Oltre trecento firme a sostegno dell’appello del Punto Pace ai parlamentari del territorio contro i cacciabombardieri F 35
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Annullamento del programma di acquisto e di costruzione dei cacciabombardieri F35 e
dei sommergibili U212: un programma che costa oggi oltre quindici miliardi di euro, somma enorme che sarebbe infinitamente più giusto utilizzare a fini di pace e per ben altre opere; destinazione delle risorse così liberate a fini sociali, prevedendo un piano partecipato.
Attivarsi perché si arrivi a questi risultati, o almeno non ci si allontani troppo da essi. Questo ha chiesto ai parlamentari eletti nella nostra provincia il Punto Pace Pax Christi di Cava de’ Tirreni, coordinato da Antonio Armenante, in sintonia con l’Associazione Pietre vive, presieduta da Rita Cardone. E per dare più forza alla richiesta ha anche raccolto oltre trecento firme di sottoscrizione all’appello, che sarà consegnato ai parlamentari attraverso la mediazione dei rispettivi gruppi politici.
L’appello e la richiesta comunque avranno un seguito. Infatti il Punto Pace si è impegnato a seguire le risposte e le scelte di ogni singolo rappresentante (dichiarazioni ufficiali, voto in Parlamento, etc.), renderle pubbliche ed a commentarle.
Ferma restando la libertà di coscienza, rimane fermo anche il diritto di controllo del cittadino sull’operato dei propri rappresentanti istituzionali. E sapere come hanno votato sulle questioni nodali è un ottimo canale di controllo, oltre che una presa di responsabilità necessaria, dato che troppo spesso gli eletti, facendo valere la loro autonomia, non rendono conto di niente o quasi al loro elettorato.
Del resto, la richiesta del Punto Pace è in piena sintonia con la linea nazionale ed internazionale del movimento di ispirazione cattolica Pax Christi e con la forza pacifista del magistero di Papa Francesco, impegnato dichiaratamente nelle campagne in difesa dei valori della Pace e della Giustizia e nella lotta civile perché i governi utilizzino le risorse privilegiando scelte di utilità sociale rispetto all’incremento delle spese per gli armamenti.
A titolo di cronaca, ci sembra anche giusto ricordare che sono quasi quattro anni che il Punto Pace è impegnato nella campagna contro gli F 35, per di più con illustri compagni di cammino. Il 15 luglio del 2012, in Duomo, la Messa domenicale vespertina, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, fu caratterizzata dalla presenza di un gruppo di esponenti del Punto Pace, e non solo, che sostenevano sotto l’altare cartelli significativi sul tema: “No agli F 35 – Lavoro, no bombe”. Un’iniziativa più unica che rara nel suo genere, ma fu ignorata e/o snobbata sia dalla stampa sia dagli stessi parroci della Diocesi, pur invitati dall’Arcivescovo a partecipare a quella dimostrazione per la Pace.
Sembra opportuno anche precisare che, secondo il Punto Pace e tutto il Movimento, una scelta in senso contrario alla proliferazione aggressiva dei cacciabombardieri non sarebbe un segno di debolezza rispetto ai pericoli ed alle tensioni che si stanno prospettando sul piano internazionale, ma una scelta coerente con il principio che, fatte salve le esigenze di difesa, è necessario un freno rispetto a tutte le opzioni potenzialmente aggressive e che uno dei modi più produttivi per fronteggiare la violenza è quella di non coltivare la violenza né farla.
Ma intanto proprio in questi giorni siamo stati incaricati di comandare l’azione bellica in Libia …
- Un momento della raccolta delle firme in Piazza
- Antonio Armenante con due dei cartelloni divulgativi
- Un momento della manifestazione eucaristica del 2012
- Antonio Armenante e Rita Cardone durante la presentazione del libro di Nello Sacco I nemici del Papa – 22 gennaio 2016
- Un cartellone contro gli F 35
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