Il libro “La strada”, di Pasquale Di Domenico, una lezione di vita di argento vivo, sarà presentato domenica 25 a Santa Lucia e martedì 27 a Palazzo di Città

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nella vita di ogni uomo c’è una strada lunga e larga da percorrere, sul cui cartello si legge: il Dovere. Essa assomiglia a un raccordo autostradale che conduce a un nuovo percorso: il Diritto. Se non si percorre il primo, non si può accedere al secondo…

Un giorno ho messo un piede dentro la Via Maestra, anzi entrambi i piedi, ed ho avvertito subito un senso di chiusura, la sensazione di spazio ristretto e finito, quasi una prigione. Poi, rilassatomi, ho capito che è molto larga, da essa partono e in essa arrivano tante strade, ogni suo tratto appare come una grande piazza e contiene il famoso Punto, o Chilometro zero, da cui si diramano tutte le vie possibili. È lì che bisogna cercare la strada giusta per noi.

Qyesti due frammenti chiave che ci indicano la via maestra per percorrere la strada della vita secondo Pasquale Di Domenico, docente di matematica cavese in pensione, proveniente da una storica famiglia targata Sant’Anna doc, oggi residente a Montecorvino Pugliano con la moglie Amalia in un’ariosa tenuta agricola collinare, con vicino abbraccio verde e lontana vista mare.

La strada (Ed. NoiTre) è il titolo del suo quarto libro (che sarà presentato domenica 25 settembre a Santa Lucia di Cava de’ Tirreni al Teatro Reginella, alle ore 19, e martedì 27 a Palazzo di Città alle ore 18 ). Esso si colloca al traguardo di un cammino partito nel 2008 con I volti di una vita, in cui traccia le figure familiari dell’ambiente contadino in cui è cresciuto ed ha gettato le basi valoriali e formative della sua futura emancipazioni. Dopo una breve parentesi ludica, in cui Di Domenico correda di fotografie il volume Nunc est bibendum, antologia di letteratura enologica curata da Gabriella Pastorino (la cui casa Editrice, NoiTre, ha pubblicato finora tutte le opere di Di Domenico), è stata nel 2014 la volta di Il costo della libertà, in cui egli racconta i travagli, le soddisfazioni e le gioie delle sue progressive conquiste, dal duro ma utile e formativo lavoro infantile a sostegno della famiglia e ad integrazione dello studio, fino alle scuole superiori, alla laurea, alla carriera da insegnante ed alla realizzazione del sogno di una casa in campagna, come ritorno alle radici di un albero dalla chioma ramosa e fiorita.

Da tali radici questo quarto libro si allontana, ma non ne è alieno.

Qui il racconto autobiografico è in gran parte sottinteso, sostituito dalla lezione di vita che l’autore, maturo professore di matematica, decide di impartire a due adolescenti immersi nella modernità e nelle sue contraddizioni. Jimmy è un ragazzo sensibile e curioso, figlio di famiglia benestante, educato dai suoi genitori senza bastone e con molta carota, con affettuosa ma permissiva comodità, e piccoli e grandi lussi non molto formativi perché “senza costi”, trovati sulla strada senza fatica e senza meriti particolari, come se fossero un diritto. Per questo, dopo una visita al chilometro zero ed al piazzone di partenza ricco di mirabolanti grattacieli, grazie anche alle arroganti raccomandazioni che il padre profonde a piene mani su di lui, si è fatta l’idea che tutto sia facile e che bisogna solo scegliere la strada per percorrerla.

Tommy invece, figlio di famiglia non ricca, ha avuto un’educazione molto più rigida, improntata ad un’opportuna parsimonia, per una strada apparentemente molto più tortuosa, da percorrere con la giusta fatica e con la consapevolezza che ogni metro va guadagnato col sudore, l’impegno, il lavoro, lo studio. Quella consapevolezza, trasmessagli dall’autorevolezza dei genitori solo apparentemente accompagnata a volte da una soffocante severità, gli permette di proseguire il cammino senza paura e senza complessi, forte della sua dignità e dell’energia che ogni vittoria, e la vittoria su ogni sconfitta, gli dona per lottare e andare avanti.

Insomma, la libertà senza limiti costa, ma se il costo della libertà e il sudore fisico e mentale, essa sarà veramente senza limiti e senza condizionamenti.

La lezione, che parte dalla paterna predica per consolidarsi poi sulla messa in luce di valori etici e comportamentali sempre accompagnata da episodi esemplari ed illuminata da squarci di vita personale dell’autore stesso, si snoda con affettuosa e colloquiale bonomia attraverso una serie di tappe, significativamente definite già nei titoli dei singoli capitoli. Si parte con l’Obbedienza, la Via Maestra, la Solidarietà, per procedere poi con ile ingiustizie del Bullismo adolescenziale, con l’esaltazione del Merito, la condanna dell’Orgoglio arrogante e l’elogio di quello costruttivamente reattivo, con un inno all’Amicizia, fiore necessario di ogni relazione. E ci si avvia con decisione sulla già citata connessione tra Dovere e Diritto, fondamentale per godere della Soddisfazione e della Gioia per ogni conquista conquistata e per la conservazione gelosa della Dignità, del Rispetto, dell’Umiltà e della Fedeltà. Una strada ricca di insidie, eppure potentemente tesa verso l’ariosa Bellezza ed il gioioso respiro che si prova dopo la scalata di una verde montagna con panorama sull’infinito.

In fondo a questa strada c’è tanta Luce. C’è quella di Jimmy e Tommy, che pur da punti di partenza diversa, hanno imparato a percorrere la strada giusta della Legalità della Coscienza, della Dignità.

C’è la luce di tavole di utili esercizi di riflessione sul testo proposti a potenziali lettori e studenti, i tanti Tommy e Jimmy che pullulano nelle nostre scuole e ai quali tante, troppe volte, non vengono mostrati i necessari “cartelli stradali” per proseguire nel cammino,

C’è la luce individuale dell’autore, che, diversamente che ne Il costo della libertà, non sdoppia più in due se stesso, come Ale e come Nico, ma si proietta ben oltre il proprio ombelico sciogliendosi paternamente nelle future generazioni. E qua e là rievoca il sapore delle battaglie vinte, ora contro se stesso di fronte alle difficoltà dello studio ed anche della costruzione della Villa-Sogno di una Vita, ora ad autoprotezione nei confronti del dolore per la perdita di un amico carissimo, ora a protezione di un altro amico per non farlo desistere dal cammino professionale di fronte ad una “semplice” bocciatura scolastica.

Soprattutto, però, c’è la Luce matrimoniale di Di Domenico stesso,c he impregna ed illumina tutto il libro, dedicato alla moglie Amalia nei giorni delle loro nozze d’argento, in cui la sorpresa per lei e la bomboniera per gli ospiti della festa a sorpresa organizzata al posto giusto è stata proprio questa pubblicazione di cui lei stessa ignorava l’esistenza. Già, l’amore ha bisogno di sorprendere costantemente per essere alimentato a dovere e dare tanti frutti e fiori. E di amore è impregnata ogni pagina, non solo per la frase romanticheggiante sul risvolto di quarta (anche le cose più belle non rendono l’idea del vero Amore), non solo per lo slancio con cui egli affronta ogni discorso ed ogni colorazione nella sua lezione di vita, ma soprattutto perché, in quella torta che lui si è costruito pur su una strada spesso contorta, la Grande Ciliegina irrinunciabile è proprio Amalia, tanto colorata, insostituibile e saporita da diventare essa stessa tutta la torta della Vita Nuova che Di Domenico ha battezzato da quel giorno della mimosa in cui a scuola, con l’ennesima sopresa, annunciò, ed annunciarono il loro prossimo matrimonio.

Un ponte tra le radici e la modernità, un’elegia della Vita Nuova: ecco perché questo libro, pur se legato ai valori di cui è impregnata tutta la vita dell’autore e che hanno origine nell’identità di un mondo che ha retto per secoli la nostra società, è a suo modo uguale e diverso dal resto della produzione di Di Domenico..

Quella strada viene da lontano e guarda lontano. È guardata, riscaldata e protetta dai volti di una vita, è la partita doppia del costo vero della libertà, ma alla fine, quando egli con le pupille sgargianti taglia il traguardo del Chilometro Mille, ed indietro intravede ancora salde le guglie del Chilometro Zero, lo specchio gli può finalmente riflettere un sorriso tanto lucente da abbronzare l’anima, a lui, alla moglie e di riflesso anche a noi lettori che in loro ci possiamo identificare…


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