Aprile, 2017

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La GDF sequestra una tonnellata di frutti di mare ed un impianto abusivo di stoccaggio

gdf-sequestro-una-tonnellata-frutti-di-mare-monteruscello-napoli-aprile-2017-vivimediaNAPOLI. Nell’ambito degli interventi volti alla tutela del territorio e dell’ambiente, i militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli hanno sventato un serio pericolo per la salute pubblica, rinvenendo e sottoponendo a sequestro una tonnellata di frutti di mare non idonei al consumo umano, stoccati in undeposito allestito clandestinamente nell’hinterland puteolano. Il prodotto, dal valore stimato di circa 20.000 euro, sarebbe stato destinato al mercato nero, con molta probabilità esercizi commerciali compiacenti della zona ed ignare famiglie.

Più precisamente, all’alba del 31 marzo scorso, militari della Stazione Navale di Napoli – all’esito di una mirata attività investigativa – hanno individuato, in località Monteruscello del comune di Pozzuoli (NA), un deposito di frutti di mare, provvisto di impianto di stoccaggio e raffrescamento regolarmente funzionante. Il prodotto ittico – una tonnellata circa di molluschi fra telline, ostriche, noci bianche, fasolari, cannolicchi e vongole, oltre ad altri 10 kg. di datteri di mare, questi ultimi oggetto di divieto assoluto di pesca – era conservato, immerso in acqua di mare, nelle numerose vasche dell’impianto.

Grazie anche ai controlli congiunti effettuati dal personale tecnico-sanitario della A.S.L. Napoli 2 Nord, è stato possibile accertare che il deposito era sprovvisto delle necessarie autorizzazioni e che i molluschi non erano idonei al consumo umano in quanto sia raffrescati con acqua non sottoposta al previsto monitoraggio chimico-fisico e microbiologico, sia privi della documentazione di tracciabilità/rintracciabilità della filiera di pesca.

Pertanto, verificata la mancanza dei requisiti igienico-sanitari, e quindi il potenziale rischio per la salute pubblica, è seguito il sequestro di tutto il prodotto ittico illegalmente detenuto e dello stesso impianto di stoccaggio, mentre i responsabili sono stati denunciati, a piede libero, alla competente Autorità Giudiziaria.

I frutti di mare sequestrati, ancora vivi e vitali, sono stati successivamente trasportati, con l’ausilio di un mezzo navale del Corpo, al largo delle acque profonde del golfo di Napoli per essere distrutti mediante rigetto in mare.

La descritta operazione di servizio è solo l’ultima della serie di incessanti, intense attività di contrasto al fenomeno della pesca di frodo perpetrata lungo il tratto di costa che si estende dal litorale domitio sino alla penisola sorrentina e che, nella decorsa annualità e nei primi mesi del 2017, ha portato, complessivamente, al sequestro di 58 tonnellate di prodotto ittico e di 500 attrezzi utilizzati per l’attività illecita, nonché alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 21 responsabili ed alla contestuale irrogazione di sanzioni amministrative per 189.000 euro.

La presenza costante – nelle acque costiere e nel territorio della Campania – di unità navali, aeree e terrestri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, impegnate assiduamente nell’assolvimento dei compiti istituzionali di polizia economico-finanziaria, costituisce la garanzia del contrasto alle condotte ed ai traffici illeciti, finalizzati alla realizzazione di indebiti profitti in violazione delle norme tributarie, a danno dell’incolumità e della salute pubblica.

Nell’ambito degli interventi volti alla tutela del territorio e dell’ambiente, i militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli hanno sventato un serio pericolo per la salute pubblica, rinvenendo e sottoponendo a sequestro una tonnellata di frutti di mare non idonei al consumo umano, stoccati in undeposito allestito clandestinamente nell’hinterland puteolano. Il prodotto, dal valore stimato di circa 20.000 euro, sarebbe stato destinato al mercato nero, con molta probabilità esercizi commerciali compiacenti della zona ed ignare famiglie.

Più precisamente, all’alba del 31 marzo scorso, militari della Stazione Navale di Napoli – all’esito di una mirata attività investigativa – hanno individuato, inlocalità Monteruscello del comune di Pozzuoli (NA), un deposito di frutti di mare, provvisto di impianto di stoccaggio e raffrescamento regolarmente funzionante. Il prodotto ittico – una tonnellata circa di molluschi fra telline, ostriche, noci bianche, fasolari, cannolicchi e vongole, oltre ad altri 10 kg. di datteri di mare, questi ultimi oggetto di divieto assoluto di pesca – era conservato, immerso in acqua di mare, nelle numerose vasche dell’impianto.

Grazie anche ai controlli congiunti effettuati dal personale tecnico-sanitario della A.S.L. Napoli 2 Nord, è stato possibile accertare che il deposito era sprovvisto delle necessarie autorizzazioni e che i molluschi non erano idonei al consumo umano in quanto sia raffrescati con acqua non sottoposta al previsto monitoraggio chimico-fisico e microbiologico, sia privi della documentazione di tracciabilità/rintracciabilità della filiera di pesca.

Pertanto, verificata la mancanza dei requisiti igienico-sanitari, e quindi il potenziale rischio per la salute pubblica, è seguito isequestro di tutto il prodotto ittico illegalmente detenuto e dello stesso impianto di stoccaggio, mentre i responsabili sono stati denunciati, a piede libero, alla competente Autorità Giudiziaria.

I frutti di mare sequestrati, ancora vivi e vitali, sono stati successivamente trasportati, con l’ausilio di un mezzo navale del Corpo, al largo delle acque profonde del golfo di Napoli per essere distrutti mediante rigetto in mare.

La descritta operazione di servizio è solo l’ultima della serie di incessanti, intense attività di contrasto al fenomeno della pesca di frodo perpetrata lungo il tratto di costa che si estende dal litorale domitio sino alla penisola sorrentina e che, nella decorsa annualità e nei primi mesi del 2017, ha portato, complessivamente, al sequestro di 58 tonnellate di prodotto ittico e di 500 attrezzi utilizzati per l’attività illecita, nonché alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 21 responsabili ed alla contestuale irrogazione di sanzioni amministrative per 189.000 euro.

La presenza costante – nelle acque costiere e nel territorio della Campania – di unità navali, aeree e terrestri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, impegnate assiduamente nell’assolvimento dei compiti istituzionali di polizia economico-finanziaria, costituisce la garanzia del contrasto alle condotte ed ai traffici illeciti, finalizzati alla realizzazione di indebiti profitti in violazione delle norme tributarie, a danno dell’incolumità e della salute pubblica.

Cavese a porte chiuse, vittoria senza meriti

cavese-castrovillari-aprile-2017-cava-de-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). In un clima surreale, come quello offerto da un Simonetta Lamberti desolatamente vuoto per la gara a porte chiuse decisa dalla giustizia sportiva per punire le intemperanze dei tifosi metelliani nel corso dell’ultima trasferta disputata dalla Cavese a Frattamaggiore, di scena la sfida con il Castrovillari dalla quale l’undici blu foncè poteva e doveva raccogliere risultato e prestazione per mitigare la delusione del calo di rendimento registrato in questa fase del campionato, che le è costata la fine anticipata delle mire di promozione. Alla fine solo il risultato le è stato favorevole. Ma con tanta fortuna e poco merito. Tre punti conquistato per il rotto della cuffia e proprio quando ormai tutti non c’avrebero scommesso un soldo bucato. Ma così è il calcio. Imprevedibile e crudele. Ammaina bandiera il Castrovillari con altrettanta amarezza complicandosi la corsa verso la salvezza anticipata. Ma veniamo alla cronaca della partita che si apre con una Cavese abbastanza tonica ma poco incisiva dalle parti di De Brasi. Indisponibili l’infortunato Di Deo e gli squalificati Ciarcià (due turni) e Parente e Migliaccio (un turno ciascuno) i metelliani si affidano alle giocate di Celiento, Alleruzzo e Gabrielloni per premere dalle parti di De Brasi ma senza mai incidere. Al 2’pt ci prova Alleruzzo a sorprendere il portiere ospite ma la conclusione dal limite è debole e telefonata. Due minuti più tardi Celiento da posizione favorevole spreca tutto sparando fuori dallo specchio della porta. Si deve attendere il 20’pt per rivedere una conclusione, e nemmeno in porta, di Riccio alta di poco dai trenta metri. Al 36’pt punizione di Giannattasio che lancia nel corridoio destro Celiento che però non aggancia. Sul prosieguo dell’azione Celiento si incunea in area ospite e serve Rossi, chiuso in extremis dal ritorno di un difensore ospite in angolo. Insiste la Cavese e al 37’pt Padovano dai trentacinque metri prova a sorprendere con un pallonetto De Brasi che però non si fa beffare sventando in angolo. Chiude in avanti la formazione metelliana la prima parte del match e, sugli sviluppo del quarto angolo a suo favore costringe quasi all’autogol Riva che per anticipare Gabrielloni inzucca male e indirizza la palla sulla traversa. Poi il fischio finale del primo tempo. Nella ripresa stessa musica con la Cavese in avanti, ma sterile come non mai. Al 4’st ci prova Riccio ma la testata non è potente e si spegne tra le braccia di De Brasi. Al 13’st Longo getta nella mischia anche Giglio che però una manciata di secondi dopo non trova la freddezza giusta per inquadrare lo specchio della porta pur da posizione favorevole, nel cuore dell’area ospite, sparando alto sulla traversa un pallone che era filtrato da sinistra. Gran confusione al 17’st dopo un corner di Celiento in area calabrese. A fermare tutto il solito fischio arbitrale per un fallo di confusione. Un brivido lo procura al 19’st un difettoso intervento difensivo di Galullo che per liberare sull’attacco di Ragosta rischia di scavalcare Conti, nel frattempo uscito dai pali per la chiusura. La gara si trascina senza troppi sussulti. Neanche l’ingresso in campo di Bellante aggiunge verve all’attacco metelliano. Occasione anche per il Castrovillari al 26’st. Perri però servito da Ragosta sulla destra schiaccia troppo la diagonale e la palla sfila sul fondo. Ci prova la Cavese al 36’st con una punizione dalla trequarti di Rossi per la testa di Giglio che però non trova l’angolo lontano. Mestamente la partita sembra avviarsi alla sua conclusione naturale, un pari che rispecchia gli equilibri in campo. Invece, la legge del calcio è in agguato. E in extremis, proprio allo scadere dell’ultimo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro la Cavese trova il gol vittoria. Loreto lancia un ultima palla dentro. Giglio spizzica di testa per l’accorrente Gabrielloni che difende palla e mette dentro. La vittoria però non schiarisce le nuvole che si sono addensate sull’ambiente biancoblù. E domenica altra gara difficilissima a Gela per l’undici di Longo.


CAVESE CASTROVILLARI 1-0 

CAVESE (4-3-3): Conti, Padovano, Loreto, Giannattasio (13’st Giglio), Galullo, Riccio, Celiento (32’st Felleca), Alleruzzo, Gabrielloni, Rossi, Golia (23’st Bellante). A disp. D’Amico, Uliano, Greco, Armenise, Castagna, Pappalardo. All. Emilio LONGO. 

CASTROVILLARI (4-4-2): De Brasi, De Luca, Russo, Riva (38’st Opoku), Miceli A., Krasniqi, Perri, Simonetti, Molina (10’st Sciacca), Ragosta, Feraco (21’st Di Domenico). A disp. Miceli E., Filpo, Lupacchio, Oyewale, Dal Monte, Gaetani. All. Gaetano DI MARIA. 

ARBITRO: Marco STAMPATORE (Macerata), I ass. Antonio Marco VITALE (Ancona), II ass. Mirko FUMAROLA (Ancona). 

RETE: 49’st Gabrielloni. 

NOTE: Giornata con cielo coperto, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Celiento (C ), Russo (Castr.), De Luca (Castr.). Angoli: 7 a 4 per la Cavese. Recuperi: 4′ st.. Gara a porte chiuse per la decisione del giudice sportivo che ha punito le intemperanze della tifoseria aquilotta nell’ultima trasferta a Frattamaggiore.