Cava de’ Tirreni (SA). E’ solo pari col Giarre al Lamberti. Cade anche l’imbattibilità della porta aquilotta

Che questo campionato non sarebbe stato solo una bella passeggiata lo sapevano tutti. E che vestire i panni della capolista sin dalle prime battute non sarebbe stato un fardello agevole e da portare altrettanto.

La sfida con una delle poche bestie nera della storia centenaria della Cavese, il Giarre, ieri lo ha testimoniato in tutta la sua crudezza.

Gli aquilotti dovranno, ogni turno che passa, fare i conti sempre di più con la dura realtà della serie D, rappresentata da squadre avversarie che si chiudono a riccio, pronte ad alzare alte barricate dinnanzi alla propria porta pur di non scoprirsi più di tanto, ma soprattutto da una classe arbitrale troppo spesso non all’altezza, come nel caso del signor Tomasi della sezione di Lecce, sotto la sufficienza più che per aver decretato il penalty del definitivo 1-1 in favore dei siculi (la mano galeotta di De Caro c’è stata sulla punizione di Arcidiacono) per aver perso lucidità nelle fasi successive distribuendo cartellini a iosa e sbattendo fuori dal campo capitan Altobello con un rosso diretto che poteva sicuramente risparmiarsi.

Il mezzo passo falso contro il Giarre è un campanello d’allarme nel futuro bleu foncé? Speriamo di no. Ma a dirlo senza ombra di smentita sarà la prossima trasferta in calendario a Troina. Ferazzoli sa bene che sarà il crocevia della sua stagione e di quella della Cavese.

Bisognerà dimostrare sul campo di aver digerito prontamente il pari col Giarre e di averlo messo alle spalle senza alcuno strascico sul piano nervoso. Il gruppo si cementa così, uscendo fuori più unito che mai dalle delusioni e dalle difficoltà piuttosto che per le vittorie e per i momenti sì finora vissuti.

Dalle difficoltà e dalle cadute ci si deve rialzare più forti e determinati di prima. E l’occasione sarà proprio quella che ci si appresta a vivere a Troina.

Per puntare decisi al pronto ritorno del calcio professionistico bisognerà superare ostacoli ben più impegnativi del Giarre e mettere in tasca più punti possibili fino a gennaio, quando, come spessissimo accade nel calcio dilettantistico, molte formazioni in funzione della loro posizione e delle speranze o meno di centrare gli obiettivi prefissati alla vigilia molleranno o si rafforzeranno e gli equilibri fino a quel punto emersi saranno completamente stravolti

A recitare il proprio ruolo dovrà essere anche il pubblico biancoblù. Intorno alla squadra vincente dei primi quattro turno si è creato un bel clima e l’entusiasmo si è tradotto in una discreta affluenza sugli spalti dello stadio amico stimato domenica in circa 1300 spettatori.

Due punti persi in casa e il primo gol subito stagionale non possono essere trasformati in una tragedia.

E soprattutto la squadra e il tecnico non devono essere messi in discussione e sotto processo.

Critiche ci siano, vivaddio, ma costruttive.


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