CAVA DE’ TIRRENI (SA). Arianna Manzo: sì del giudice del tribunale di Salerno per valutare le cartelle cliniche
Si, del giudice del tribunale di Salerno, per la nomina di quattro nuovi medici di fuori Regione, per valutare le cartelle cliniche dei due ospedali di Cava de’Tirreni e di Napoli, nei quali sono state prestate le prime cure sanitarie alla piccola Arianna Manzo, alla quale è mancato il flusso di ossigeno al cervello, con conseguente diagnosi di atrofia cerebrale. Il prossimo 10 gennaio, la piccola Arianna, accompagnata dai genitori, dovrà essere sottoposta a visita, dai quattro medici incaricati. Gli stessi che dovranno rivalutare i fascicoli, sono stati incaricati dal giudice, nell’udienza, di alcuni giorni fa, presso il tribunale di Salerno, sul caso, Arianna Manzo, la bambina che il 27 dicembre, compie 9 anni e che, dall’età di due mesi e mezzo, è stata colpita da atrofia cerebrale. In quell’occasione ci furono passaggi di consegne tra l’ospedale metelliano e il Cardarelli di Napoli, dove la bambina fu ricoverata. A distanza di nove anni di inferno tra ospedali, cliniche e aule di tribunale, i genitori della piccola, Matilde ed Eugenio, chiedono che venga fatta giustizia. Si sono affidati ad un altro legale, Mario Cicchetti, di Rieti, che ha chiesto come risarcimento danni agli ospedali Santa Maria Incoronata dell’Olmo e Cardarelli, la somma di 30 milioni di euro. I quattro consulenti prescelti, così come richiesto dall’avvocato Cicchetti, dall’ordine dei medici della capitale e non della regione Campania, dovranno esaminare le cartelle cliniche post ricovero di Arianna. Lo scopo è quello di capire il nesso tra le condotte mediche e la causa che ha portato alla malattia di Arianna. Arianna nata a termine di un parto cesareo, pesava alla nascita 3,450 grammi. Bambina normalissima, nessuna patologia di rilievo nei primi mesi di vita, normale crescita, allattamento materno per due mesi e mezzo. Tutto normale, fino al giorno in cui dopo una visita dal pediatra per problemi respiratori per la piccola è stato necessario il ricovero presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Cava de’ Tirreni, per bronchiolite. Il giorno dopo sono peggiorate le condizioni generali della bambina che è stata trasferita al Cardarelli, dove è stata tenuta in ossigenoterapia e intubata per ben trenta giorni in coma farmacologico.
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