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PASQUA 2022 : “Pace a voi! “ (Gv 20,19)
Carissimi, desidero rivolgere a voi le stesse parole espresse da Gesù Risorto agli apostoli, la sera di Pasqua, nel cenacolo a Gerusalemme: innegabilmente esse esprimono un augurio che conserva la stessa valenza anche per noi, pellegrini e coinquilini in questo mondo, nel flusso di questo segmento della storia.
La pace di Gesù, di cui il ministero episcopale me ne rende testimone e portavoce, è la garanzia che “le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”! (2Cor 5,17b). Pasqua attesta la vita oltre la morte, la grazia oltre il peccato, la speranza oltre l’angustia, la possibilità oltre lo scoraggiamento, la vittoria della bontà oltre la cattiveria … in cammino con il Risorto, con il dono della sua pace, tutto si placa, tutto si rasserena, tutto rinasce!
Pace a voi! Quanta speranza infonde questo augurio in noi, bisognosi di dare slancio a tante attese e aspettative poste forzatamente in letargo dalla condizione pandemica in forma attenuata ancora in corso, reclamando tuttavia prudenza e attenzione.
A tutto ciò si aggiunge la triste situazione del conflitto in atto tra la Russia e l’Ucraina.
Ogni guerra è un fallimento dell’umanità, un segno indelebile che essa lascia alle generazioni future, consegnando un pezzo di storia che racconta la sconfitta di fronte alle forze del male, lasciando il mondo peggiore di come lo ha trovato.
Abbiamo digiunato e pregato per la pace a più riprese in questo tempo di grazia quaresimale, ma siamo chiamati a rivolgere incessantemente a Dio il nostro desiderio e la nostra volontà di essere artigiani di fraternità e di pace.
Frutto della preghiera è la solidarietà concreta.
Ringrazio le singole comunità parrocchiali per la generosa adesione alle proposte della Caritas diocesana che, con costante dedizione, lavora in sinergia con le Amministrazioni Locali e la rete delle Caritas europee, in primis con Caritas italiana e Caritas Ucraina.
La solidarietà, vera ed immediata espressione pasquale di una vita che, da trattenuta nell’egoismo e nell’indifferenza, nello Spirito del Risorto diviene dono nella carità, nella costruzione della civiltà dell’amore che sa scorgere nei fratelli bisognosi il volto di Cristo che si manifesta nei più deboli e nei più fragili.
Preghiera incessante, promozione concreta della cultura della pace e della fraternità, solidarietà accogliente e generosa costellino il nostro itinerario verso la Pasqua.
Affido al Signore Risorto tutte le famiglie delle nostre parrocchie, gli ammalati, gli anziani, i profughi accolti nel nostro territorio, i desideri, le sofferenze e i dolori che segnano la nostra vita. Le parole dell’angelo udite nei pressi della tomba vuota trovino in noi rinnovata accoglienza e convinzione: “Non abbiate paura! E’ risorto, non è qui!” (Mc 16,6).
BUONA E SANTA PASQUA A TUTTI!
+ Orazio Soricelli Arcivescovo
Cava de’ Tirreni (SA). “Zampilli a colori”, di Annamaria Santoriello, racconti di vita e per la vita, apre gli eventi per la XXV Edizione del Premio “Arte e Cultura
Nozze d’argento del Concorso Internazionale di Poesia, Narrativa, Fotografia, Arti figurative, Baby Artisti “Arte e Cultura”, organizzato dall’omonima Accademia fondata e diretta da Michelangelo Angrisani.
La venticinquesima edizione del Concorso avrà il suo epilogo da sabato 19 a domenica 20 giugno nel Complesso Monumentale San Giovanni. Per tutto il periodo dell’iniziativa saranno esposte le opere figurative in concorso, mentre sono previsti ben cinque eventi.
Tre saranno le presentazioni di libri:
lunedì 21 giugno, ore 18: Zampilli a colori (racconti di Annamaria Santoriello – Europa Edizioni)
venerdì 25 giugno, ore 18: Anche gli angeli fanno l’autostop, di Rosanna Rotolo (Il Quaderno Edizioni) e Una sfida da vincere – La Vita, la più grande opera d’Arte (Il Quaderno Edizioni), di Teresa Rotolo:
(già presentato su questa testata il 2 aprile scorso – vedi link)
Sabato 26 giugno, ore 18: Il futuro è nelle tue mani, di Assunta Gneo (NeP edizioni)
Sabato 26 e domenica 20, a partire dalle ore 18 saranno effettuate le premiazioni, rispettivamente della Sezione Letteraria e di quella dedicata alle Arti visive.
Numerose le personalità che interverranno nel corso delle varie giornate (Vedi la locandina allegata), che si prevedono intense e interessanti come nello stile ormai ultra ventennale dell’Accademia “Arte e Cultura”.
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Apertura fresca e zampillante, quindi, grazie al “battesimo” del nuovo libro di Annamaria Santoriello, la raccolta di racconti “Zampilli a colori” (Europa edizioni), con la presenza, oltre che dell’autrice e del Presidente dell’Accademia “Arte e Cultura”, Michelangelo Angrisani, dei rappresentanti delle istituzioni, il Sindaco Vincenzo Servalli e l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, dell’illustratrice Chiara Savarese, dei relatori Maria Olmina D’Arienzo e Franco Bruno Vitolo, che farà anche da conduttore. Al termine della serata sarà proiettato il video “Pensiero nel mare”, con testo poetico e musica della stessa Annamaria Santoriello, voce del soprano Dorothy Manzo, Anna Squitieri al pianoforte e Ivan Iannone al violoncello.
Annamaria Santoriello, dopo il successo del romanzo in versi “Il segreto di Nonna Ninna” e la raccolta poetica “Spremuta d’amore”, è alla sua prima pubblicazione in prosa, che promette altrettanto bene e alla fine mantiene le belle promesse e premesse che l’accompagnano.
Infatti nel libro si ritrovano tutti gli zampilli e i colori proposti dal titolo, grazie alla varietà delle storie e delle tematiche.
Visivamente, li rinveniamo nei colori di luoghi e negli ambienti ben diversificati, come suggerito dalla valigia e dalle cartoline presenti nella bella copertina di Chiara Savarese, che ha illuminato ogni singolo racconto con le sue illustrazioni “chiare” e parlanti. Si va da Barcellona alla Costa Smeralda, da Venezia a Parigi, dal Texas alla nostra Cava de’ Tirreni… e così via. E con loro si va dalle spiagge assolate con mare seducente agli strani bagliori notturni popolati ora di fantasmi ora di originali concorsi di bellezza, dalle terre sarde popolate di pastori e di greggi agli ospedali popolati di “viaggiatori della speranza”, dalle storiche strade di Vienna ai familiari portici della nostra Cava…
Ma i colori più forti vengono dagli zampilli delle tematiche, delle vicende narrate e delle emozioni e dei sentimenti conseguenti e connessi. Gioiamo per un amore adolescenziale poi diventato lungo e caldo come la vita, trepidiamo per malattie dolorose in cerca di uno sbocco, sorridiamo di fronte a preti disorientanti o dottori “distratti” per una gravidanza strana, rabbrividiamo al ricordo delle paure e dello sgomento generati dalla crudele pandemia che ci ha cambiato la vita, inorridiamo a contatto con uno stupro che ferisce una vita intera, ci commuoviamo e poi ci distendiamo a contatto con un ragazzo in gabbia e bullizzato per la sua incerta identità sessuale e poi “gabbianizzato” dopo una benedetta operazione, ci sbandiamo nel vedere una felicità sospesa per un dubbio tremendo sulla sua nascita, ci emozioniamo nell’incontro con la “nostra” Mamma Lucia e con la sua azione di mamma universale nel recupero dei corpi di tanti poveri ragazzi, soprattutto “tedeschi nemici”, caduti in guerra…
E potremmo ancora continuare, in questo zampillare di situazioni, ma, come si conviene, è più giusto lasciare al lettore il piacere di andare lui stesso poi a scoprire quale è la fonte d’acqua che genera quegli zampilli e quei colori. Per invitare a “bere a questa fonte” faremo sentire lo scroscio di due sorgenti decisamente allettanti.
La sorgente della comunicazione: lineare, chiara, comunicativa, come è naturale quando si invitano gli amici a stringersi intorno ad un caldo caminetto e si raccontano fatti e fattarielli cercando di non disperdere mai l’attenzione. Gli zampilli espressivi in questo campo derivano quasi tutti dai dialoghi, che sono continui, frizzanti e carichi di tutte le vibrazioni contenute quando si incrociano le persone… e i cuori.
La sorgente più profonda va ricercata nell’anima e nella dimensione esistenziale della scrittrice. Che ci siano dolore o gioia, drammi amari o momenti di distensione, scontri o mani tese, paure o sollievo, alla radice non manca mai lo zampillo primario di Annamaria Santoriello: un’inesauribile energia interiore necessaria sia per “bere” la vita nella sua pienezza sia per soffiare come vento impetuoso sulle ombre che la oscurano o incombono su di essa. Un’energia che l’aiuta a trasmettere con forza il suo messaggio d’amore, inteso primariamente come adesione totale all’identità familiare ed agli affetti da essa generati e conseguentemente come comprensione, condivisione, solidarietà verso gli altri, ammirazione totale per chi guarda alla fratellanza umana, sdegno convinto per le situazioni che feriscono e uccidono l’amore e quel tesoro che è la nostra Casa Comune, il Pianeta Terra.
Insomma, con i suoi crescendo, gli alti, i bassi, gli allegri ma non troppo, e via dicendo, in linea con la professione musicale dell’autrice, dagli zampilli emerge una coinvolgente sinfonia di parole, di emozioni, di colori. Una sinfonia non da ascoltare, ma da leggere…
Su il sipario, allora. Buio in sala. Lo spettacolo della lettura comincia …