eventi & appuntamenti
redazione | 1 Luglio, 2025
Cava de’ Tirreni (SA). Giubileo for All, mercoledì 2 Luglio la presentazione dei percorsi giubilari.
“Sette Chiese, un unico cammino di storia, fede e inclusione”. Un percorso giubilare accessibile a tutti nel cuore della Diocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni.
Si terrà mercoledì 2 luglio alle ore 19.30 presso il Complesso Monumentale di San Giovanni a Cava de’ Tirreni, la presentazione ufficiale dei percorsi giubilari “Giubileo For All”, unica tappa riconosciuta in Regione Campania dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito del Giubileo dedicato al tema dell’accessibilità universale.
All’evento, moderato da Paolo Landi (presidente dell’Associazione Archeoclub La Cava), parteciperanno Vincenzo Servalli (sindaco di Cava de’ Tirreni), Rosanna Romano (Direzione Generale per le politiche culturali e il turismo – Regione Campania), Raffaella Bonaudo (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino), Anna Padovano Sorrentino (Consigliera delegata ai PICS Cava de’ Tirreni). Alla presentazione interverranno anche: S.E. Mons. Orazio Soricelli (Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni), don Beniamino D’Arco (Vicario Generale dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni), don Francesco Della Monica (Direttore Caritas Diocesana Amalfi – Cava de’ Tirreni), Dino Angelaccio (Coadiutore gruppo accessibilità universale dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità – Presidenza del Consiglio dei Ministri), Pino Foscari (Docente Unisa e vicedirettore del Comitato Scientifico), don Pasquale Imperati (direttore Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Diocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni). Le conclusioni sono affidate all’on. Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio e Patrimonio della Regione Campania.
Il progetto, finanziato dalla Legge di Bilancio 2025 della Regione Campania, è realizzato sotto il coordinamento del Vicario Generale, don Beniamino D’Arco e del Vicario Episcopale per la Pastorale, don Mario Masullo, ed ha visto la fattiva partecipazione del responsabile dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, don Pasquale Imperati e del prezioso supporto di don Andrea Pacella.
L’iniziativa tocca sette chiese del territorio dell’Arcidiocesi, da Cava de’ Tirreni, a Positano, da Amalfi a Tramonti passando per Agerola, e si distingue per l’impegno concreto nel rendere i luoghi della fede realmente aperti e fruibili a tutti:
1. Chiesa di Santa Maria del Santissimo Rosario – Bomerano (frazione di Agerola)
2. Rettoria di San Benedetto – Amalfi
3. Basilica di Maria Santissima Incoronata dell’Olmo – Cava de’ Tirreni
4. Santuario “Piccola Lourdes” – Santissima Annunziata – Cava de’ Tirreni
5. Chiesa di Santa Maria dell’Assunta – Positano
6. Chiesa di San Francesco – Polvica (frazione di Tramonti)
7. Chiesa di Santa Maria delle Grazie – Raito (frazione di Vietri sul Mare)
Ciascuna delle sette chiese presenta un completo abbattimento delle barriere architettoniche e, grazie al progetto, si è intervenuti anche sull’abbattimento delle barriere cognitive, attraverso la realizzazione di materiali descrittivi tradotti in LIS, Braille e lingua inglese. Questo approccio innovativo consente di valorizzare non solo il patrimonio storico, artistico e culturale, ma anche di accompagnare il visitatore in un percorso spirituale: ogni tappa è arricchita da uno specifico itinerario di fede e dalla possibilità di scoprire opere d’arte significative, custodite in questi scrigni di bellezza architettonica e paesaggistica.
Il progetto si inserisce nelle attività del Giubileo For All, che vede coinvolti come partner anche l’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità, la Caritas Diocesana Amalfi-Cava e l’Associazione Archeoclub La Cava, impegnati a loro volta in iniziative tese a raccontare e valorizzare i luoghi simbolo della città di Cava de’ tirreni nell’ottica di una accessibilità universale.
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redazione | 30 Maggio, 2025
Cava de’ Tirreni (SA). “Giochi di carta”
Cerimonia di premiazione del progetto firmato da Metellia Servizi nell’ambito della Paper Week 2025 di Comieco.
Cerimonia di premiazione dell’iniziativa “Giochi di Carta”, promossa da Metellia Servizi nell’ambito della “Paper Week 2025”, la campagna nazionale realizzata da COMIECO, in collaborazione con Federazione Carta e Grafica, Unirima e con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ANCI, Utilitalia e la media partnership di Rai Tgr, dedicata all’informazione e alla formazione sulla raccolta differenziata e sul riciclo di carta e cartone. L’iniziativa “Giochi di Carta”, realizzata con il patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni e le partnership di Futura Line Industry srl, Ariete srl e SE.RI. (Centro di Raccolta Ecologica), ha visto la partecipazione di 481 studenti degli Istituti Comprensivi cittadini, di cui 169 delle scuole primarie e 312 delle scuole secondarie di I grado.
Ad introdurre le attività di progetto è stato uno sketch simpatico con protagonisti Cartelio e Cartonella, le mascotte di “Giochi di carta” pensati per sensibilizzare i giovani sul valore del riciclo di carta e cartone.
Dall’8 aprile scorso, data di lancio del progetto, gli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie si sono cimentati nella creazione di costumi e accessori ispirati a personaggi fiabeschi e supereroi, utilizzando esclusivamente carta e cartone recuperati secondo il principio del riciclo creativo.
A chiudere la sezione dedicata alla fascia d’età tra i 9 e i 10 anni, è stata la sfilata di questa mattina, nel corso della quale la giuria del progetto, costituita da Metellia Servizi, dal Comune di Cava de’Tirreni e dai partner di progetto, ha decretato il primo, secondo e terzo classificato a cui sono andati in premio buoni da spendere in materiale didattico rispettivamente del valore di 300, 200 e 100 euro.
Di seguito la classifica della sezione della scuola primaria:
| Istituto Comprensivo | Soggetto | Classe | |
| 1° Classificato | Carducci-Trezza | Cenerentola abito | IV – Plesso S. Lorenzo |
| 2° Classificato | Balzico-Giovanni XXIII | Castello Principesse | VB – Plesso Della Corte |
| 3° Classificato | Balzico-Giovanni XXIII | Cenerentola | IV (pluriclasse) – S. Cesareo |
Un premio del valore di euro 300 è stato consegnato al primo classificato per la categoria “Video Tutorial” che si è contraddistinto per chiarezza, completezza ed originalità nel raccontare il processo di recupero di carta e cartone e di realizzazione del costume o dell’accessorio prescelto.
| Istituto Comprensivo | Soggetto | Classe | |
| 1° Classificato | IC Carducci-Trezza | Cenerentola | Classi IV – Plesso S. Lorenzo |
Gli alunni delle classi terze delle scuole secondarie di I grado hanno partecipato, invece, ad una competizione di “Quiz a classi” a tema raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone, sfidandosi in gare ad eliminazione diretta fino alla gara conclusiva di questa mattina. La classe vincitrice del Quiz, che si è aggiudicata il primo posto nella competizione, ha ricevuto sempre un buono di euro 300 da spendere per l’acquisto di materiale didattico.
| Istituto Comprensivo | Classe | |
| 1° Classificato | IC Balzico-Giovanni XXIII | 3C – Plesso Giovanni XXIII via R. Senatore |
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Tags: carta, cava de' tirreni, metellia
Antonio Donadio | 3 Maggio, 2025
Ricordo del regista e attore Alessandro Quasimodo, figlio del grande poeta Salvatore Quasimodo.
Ho incontrato più volte l’attore e regista Alessandro Quasimodo scomparso ahimè, in queste ultime ore. La prima fu nel 1990 quando lo intervistai per il mio spettacolo teatrale: “Ed è subito sera”. Omaggio a Salvatore Quasimodo (Sala Morelli, Palazzo Municipale, Amalfi, 29 dicembre 1990) in occasione dei novanta anni della nascita del padre Salvatore Quasimodo (Modica, 1901), l’ultima volta fu a Palazzago nel 2001.
Alla fine di quell’intervista gli chiesi: “Qual é la poesia di suo padre che ama di più?” Mi citò, inaspettatamente, un poesia che ha come tema la morte, ma una morte che ha nella natura umana la salvezza.
“E’ difficile scegliere, ma forse la poesia che amo di più è “ Nessuno”. C’è tutto mio padre lì dentro: questo fanciullo che deve aspettarsi tutto da quello che lo circonda, alberi, insetti, da ogni cosa che ha cuore di tristezza, desiderio quasi di morte pur avendo paura della morte”.
Nessuno
Io sono forse un fanciullo
che ha paura dei morti,
ma che la morte chiama
perché lo sciolga da tutte le creature:
i bambini, l’albero, gli insetti;
da ogni cosa che ha cuore di tristezza.
Perché non ha più doni
e le strade son buie,
e più non c’è nessuno
che sappia farlo piangere
vicino a te, Signore.
(da Acque e Terre (1920-1929), Solaria, 1930)
Ciao Alessandro, che tu sia sciolto “da ogni cosa che ha cuore di tristezza”.
Di seguito, alcuni stralci da quell’intervista (da L’eco di Bergamo, 10 maggio 2001)
“Mio padre si era sentito male verso le 10 del mattino e non essendoci ospedale ad Amalfi, si rese necessario trasportalo d’urgenza a Napoli; ma non fu possibile trovare né un ambulanza né un elicottero della Nato o della Marina di Napoli e neppure una staffetta motociclistica per fare strada: caricato su di un’asse da stiro, giù per le scale esterne dell’Hotel Cappuccini, mancante un ascensore tale da poter contenere una barella, fu trasportato a Napoli in taxi. Era il 14 di giugno del 1968, mio padre, Salvatore Quasimodo moriva poco dopo”.
E’ visibilmente turbato Alessandro Quasimodo nel raccontarmi quelle ultime ore di suo padre; ma questo sole della splendida campagna bergamasca, ove Alessandro, da Milano dove vive, viene ogni fine settimana a riposare dalle fatiche d’attore e regista, sembra voler allontanare quei tristi lontani ricordi.
E’ uno strano pomeriggio di uno strano maggio, tra sole già caldo e pioggia all’improvviso; ed è qui a Palazzago tra un verde magnifico, che Alessandro Quasimodo mi accoglie per quest’intervista in occasione del centesimo anniversario della nascita di suo padre, il poeta Salvatore Quasimodo, che cadrà il 20 agosto di questo 2001. Mi viene incontro sull’uscio di questa sua affascinante abitazione, un vecchio convento risalente al primi anni del ‘500. Tutto perfettamente restaurato.
Per prima cosa mi porta a visitare l’annessa Cappella. Sull’altare troneggia una bella tela del ‘700 con l’immagine di Santo Spiridione, a destra della porta d’entrata, mi mostra una piccola urna murata “sono le ceneri di mia madre”. Maria Cumani che il poeta sposò nel 1948, dopo la morte della sua prima moglie Bice Donetti. Alessandro ha voluto fermamente che la madre riposasse lì in quella piccola chiesa, nascosta, come in un perenne abbraccio, in quest’angolo verde di Lombardia dando corpo ad alcuni versi di suo padre: “ ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,/ per restare solo a ricordarti”…” in questa terra/ di pianura, i prati sono verdi/ come nelle valli del sud a primavera”.
Essere figlio di Quasimodo l’ha agevolato o forse le é pesato?
“Mio padre ha influito nelle mie scelte professionali, nella possibilità che avevo di leggere molto, di andare a teatro precocemente. Tutto ciò mi ha portato ad amare il teatro e le opere letterarie. Passione che ho cominciato a coltivare da quando avevo cinque o sei anni: mio padre era allora critico teatrale del “Tempo”. Ma è stato ed è ancora molto difficile essere figlio di Quasimodo: nel Teatro, alla Rai, c’è l’idea che basta fare il figlio di… e gli esempi certamente non mancano…, ma io con tutte le mie forze ho cercato di liberarmi di questo: non voglio fare il figlio di nessuno. Io credo di avere un valore mio, personale”.
Alessandro, è da poco tornato dagli Stati Uniti dove presso la “Princeton University” si è tenuto un Convegno sulla Poetica di Quasimodo. Cosa prova lei, attore, a leggere le poesie di suo padre? Una legittima emozione o forse fredda professionalità?
“Fredda professionalità, mai; assolutamente. Io sostengo che ho molti padri, non solo Quasimodo: c’è lo stesso impegno, la stessa partecipazione, la stessa emozione anche quando recito Pascoli o D’Annunzio: perché credo in ciò che recito; sono autori che non mi possono lasciare indifferenti, proprio come dei veri padri”
Uno dei più illustri “loci” quasimodiani é senza dubbio, “operaio di sogni” che è anche il titolo di un suo recente, applaudito Recital, in giro per tutta Italia. Suo padre, che poco prima di morire scriveva: ” ascolto volentieri le parole della vita/ che non ho mai inteso, mi fermo/ su lunghe ipotesi”, appare oggi, umile “operaio di sogni” o figura concreta di un uomo che ha ricercato la verità nel reale?
“Quasimodo é un uomo inserito nel suo tempo che esprime ansie, aspettative, domande dei suoi contemporanei. Suo pregio maggiore, la coerenza con se stesso, a volte con aspetti contradditori. Quasi se non ci fossero! Sostenere le cose in cui si crede e accettare le sconfitte, le domande che non avranno mai risposta”.
1959, Premio Nobel. Molte critiche ma anche aperti consensi. In primis, quello di Carlo Bo: “Poeta della maturità che ha cantato l’amore dell’uomo e la fedeltà alla vita”
Il Nobel, Quasimodo, l’ha pagato duramente: invidia, faide e nemici che si è creato non volutamente e non appartenendo a clan letterari, non avendo le spalle coperte da nessun giornale … Ma si paga duramente questa tipo di solitudine”.
Quale fu, secondo lei, il rapporto di suo padre con la Fede. Lui comunista …
“Quasimodo è stato un cristiano di sinistra sempre, era un uomo che non poteva non essere di sinistra. Nessuna meraviglia: egli ha cominciato molto presto questa sua ricerca religiosa. Fin dalla sua prima produzione c’è questa ricerca molto forte. Gli fu chiesto a chi si rivolgesse con il termine di Signore, Signore con la esse maiuscola: Gesù Cristo. Se c’è un interesse sull’uomo, a maggior ragione su un Dio che si fa uomo. In “Thanatos Athanatos” si domanda: la nostra sola certezza é la morte? La risposta è no: non può finire tutto li! E in un bel discorso fatto ad Assisi, affermava: “la preghiera è sempre poesia ma non sempre la poesia è preghiera”.
Chi è il poeta Salvatore Quasimodo?
Un poeta fedele sempre a se stesso pur se le esperienze della vita non possono lasciare indifferenti: l’incontro con l’amore, la guerra, la sofferenza, la soddisfazione di un premio, cose che possono influire, ma non determinano. Egli ha sentito di esprimere quello che aveva dentro di se, la voce che si levava dentro; non è Quasimodo, poeta che cambia e inizia un nuovo periodo. Semmai, se c’é stata frattura, c’è con le “Nuove Poesie” che risalgono all’incontro con Maria Cumani, mia madre. Nuove rispetto a quelle precedenti, come musicalità interna, come recupero di una classicità. Oreste Macrì parlò della sua poetica come“poetica della parola” e poi giudizi di Anceschi, Bo, o Gianfranco Contini che afferma che Quasimodo é uno dei più grandi poeti del 900”.
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redazione | 29 Aprile, 2025
Cava de’ Tirreni (SA). Sabato 3 e domenica 4 maggio 2025, Cava de’ Tirreni accoglie l’XI Trofeo Roberto Manzo.
Un fine settimana all’insegna della passione, del ricordo e della spettacolarità. Il 3 e il 4 maggio 2025, Cava de’ Tirreni tornerà ad essere palcoscenico d’eccellenza per l’arte della bandiera con l’undicesima edizione del Trofeo “Roberto Manzo”, organizzato dall’Ente Sbandieratori Cavensi.
Nato nel 2007 in ricordo del giovane sbandieratore Roberto Manzo, il trofeo è oggi un appuntamento fisso per gli appassionati di questa antica arte. La manifestazione si svolgerà nella suggestiva cornice di Piazza Eugenio Abbro, cuore pulsante della città metelliana, che per due giorni si trasformerà in un’arena colorata e vibrante, dove prenderanno vita esercizi carichi di emozione, tecnica e tradizione.
Gruppi partecipanti all’edizione 2025:
– A.S.D. Sbandieratori e Musici Città di Oria
– Alfieri del Cardinal Borghese
– Battitori Nzegna
– Casa Normanna
– San Domenico di Guzman
– Sbandieratori Borgo San Nicolò
– Sbandieratori Cavensi
– Sbandieratori delle Torri Metelliane
– Sbandieratori e Musici Città Regia
– Sbandieratori e Musici Rione Lama
– Sestiere Porta Solestà
Sabato 3 maggio 2025
A partire dalle ore 14.30, tutti i gruppi partecipanti si ritroveranno in Piazza Eugenio Abbro. Il pomeriggio sarà interamente dedicato alle competizioni delle categorie assoluti, con l’inizio previsto alle ore 15.00. Il programma prevede le gare nelle specialità singolo, coppia tradizionale, piccola squadra e musici. Le premiazioni dei vincitori di giornata sono previste intorno alle ore 19.00, al termine delle gare. In serata, a partire dalle ore 21.00, si terrà la consueta cena conviviale presso il ristorante “Le Gopi”, occasione informale e festosa per rafforzare i legami tra gruppi e celebrare insieme la passione condivisa per l’arte della bandiera.
Domenica 4 maggio 2025
La seconda giornata sarà dedicata ai giovani sbandieratori, con le gare delle categorie esordienti, giovanili e under 15. Le attività inizieranno alle ore 09.30, subito dopo il raduno dei gruppi previsto per le ore 09.00. Nel corso della mattinata ci sarà anche spazio per l’esibizione dei Piccoli Sbandieratori, momento simbolico e molto atteso, che racchiude il senso più autentico di crescita, trasmissione e appartenenza.
La manifestazione si concluderà intorno alle ore 12.30, con la cerimonia di premiazione delle categorie giovanili.
Il Trofeo si svolgerà sotto l’egida della Federazione Italiana Sbandieratori e sarà valutato da una giuria federale. Nel corso delle due giornate, saranno oltre 80 le esibizioni giudicate.
Il Trofeo “Roberto Manzo” non è solo una competizione: è un momento di comunità, ricordo e condivisione, un’occasione per tenere viva una tradizione che parla al cuore attraverso il ritmo di tamburi e chiarine e il colore delle bandiere. Un modo concreto per onorare il ricordo di Roberto e trasmettere ai più giovani i valori che animano da sempre il mondo degli sbandieratori.
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redazione | 8 Aprile, 2025
Cava de’ Tirreni (SA). Bicentenario della nascita di Giuseppe Trara Genoino 12 aprile 1825 – 12 aprile 2025
Si terrà sabato prossimo 12 aprile 2025, alle ore 10, presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, la celebrazione del bicentenario della nascita di Giuseppe Trara Genoino, organizzata dall’Amministrazione Servalli e dall’Associazione “Figli di Mamma Lucia”, per ricordare la figura di un protagonista della scena politica locale, regionale e nazionale di quei tempi e di un sindaco che ha profondamente trasformato la città.
La manifestazione verrà aperta da letture teatralizzate di alcuni testi tratti da “Noterelle Cavesi”, di Valerio Canonico (Di Mauro Editore, 1973) e da una lettera inedita della figlia Rachele conservata presso l’Archivio Storico Comunale di Cava de’ Tirreni.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Vincenzo Servalli, dell’Assessore all’Istruzione Lorena Iuliano, del Consigliere delegato alla Cultura Armando Lamberti, del Presidente dell’Associazione “Figli di Mamma Lucia di Cava de’ Tirreni ODV” Felice Scermino e delle delegazioni dei Comuni di Positano e Sala Consilina, seguiranno gli interventi di alcuni studiosi di storia locali che ricorderanno la figura del “Sindaco per antonomasia”, Giuseppe Trara Genoino.
Nell’occasione verrà presentata al pubblico una cartolina celebrativa, stampata a tiratura limitata nel numero di 1000 copie (in distribuzione presso il Museo di Mamma Lucia), ed una pagina web.
Il giorno scelto non è casuale: Giuseppe Trara Genoino nacque infatti il 12 aprile del 1825. Fu sindaco dal 1861 al 1869 e dal 1876 al 1884. Alcune tra le più salienti opere realizzate durante questo periodo e che trasformarono la città furono: il Teatro Municipale (inaugurato il 6 ottobre 1878 e poi chiamato Verdi nel 1901); la Villa Comunale (il “boschetto di delizie”, che cingeva in un abbraccio di verde l’elegante teatro); la creazione della biblioteca comunale; l’apertura di strade, tra cui quella di Rotolo e la relativa alberatura; diverse infrastrutture pubbliche fondamentali, tra le quali lo sfruttamento delle sorgenti; nonché la repressione del brigantaggio che imperversava sulle montagne del versante occidentale.
Nel corso della mattinata verrà presentato anche il progetto di una mostra dal titolo “Giuseppe Trara Genoino e la città di Cava de’ Tirreni nel bicentenario della nascita”.
La mostra, che ha ottenuto il patrocinio del Centro studi per la storia di Cava de’ Tirreni, dei Comuni di Positano, Sala Consilina e della Provincia di Salerno, si terrà nel prossimo autunno presso la Biblioteca Comunale “Can. A. Avallone” in viale G. Marconi 54, con la collaborazione di storici locali, esporrà documenti originali e pannelli descrittivi.
Diversi saranno i temi trattati, tra i quali aspetti inediti come l’impegno profuso per il Comune di Positano, che gli permise di riceverne la cittadinanza, oltre l’intitolazione di una strada. E ancora, come si evince da numerosi atti conservati presso l’Archivio Storico Comunale di Sala Consilina, la carica di Regio Commissario Straordinario del Comune di Sala Consilina, ricevuta nel corso dell’anno 1889. Durante tale periodo, si interessò di numerose problematiche, tra cui quelle legate alle opere pubbliche, al commercio, all’agricoltura ed all’Archivio.
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