In punta d’ali: il libro di Lola tra danza, canto e coro. Presentazione show il 2 luglio all’Arena teatro della Villa Comunale di Vietri sul Mare

Lolita D'Arienzo con Carmela Bucciarelli

Lolita D’Arienzo con Carmela Bucciarelli

VIETRI SUL MARE (SA). Sarà una presentazione molto spettacolare quella del 2 luglio, all’Arena Teatro della Villa Comunale di Vietri sul Mare, quando si parlerà di In punta d’ali (Ed. Marlin), il quarto libro di Apollonia (Lolita) D’Arienzo, l’ex ballerina di origine vietrese residente a Cava de’ Tirreni che da oltre quindici anni è immobilizzata dalla SLA ed è in grado di comunicare solo attraverso il battito delle ciglia, un piccolo movimento di mezzo labbro e la luce delle pupille .

Relazioneranno, insieme con lo scrivente, la prof. Emilia Persiano, già Dirigente Scolastico, la prof. Elisabetta Barone, già ispettrice scolastica, la Dott.ssa Eugenia Granito, Funzionaria dell’Archivio di stato di Salerno, Tommaso Avagliano, titolare della Casa Editrice Marlin, che pubblica il volume.

Modererà il giornalista Franco Esposito, noto volto televisivo.

L’intrattenimento spettacolare sarà affidato: a) al balletto In punta d’ali, realizzato dalla scuola di danza Coreia diretta da Carmela Bucciarelli (danzerà con le sue allieve) e dalla stessa Lolita d’Arienzo; b) al gruppo musicale Epta, diretto dal maestro Pietro D’Amico; c) al soprano del Teatro San Carlo di Napoli Margherita De Angelis, che canterà tra l’altro una poesia di Lola sulle musiche del maestro Caruso.

d'amico+de-angelis-giugno-2014-cava-de'-tirreni-vivimediaCon una chiave narrativa diversa ma comunque convergente rispetto ai primi tre libri (Parole tra le ciglia, Il nuovo mondo di Lolita, Oltre la tenda), In punta d’ali è un romanzo che meno direttamente racconta il viaggio dentro la SLA che Lolita è costretta a fare da oltre quindici anni e nel quale si sta orientando con straordinaria forza d’animo e capacità reattive e creative. Infatti, nonostante moltissimi richiami siano plausibilmente autobiografici, il libro è il romanzo di un’amicizia tra Erica, un’immigrante di origine romena, e Mara, la sua datrice di lavoro, che è appunto una maestra di ballo che nel corso della vicenda viene progressivamente immobilizzata da una grave malattia degenerativa.

Il filo rosso della narrazione è il viaggio di ritorno di Erica in bus, da Cava verso la Romania, un percorso dello spirito e dell’esistenza, nel corso del quale lei, ora con la memoria, ora discorrendo con i suoi occasionali e partecipi compagni di viaggio, rievoca le sue personali peripezie ricche di dolorose spine e il progressivo dramma familiare della maestra, che oltre alla grave malattia deve anche affrontare una difficilissima crisi con il marito e rischiare la perdita affettiva di suo figlio.

In queste onde di tempesta, si è rafforzata la loro amicizia: Mara e Erica si sono intese subito, con la complicità di due donne particolarmente sensibili senza barriere mentali. Pur se non senza cadute e ricadute, si sono sostenute a vicenda col reciproco e profondo affetto, all’insegna del poetico e sempre valido principio che siamo angeli con un’ala sola e dobbiamo stare abbracciati per poter volare.

E così, ancora una volta, i libri di Lolita d’Arienzo si traducono in un caldo, profondo, emozionato e emozionante inno alla vita. Nonostante tutto.


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