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Sarà Alessandro Preziosi il padrino del Concorso “La libellula”

lola-e-preziosi-cava-de-tirreni-maggio-2018-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Una bellissima notizia per Lolita d’Arienzo e il Comitato Organizzatore del Concorso La libellula, indetto dall’Associazione “Amici di Lola” di Cava de’ Tirreni e patrocinato dal Comune di Cava de’ Tirreni e incentrato sul tema obbligatorio Resilienza: la risalita, dopo la caduta

Per la premiazione, che avverrà il 28 giugno, a Cava, probabilmente nei bellissimi ambienti appena recuperati del Chiostro di San Giovanni, ha infatti dichiarato la sua disponibilità ad esserne il padrino Alessandro Preziosi, magnifico e ben noto attore di teatro e televisione.

È una ciliegina sulla torta che può rendere ancora più gustoso il battesimo di un Concorso originale, su un tema importante. Un concorso che non c’era. 

Il Premio, dall’evocativo titolo di “Libellula”, come già accennato riguarderà infatti poesie, racconti brevi, produzioni di arti visive anche estemporanee sul tema obbligato “La resilienza”, cioè la capacità di recupero, personale o collettiva, dopo una situazione tragica o semplicemente critica, sul piano fisico, psicologico, sociale.

L’idea di partenza è venuta dall’Associazione che fa capo a Lolita D’Arienzo, la nota ex ballerina cavese da vent’anni immobilizzata dalla SLA eppure capace di reagire, organizzare momenti pubblici e perfino di scrivere ben quattro libri. Una campionessa di resilienza, quindi.

Per coloro che intendessero partecipare (c’è ancora quasi un mese di tempo), ricordiamo qui gli elementi essenziali del bando, la cui versione integrale è recuperabile sul sito del Comune di Cava de’ Tirreni. 

Il Concorso si articola nelle seguenti sezioni: Sezione APoesia edita e/o inedita in lingua italiana o in vernacolo; Sezione B 1 Racconto breve in lingua italiana; Sezione C Arti visive (Pittura, Scultura, Fotografia, Disegno)

Possono partecipare tutte le persone, di qualsiasi sesso e nazionalità, che abbiano raggiunto l’età di quattordici anni.

Ognuna delle tre sezioni è divisa in due sottosezioni: 1) Giovani fino a diciotto anni; 2) Adulti di età superiore a diciotto anni. (N.B. Vale l’età al momento della consegna)

Per la sezione A ogni autore può inviare max due poesie edite e/o inedite in lingua italiana e/o vernacolo (con obbligo di traslitterazione in calce in lingua italiana). Le poesie, di lunghezza non superiore a 35 versi, dovranno essere dattiloscritte e inviate in cinque copie, delle quali quattro anonime e una firmata in busta chiusa (recante chiara indicazione di nome, cognome, indirizzo, e-mail, telefono e/o fax dell’autore).

Per la sezione B, ogni autore può inviare al massimo due opere, di lunghezza non superiore a 6000 (seimila) caratteri, spazi esclusi.. Di questi dovranno essere inviate cinque copie dattiloscritte, delle quali solo una firmata (con indicazione di nome, cognome, indirizzo, e-mail, telefono e/o fax dell’autore).

Per la Sezione C, ogni autore può mandare al massimo un’opera, allegando in busta aperta la descrizione specifica e le informazioni sull’autore. Può anche inviare una riproduzione fotografica, con l’impegno a rendere disponibile l’opera per l’eventuale premiazione.

La partecipazione al Concorso è gratuita per i giovani fino a diciotto anni, per gli adulti si richiede un contributo per le spese di segreteria di Euro 10.(per le modalità di pagamento vedi copia integrale del bando).

Gli elaborati devono essere inviati per mezzo posta, entro e non oltre il 31 maggio 2018 (farà fede il timbro postale), all’indirizzo Associazione “Amici di Lola”- Via Onofrio Di Giordano n. 11 – 84013 Cava de’ Tirreni (Salerno), con la dicitura: Concorso di Poesia, Prosa e Arti visive “La libellula”. In alternativa, possono essere inviati via posta elettronica, all’indirizzo loladarienzo@hotmail.it, oppure consegnati a mano, concordando la consegna, allo stesso indirizzo (Citofono D’Arienzo De Marinis – n. 1003), sempre entro la data del 31 maggio 2018.

I vincitori e i segnalati delle 3 sezioni saranno premiati il 28 giugno 2018. I premi consisteranno: a) nella pubblicazione delle opere premiate su un libretto che sarà in distribuzione la sera stessa della premiazione; b) relativamente solo all’autore primo classificato di ogni sezione, in vitto ed alloggio per due persone, per max una notte e due giorni; c) in coppe e diplomi per i primi tre classificati di ogni sezione; d) in diplomi per eventuali segnalati.

Per ogni altra ulteriore ed eventuale informazione inviare una e-mail a loladarienzo@hotmail.it oppure telefonaread uno seguenti numeri telefonici: 089443960 – 3358374944 – 3287546314.

Il Liceo Classico “De Filippis-Galdi” primo nel Progetto Matematica e Realtà promosso dall’Università di Perugia

liceo-galdi-vittoria-comunicazione-cava-de-tirreni-maggio-2018-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). È il Liceo Classico “De Filippis-Galdi” di Cava de’ Tirreni il primo classificato, per la sezione intermedia, nel “Concorso Migliore Comunicazione”, segmento del più ampio Progetto di Matematica e Realtà promosso dall’Università degli Studi di Perugia. Attraverso il Percorso di Alternanza Scuola Lavoro “Divulgatori scientifici”, gli alunni della classe 3B, guidati dai docenti tutor Ivan Adorno Mascolini, Donatella Ferraioli, Leonilde Grimaldi e Rosario Barra, e dai tutor esterni dell’Ateneo perugino Primo Brandi e Anna Salvadori, si sono cimentati nella veste di divulgatori in erba, prendendo coscienza di una attività fondamentale dei ricercatori universitari: la divulgazione scientifica.

Grazie alla collaborazione del geologo Sabato Lamberti e della professoressa Maria Rosaria Senatore dell’Università del Sannio, gli studenti hanno avviato uno studio del Vesuvio nei suoi vari aspetti: geologico, fisico-matematico, storico-letterario, naturalistico e antropologico. Ne è scaturita una pubblicazione pregevole sia sotto l’aspetto contenutistico che grafico ed iconografico.

Intensa soddisfazione ha espresso la Dirigente scolastica del Liceo cittadino, dott.ssa Ester Cherri, che, pur non negando le criticità che l’Alternanza scuola lavoro ancora presenta, ha evidenziato come la sinergia tra docenti e una metodologia didattica ispirata all’interdisciplinarietà possono raggiungere risultati eccellenti come quello riconosciuto dal Dipartimento di Matematica e Informatica della prestigiosa Università degli Studi di Perugia.

Un plauso ai docenti tutor – conclude la Dirigente Ester Cherri – che si sono messi in gioco superando le difficoltà che ogni cambiamento genera, lavorando in gruppo e coinvolgendo l’intero consiglio di classe e agli studenti, naturalmente, che, al di là di ogni aspettativa e di ogni obiettivo razionalmente programmato, riescono sempre a sorprenderci”. (Rosanna Di Giaimo)

Alla Provincia presentazione di “padre Camorra”, opera prima di Vittorio Vavuso

padre-camorra-copertina-salerno-aprile-2018-vivimediaSALERNO. È una felice sorpresa il battesimo letterario di un talentuoso studente del Liceo Classico “Torquato Tasso”, Vittorio Vavuso, con la sua opera prima, Padre Camorra (Il quaderno edizioni).

Uno scontro generazionale a tinte fortissime, un urlo ribelle contro la criminalità organizzata, un’alleanza d’amore contro l’odio della violenza, un romanzo breve e gradevole ricco di temi brucianti e colpi di scena…

Il libro sarà presentato venerdì 20 aprile p.v. presso Sala di Rappresentanza della Provincia di Salerno (Palazzo Sant’Agostino – via Roma), con inizio alle ore 17,00,

Interverranno il Presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, la Dirigente Scolastica del Liceo “Tasso” Carmela Santarcangelo, l’Assessore Provinciale Maria Rosaria Vitiello, l’Editrice Stefania Spisto, lo scrittore Tonino Scala. Nel corso della manifestazione si esibirà il Coro Polifonico del Liceo Tasso, diretto dal prof. Romeo Mario Pepe e coordinato dalla prof. Rosanna Perna. Condurrà la serata Franco Bruno Vitolo, editor e prefatore del libro.

Premiazione del Concorso chiusura alla grande, con tante “aperture”, per la kermesse Disarmiamo l’ignoranza – AnimArte

SALERNO. A Palazzo Fruscione, storico palazzo collocato nel cuore della Salerno antica, sii è chiusa il 15 aprile scorso la manifestazione AnimArte – Disarmiamo l’ignoranza, kermesse artistica, fotografica e letteraria organizzata dal Maric (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali, fondato e presieduto dal maestro Vincenzo Vavuso).

Al centro della serata finale, la premiazione del I Concorso nazionale “Disarmiamo l’ignoranza”, con opere incentrate su un tema spesso implicito, troppo spesso trascurato, eppure fondamentale: “La Cultura e i suoi valori”. Ed ha avuto valore la proposta, sia per il numero e la qualità delle opere (circa cento), sia per gli stimoli offerti dai vincitori della Sezione Letteraria: il poeta siriano Amarji, autore di un’emozionante lirica inviata “dalla Siria con dolore”, ed il giovanissimo talento Raffaele D’Elia, liceale di Cava de’ Tirreni, che ha elaborato un fulminante monologo in prosa sul tema del dialogo. Nella Sezione Fotografia, affermazione di Gaetano De Rosa, artista salernitano dello scatto. Sul podio, anche Teresa D’Amico, Alessandro Bruno, Antonio Barracato, Alfonso Tramontano Guerritore (Poesia), Carmine Montella, Giuseppe Zarrella, Salvatore La Moglie, Giulia Reale, la Classe III dell’IC “Lettieri” di Rofrano, guidata dalla prof. Luigia Sica (Prosa), Teresa Carrella, Loredana Mollo, Daniela Saglioli, Roberta Manzin, Rossella Sicilia (Fotografia). Dopo la premiazione, un avvolgente concerto rock con due campioni della PM Records, prima il ventitreenne Pyer e poi la band di Antonya, una prodigiosa quindicenne già in grado di tenere con sicurezza la scena e di catturare tutti con la sua voce pastosa e matura due gradini oltre la sua età.

Anche l’apertura, il 6 aprile, era stata alla grande, con gli artisti giunti in loco vestiti di soli giornali, in cammino su uno strato di libri e giornali, a testimoniare la capacità della Cultura di essere un “vestito del cuore” e nello stesso tempo anche il colpevole calpestamento che la nostra società ne fa quotidianamente.

Tra il 6 e il 15 aprile, quasi centocinquanta opere in esposizione (dipinti, sculture, fotografie, poesie), circa quindici eventi di alto profilo spettacolare e culturale (come ad esempio il concerto del grande chitarrista cantante Espedito De Marino, la performance del gruppo di danze arabe, la produzione in diretta di una ceramica al suono del violoncello ad opera di Anna Maria Panariello, il work shop del fotografo Enzo Truppo, la presentazione del libro di Claudio Grattacaso “La notte che ci viene incontro”, le conferenze del prestigioso critico Rosario Pinto… e via dicendo). Nel cuore della manifestazione, il punto fermo del Maric, cioè la raccolta di fondi per la Costruzione di una Casa della Cultura nella ricostruenda Accumoli, devastata dal sisma dell’agosto 2016.

Insomma, una chiusura ricca di aperture: a talenti nuovi o consolidati, a valori di ampio respiro umano e sociale… e naturalmente all’Arte e alla Cultura, armi irrinunciabili per disarmare l’ignoranza. Come è nel DNA del Maric, un moto perpetuo già capace di costruire quaranta eventi in meno di due anni di vita.

Grande successo di folla e di valori alla presentazione del libro “Francesco il ribelle”, di Padre Enzo Fortunato

CAVA DE’ TIRRENI (SA). La folla delle grandi occasioni ha occupato in ogni ordine di posti, venerdì 6 aprile, il Salone di Rappresentanza dell’Arcivescovado di Cava de’ Tirreni in occasione della presentazione del libro “Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia” (Mondadori), di Padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale di Assisi, giornalista e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, del mensile San Francesco Patrono d’Italia e del portale sanfrancesco.org.

Da ogni parte della nostra provincia (Cilento, agro nocerino-sarnese, Salerno e naturalmente Cava de’ Tirreni) hanno voluto dimostrare il loro affetto all’umile seguace del poverello di Assisi, nativo di Scala, splendido borgo medievale della Divina Costiera.

L’evento culturale di grande spessore (il libro è stato presentato per la prima volta in Campania) è stato organizzato dall’Associazione Giornalisti Cava- Costa d’Amalfi “Lucio Barone” guidata dal giornalista Emiliano Amato, che ha sottolineato l’importanza ed il valore etico e sociale dell’ultimo lavoro di p. Enzo. Tra i graditi ospiti, una delegazione studentesca dell’Istituto “De Filippis-Galdi”, accompagnati dai docenti e dalla Dirigente Scolastica prof. Ester Cherri, al temine di un percorso giornalistico svolto parallelamente all’attività didattica.

All’incontro era presente anche l’arcivescovo di Amalfi-Cava, Mons. Orazio Soricelli, che nel suo saluto ha evidenziato il senso dell’apostolato di San Francesco di Assisi invitando a meditare su una frase del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, che ha curato la prefazione del libro di p. Enzo: “San Francesco è stato certo un ribelle, ma un ribelle obbediente. Un uomo obbediente, certo, ma obbediente sempre libero“.

Il Sindaco della città metelliana, Enzo Servalli, nel ringraziare l’Associazione Giornalisti Cava-Costa d’Amalfi, ha voluto ricordare nel suo intervento la validità del messaggio francescano ancora oggi. Ha donato a p. Enzo, alla fine del suo intervento, una prestigiosa pubblicazione di Salvatore Milano: “La Chiesa di Santa Maria de Jesu, Santuario di San Francesco e Sant’Antonio in Cava de’ Tirreni“. Con la verve che gli appartiene ha presentato il libro Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

“Il testo di padre Enzo – ha sottolineato- richiama molto anche agli insegnamenti che noi troviamo tra gli scritti del Cardinal Martini. Un libro semplice e profondo, com’è nello stile dell’autore”.

La serata è stata conclusa con l’intervista a padre Fortunato del giornalista Francesco Romanelli, che nella sua introduzione ha asserito: “Questo libro, specialmente ai giorni nostri, secondo me, doveva essere scritto, e naturalmente letto. Ce ne era una grande esigenza e non poteva che essere vergato da “uno di Assisi”, uno che vive e respira quotidianamente l’aria di questo meraviglioso borgo dell’Umbria verde“. “Il cardinale Parolin – ha ribadito Romanelli – è molto fine quando descrive l’essenza del luogo francescano per eccellenza: Assisi. Padre Enzo sa bene che Assisi è un Santuario speciale, perché normalmente nei santuari si va a chiedere una grazia, un miracolo. Ad Assisi no,ad Assisi ci si va per incontrare Francesco. Camminando per le strade della città che ha conservato la sua atmosfera medievale, i pellegrini sperano di incontrarlo in carne ed ossa, per rivederlo, per parlarci o semplicemente per stare con lui. Si va ad Assisi per incontrare un uomo che ha vissuto il Vangelo. Nel leggere il testo di Padre Enzo ti accorgi che tanti momenti della vita del Poverello di Assisi ti vengono in mente le esortazioni del Santo Padre: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! ” ed ancora : “Siate preti di strada, vicino alla gente”. Queste asserzioni non ci riportano a San Francesco?” “Nelle ultime cinque righe del suo libro -conclude Romanelli- Padre Enzo si domanda: “Non è questo forse lo stile del frate di Assisi che sta vivendo e proponendo papa Francesco? Certo le responsabilità e le funzioni sono diverse. Il primo è un membro della Chiesa e il secondo è un pastore,ma l’obiettivo è simile: seguire e vivere le ombre del Vangelo. In queste righe finali si condensa, secondo me, l’essenza del testo di Padre Enzo“.

Nel corso della serata sono stati letti alcuni brani del libro dalla “voce narrante”, Valeria Palladino, brava attrice di Cava de’ Tirreni. Poi, tutta la platea per padre Enzo Fortunato che ha risposto alle domande del giornalista Romanelli. “San Francesco senza ombra di dubbio – ha spiegato l’autore del libro – può essere considerato il primo prete di strada, il sogno di Francesco è insieme il sogno di una modernità nel segno del Vangelo.Francesco vuol dire sognare oggi una società migliore, solidale e aperta ai più deboli. E soprattutto sognarla nel segno della pace.”.

Padre Enzo ha poi “spiegato” l’essenza del primo “film a colori” della storia, gli affreschi di Giotto, che “illustrano” la vita del Santo di Assisi, che si trovano della Basilica maggiore del borgo umbro. Padre Enzo ne ha contestato anche un fotogramma: “Francesco, allorché presenta la sua “Regola” a papa Innocenzo III, lo fa non in ginocchio come lo dipinge Giotto, ma eretto, pronto a difendere le sue ragioni“.

Importante, se non essenziale, la “rivoluzione” anche lessicale del Poverello di Assisi. “Le strutture religiose non vengono più chiamate monastero o abbazia: viene scelto il nome di “convento”, che richiama al “convenire”, allo stare insieme e al ripartire”. “San Francesco, girando a cavallo, si era sempre tenuto lontano dal rumore delle raganelle che annunciavano la presenza dei lebbrosi. Poi, la trasformazione. Smette di sentirsi “migliore”. Francesco inaugura una logica effettiva della fraternità. Il cammino di Francesco è un correre verso l’altro. Francesco abita l’aperto, è difficile immaginarlo in uno spazio chiuso, claustrale. Francesco è l’apertura stessa“.

A chiusura del suo intervento, P. Enzo ha invitato tutti ad Assisi per il prossima 4 ottobre, festa di San Francesco. Nel corso della importante manifestazione religiosa sarà la regione Campania ad offrire l’olio per la lampada ubicata sulla tomba del Santo. “Venite tutti ad Assisi – ha concluso p. Enzo – quest’anno con un pizzico di orgoglio vorrei che il primato delle presenze fosse della mia regione di origine“.

(a cura dell’Associazione Giornalisti di Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”)