Il cavese Adriano Farano nel salotto buono dei computer. Vince con una App un finanziamento milionario da Microsoft&Co

adriano-farano-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Adriano Farano, trentenne, ex alunno del Liceo Classico “Marco Galdi”, intraprendente cavese nel mondo, oggi residente nella mitica Silicon Valley, con la sua applicazione Watch up è risultato tra i vincitori del Knight News challenge on Networks, competizione internazionale che finanzia con cifre a sei zero le imprese innovatrici nel mondo dei media e le relative start up. E tra gli investitori ci sono colossi come Microsoft Ventures, Knight Foundation, Start X, Ned Lamont…

L’applicazione ideata da Farano attraverso una serie di algoritmi mirati individua, raccoglie, cataloga notizie e videonews provenienti da tutto il mondo in tempo ragionevolmente reale, creando quindi un telegiornale istantaneo, multicanale e multilingue, “personalizzato”, in stile Google.

Giornalista, imprenditore, cacciatore di sogni, figlio della prima eurogeneration, padre della nascente world generation, Farano non viene dal nulla. Anzi… La sua prima affermazione internazionale è avvenuta con la fondazione del Cafè Babel, in Francia, un giornale informatico raccoglitore e diffusore di news in sette lingue. E, sempre in Francia, è stato poi tra i soci di OWNI, altro catalizzatore informatico nel campo della comunicazione.

Adriano ha scelto quasi subito di essere “un migrante”. Ma un migrante un po’ particolare, come egli stesso scrisse una volta in una lettera a Saviano (che poi ha avuto occasione di intervistare de visu) apparsa su Panorama Tirreno. Lasciare l’Italia per lui ha significato compiere un gesto, più o meno consapevole, di protesta contro il paese della raccomandazione, della gerontocrazia, della politicizzazione della sanità e dell’università, della criminalità organizzata radicata.

Eppure, lasciando il suo paese, pur essendo entrato a contatto con personalità di livello mondiale (tra gli altri, ha intervistato anche il Big UE Josè Barroso), egli è un migrante che migrante non è. Grazie alle tecnologie, è rimasto anche in Italia, e a modo suo non ha solo lasciato la sua Cava per cercare il mondo, ma ha cercato il mondo per riportarlo nella sua Cava.

Che esperienze come la sua riescano una buona volta a far migrare anche l’Italia verso il mondo del saper fare da fuoriclasse, senza bisogno della raccomandazione da fuori merito? 


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