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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Presentata Campagna Felix

Presentata, a Palazzo di Città, “Campagna Felix”, che si svolgerà sabato prossimo, 8 giugno, dalle ore 9 alle ore 19, nella villa comunale Schwerte, in via Vittorio Veneto, di Cava de’ Tirreni.

Una iniziativa dell’Amministrazione Servalli, che vede impegnati gli Assessorati alle Attività produttive, all’Ambiente, all’Istruzione, che gode del patrocinio della Regione Campania e della Provincia di Salerno, ed è organizzata con la collaborazione della Coldiretti, le associazioni Farma e Benessere, AGESCI gruppo Cava 4, Casa mia dopo di noi onlus, CAI, Enchemperto il Giardino della Minerva orto botanico della scuola medica salernitana e le scuole cittadine.

Alla presentazione dell’evento erano presenti, il vicesindaco Armando Lamberti (Cultura, Istruzione), gli Assessori, Annetta Altobello (Attività produttive), Nunzio Senatore (Ambiente), la Consigliera comunale, Anna Padovana Sorrentino, e i rappresentanti delle associazioni coinvolte.

Con i mercatini di “Campagna Felix” sarà creato in città uno spazio in cui l’agricoltore ha un ruolo diretto nella presentazione dei propri prodotti all’acquirente. Un’occasione di promozione per le produzioni locali e la possibilità di puntare ad un legame più stretto con il territorio per lo sviluppo di un modello produttivo sostenibile sia dal punto di vista economico che socio-ambientale.

Con i laboratori, invece, i ragazzi e non solo, avranno la possibilità di un contatto diretto con la natura, i suoi frutti, la stagionalità e quindi con le nozioni per una sana alimentazione che segua i ritmi del ciclo produttivo e le proprietà benefiche dei prodotti della terra.

“Questo progetto – afferma la Consigliera Anna Padovano Sorrentino che ha promosso e coordinato l’iniziativa – ha l’obiettivo di creare sul territorio una rete di interscambio di conoscenza tra coltivatori locali, bambini, docenti ed associazioni che operano a salvaguardia delle tematiche ambientali”.

Gli appuntamenti di Campagna Felix si svilupperanno in occasione dell’alternarsi delle stagioni e quindi il prossimo autunno, poi in inverno e primavera.

“L’educare alla buona alimentazione e promuovere stili di vita corretti e salutari è l’obbiettivo di questa iniziativa – afferma il vice sindaco Armando Lamberti – i ragazzi delle scuole, ma anche le famiglie avranno la possibilità di attingere nozioni e informazioni utili dai diretti produttori che possono essere utili nella vita quotidiana”.

“Salvaguardare l’ambiente significa salvare prima di tutto noi stessi – afferma l’Assessore Nunzio Senatore – e queste iniziative servono per promuovere il rispetto della natura e saper cogliere in maniera intelligente i frutti che ci offre”.

“La nostra agricoltura è fatta di tanti piccoli produttori – afferma l’Assessore Annetta Altobello – e un contatto diretto a chilometro veramente zero è una opportunità con quanti sono alla ricerca della qualità, della genuinità ma anche per apprendere e conoscere di più cosa si porta a tavola”

SALERNO. Quartetto Dorico is come Back

Settimo appuntamento, venerdì 7 giugno, alle ore 20, per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia con pagine di Mozart e Schumann.


Ritorna il 7 giugno, alle ore 20 (ingresso libero) nell’ambito della VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella, il Quartetto Dorico.

Formatosi tra le mura del Conservatorio lo scorso anno, la formazione schiererà Rossella Giordano al pianoforte, Chiara Civale al violino, Francesca Senatore alla viola e Thomas Brian Rizzo al violoncello. La serata principierà con il Mozart dell’opera K493 in Mi Bemolle Maggiore, con la sua tersa cantabilità dei temi e l’acuta animazione drammatica.

Il Quartetto rappresenta perfettamente la sintesi di questi due mondi opposti, quelli del dialogo drammatico e dell’introspezione interiore. Quest’esito non sarebbe stato così naturale senza la vicinanza delle Nozze di Figaro, prima compiuta affermazione del teatro di Mozart, sotto il cui segno, storico e artistico, questo Quartetto si pone. Tutto vi appare però come decantato.

Nei tre movimenti si respira un’aria di matura consapevolezza, di fluente discorsività, di grazia ornamentale: anche le tensioni drammatiche, gli spunti appassionati e “romantici”, sono calati in un’atmosfera di raggiunta armonia espressiva e formale, di equilibrio superiore, in una parola classico. Il primo movimento (Allegro) è il più ricco di sostanza tematica e di espansività, con estese sezioni di calda effusione melodica e cantabile, in un clima di fondo lucido e sereno, senza ombre.

Il pianoforte introduce incisivamente i motivi tematici e li elabora con spiccate volate solistiche, incalzato dagli archi, sempre pronti all’imitazione e alla variazione: gli episodi si connettono così in una piena affermazione dello stile concertante. Il Larghetto centrale in la bemolle maggiore è, come avviene spesso in Mozart, il centro di gravità dell’opera, il momento introspettivo nel quale il lirismo più delicato si dispiega in modo gravemente serio, pensoso e profondo, senza perdere però il controllo della disciplina formale: di certo questa non è musica per “signorine della buona società” che si possa ascoltare con un sorriso distratto, né seguire con superficiale disattenzione.

Vi domina, fin dal tema esposto per quattro battute dal pianoforte solo e poi concluso dagli archi, un senso di trepida attesa, di ansia quasi drammatica, che si manifesta negli scarti dinamici, nelle pause che spezzano il fraseggio, nei giri tortuosi dell’armonia, sospesa tra ampie aperture intervallari e ripiegamenti in scontrosi cromatismi: solo nella seconda parte il discorso si ricompone in un flusso più disteso e continuo.

Perfino il luminoso Rondò finale (Allegretto), la cui melodia sostenuta da semplici accordi sembra l’essenza della purezza e dell’ingenuità, riserva all’ascoltatore, sotto la superficie spensierata, idee contrastanti singolarmente esposte e riprese, sortite solistiche ostentatamente marcate, tratti di spirito ammiccanti, perfino risvolti umoristici insistiti e pungenti.

Da questa apparente dispersione di un gioco sorprendentemente esatto tutto sfocia non in una cadenza, ma in un segnale del pianoforte che, con un lungo trillo sospeso sulla dominante, richiama all’ordine i tre strumenti ad arco preparando l’ultima ricomparsa del tema principale e destinandolo alla trionfale conclusione. La seconda parte della serata sarà dedicata all’esecuzione del Quartetto op.47 in Mi bemolle maggiore di Robert Schumann che mette in luce una dialettica tra la concezione autenticamente cameristica della scrittura e la sua virtuale proiezione orchestrale.

L’opera si adagia su toni salottieri e genericamente disimpegnati; lavorando con le strutture classiche. Schumann è qui spesso ridondante e prolisso, soprattutto nell’ultimo movimento dove, dopo la riesposizione, egli ripete anche una sintesi dello sviluppo prima di una lunga coda.

Il neo di questa pagina è innanzitutto espressivo: vi si manifesta un’allegria tutta accademica e stereotipata che rende l’opera piuttosto monotona ed incapace di donare emozioni profonde; né basta il bell’andante cantabile, con il suo motivo struggente, a generare una dialettica avvincente. Schumann sembra semplicemente imitare degli archetipi; e imitare significa sempre ripetere ad un livello inferiore, meno convincente e intimamente motivato

La stessa scrittura appare impacciata e poco efficace poiché molto spesso gli archi si limitano a raddoppiare il pianoforte, rivelando la poca autonomia delle varie voci; la polifonia risulta allora illusoria, frutto di artificiosi raddoppi o, quanto meno, riconducibile all’interno della parte pianistica di cui gli archi sembrano essere solo un’aggiunta inessenziale.

Prossimi appuntamenti: 8 e 9 giugno due serate in cui passeranno in rassegna diverse formazioni dai sassofoni alle chitarre dal flauto sino al clarinetto e al fagotto, uniti nella sonata d Poulenc, passando per le splendide voci che evocheranno le romanze di Giuseppe Verdi.

SALERNO. Fondazione don Gnocchi, sabato incontro degli ex allievi

Per un giorno quello che fu il collegio dei ‘mutilatini’ riprenderà lo spirito dei giovani di una volta.


Sabato 8 giugno alla Fondazione don Gnocchi di Salerno (via Leucosia 14/16) si terrà il IX incontro allievi Don Gnocchi di Salerno. La manifestazione, che avrà inizio alle ore 9, gode del patrocinio morale del Comune di Salerno. Alle ore 11 porterà i suoi saluti il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli.

A partire dal 1950, anno di fondazione del Collegio e fino agli al 1980, divenuto centro di riabilitazione polifunzionale, la struttura accolse persone colpite dalla poliomielite e ancora prima ragazzi che si erano invalidati con residui bellici della seconda guerra mondiale o che erano rimaste vittime di bombardamenti. Questi giovani trovarono accoglienza presso il primo istituto del meridione che era gestito dall’ONIG (Opera Nazionale Invalidi di Guerra). La Don Gnocchi ha dato a tutti i suoi ospiti (che venivano da tutte le regioni meridionali) le più innovative cure dell’epoca, formando i suoi ospiti anche culturalmente, consentendo di acquisite qualifiche professionali quali quella di dattilografo, operatore di calcolo meccanico, e diploma di qualifica come contabile o il diploma in segretario d’azienda.

Dopo una lunga ricerca portata avanti da Enzo Proto della Fondazione Don Gnocchi di Salerno, hanno risposto all’appello tante persone che hanno fatto la storia del Collegio di Salerno e che sabato si ritroveranno a Salerno.

L’evento di concluderà alle ore 18.30 dopo lo spettacolo teatrale “Il Sarchiapone”, sketchcomico in atto unico, partitura informare “Corpo e musica”.

ROMA. Premiati i #futurigeometri

Ripensare le città senza barriere per un ambiente inclusivo e fruibile a tutti.


Gremita l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari a Roma che ha ospitatomercoledì 5 giugno 2019 la cerimonia di premiazione della 7^ edizione del concorso “I futuri geometri progettano l’accessibilità”, promosso da FIABA Onlus, dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) e dalla CASSA GEOMETRI, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il sostegno di GEOWEB S.p.A., KONE, Vittorio Martini 1866, Ente Italiano di Normazione (UNI), Italo e Diadora.

La giornata, magistralmente condotta dal giornalista Marco Finelli, si è aperta con i saluti di S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Argentina Tomás Ferrari, il quale ha augurato ai giovani “di trovare, dopo il diploma, un’opportunità di costruire un mondo più accessibile” e di S.E. l’Ambasciatore della Repubblica di Lituania Ričardas Šlepavičiusche ha consigliato “di rimanere sempre responsabili e di fare tutto con amore. Il lavoro porta sempre risultato ed è sempre ricompensato”. Successivamente i saluti di Giovanni Simoneschi delegato da Salvatore Giuliano – Sottosegretario al MIUR- che ha sottolineato come “i ragazzi oggi hanno presentato delle città possibili  per il futuro”, diGuido Dell’Acqua della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha portato il saluto della Direttrice Giovanna Boda e ha sottolineato che “l’Italia è una punta di diamante nel mondo per l’inclusione. Avere in classe un compagno con disabilità è un arricchimento” e di Andrea Battistoni delegato da Vincenzo Zoccano – Sottosegretario per la Famiglia e Disabilità – che ha portato i saluti del Sottosegretario e ha sottolineato che “la disabilità non è un costo, ma un investimento che può portare benefici in tutti i settori, in maniera trasversale”.

A seguire il Consigliere Nazionale del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri LaureatiPaolo Nicolosi che ha portato i saluti del Presidente Maurizio Savoncelli ed ha evidenziato che “l’accessibilità deve diventare qualcosa che rientri nell’ordinario e il Consiglio Nazionale dei Geometri si sta impegnando in questa direzione. Il concorso deve divenire parte di un programma più ampio, che faccia del geometra il tecnico dell’accessibilità”; il Consigliere della CASSA GEOMETRI Carmelo Garofalo ha portato i saluti del Presidente Diego Buono; la Responsabile della sede di Roma dell’UNI – Ente Italiano di Normazione Alessandra Pasetti ha precisato che “questo momento abbiamo l’opportunità di accelerare sulle tematiche dell’innovazione sociale e possiamo fare ancora di più di quanto già facciamo”; il Vice Presidente dell’Assemblea CapitolinaFrancesco Figliomeni ha sottolineato l’importanza “della commistione tra la brillantezza che viene dai giovani e l’esperienza di chi è già sul campo da diversi anni”; il Disability Manager di Roma Capitale Andrea Venuto ha fatto presente che “nel momento in cui progettare significherà rendere una struttura accessibile a tutti indifferentemente, si avrà una società in cui a tutte le persone saranno garantite le stesse opportunità”.

Il Presidente di FIABA Onlus Giuseppe Trieste ha ricordato che “i giovani rappresentano il nostro futuro e la scuola è una delle tappe fondamentali per lo sviluppo di una cultura inclusiva. Sono proprio le future generazioni che oggi ci aiutano e ci spronano a dare il meglio e sono sempre loro che stimolano e danno linfa vitale al cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno. Sono la nostra risorsa e la nostra speranza per un futuro migliore” – ha continuato – “I futuri geometri, in particolare, hanno la responsabilità di contribuire alla progettazione di spazi e luoghi accessibili a tutti, ognuno per le sue diversità un incoraggiamento, quindi, a continuare su questa strada con impegno e passione”. Successivamente, l’Amministratore Delegato di GEOWEBAntonio Bottaro ha evidenziato che “GEOWEB e FIABA diffondono i concetti dell’Universal Design nella scuola attraverso numerosi progetti di abbattimento delle barriere architettoniche che hanno dettato i requisiti per la definizione di una ‘buona pratica’ diventata successivamente prassi di riferimento – UNI. Il corso di formazione su detta prassi viene distribuito ad una platea di 43.000 professionisti e costituisce il miglior veicolo di disseminazione culturale dei risultati di questa fruttuosa collaborazione”.

La partecipazione di KONE all’evento FIABA è legata al riconoscimento di un progetto meritorio atto a migliorare l’accessibilità in una scuola. Il premio è andato all’Istituto Ruggero II di Ariano Irpino, che si è distinto per chiarezza espositiva, soluzioni smart e impegno sociale. “Apprezziamo il coinvolgimento di istituti, insegnanti e studenti, che produce risultati eccellenti in termini di sensibilizzazione e crescita consapevole” – ha dichiarato l’Accessibility Segment manager di KONE Giorgio Fermanelli“Quest’anno abbiamo deciso di intraprendere un percorso di formazione teorica e pratica, che vedrà impegnati i nostri formatori al fianco di alcuni studenti meritevoli scelti dalla dirigenza scolastica, per sviluppare progetti di mobilità e di gestione del flusso delle persone. Sarà un’occasione unica per i ragazzi di capire l’approccio tecnico-commerciale legato a progetti semplici o complessi, a partire dagli impianti fino al problem solving, orientato al mondo dell’accessibilità. KONE terrà informata la Direzione di FIABA sui risultati di questa iniziativa. Osserviamo con piacere il crescente successo dell’evento di FIABA con cui abbiamo l’onore di collaborare da tre anni.”

In chiusura il caloroso saluto dell’Amministratore Unico della Vittorio Martini 1866Barbara Borsari da sempre sostenitrice del concorso. 

L’edizione è stata sostenuta da GEOWEB e KONE. Partners tecnici: Vittorio Martini 1866, Italo e Diadora. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,del Ministro per la Famiglia e le Disabilità e dell’UNI – Ente Italiano di Normazione

Istituti CAT premiati:

Edifici pubblici e scolastici

1) IIS “Bianchi – Virginio” di Cuneo per il progetto di accessibilità dell’edificio degli “ex – Bagni Municipali” 

2) IIS “Camillo Cavour” di Vercelli per il progetto di cohousing accessibile di “Palazzo Tartara”

3) IIS “G. Giobert” di Asti per il progetto di “ristrutturazione della sede dell’Associazione Missione Autismo”

Spazi urbani

1) ITSS “Salvatore Pugliatti” di Taormina per il progetto di accessibilità del Centro Storico di Taormina

2) IISS “Cezzi De Castro-Moro” di Maglie per il progetto riguardante l’accesso al parco antistante la chiesa S. Medici

3) ITS “G. G. Marinoni” di Udine per il progetto di accessibilità del percorso urbano e piazza Mercato a Buja

Strutture per il tempo libero

1) ITCG “F. Niccolini” di Volterra per il progetto di accessibilità del “Parco archeologico Enrico Fiumi”

2) ITCG “Filippo Corridoni” di Civitanova Marche per il progetto di accessibilità della Chiesa di S. Francesco

3) IIS “Pertini-Santoni” di Crotone per il progetto di un “Centro per il miglioramento della qualità della vita multigenerazionale”

Premio speciale KONE all’IISS “Ruggero II” di Ariano Irpino per il progetto di abbattimento delle barriere dell’edificio scolastico del “Tecnico”

Premio speciale Diadora all’IIS “Scientifico e Tecnico” di Orvieto per il progetto di riqualificazione della zona “I Laghetti” con la realizzazione di un’attività di pesca sportiva con postazioni per persone con disabilità

Premio “Lavori in conCorso” all’ISISS “Tonino Guerra” di Novafeltria per il progetto intitolato “Universal Hero Design per Novafeltria” riguardante l’accessibilità di tutto il centro storico, presentato nella V edizione del concorso.

SALERNO. Bach to Brahms

Sesto appuntamento per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia con pagine di Bach, Doppler e Brahms.


Da Carl Philipp Emanuel Bach della Trio Sonata in Re minore in cui si combinano alcune delle modalità contrappuntistiche di Johann Sebastian Bach con elementi più semplici e dolci , alla grande salonmusik di Franz Doppler e del suo Andante et Rondò op.25 alla Fantasia sul Rigoletto di Franz e Karl Doppler op.38, piacevolmente virtuosistica, con i flauti in grande spolvero, prima di ascoltare il Brahms della sonata per violino e pianoforte op.108, completato dallo Scherzo dalla sonata F.A.E. il programma della sesta giornata della VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella. La serata di giovedì 6 giugno (ore 20 ingresso libero), sarà inaugurata da Raffaele Ficuciello e Andrea Tedesco al flauto con Raffaele Vitiello al pianoforte. Alle spalle del quartetto d’archi, c’è Sonata a tre barocca, destinata a una formazione per due violini con il sostegno di un basso continuo realizzato al clavicembalo o all’organo. Il Trio Sonata in Re Minore di Carl Philipp Emanuel Bach, inizia con un allegretto di molto ridente e virtuosistico, prosegue con un lento meditativo e di ampio respiro, in stile patetico (Empfindsamer Stil) e si conclude con un allegro dalle sfumature dinamiche e sottigliezze armoniche, energico e vitalistico. Si passerà, quindi, all’Andante et Rondò op. 25 in La Maggiore, di Franz Doppler e alla “Fantasie et Variations sur des motifs de l’opera Rigoletto” di Franz e Karl Doppler. Opera questa che è l’espressione più alta della SalonMusik segnata da una forte carica di sentimentalismo, unito a uno spirito brillante che spesso trova espressione in forme di levigata eleganza, forse, in qualche momento, un po’ troppo alla ricerca dell’effetto esteriore, ma ricche di invenzioni sonore, ad eterno ricordo di quella nascita di un teatro, di un fatto scenico e visivo, raro nella sua evidenza perché composto soltanto di suoni, che è l’opera verdiana. Cambio di formazione ed ecco il duo formato dal violinista Mauro Tamburo e dal pianista Raffaele Vitiello, per due pagine brahmsiane. S’inizierà con la Sonata op.108 in Re minore Di Johannes Brahms l’ultima che il compositore destinò al duo violino e pianoforte. Seppure i primi abbozzi risalgano al 1886, l’autore la portò a termine durante l’estate del 1888, mentre era in villeggiatura presso il lago di Thun. La Sonata si distingue per la particolare solidità di struttura conferitale dall’adozione del modello classico in quattro tempi, nonché per il tono più drammatico e il carattere virtuosistico, soprattutto nella parte pianistica. Il primo movimento (Allegro) inizia con un tema sotto voce ma espressivo eseguito dal violino su un accompagnamento intricato e contrappuntistico dello strumento a tastiera. L’intervento accordale ed energico del pianoforte ci conduce ad un secondo tema solare e ricco di pathos, eseguito dapprima da questo strumento e quindi da quello ad arco. È una vera e propria perla il tema espressivo dell’Adagio suonato dal violino e ripetuto poi all’ottava superiore in forte. Marcato è il contrasto con il successivo movimento (Un poco presto e con sentimento) . Il finale (Presto agitato),in forma sonata, ha un carattere irruento e presenta forti contrasti tra i temi. Chiude il brano una coda dal carattere vigoroso. Finale con lo Scherzo in do minore dalla Sonata F.A.E. di Johannes Brahms scritto per Joachim (Frei Aber Einsam il motto del violinista: libero ma solo). Lo Scherzo, parte di un’opera scritta a sei mani con Schumann e Dietrich, nel 1853, si evidenzia per l’esuberanza giovanile che caratterizza la pulsazione ritmica e la robusta scrittura pianistica, la quale sfrutta volentieri la zona del grave.

Prossimo Appuntamento. Ritorna il 7 giugno il Quartetto Dorico, in nuova formazione, per il Mozart dell’opera K493, con la sua tersa cantabilità dei temi e l’acuta animazione drammatica, nel suo sviluppo e il Robert Schumann del Quartetto op.47 che mette in luce una dialettica tra la concezione autenticamente cameristica della scrittura e la sua virtuale proiezione orchestrale.