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Alla Festa dei Giornalisti l’Associazione “Lucio Barone” celebra un anno ricco di iniziative, di eventi e di ospiti super, come Duccio Forzano e Federico Buffa

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Se il 24 gennaio dello scorso anno, la Festa dei Giornalisti rappresentò la prima uscita pubblica del nuovo Presidente dell’Associazione Giornalisti di Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “L.Barone”, Emiliano Amato, quella di quest’anno ne ha rappresentato la consacrazione.

Infatti egli, nel suo intervento al termine della Celebrazione Eucaristica officiata nella Chiesa di Sant’Alfonso dall’Arcvescovo Mons. Orazio Soricelli in onore del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, ha potuto presentare un bilancio estremamemte positivo di questo suo primo anno da Presidente.

Un anno ricco di interventi specifici in campo giornalistico, a cominciare dai corsi a punteggio distribuiti tra la primavera e l’estate in tutto il territorio. Un anno di incontri significativi con autori di libri e giornalisti di rilievo nazionale, tra cui naturalmente spiccano i nomi di Duccio Forzano e Federico Buffa, superbig di Rai (Che tempo che fa, Forzano) e Sky (i grandi ritratti-documentario dei campioni dello sport, Buffa). Un anno d innovazione, culminato nei premi ComunIcare, assegnati il 5 dicembre, in occasione proprio dell’incontro con Federico Buffa. Un anno di riconoscimenti e di performance dei membri dell’Associazione: ad esempio, i tre podi giornalistici estivi di Antonio Di Giovanni, tra cui anche un premio insieme con Franco Di Mare, il libro di Patrizia Reso sul Fascismo a Cava, quello del sottoscritto FBVitolo sulla Civiltà Contadina e, dulcis in fundo, l’espansione “internazionale” del Presidente stesso…. Un anno di fresco e rinnovato fermento all’interno dell’Associazione, con la partecipazione attiva e propositiva di tutti i membri del Direttivo.

Tutto questo con giusto orgoglio è stato ricordato dal Presidente e rievocato dal Vescovo Soricelli e dai membri dell’Associazione.

Quanto detto non vuole però fare ombra al clou della manifestazione, che era il ricordo del giorno in cui la salma del Vescovo francese Francesco di Sales (1567 – 1622) fu traslata definitivamente da Lione ad Annecy e da cui è partito il cammino della memoria che ne ha fatto il santo patrono dei giornalisti. Francesco di Sales è stato uno dei più grandi maestri di spiritualità di un periodo ricco di fermenti e di tensioni. Si distinse come sacerdote zelante, instancabile e creativo. Infatti, per fronteggiare la crisi delle partecipazioni, andava in giro per le case dei fedeli a distribuire fogli volanti con gli insegnamenti da trasmettere, motivo per cui è considerato un profeta della comunicazione.

Interessanti anche gli spunti dell’omelia, in cui, oltre ad evidenziare il ruolo “seminatore” della Parola e dei suoi messaggi, Mons. Soricelli ha richiamato il documento papale sul giornalismo, in cui Papa Francesco, come al solito stimolante e concreto, ha ricordato la necessità della Verità e il rifiuto netto delle fake news, che sono l’opposto di quello spirito costruttivo sociale e umano al quale si dovrebbe conformare naturalmente un giornalista.

Al termine, abbraccio fraterno e altrettanto fraterna agape, a base di cibi ben saporiti, di un panettone al bacio e di caldi dialoghi di condivisione, in cui sono riemersi alla memoria i momenti più significativi dell’ultimo periodo, in particolare dell’Avvento di fuoco, che è iniziato a fine novembre con il battesimo poetico di Alfonso Apicella, autore della raccolta in lingua napoletana Sunagliera, proseguendo con il sorprendente poema in versi Il segreto di Nonna Ninna (Ed. Europa) di Anna Maria Santoriello, con l’avvolgente noir Rosso Lupo di Francesco Puccio, e poi decollando il 4 dicembre con l’emozionante reading del libro Verso di me” (Area Blu), di Silvana Salsano, con la lettura recitata in penombra di versi e prose (e musica da fuoriclasse di Ernesto Tortorella) a raccontare l’inferno della malattia, il Purgatorio della speranza e della convalescenza e il Paradiso della Vita nuova riconquistata. Il giorno dopo la Salsano, l’esplosione con il duo Buffa-Catozzi.

Martedì 5 dicembre, infatti, nella grande e spettacolare Sala del Consiglio del Palazzo di Città, di Cava de’ Tirreni, davanti ad un pubblico foltissimo, è stato presentato il libro “Muhammad Ali, un uomo decisivo per uomini decisivi” (Ed. Rizzoli), appassionata ed appassionante biografia di Cassius Clay, “il più grande”, il pugile che nella seconda metà del secolo scorso ha fatto la storia dello sport ed anche della società. Con un’affabulazione avvolgente che ne ha fatto quasi un romanzo e che ha spaziato ad ampio raggio tra sport e storia, musica e società, il volume è stato realizzato da una coppia magnificamente assortita: il giornalista Federico Buffa, che è oggi in Italia il maggior aedo multimediale dello sport, e la giovane ricercatrice cavese Elena Catozzi.

L’incontro è stato ricchissimo di stimoli e di emozioni. Questo certamente è dipeso dalle mille sfaccettature del personaggio Clay: lo stile da farfalla-ape, il carattere esuberante e fortemente mediatico, gli epici scontri con Foreman, Liston e Frazier, il passaggio all’Islam col cambio di nome, il rifiuto pacifista, pagato caro e personalmente, di partecipare alla guerra del Vietnam, l’impegno per i diritti civili e la dignità della minoranza nera, la parkinsoniana accensione del tripode alle Olimpiadi di Atlanta, l’umana generosità e la bellicosa aggressività… Bisogna però ringraziare anche e soprattutto l’empatica capacità di comunicazione sia di Federico Buffa, affabulatore per eccellenza nel giornalismo nazionale, sia della giovane Elena Catozzi, che di fronte al pubblico di casa si è sentita caricata del ruolo di scrittrice in questo caso “alla pari” rispetto al grande compagno e di quello aggiuntivo di campionessa in patria rispetto ad una città orgogliosa di lei e felice per un salto di qualità che potrebbe anche essere decisivo nella sua carriera.

Oltre ai discorsi sportivi, i due autori hanno anche tracciato storie personali di incontri reciproci e riflessioni sulla forza di accettare le sfide e sui rapporti con le personali fragilità, come per Buffa la scelta della memoria nell’affrontare monologhi teatrali, compensativa rispetto al trauma dell’Alzheimer materno, o per Elena il passaggio dall’iniziale timore del salto troppo lungo per le sue gambe alla grinta superba nell’allungare le sue gambe.

Simpatici anche i siparietti col pubblico, come il duetto con un quattordicenne che aveva percepito lo spirito di scommessa del loro incontro, o il faccia a faccia con l’allenatore della Cavese, Bitetto, che fu uno degli eroi di quella squadra che nel 1982 in serie B andò a vincere in casa del Milan, squadra del cuore e della coratella per il buon Federico.

Importante l’epilogo della serata: su conduzione del Past President della “L.Barone” Antonio Di Giovanni, sono stati assegnati i primi premi ComunIcare (dove il finale I care richiama il famoso motto di Luther King) a enti o persone meritevole nel settore della comunicazione.

I riconoscimenti sono stati assegnati agli Uffici stampa dei Comuni di Cava de’ Tirreni e Amalfi ed a quelli dei rispettive Centri Vescovili, alla Protezione Civile di Cava de’ Tirreni, all’Ente Sbandieratori Cavensi, all’emittente metelliana Quarta Rete RTC, alla stessa Elena Catozzi e, dulcis in fundo, proprio a Federico Buffa, nella sezione Pontegiovane, riservata a personalità o situazioni o enti capaci di stabilire un ponte tra le generazioni per aprire finestre di speranza ai giovani. E più ponte di quello creato tra Buffa e la Catozzi…

Il “dopo Buffa” è stato degno dello scoppiettante inizio, con la doppia presentazione (15 dicembre a Cava e 27 dicembre a Vietri) del giovane e geniale poeta Alessandro Bruno, autore della raccolta Feste, festine e maletiempo (Ed. Gaia), con poesie in lingua napoletana che stanno già facendo il giro del territorio, e poi con la strepitosa performance di Dino Benvenuti, il novantenne “viaggiatore” di Valenza Po, venuto a presentare il suo libro Shambhò, in cui racconta l’incredibile avventura di quarant’anni fa, con trentamila chilometri in auto dal Piemonte all’India per ritrovare la figlia Lorena, andata in India in cerca di una nuova spiritualità. E lui, in cerca della figlia, trovò se stesso. E poi, ancora, presentazione con l’Anaima del Diario-Agenda di Noitre, ricco di poesie e brani d’autori classici e locali, e la serata di beneficenza con Il Germoglio, le poesie di Alfonso Apicella e le straordinarie invenzioni pittofotografiche di Franco D’Auria. A gennaio, la prima raccolta d poesie di Teresa D’Amico, dal titolo accattivante Non sono solo come sono (Ed. Il quaderno). E ora, l’attesa di nuovi eventi, a cominciare dall’arrivo a Cava del nuovo libro di Mario Avagliano, 1948, previsto il 23 febbraio, per festeggiare l’ulteriore volo di un Cavese nel mondo che oggi figura nel Gotha dei maggiori storici nazionali.

Sono tutte testimonianze di una presenza viva nel territorio, come si conviene ad un’associazione che considera il giornalismo una fonte vitale d ossigeno per una società e nello stesso tempo ne apre la dimensione fino a farne un collettore fecondo di cultura e incontro.

Insomma, una piccola grande festa dell’intelletto e della comunicazione. Non la panacea della crisi attuale, ma almeno una stella di riferimento in un cielo troppo spesso oscurato da eventi negativi e da sonni della ragione… E che la festa continui …

Il Maric non si ferma: prosegue a Curti la ricolorazione artistica di un intero paese … e venerdì 19 cena spettacolo di beneficenza al Ristorante “Il Pescatore”, con Espedito De Marino

VIETRI MARINA (SA) – CURTI (CE). Si terrà, venerdì 19 gennaio, alle ore 21, la cena con spettacolo di beneficenza al ristorante di Vietri sul mare Il pescatore.

Una cena di fronte al mare, data la posizione del locale, e Sulle onde del MARIC, cioè il Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali, che è l’ente organizzatore.

Oggetto della beneficenza è sta la raccolta di fondi per la realizzazione di una Casa della Cultura nella terremotata Accumoli, raccolta iniziata un anno fa e felicemente vicina al traguardo finale.

Il titolo, La Tenuta dell’Amore, è apparentemente misterioso, ma è tutto un programma. Il termine si riferisce infatti alla prestigiosa Tenuta San Domenico, di Sant’Angelo in Formis, che ospita nella sala d’onore un’esposizione permanente delle opere di artisti del Maric e in collaborazione con la quale, per una convenzione firmata il 30 dicembre scorso, sono in allestimento iniziative di grande rilievo culturale.

L’Amore, in vista di San Valentino, è il tema di intrattenimento della serata, grazie agli interventi poetici di commensali che faranno da “spettattori” ed alle musiche del grande Espedito De Marino, già chitarrista privilegiato di Roberto Murolo.

A completamento, da parte del vulcanico presidente e fondatore del Maric, Vincenzo Vavuso, la presentazione delle prossime iniziative, la prima delle quali sarà una mostra d’Arte a Roma, alla Biblioteca Morante, inaugurata il 3 febbraio.

Come “cornice e tavolozza di colori”, la cena, naturalmente a base di pesce, preparata dai maghi cucinieri de “Il Pescatore”.

Un quadro ancora più ampio, che abbraccia già varie città e regioni d’Italia, lo sta dipingendo il Maric, grazie alle continue iniziative proposte e promosse dal Presidente Vavuso, che è motore primo ed è lui stesso un tigre nel motore, con la collaborazione di artisti e scrittori sempre più convinti di percorrere la strada difficile ma fascinosa della produzione-protezione dell’Arte e della Cultura.

A parte l’avanzare della raccolta di fondi per la Casa della Cultura di Accumoli, da dicembre il Maric sta lasciando un segno visibile ed affascinante: ha portato pennelli, amore e fantasia nel paese di Curti, in provincia di Caserta, ha iniziato un’azione di restyling dell’ambiente urbano e sta ricolorando, abbellendo, dipingendo piazze, muri, strade, vicoli, panchine.

Gerardo Iorio, Piero Sani, Lucia De Sanctis, Mario Formica, Andrea Dubbini, Valentino Annunziata e naturalmente il Presidente Vavuso, oltre alle poetesse Teresa D’Amico, Stefania Maffei, Lucia De Sanctis: per ora sono stati loro, creativi dal Cilento al Rubicone, dal Sud al Centro Nord dell’Italia, a operare, nel tempo libero dal lavoro personale e con pieno spirito di volontariato. A dare slancio, il patrocinio ufficiale dell’Amministrazione Comunale, e anche il sostegno dei cittadini, che seguono da vicino le operazioni e godono a veder nascere un volto nuovo del loro ambiente urbano.

Nel corso dei mesi presumibilmente altri creativi si aggiungeranno e lasceranno il loro segno, fino al compimento del lavoro, previsto per l’ estate, ma sempre con la possibilità di un ritocco in fieri. È un esempio di arte-vita, il segno pioneristico, pur se non unico ai tempi d’oggi, di un’azione collettiva e volontaria a costo zero o minimo, l’apertura di una strada che, se diffusa ad ampio raggio, stabilirebbe un rapporto più stretto dei cittadini con l’ambiente di vita quotidiana, stimolerebbe vitalità attraverso le tonalità dei colori, recupererebbe forza d’immagine e di vivibilità anche per paesi e territori subordinati o emarginati rispetto al prevalere della grande Città. E sarebbe l’ennesima vittoria, o rivincita, del Bello che si agita dentro di noi e che non sempre riesce a liberare le sue energie.

Insomma, con la cena al Pescatore si apre un semestre cruciale per il Maric ed anche per i cittadini coinvolti, da beneficiari o protagonisti, nelle sue iniziative. Se andrà tutto bene, come si spera e si può, l’Arte e la Cultura potranno fare un sorriso in più, ma soprattutto un sorriso nuovo. E, si sa, il sorriso è contagioso …

 

 

 

 

 

 

Sarà presentato in Comune “Non sono solo come sono” di Teresa D’Amico

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sarà uno stimolante ed emozionante “battesimo adulto”, quello di Teresa D’Amico, che domenica 14 gennaio, alle ore 18,15, nella bellissima Sala di Rappresentanza del Palazzo d Città di Cava de’ Tirreni, presenterà la sua prima raccolta poetica, Non sono solo come sono (il quaderno edizioni).

La presentazione consisterà in un mix di conversazione e di letture, guidato dalla stessa autrice e dal conduttore Franco Bruno Vitolo, che ha anche curato l’editing e la prefazione del volume. La serata sarà introdotta dai saluti del Sindaco Vincenzo Servalli e del presidente dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, Emiliano Amato. Interverranno anche Stefania Spisto, pimpante e intraprendente editrice, (recentemente ha al suo attivo anche un Premio per l’impegno editoriale contro la camorra, oltre la produzione di un film, Felicissime condoglianze, tratto da un romanzo di Tonino Scala, anch’esso edito da “Il Quaderno”), Autilia Avagliano, avvocato, operatrice sociale e culturale, ex assessore del Comune di Cava, e Chiara Savarese, che ha illustrato la bella copertina, in un azzurrino intriso di gocce d’acqua sfuggenti, evanescenti, eppure gravide di vita e collegate tra loro da fili forti e sottili.

L’accompagnamento musicale sarà curato dal Taidé Trio, formato da Ivana Pisacreta (violoncello), Marco Saraceno (flauto), Miriam D’Amico (pianoforte). 

Ottanta poesie, quattro sezioni… e un titolo, generale e anche della prima sezione, Non sono solo come sono, che è già tutto un programma: emblematico di una donna che vuole aprire qualche finestra in più su quella se stessa che finora è stata illuminata molto dal ruolo sociale e dall’immagine pubblica (Teresa è titolare col marito Antonio Senatore del negozio di abbigliamento Anter, oltre che attivista del Movimento Culturale e Artistico MARIC) e molto meno da interessi e zone d’ombra non tutti prevedibili o scontati.

I titoli delle altre sezioni sono altrettante finestre sullo sguardo aperto e sul cuore della poetessa.

Siamo è uno sguardo fuori dall’ombelico, ora polemico, ora ironico, ora allegro, ora critico, ora disincantato, sempre appassionato sulla prismatica società di oggi.

L’eco che (non) risponde al suono… è il canto degli affetti familiari: una cascata di sentimenti, che forma un fiume sempre gorgogliante di acqua fresca, ma non privo di frenanti pietruzze, a volte in debordante smarrimento rispetto allo scorrere sicuro nel suo letto naturale, ma decisamente avviato verso l’Oceano mare dell’affetto, dell’amore… e del gusto pieno della vita.

Sulle onde del MARIC… fissa in versi fluidi ed espressivi le sue esperienze all’interno di questo giovane movimento, fondato dal maestro salernitano Vincenzo Vavuso ed impegnato a fondo nella promozione e nella “protezione” della Cultura e dell’Arte. Tra queste, spicca l’impegno, a lungo termine, per la realizzazione di una Casa della Cultura nella terremotata Accumoli. Dall’esterno sociale e dall’interno del cuore la D’Amico racconta la navigazione, sempre a vele spiegate, su quella che lei stessa ha definito una “nave sognante”: un viaggio emozionato ed emozionante nell’arte e nella sua missione ora creativa ora solidale. Una di quelle esperienze che abbassano i ponti levatoi verso una vita nuova e dinamica, o almeno diversa.

Come del resto è nuova l’esperienza poetica della D’Amico, che ora si distende in un affresco aperto al mondo, dopo che nel suo primo scritto, Fili (sempre con Il Quaderno editore), si era cimentata in un autoritratto in prosa, incentrato sulle sue “crisi” di donna e di nonna e dedicato al nipote Filippo, detto Fili, affetto da disabilità.

Si trattava di uno scritto in prosa, ma già era già una finestra aperta sulla rombante energia lirica che bolle dentro di lei e che ora finalmente si è tradotta in una raccolta di poesie a tutti gli effetti.

La Befana si cala da Palazzo di Città

befana-piazza-amendola-cai-salerno-gennaio-2018-vivimediaSALERNO. La Befana con le scarpe tutte rotte, un gran nasone, casco in testa, per questa volta non arriverà di notte ma nel mezzo della mattinata del 6 gennaio alle ore 11.30, scenderà con la sua scopa calandosi da Palazzo di Città del Comune di Salerno ed arriverà nel mezzo di Piazza Amendola.La sezione di Salerno del CLUB ALPINO ITALIANO (C.A.I.), grazie al suo GRUPPO SPELEOLOGICO, regalerà un momento di gioia a grandi e piccini che assisteranno all’insolito spettacolo.
Nell’occasione i ragazzi del GRUPPO SPELEOLOGICO allestiranno una teleferica a doppia corda portante, con utilizzo di tecniche e attrezzatura speleo. Il suo punto di partenza sarà situato sull’ultimo piano del Palazzo Municipale, lato prospiciente Piazza Amendola, con arrivo e termine nell’area di parcheggio sottostante. Sulla teleferica verrà calata una socia del gruppo travestita da befana. La discesa avverrà nella maniera più lenta possibile in modo da poter impegnare l’attenzione e la curiosità dei bambini che assisteranno alla scena. Una volta giunta a terra “la Befana” distribuirà calze e dolciumi ai bambini presenti donati dalla sezione del CLUB ALPINO ITALIANO.
La manifestazione si propone di far conoscere e diffondere le attività svolte dal CLUB ALPINO
ITALIANO, associazione da sempre impegnata nel sociale e nella tutela dell’ambiente attraverso la pratica; la conoscenza e la cultura della montagna e dell’ambiente ipogeo. La sezione di Salerno, fondata nei primi anni Ottanta, in tutti questi anni ha dato un forte contributo alle attività di prevenzione e di soccorso in montagna e in grotta grazie ai suoi numerosi soci presenti come tecnici e volontari nel CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO (C.N.S.A.S.).
“L’amministrazione comunale – sottolineano gli organizzatori – ha appoggiato l’iniziativa, mettendo a disposizione mezzi e personale. Un grazie doveroso all’amministrazione per la sensibilità dimostrata e in particolar modo al Consigliere, l’avvocato Antonio D’Alessio, che ha contribuito alla sua promozione”.

Notte Bianca XIII edizione, iniziato il countdown

notte-bianca-5-gennaio-2016-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Notte Bianca 2018, 5/6 gennaio, di musica, divertimento, shopping con l’avvio dei saldi, in piena sicurezza. Per i più piccoli dalle 18.00 si parte con animazione sotto l’albero, lungo il corso porticato e a Largo Bonifacio, alle 20.00 sul palco di corso Garibaldi il concerto per tutti i “pirati della fantasia” di Giorgio Vanni, (ospite anche del Cavacon Winter Edition 2018 alla Mediateca Marte).

Befane giganti, clown e la Street Band, dalle ore 20.00, accoglieranno e divertiranno grandi e piccini lungo il corso porticato del Borgo Grande; alle 21.00, sul palco centrale di piazza Vittorio Emanuele III (piazza Duomo) aprirà la lunga notte di musica, il cantante targato “Amici”, Alex Mininni, che accompagnerà gli spettatori fino alle 22.00 quando sul palco salirà Roberto Vecchioni.

“La scelta di Vecchioni – ha affermato il Sindaco Vincenzo Servalli nell’incontro di stamattina con i giornalisti – si inserisce nel progetto di Cava de Tirreni Città della Cultura. Il 2018 ci vedrà impegnati maggiormente in questa direzione e anche la notte bianca deve inserirsi in questo percorso. Occasione certo di divertimento, shopping, ma anche di incontro tra generazioni e non una banale manifestazione fine a se stessa. La città che noi vogliamo costruire è questa, dando fiducia ai giovani ma proponendo un modello fatto di eleganza, civiltà, senso civico, appartenenza, cultura, che peraltro sono stati sempre i tratti distintivi di Cava de’ Tirreni”.

Il professor Vecchioni, alle ore 17.00, terrà un incontro, condotto dal giornalista Antonio Di Giovanni, con i giovani, nella Sala del Consiglio. Una occasione per scoprire anche l’uomo, l’artista, il saggista, lo scrittore, il docente universitario e commentatore per importanti testate giornalistiche nazionali.

Ad animare con la musica anche i Caffeina Band, alle 21.30 in piazzetta Di Mauro al Borgo Scacciaventi e dalle ore 24.00 poi, sul palco centrale, la Notte Bianca proseguirà con Paola Forleo & Four For One Band, l’animazione caraibica di Peppe Granato. A condurre la serata saranno Alfonso Senatore, Manuela Pannullo e Dino Della Porta.

Stamattina si è anche tenuto un nuovo incontro per definire gli ultimi dettagli sulla sicurezza che vedrà in campo circa 100 agenti tra Polizia Locale e Forze dell’Ordine.