La Mediateca della Scuola Media “Giovanni XXIII” intitolata a Betty Sabatino: un omaggio buono e giusto ad una stella polare della sua storia
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sono già tre anni che è volata via, ma non ha mai lasciato la “sua” scuola.
La cara prof. Elisabetta (Betty) Sabatino, strappata al mondo nel fiore vivo di cinquant’anni profumati di mille colori, è rimasta nei mille ricordi che ancora oggi in agrodolce riempiono la memoria e il cuore dei colleghi della “sua” Scuola Media Giovanni XXIII, che tanto l’hanno stimata e amata, in particolare quelli che con lei hanno collaborato nelle svariate iniziative didattiche che lei proponeva e supportava con indomito spirito creativo, innovativo e formativo.
È rimastanei cuori delle centinaia di studenti che hanno avuto modo di conoscerla: e non solo dei suoi alunni diretti, dato che bastava un incontro, una conversazione, uno scambio di sguardi veri perché arrivasse all’interlocutore la sua essenza di vita carica di gioiosa disponibilità e di seria umanità.
È rimasta nelle mura della scuola, che in continuazione odorano delle sue parole, dei ponti che costruiva con le sue parole e che hanno costituito il fondamento su cui costruire quell’emozionante Concorso letterario che impegna la mente e il cuore di centinaia di ragazzi e che è diventato una delle luci della Giornata della Donna nella nostra Città.
E dal 13 aprile scorso è rimasta anche immortalata in una Targa, nel nome dell’Aula che è il motore pulsante di ogni scuola, cioè della Biblioteca-Mediateca.
È stata una cerimonia semplice e ricchissima di tensione emotiva, che tanti segni ha lasciato nel cuore e nella mente…
Le parole del Preside Maurizio de Gemmis e della docente referente Alba Ferrara, che non hanno conosciuto personalmente Betty, ma che ne hanno parlato come se la conoscessero, proprio perché hanno respirato e respirano quotidianamente il soffio di energia che lei ha lasciato. Ed in nome di questo soffio hanno voluto sottolineare che la giornata era giusto che fosse improntata non alla tristezza di aver perso una figura così importante, ma alla gioia di averla avuta… e di averla ancora….
L’omaggio della prof. Luisa Robustelli, affettuosamente orgogliosa di aver contribuito insieme col marito Antonio Ferraioli (Industria Conserve Alimentari Doria) alla sponsorizzazione per i lavori di sistemazione del locale: un omaggio velato di di rimpianto nel ricordo dell’amata collega e nello stesso tempo di fierezza per i semi piantati insieme ed oggi ancora in fioritura…
La colorata “tavolozza di libri” ordinatamente sparsi sul tavolone centrale, offerti dall’Agenzia Eureka di Salerno e testimonianza tangibile del cuore pulsante che farà battere la vita di questa Aula: le pagine di scrittura, la lettura, la Cultura con la C maiuscola…
Le parole tremanti delle ex alunne filtrate dall’imbuto della commozione, mentre il volto di Betty aleggiava sullo schermo della bianca parete…
La sospensione del prof. Gerardo Pepe tra la conduzione come collaboratore e il groppo in gola come docente…
Il ricordo commosso di don Rosario Sessa, venuto non solo a benedire l’intitolazione ma anche a portare un fiore personale ad una donna che aveva la religiosità nel cuore e che egli, come sacerdote, ha dovuto accompagnare al commiato in un cammino lacerato dalla vicenda umana ma consolato dalla presenza vivificante della Fede…
La presenza “a nuvola di cuore” dei familiari di Betty rappresentati dall’emozione parlante della sorella Paola, ma tutti in palpitante silenzio, grati per l’onore dell’intitolazione, a pupille ancora rosse per l’evocazione di un pezzo grosso di quel cuore…
E le svanganti parole del “commiato” che la stessa Betty, a poche settimane dalla fine, scrisse a tutti i suoi “compagni di scuola”… Una lettera forte e consapevole, affettuosa e struggente, inviata in occasione dell’ultimo collegio docenti, l’unico a cui non poté partecipare. Parole che qui vale la pena di ripercorrere integralmente.
Ai miei compagni di scuola,
Preside, colleghi e collaboratori
Volevo innanzitutto chiedere scusa per essermi assentata senza preavviso. Qualcuno avrà pensato che ero partita per le Bahamas, ma non è stato proprio così. Sono stata chiamata ad allenarmi per una “prova”. Ad ognuno le proprie prove: voi ora preoccupati e presi dalla prova INVALSI, io da una Prova della Vita.
Volevo ringraziarvi per le premure, le attenzioni, la disponibilità ricevuta da tutti voi nei mesi scorsi. In due mesi ho avuto quello che io ho dato in una vita.
Lavorate serenamente durante gli esami e, se ci saranno momenti di stanchezza, non invidiate le colleghe che sono a casa: stiamo facendo altri esami, meno burocratici ma più impegnativi. Un abbraccio circolare a tutti voi.
Betty
Parole che non c’è proprio bisogno di commentare…
Alla fine, tutti insieme uniti in un abbraccio ideale, silenzioso e ricco di sfumature che, come le vere emozioni, non possono avere voce. Un abbraccio non nuovo, già vissuto in altre circostanze ed con connotazioni diverse e sempre così intense: le commemorazioni varie, le premiazioni del concorso, senza contare i funerali ed il trigesimo celebrati in un Duomo affollato e silenzioso. Eppure un abbraccio sempre capace di contrapporre al gelido sapore della scomparsa il caldo umore dell’affetto.
Questo abbraccio ancora una volta non era un commiato, ma creava un elastico fecondo tra il passato ricco non solo di lacrime ma di Betty e della sua vita, il presente di una memoria e di un affetto che continuano a respirare nei cuori ed a camminare nelle gambe di tanti, e il futuro di una ininterrotta fioritura del suo pensiero e della sua calda lezione di vita. Infatti, alla continuità del Concorso Le parole sono ponti si aggiunge ora il nome della Biblioteca, luogo ideale per celebrare una donna e una docente che della Cultura viva ha sempre fatto il fondamento della formazione. Ed è emersa una premessa-promessa ricca di luce: la pubblicazione di un libro che evochi la sua figura di donna e di docente, contenente le testimonianze di chi l’ha conosciuta e testi inediti scritti da lei e riguardanti le sue proposte didattiche ed il suo pensiero religiose ed esistenziali.
Se tutto va bene, il libro sarà presentato entro il mese di dicembre, contestualmente al bando relativo alla quarta edizione del Concorso.
Sarà un mattone importante per costruire i frutti di una presenza che non si può limitare solo alla sua esistenza dalle ali troppo presto tarpate, ma può e deve protrarsi nel tempo, per continuare foscolianamente ad accendere a egregie cose il forte animo… ed a rafforzare l’animo di chi forte ancora non è.
Già, sono tre anni che è volata via, ma almeno da questo punto di vista Betty non ci ha mai lasciati …
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