CAVA DE’ TIRRENI (SA). Dal colore con emozione: riapre San Giovanni con la Mostra dell’Accademia “Arte e Cultura”

Dove eravamo rimasti? Queste le celebri parole con le quali Enzo Tortora riprese le trasmissioni di Portobello dopo il calvario che lo aveva portato al carcere e alla gogna mediatica e dopo la successiva riabilitazione morale, civile e pensale, quando fu consacrata la sua innocenza e verificata l’ingiustizia subita.

Con queste parole, rievocate opportunamente dall’Assessore e Vicesindaco Armando Lamberti, con la conduzione del sottoscritto scrivente ed alla presenza del fondatore Michelangelo Angrisani, dell’ex Commissario dell’AST Carmine Salsano e del critico prof. Fabio Dainotti, il 27 giugno scorso è stata aperta, anzi riaperta, nel magnifico Complesso di San Giovanni lungo il Corso di Cava de’ Tirreni, la Mostra L’emozione nel segno, nella colore, nella parola, organizzata dall’Accademia Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani.

La prima inaugurazione era avvenuta infatti il 3 marzo scorso e ha rappresentato l’ultimo incontro pubblico prima della proclamazione del lockdown e mentre era in atto l’esplosione totale della pandemia e dei cento giorni che sconvolsero il mondo. Dopo la lunga e “svangante” parentesi del lockdown e all’alba dell’Italia nuova del “(quasi) dopo-COVID”, la vita pubblica culturale ricomincia proprio sotto il segno di quella mostra. Un arco ideale tra a.C e d.C (che oggi purtroppo significano non più solo avanti Cristo e dopo Cristo ma anche avanti Covid e dopo Covid); un arco che evoca la continuità ma contiene in sé la piena coscienza della rottura.

Per tale ragione nel corso della serata in uno dei quadri della Mostra, autrice Stefania Siani, è stato identificato il simbolo di questi tempi di ombre striscianti sulla luce splendente, di pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà, di disperante ma incrollabile speranza. Non avendo il quadro ancora un nome, lo chiameremo “Brivido di Bellezza”. Un volto armonioso di donna, una testa coronata di mille colori, un collo da esposizione, ma uno sguardo che fatica a trovare la luce, obliquamente smarrito negli intimi pensieri della sua fragilità, timoroso e quasi rabbrividente nell’affacciata su un’ombra immaginaria che viene dal domani. È la Bellezza ferita di noi italiani, ma è anche la Bellezza ferita del mondo e di un’umanità che non è aliena dal ferire le grandi bellezze ma che stavolta ha dovuto subire l’assalto della Natura, principale vittima delle sue smanie. Eppure in quel quadro domina il colore e la Bellezza rimane intatta, a dare alla speranza l’ultima parola.

Potenza dell’Arte, che sa comunicare la complessità dell’indicibile.

Bellezza dell’Arte, che più di ogni altra cosa meritava di fare da arco tra questi due tempi così antiteticamente combacianti della nostra vita.

Bellezza dell’Accademia Arte e Cultura, che, guidata da un quarto di secolo da Michelangelo Angrisani, è diventata una realtà radicata non solo a Cava ma nel territorio, con le sue iniziative artistiche e letterarie e con il suo saper accomunare artisti di tutte le generazioni e dimensioni ed esaltare qualità riconosciute e coltivare talenti.

La qualità infatti è stata proprio lo stigma di questa mostra, alla quale hanno partecipato una ventina di artisti provenienti dalla regione e dalla nazione ma anche dall’estero (Israele, Spagna, Algeria). Era la prima volta per Arte e Cultura a San Giovanni, dopo varie esperienze a Santa Maria al Rifugio e al Comune. Una consacrazione buona e giusta, che ha ricevuto anche un ulteriore avallo col prolungamento dei tempi dell’esposizione, la quale si chiuderà non domenica 5 ma domenica 12 e si sta arricchendo anche di eventi interni, come la presentazione del libro di Paola La Valle “Una donna a foglietti”.

Vale come un riconoscimento e un applauso, non solo per il fondatore Angrisani ma anche per tutti i partecipanti, che ci piace accomunare in un unico, avvolgente abbraccio, indicando qui in basso i nomi di ognuno degli artisti espositori. Buona continuazione a voi, cari artisti… e che la rinascita post Covid sia anch’essa un’opera d’arte, per tutti noi…

Michelangelo Angrisani, Manuela Borrelli, Maria Teresa Kindjarsky, Giuseppe Di Mauro, Pasquale Esposito, Stefania Siani, Antonietta Ciancone, Giuseppe Citro, Davide Pollina, Daniela Cannella (che ha anche fatto una piccola perfomance di danza orientale durante la presentazione), Maria Raffaele, Carlo Pepe, Liliana Scocco Cilla, Eugenia Di Leva, Fiorello Doglia, Lina Di Lorenzo, Luigi Paolo D’Angelo, Paola Paesano, Rosetta Vitale, Gennaro Pascale, Mimma Artuos, Mohammed Larachiche da Khemissiliana, Pilar Segura Badia, Dina Zilberberg,


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