Addio a Mimmo Sorrentino, “sportivo della vita”, fondatore di RTC 4A Rete SpA e Presidente degli Sbandieratori Cavensi

Rino Santin a sinistra, Mimmo Sorrentino a destra.

Alla già nutrita e triste lista dei “concittadini-pagine di Storia” che ci hanno lasciato in questo nefasto 2020 (Angelo Canora, Salvatore Fasano, Ugo Mughini, Patrizia Reso… tanto per citarne solo alcuni), l’11 novembre scorso si è aggiunto anche il caro Mimmo Sorrentino, logorato all’età di ottant’anni da un male incalzante che giorno dopo giorno ha stroncato la sua forte fibra di “sportivo della vita”.

Era un combattente ad alto tasso di energia, un motore di lungo percorso, un riferimento discreto ma costante, una porta aperta e ricca di umanità verso la vita della collettività e verso ogni fermento di gioventù, anche a prescindere dal dato anagrafico. Un uomo che ha operato ed ha inciso nello sport, nell’imprenditoria, nell’associazionismo, nel folklore, elementi fortemente identitari, pagine di Cultura e di Storia nel grande libro della vita metelliana.

Basta aprirlo, questo libro, e ci ritroviamo i pionieri della palla ovale, quei giovani dinamici dalle spalle larghe e robuste che si buttavano nella mischia e scappavano verso la meta al tempo in cui metaforicamente e sportivamente Cava fu la sede di una delle squadre di rugby più all’avanguardia del Sud, quella partorita dall’iniziativa dei Fratelli Scotto&Co., per intenderci. Ed era anche il tempo in cui tutta l’Italia lottava nella mischia volando verso nuove mete…

Quella squadra non si è mai sottratta alla mischia e tante volte ha vinto, in Regione e fuori Regione, nei vari campionati federali. In quella squadra, Mimmo Sorrentino, come ricorda affettuosamente il suo compagno di palla Antonio Oliviero, sprizzava energia, coraggio e senso del collettivo. Quelle doti che poi gli hanno permesso di essere un imprenditore di successo, di tenere su un’azienda che ha dato tanto lavoro e contemporaneamente gli ha offerto i mezzi per operare in altri fondamentali settori di massa.

Infatti, oltre ad essere stato per un certo periodo alto Dirigente della Cavese Calcio, è salito “sul podio più alto” con i suoi due fiori all’occhiello più colorati, che poi sono stati anche due fiori all’occhiello dell’intera Città.

A lui si deve la fondazione di Radio Tele Cava, quella che per tutti diventò  Quarta Rete (4A Rete SpA, ndr), un’emittente tra le più dinamiche e stimolanti del grande panorama delle TV analogiche del tempo, fino all’anno 2003, anno in cui fu chiusa per incapacità del subentrato (anno 1995, ndr) acquirente.

Quella Quarta Rete, quella di Mimmo Sorrentino, era l’emittente storica dell’Avvocato don Mimì Apicella, di Gino Avella, di Giuseppe Muoio, di Antonio Di Martino, Pippotto Tarallo, Franco Garofalo, Raffaele Senatore … e via dicendo. La redazione era supportata da una squadra tecnica dalla grande professionalità e competemza: Rino Ferrara, Salvatore Della Monica, Gerardo Palazzo, Enzo Martonti, Gigi Giordano, Vito Annarumma, e tanti altri ancora. Era la televisione che raccontava “in diretta” gli ultimi anni dell’Era Abbro e il passaggio, stimolante e non traumatico, all’Era Fiorillo della Nuova Politica. Era la televisione che, pur con i mezzi ridotti dell’epoca, testimoniò in diretta (e con lo stesso Mimmo che in studio fremeva di emozione) la mitica conquista di San Siro della Real Cavese di Rino Santin (in foto con Mimmo Sorrentino). Era la televisione amica di un’intera Città, che la seguiva con la passione e la curiosità delle prime “onde libere”, condita da un sano pizzico di orgoglio metelliano.

Contestualmente alle trasmissioni di un’emittente che aveva tanto a cuore le tradizioni cittadine, Mimmo Sorrentino coltivava il sogno nuovo dello Sbandieramento. E si era fatto padre e Presidente di quegli Sbandieratori Cavensi che nel corso degli anni hanno conquistato oltre venti titoli nazionali, hanno lanciato la bandiera della nostra Città in tante parti del mondo, fino a rappresentare l’Italia in eventi epocali come il Columbus day a Los Angeles e ai Mondiali di Calcio USA nel 1984, hanno organizzato e continuano a farlo, ben trenta edizioni del Festival delle Torri con gruppi folkloristici di tutti i continenti, hanno offerto la Pergamena della Pace a personaggi ed enti come Massimo Cacciari o l’Associazione contro le mine antiuomo (Nobel 1997), hanno fondato la Scuola di Bandiera “Luigi Santoriello”… E soprattutto, hanno rappresentato un riferimento culturale e sociale fondamentale per tanti giovani in formazione e/o altrimenti a rischio di sbandamento.

Per questo grande contributo offerto alla crescita collettiva, tutti i Cavesi, chi da vicino, chi solo col pensiero, con affettuoso rimpianto si sono stretti idealmente intorno al Sindaco che, dopo aver rivolto il giusto pensiero ai suoi familiari, a nome dell’intera Cava lo ha salutato come un protagonista della vita cittadina che lascia una eredità ed un patrimonio di impegno sociale e umanità nelle tante generazioni di uomini e donne che sono cresciuti nella sua scia.

Una scia che non si ferma qui. Un’eredità che dobbiamo saper fruttare. Una memoria che va custodita. E la Città, ne siamo certi, questa scia, questa eredità, questa memoria saprà tenerle care. Si sono voluti bene, Mimmo e Cava: ed è un affetto di quelli che non si possono spegnere…


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