Opera prima di Francesco Romanelli. Un libro su San Mauro La Bruca tra istituzioni, clero e briganti
SALERNO. Sarà presentato sabato prossimo alle ore 21 in Piazza Chiesa di San Mauro La Bruca, il libro di Francesco Romanelli dal titolo: ”San Mauro la Bruca tra istituzioni, clero e briganti. San Nilo a San Nazario” per le edizioni Area Blu di Cava de’ Tirreni. Alla manifestazione interverranno il sindaco di San Mauro la Bruca, Giuseppe Di Fluri, l’assessore alla cultura Ferdinando De Luca, Maria Cristina Di Palma, docente di materie letterarie, il magistrato Vincenzo Senatore, il giornalista Niccolò Farina e Gerardo Di Agostino, amministratore unico delle Edizioni Area Blu.
La ricerca storica si divide in tre parti: quella prettamente religiosa, la istituzionale e la descrizione dell’arrivo di San Nilo, fondatore dell’abbazia di Grottaferrata, nella frazione San Nazario.
Nella prima parte viene trattato tutto quello che interessa la San Mauro Sacra (la chiesa, il succorpo, vita di San Mauro Abate, il Miracolo Eucaristico e le istituzioni religiose), in quella istituzionale vengono pubblicati documenti che vanno dal 1796 al 1875 (testimonianze e lettere dei decurioni, dei sindaci, corrispondenza con il Sotto Intendente di Vallo della Lucania e l’Intendente di Salerno, la vita dello scienziato Pietro de Cusatis, primo medico della casa reale borbonica e il brigantaggio), l’ultima parte riguarda la presenza di San Nilo a San Nazario (la sua personalità, la vestizione, la cappella della Madonna di Santa Croce, il millenario niliano).Alcune pagine del testo illustrano curiosità e aneddoti che hanno riguardato il comune di San Mauro la Bruca.
L’esposizione dei vari avvenimenti e argomenti è suffragata, rigorosamente, da documentazione presente nel testo e pubblicata nell’appendice che è stata raccolta presso l’Archivio di Stato di Salerno e la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli e in archivi privati.
Per quanto riguarda la corrispondenza tra i vari enti e le missive dei rappresentanti del comune dal 1796 al 1875 l’autore si è sforzato di fare una trascrizione la più fedele possibile.Come si buon ben capire tutto questo materiale essendo stato vergato da persone analfabeta o semi, ed ormai consunto anche dal tempo presenta molti errori che possono facilmente confondersi con dei normali refusi.A tal proposito l’autore non ha apportato nessuna correzione anche per un rispetto dovuto a chi è vissuto prima.A corredo della ricerca un’appendice fotografica e una documentaria con pubblicazioni antiche del comune cilentano.
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