro opportune, ma è opportuno anche ricordare che, a dispetto della riduzione di tempo scolastico, le lezioni procedono con la massima regolarità e non sono state sospese neppure alcune iniziative collaterali. Ad esempio, gli incontri con l’autore. Il 15 gennaio, ospitati nell’Aula Magna del Liceo Marco Galdi, i ragazzi hanno incontrato niente meno che il vincitore del Premio Campiello 2016, lo scrittore Marco Balzano, autore de “L’ultimo arrivato”, un romanzo “a presa diretta” del cuore e della mente che tratta con un linguaggio chiaro e coinvolgente un aspetto poco conosciuto dei tempi del boom economico, cioè l’emigrazione dei minori senza la famiglia, e nello stesso tempo traccia un efficacissimo e tagliente ritratto comparato tra l’Italia del boom e l’Italia dello “sboom” e delle ondate di immigrazione da Africa e Asia.
Effettivamente – conclude il Dirigente de Gemmis – non ci siamo fatti né scoraggiare né abbiamo rallentato se non dove eravamo costretti. È il segno distintivo della nostra scuola ed anche del nostro rapporto con il territorio. E a proposito di partecipazione, già abbiamo dato la nostra adesione, come sempre, al Concorso “Le parole sono ponti”, in memoria dell’indimenticata e indimenticabile prof. Betty Sabatino.
Già, i ponti… Non solo le parole, ma anche i fatti sono ponti. Quei ponti da costruire di fronte ai problemi ed alle difficoltà di ogni giorno. Forse, anche per questo, l’avventura dell’intonaco dell’ IC Giovanni XXIII ha finito col tramutarsi in una piccola ma significativa lezione di vita …
- Calcinacci caduti dal soffitto di un aula
- A sin. il Dirigente Scolastico, prof. Maurizio de Gemmis, a destra il Vicario, prof. Gerardo Pepe
- Lo scrittore Marco Balzano risponde alle domande di due studentesse
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