VIETRI SUL MARE (SA). Vietri con Don Mario: ”I festeggiamenti siano sobri e consoni”
Tutti con Don Mario Masullo. Ecco in sintesi come i cittadini di Vietri hanno commentato la lettera che il Parroco di Vietri Don Mario Masullo, ha indirizzato al Comune di Vietri per difendere il decoro, il rispetto dei luoghi e la religiosità delle Chiese di Vietri, nonchè i festeggiamenti, che dovranno essere sobri e consoni, che sono ad addivenire, nel mese di Giugno per la festa di S Giovanni Battista.
”Approvo e condivido la lettera di Don Mario Masullo parroco di Vietri – dichiara Claudio Santoriello – se veramente si vuole festeggiare il Santo Patrono, che lo si faccia esclusivamente coi riti religiosi. Per quando riguarda l’attrazione delle persone locali e non con festeggiamenti civili ed intrattenimenti, lo si può tranquillamente fare usufruendo dei tanti giorni che compongono la stagione estiva.”
“Concordo e condivido le parole del Rev. Parroco di Vietri.- Don Alessandro Buono giovane parroco salernitano – facciamo in modo che le feste patronali siano un momento spirituale per far rifiorire e maturare la nostra fede. Non usiamo mai la fede per interessi personali o interessi che vanno oltre Cristo. Approfittiamo della festa patronale, per rinsaldare la nostra più totale appartenenza a Cristo con la preghiera e i Sacramenti. Tutto il resto può essere solo un contorno che ci devia e ci distrae dall’essenziale della festa patronale.”
“Il mio totale appoggio al nostro Parroco Don Mario – ha detto il Presidente delle Proloco di Vietri Aniello Langella – mi pare che finalmente sia arrivata l’occasione storica di valorizzare al meglio le celebrazioni del nostro Santo Patrono. Quando secoli fa furono istituite queste ricorrenze avevano una forte connotazione religiosa che negli ultimi decenni è andata ad assottigliarsi in favore di una connotazione più commerciale, per non parlare di cosa siano diventate in questi ultimi anni in cui si sono praticamente ridotte ad un mercato rionale in pompa magna, con l’ aggiunta di qualche elemento caratterizzante, come un prodotto tipico o qualche banco o stand legato alla gastronomia.
L’anima religiosa di questa festa, laddove è sopravvissuta, è offuscata dai fumi del girarrosto, dalle luci e i dai suoni, dallo struscio e dal brusio che si propaga tra i banchi di qualche fiera. Spostare il festeggiamento del patrono alla domenica prima o a quella dopo permetterebbe di organizzare la parte commerciale e culturale nel fine settimana lasciando invece le celebrazioni religiose nel giorno in cui cade la ricorrenza ( come da calendario ) in tale maniera il Santo Patrono tornerebbe protagonista e verrebbe degnamente ricordato lasciando invece al fine settimana la parte più ludica dei festeggiamenti.”
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