Ferdinando Baldi, cavese doc e romano di adozione, diresse oltre 50 film e attori come Terence Hill, Orson Welles e perfino il beatle Ringo Starr
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ha firmato oltre cinquanta film, dirigendo tra gli altri degli attori o personaggi al top come Terence Hill (Preparati la bara), Franco Nero (Texas addio), Rita Pavone (Little Rita nel West, con Terence Hill e Lucio Dalla), Orson Welles (Davide e Golia e i Tartari), Victor Mature (I Tartari) e perfino uno dei mitici Beatles, il grande Ringo Starr (in Blindman, il pistolero cieco, uno degli “spaghetti” mondiali di maggiore successo). È stato uno dei più fertili autori del genere spaghetti western (fu chiamato Il professore del West) e di quello storico-mitologico (il cosiddetto peplum). Tra questi ultimi, diresse pellicole di successo come Il figlio di Cleopatra, con Arnoldo Foà, e Orazi e Curiazi, con Alan Ladd, Jacques Sernas e Franco Fabrizi. Al suo attivo, pur se con esito meno brillante, anche alcuni film del filone “vietnamita”, nati sulla scia del successo di Rambo e di Sylvester Stallone, e svariate pellicole del genere sentimentalcommerciale molto in voga negli anni Cinquanta-Sessanta. Per noi cavesi, è molto gradito ricordare che fu lui il primo a scegliere la nostra Città come location per un lungometraggio. Nel 1956 girò infatti a Cava molte scene del film “tuttocuore” Ricordami, con Leonora Ruffo. Oltre che regista (apprezzato in particolare per la capacità di caratterizzare luoghi e personaggi), fu sceneggiatore e produttore, ed anche innovatore, essendo stato tra i primi a sperimentare il 3 D. È morto a Roma nel 2007, all’età di 80 anni, al termine di un’esistenza cominciata come cavese doc.
Era nato infatti proprio a Cava, il 19 maggio 1927, ma, a causa degli spostamenti paterni per lavoro, ancora ragazzo si trasferì a Roma, dove si laureò in lettere, prima di dedicarsi progressivamente alla carriera cinematografica, cominciata nel 1952 con Il prezzo dell’onore e continuata poi, oltre che in Italia, in Spagna ed in America, con puntate anche in paesi che per tanti sono tabù, come la Corea del Nord, dove girò The ultimate mission.
Collaborò con personaggi mitici del cosiddetto genere B movie. Tra questi, Mario Bava, il regista che ha ispirato molti film di Quentin Tarantino, e Tony Anthony, un volto storico americano dello spaghetti italiano.
Quest’uomo, come già Elvira Coda Notari, la prima donna regista del cinema italiano, è stato dimenticato e progressivamente ignorato dalla sua città di origine.
La cavesità della Notari è stata riportata in auge dall’opera di ricerca di Patrizia Reso, da un libro e da svariati articoli dei nostri giornali, ma poi è stata ributtata nel dimenticatoio, tanto è vero che non le è stata dedicata neppure una targa nella sua casa ai Pianesi e che per avere l’onore di un’iniziativa pubblica ha dovuto attendere il Laceno d’oro e la Provincia di Avellino nel corso proprio di quest’estate.
La cavesità di Baldi la rilanciamo noi adesso, grazie al decisivo suggerimento dell’amico Guglielmo Cirillo, e speriamo che qualcuno di muova per scavare tronco e radici intorno a questo notevole personaggio che ha fatto suo un pezzo della storia del nostro cinema.
Rivangarlo ufficialmente con iniziative di vario genere potrebbe anche costare poco o nulla, solo un pizzico abbondante di necessaria sensibilità e di non inopportuno campanilismo. Dovremo ancora attendere come il famoso cavallo intorno all’erba che cresce?
- Ferdinando Baldi
- La locandina di “Blindman il pistolero cieco”
- La locandina di “Il figlio di Cleopatra”
- La locandina di “Little Rita nel West”
- La locandina di “Preparati la bara”
- La locandina di “Ricordami”
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