Il Premio Non tacerò 2016 assegnato alla giovane Casa Editrice Il Quaderno, per l’ impegno civile e sociale. Anche quattro cavesi tra i suoi componenti
CAIVANO (NA) – BOSCOREALE (NA) – CAVA DE’ TIRRENI (SA) – Come sa bene chi frequenta l’ambiente, nel mondo dell’editoria ci sono due mondi: i grandi che contano, ricchi di tutte le luci della ribalta e delle opportunità (e non importa se qualche volta sono luci “ombrose…), e i piccoli che si dibattono nella giungla della sopravvivenza. In questa giungla, purtroppo proliferano i predatori, pronti ad azzannare chi vi si inoltra armato soprattutto dei propri sogni, di illusioni e a volte, diciamolo, anche di presunzioni.
Per fortuna, non ci sono solo predatori ad aggirarsi nella giungla, ma anche editori umanamente più corretti, che fanno contratti e produzioni “trasparenti” ed ispirate a valori forti. E considerano un dovere piacevole e, perché no?, alla fine anche utile, selezionare le pubblicazioni, privilegiare quelle di impegno sociale e civile e/o di più elevata qualità letteraria, fare ricerca e sperimentazione, farsi punto di riferimento del territorio e comunque rifiutarsi di aprire il calderone del “catalogo cani e porci purché sgancino senza abbaiare e senza grugnire”.
I libri e la carta stampata sono un veicolo fondamentale per creare modelli positivi e dare respiro alle coscienze. Sono la foresta che cresce in un mondo che produce adrenalina soprattutto per gli alberi che cadono.
Per valorizzare chi lotta e rischia e si impegna e testimonia per una società diversa e migliore, e quindi dedicando uno spazio ed una sezione importante proprio nel campo dell’editoria, è nato il premio Non tacerò Social Fest, fondato a Caivano dal giornalista AntonioTrillicoso, dedicato a don Giuseppe Diana, ucciso dalla camorra per il suo impegno sociale e civile, proclamato proprio attraverso la frase: Per amore del mio popolo, non tacerò”.
Finora, tra gli altri, sono stati insignite del premio, nelle varie categorie, figure prestigiose come Benedetto Zoccola (il vicesindaco di Mondragone, che da imprenditore fu minacciato e sequestrato), Pino Imperatore, fondatore a Napoli del Laboratorio di scrittura comica e umoristica (e autore della fortunata saga di satira camorristica Benvenuti in Casa Esposito), il Giudice Catello Maresca, magistrato che ha indagato per anni sul clan dei Zagaria, l’Associazione Noi Genitori di Tutti, nata dal dolore più grande di tutti, il dolore di perdere un figlio,
Perciò ci fa particolarmente piacere che nel 2016 il Premio, nella sezione dedicata ai Media, sia stato assegnato ad un gruppo editoriale giovane, che fa delle idee e degli ideali la sua forza e che nasce nel martoriato entroterra campano con l’intento di non essere un fiore nel deserto ma di far fiorire tanti fiori anche nel deserto.
Parliamo della Casa Editrice di Boscoreale (Napoli) Il Quaderno, nata nel 2011 per iniziativa di un gruppo di giovani motori del napoletano (in testa l’operatrice sociale, e attuale Presidente, Stefania Spisto e lo scrittore Tonino Scala), con l’intento di aprire porte ai tesoretti del territorio senza avere come primo fine il lucro e/o lo sfruttamento (in alcune forme di contratto è escluso qualsiasi contributo economico da parte dello scrittore) e di diffondere una cultura di impegno e coscienza civile ed anche, naturalmente, di promuovere l’attenzione alla lettura come irrinunciabile patrimonio della civiltà oltre che come fondamento della democrazia e del suo stretto rapporto con la libertà e la giustizia. Il logo, collegato al nome, richiama una penna antica ed un foglio di quaderno in apertura dalla parte dell’orecchietta. È un segno atavico, perché il primo approccio di ognuno alla scrittura avviene proprio con il magico contatto con la carta tutta bianca e tutta da inchiostrare con il proprio segno.
Il quaderno ha già un bell’avvenire dietro le spalle, con circa quaranta titoli, selezionati uno per uno, molti dei quali sono incentrati proprio sulla lotta alla malavita e sul degrado morale e civile che “spuzza” in una storia odorosa pur ricca di tanti odori e valori come Napoli e il napoletano. E l’esempio viene dall’alto, sia dal dinamismo “a pelo d’anima e a pupilla vigile”della Presidente Stefania Spisto, sia dalle scelte di uno dei fondatori, Tonino Scala, autore brillante, argomentatore “malincomico” e sensibile, comunicatore a bucascena. Nei suoi lavori, molti dei quali significativamente dedicati alle nuove generazioni, egli non distoglie lo sguardo dalla società che lo circonda e dalle figure che cercano di renderla migliore, da don Tonino Bello a don Peppino Diana, da padre Puglisi a Nelson Mandela. fino alla miriade dei piccoli grandi eroi di ogni giorno che sono portatori sani di civiltà.
L’esempio che viene dall’alto si estende a tutto il Gruppo dei collaboratori e degli autori: “operattivi insieme”. Da bravo gruppo vesuviano, si lascia ispirare dallo spirito leopardiano della ginestra, capace di resistere anche alla lava grazie alla sua composizione a mazzetti di esili steli uniti tra loro.
Il gruppo si estende anche alla nostra Città, Cava de’ Tirreni. Permettendoci un po’ di sciovinismo metelliano, come cavesi siamo particolarmente soddisfatti del riconoscimento ottenuto perché tra i fiori germogliati nel giardino del Quaderno c’è anche un valido e stimolante poker d’assi targati Cava.
L’ultima arrivata, Teresa d’Amico, donna, nonna e imprenditrice, nell’appassionante e appassionato diario-romanzo Fili racconta i suoi interiori travagli alle prese con la disabilità del nipote (Fili, cioè Filippo), con i tormenti esistenziali e familiari della media età e i disagi della crisi economica.
Paolo Di Mauro, giornalista e sceneggiatore, nel suo primo libro, insieme con la compagna di vita, la psicologa-psicoterapeuta Erminia Cioffi, in Le risposte che non ho datoanalizza le contraddizioni e le maschere emozionali e sentimentali, familiari ed amorose, di adulti ancora in crescita in un gioco a quattro non privo di imprevedibilità. Nel secondo romanzo, scritto da solo, intitolato Grottesco a mare (lì dove grottesco non è un genere ma il nome immaginario di un paese quasi reale, cioè l’Italia) si è divertito a scavare, tra satirico distacco e umana partecipazione, i rischi di una società imbastardita dalle fatuità dei media e dai falsi miti dello sport e dello spettacolo, costretta a fare i conti con brandelli di una umanità tutta da ricostruire, o da risvelare.
Rossana Lamberti, avvocato, ex assessore al Comune di Cava, ha aperto una finestra collaterale al suo impegno di partecipazione sociale tracciando, con Il Contastorie, una serie di situazioni immaginarie e di ritratti dal vero ora divertiti e divertenti, ora giocosamente surreali, ora affettuosamente meditanti, confermando la vena della sua “leggerezza pesante”, già emersa nella sua prima raccolta, La favola bella, non ancora targata Quaderno.
Pippo Zarrella, giovane neo avvocato, pluripremiato autore di racconti e di scritture fantasiose ed incisive e ricche di messaggi, con Il quaderno ha pubblicato Avanzi, una serie di fantaracconti impostati su spunti narrativi originali ed a volte anche quasi surreali, ma poi sviluppati con avvolgenti zoomate sugli avanzi, appunto, della nostra società: emarginati, immigrati, disoccupati, camorrati, senza escludere gli innocenti giustiziati e gli idealisti sbandati. È un libro che ha suscitato attenzione e ammirazione in tanti, fino ad una prefazione di Federico Salvatore e ad una nota privata di Erri De Luca.
Non solo i cavesi, ma tutti i componenti del “Gruppo Quaderno” procedono in sintonia con il progetto complessivo: come in fiumi convergenti, si scorre su letti di fiume diversi, ma si punta in direzione dello stesso mare.
E così, il riconoscimento ricevuto chiude alla grande questo primo ciclo di vita della giovane Casa Editrice: cinque anni di vita e già tanta carne a cuocere. Con la voglia di continuare a non tacere, con tanti fumi di messaggi costruttivi e, per fortuna, con tanto arrosto a girare sui tizzoni.
Del resto, con quel fuoco che hanno dentro i fondatori …
- L’editrice Stefania Spisto
- La consegna del premio
- Tonino Scala
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