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Il 24 novembre a Palazzo di Citta’ “Il segreto di Nonna Ninna”, di Anna Maria Santoriello, storia agrodolce di un’infanzia in chiaroscuro

il-segreto-di-nonna-ninna-cava-de-tirreni-novembre-2017-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Sarà una serata ricca di risvolti letterari ed umani, quella del 24 novembre prossimo, presso la bellissima Sala di Rappresentanza del Comune di Cavade’ Tirreni, dove alle 18,15 sarà presentato il libro della cavese Anna Maria Santoriello “Il segreto di Nonna Ninna”, edito da Europa e illuminato dalla prefazione di una personalità di grande livello come Andrea G. Pinketts, che a suo tempo è stato un brillante e geniale enfant prodige della letteratura nazionale.

La serata è organizzata con il patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni e dell’Associazione Giornalisti “Lucio Barone”, che saranno rappresentati dal Sindaco Vincenzo Servalli e dal Presidente Emiliano Amato. Le letture saranno affidate all’autrice stessa, a Rosanna Rotolo e al conduttore, lo scrivente Franco Bruno Vitolo.

Se la firma di Pinketts dà un tocco di prestigio, la grande pennellata di originalità è offerta dalla struttura dell’opera. Si tratta di un “romanzo in versi”, composto da circa sessanta capitoli brevi, ognuno preceduto da una breve sintesi “di atmosfera”, sul modello dei racconti di un tempo e con chiave vagamente favolistica.

In chiave di flash back totale, come ricordo personale della protagonista, dopo la quotidiana sonata al suo amato pianoforte, il libro racconta di Silvia, per necessità pratiche affidata, fin dalla primissima infanzia, a Ninna, una Nonna che non le era nonna di sangue, ma solo “di fatto”, essendo stata anche colei che aveva allevato la madre Marta. La situazione, nonostante non le mancassero un ambiente confortevole ed una piccola rete di amicizie, non è priva di disagio per la bambina. Vivendo la famiglia vera (madre, padre e fratelli) a poca distanza, in un villaggio vicino della Valle di Cava de’ Tirreni, lei si sente in una condizione di emarginazione e quasi di rifiuto, accentuata dal fatto che Nonna Ninna, nonostante l’impegno e l’estrema serietà, ha un carattere spinoso e per certi versi anaffettivo, che solo verso la fine del romanzo scopriremo causato da un doloroso segreto che da anni le imprigionava e le mordeva il cuore. Ricordi agrodolci, quindi, che si snodano tra buchi d’amore e da slanci bloccati. tra sorrisi e fantasmi, calde vicinanze e abbracci mancati, tra attese vibranti e delusioni cocenti.

Nonostante le tematiche non sempre allegre, si ride e si sorride non poco, nel corso nella narrazione, grazie ad episodi vivaci ed anche buffi di quotidiana ordinarietà ed alla descrizione di un ambiente di pittoresca umanità, corredato da personaggi che danno calore e colore alla storia, in un insieme che apre una interessante finestra sull’Italia ancora semicontadina del secondo dopoguerra. I versi sono scorrevoli, coinvolgenti e spesso “musicali”, tali da far dimenticare le difficoltà tradizionali nell’impatto con la poesia, per cui ci si abbandona alla lettura come ad un romanzo in prosa gradevole, ricco di stimoli di emozione e spunti di riflessione.

Altro tocco originale, in quarta di copertina c’è un Q code che permette di ascoltare la Canzone per Silvia, scritta e musicata dall’autrice ed eseguita da Daniela Schillaci (soprano), Gaetano Costa (pianoforte) e Ivan Iannone (violoncello). Quest’ultimo, tra l’altro, oltre ad essere un attivissimo docente del Liceo Musicale “Marco Galdi”, è anche il figlio carissimo dell’autrice e di suo marito Gregorio Iannone, già per tanti anni DSGA della Scuola Media Giovanni XXIII di Cava.

A corredo dei versi, sono inseriti nei capitoli circa cinquanta disegni in bianco e nero, realizzati da Chiara Savarese, con funzione illustrativa, caratterizzati da riconoscibilità delle figure, chiarezza dei gesti, espressività dei volti e dei corpi, tali da dare vivacità alle pagine, incisività ai versi e attrattività all’intero lavoro. Nel complesso è un’opera per nulla pesante o seriosa, ma ricca di vitalità e con personaggi e situazioni che possono tranquillamente solleticare la fantasia anche dei più piccoli. Inoltre scatena una tenera empatia con la piccola protagonista e lascia un retrogusto agrodolce per le riflessioni che emergono e per la rievocazione di un tempo in cui di “Silvie” ce n’erano tante.

È un lavoro originale e aperto al mondo, ma anche una sfida personale.

anna-maria-santorello-big-vivimediaAnnamaria Santoriello, al suo battesimo di scrittrice, nata e residente a Cava de’ Tirreni (Sa), docente di Educazione musicale in pensione e pianista di intensa attività didattica (gli interventi musicali nel corso della presentazione saranno effettuati da lei stessa, al pianoforte), non ha inteso solo raccontare una storia d’infanzia, in parte autobiografica, ma anche dare per la prima volta corpo e parole alle emozioni che le hanno danzato nel cuore per tutta una vita, senza trovare uno sbocco.

Quindi la sua sfida ha non solo una valenza letteraria, perché lei finalmente ha potuto dimostrare cosa sa fare con la penna (e non è da tutti riuscire in un’impresa del genere), ma anche e soprattutto una valenza esistenziale.

È il disvelamento liberatorio di una parte importante di se stessa, è la condivisione della propria sensibilità, è un arco lungo una vita proiettato in versi verso l’agognata impronta negli anni a venire… e anche oltre, nei sempre fioriti paradisi della memoria …

A Salerno la XXI conferenza nazionale ASITA

castello-arechi-salerno-vivimediaSALERNO. Dal 21 al 23 Novembre si svolgerà a Salerno presso il Grand Hotel Salerno, la 21esima edizione della Conferenza Annuale della Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali (ASITA – www.asita.it). Questa edizione riporta la Conferenza nel Centro-Sud dopo ben otto anni da quella tenutasi a Bari del 2009, scommettendo sulla risposta che il territorio potrà dare ad un evento in cui convergono tutti i diversi protagonisti, pubblici e privati, che operano nel campo dell’Informazione Geografica. Questa edizione, infatti è stata organizzata grazie al contributo di numerosi Enti e realtà pubbliche e private, tra cui SVILUPPO CAMPANIA, società in-house della Regione Campania, e con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno, dell’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Informatica, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale e di numerosi Ordini professionali.

Il momento è senza dubbio quello giusto. La Regione Campania in primis ha investito per la realizzazione di sistemi di supporto alle decisioni tecnologicamente avanzati e trasversali ai diversi settori regionali che a vario titolo intervengono per il governo del territorio. L’Università degli Studi di Salerno, in collaborazione con diversi Ordini Professionali, aziende leader del settore ed associazioni, ha realizzato percorsi formativi orientati al soddisfacimento della domanda sempre più forte di professionisti nell’ambito dell’Informazione Geografica.
 In questo scenario, l’edizione 2017 della Conferenza ASITA si presenta come la giusta occasione per presentare i risultati di questi anni di investimenti e di impegno per la realizzazione di competenze e di servizi che possano dare alla Regione Campania, con i suoi esperti, le sue aziende ed i suoi professionisti un ruolo guida nell’ambito del governo del territorio.

La Conferenza ospiterà circa 180 lavori divisi in diverse sessioni tematiche, ognuna moderata da esperti provenienti dal pubblico e dal privato; tre workshop patrocinati e due corsi di formazione dedicati rispettivamente all’utilizzo dei droni per il rilevamento del territorio ed all’uso di software open source per la gestione di geodati. Una sessione EXPO è prevista per tutta la durata dei lavori all’interno della quale sono presenti aziende leader del settore, associazioni, enti locali e ordini professionali. Particolare attenzione è infine rivolta agli studenti universitari e della scuola dell’obbligo. Per questi ultimi, in particolare, il 23 novembre dalle 9.00 alle 11.00, in una data importante per il territorio campano, si terrà la seconda edizione di OLTRE LA PAURA una giornata della memoria finalizzata ad educare, in particolare le giovani generazioni, ad una maggiore consapevolezza sui rischi del proprio territorio, con particolare riferimento al rischio sismico.

 Il giorno 21 alle ore 11.00, in occasione della sessione inaugurale, è prevista la conferenza stampa di apertura dell’evento alla presenza di Giuseppe Scanu, Presidente della Federazione ASITA, Aurelio Tommasetti Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno e Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania.

Luci d’Artista, inaugurazione sabato 11 novembre ore 17 Villa Comunale

villaggio-babbo-natale-villa-nuova-novembre-2015-cava-de-tirreni-vivimediaSALERNO. Sarà inaugurata sabato 11 novembre, dal sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, l’edizione 2017 di Luci d’Artista, la straordinaria esposizione di opere d’arte luminosa installate nelle piazze, nei parchi e nelle strade della città.

Luci d’Artista è diventata con il trascorrere degli anni una delle manifestazioni di maggiore richiamo nazionale ed internazionale totalizzando, ad ogni edizione, milioni di presenze da tutto il mondo.
 
L’evento prenderà il via alle ore 17.00 – alla presenza del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – con l’accensione delle opere luminose della Villa Comunale. Contemporaneamente si illumineranno tutte le altre installazioni collocate nel centro cittadino. Nei giorni successivi si procederà al montaggio e all’illuminazione delle opere collocate nella restante parte della città. L’evento, che si preannuncia ricco di novità, proseguirà fino al 21 gennaio 2018.“L’inaugurazione di Luci d’Artista si avvicina – spiega il sindaco Vincenzo Napoli – e sono certo che, anche quest’anno, sarà un evento che piacerà a grandi e piccini con le tante novità messe in campo. Salerno si inserisce a pieno titolo tra le città più visitate d’Italia e d’Europa nel periodo natalizio. Luci d’Artista fa parte delle iniziative a supporto delle dinamiche economiche e turistiche della nostra città. Per rendere omaggio alla memoria delle ventisei giovani vittime dell’ultima tragedia del mare, si terrà una iniziativa simbolica con lo spegnimento delle Luci per mezz’ora nel giorno dei funerali, quando sarà proclamato il lutto cittadino (appena gli esami autoptici si concluderanno sui corpi delle ragazze)”.

Il 5 dicembre, a Palazzo di Città, Federico Buffa e Elena Catozzi presenteranno la biografia di Cassius Clay

federico-buffa-elena-catozzi-cava-de-tirreni-novembre-2017-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Sport, giornalismo, costumi, letteratura, società, etica sociale… e un pizzico umanissimo di sciovinismo cittadino: il 5 dicembre p.v., alle ore 18, presso la bellissima Sala di Rappresentanza del Comune di Cava de’ Tirreni (quella con gli affreschi di Tafuri, gli stucchi eleganti e la Pergamena Bianca), Federico Buffa, attualmente forse il più grande esponente nazionale del giornalismo multimediale, presenterà il libro “Muhammad Ali, un uomo decisivo per uomini decisivi (Rizzoli editore)”, l’appassionante biografia del pugile Cassius Clay, “il più grande”, da lui scritta “a quattro mani e due teste in una”, con la giovane cavese Elena Catozzi. La serata, organizzata dall’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “L. Barone”, il cui Presidente è Emiliano Amato, sarà condotta da Franco Bruno Vitolo.

Federico Buffa, dopo una lunga esperienza come commentatore delle partite nazionali e internazionali di Basket, si è dedicato agli approfondimenti giornalistici ed ha prodotto delle vere e proprie chicche, come le Storie mondiali le interviste-ritratto televisive di personalità come Cristiano Ronaldo, Johann Crujff, Alfredo Di Stefano, Paolo Maldini, Jim Connors, oltre a numerose pubblicazioni in tema ed a svariate performances telecineteatralletterarie sul mitico Jessie Owens. Non a caso ha partecipato come doppiatore anche al film Race – Il colore della vittoria, dedicata proprio all’eroe delle Olimpiadi di Berlino ’36.

Elena Catozzi, trentaquattrenne ricercatrice, cavese superdoc (il papà è il prof. Roberto, la mamma la maestra Carmen Cortellessa), è appassionata di sport (sulla rivista Basket NBA ha pubblicato un raffinato articolo sul grande cestista Alcindor, convertitosi dal Cristianesimo all’Islam) ed esperta di cinema (ha effettuato studi e lavori con l’Istituto Luce, la famiglia De Sica, la famiglia Rossellini).

Cassius Clay, che dopo la conversione all’Islam cambiò il nome in quello di Mohammed Alì, è il mitico pugile di pelle nera che si rivelò al mondo vincendo la medaglia d’oro dei pesi massimi alle Olimpiadi di Roma nel 1960… e vivendo un’emozionata ed emozionante relazione con la supervelocista Wilma Rudolph, raccontata nel libro in uno dei capitoli più avvolgenti. Diventò subito popolarissimo, oltre che per la sua bravura, per il suo stile di combattimento, basato su una mitragliante velocità di gambe e di braccia, e per le autoreferenziali smargiassate verbali con cui attaccava gli avversari e si autodefiniva il più grande. In un vorticoso saliscendi, vinse e riconquistò quattro volte il titolo mondiale, attraverso combattimenti epocali ad altissimo tasso di elettricità con giganti del tipo di Joe Frazier, George Foreman, Sonny Liston. Combattimenti che conquistarono i media di tutto il mondo, in quel tempo vicino eppure lontano in cui il pugilato era uno sport che bucava l’immaginario planetario e assumeva significati che andavano ben oltre lo scambio dei pugni. Combattimenti che vengono raccontati nel libro con toni da epica sociosportiva e nello stesso tempo con “spirito da caminetto” e pennellate di colore, in un mix coinvolgente di attenzione alla verità e ricerca di umanità.

Clay-Alì è penetrato fino in fondo nel cuore del mondo soprattutto in due momenti. Il primo, quando, nel pieno della sua carriera, anche per effetto della sua conversione all’Islamismo pacifista, sfidò gli Stati Uniti d’America” e si rifiutò di essere arruolato nell’esercito americano per andare a combattere in Vietnam: ed erano i tempi in cui i neri d’America stavano sviluppando una vasta protesta contro la deleteria accoppiata “emarginazione sociale-necessaria carne da macello militare”. La sua sfida gli costò cara: gli arresti, la perdita del titolo, gli insulti di chi lo accusava di codardia. Ma ci fu anche chi ne sostenne la lotta e gli ideali, che erano forti e provocatori, anche perché intrecciavano in un unico bollente mix il rifiuto della guerra e la polemica razziale. Diventò per tanti il simbolo del coraggio, della forza di pagare di persona nel nome di valori superiori. E fu uno dei semi della futura, se pur non facile, integrazione del popolo nero negli USA, che alla fine ha prodotto il primo Presidente con la pelle scura.

L’altro momento, invece, commosse l’umanità senza distinzioni. Alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996, ad accendere in mondovisione la fiaccola inaugurale furono a sorpresa le sue mani tremolanti per il Parkinson. Era il segno palese della decadenza finale, ma anche di quella consacrazione di grandezza che va oltre la vita individuale. Era la consacrazione di “un uomo libero che ha tracciato a terra una riga che per noi si è trasformata n un viale alberato”.

Con un’affabulazione scorrevole ed affascinante che ne fa quasi un romanzo, con sfumature espressive di letteraria poeticità e tagli incisivi negli affetti familiari e nei cuori dei personaggi, con fascinosi intrecci tra sport e storia, politica e musica, orrori di razzismo e luci di umanità, tutto questo è raccontato nel bellissimo libro di Federico Buffa ed Elena Catozzi. Tutto questo sarà in scena, come già detto, il 5 dicembre prossimo, alle ore 18, nella Sala di rappresentanza del Palazzo di Città.

Ed avrà anche un significativo corollario. Per l’occasione, la “L. Barone” consegnerà a Federico Buffa il neonato Premio “Pontegiovane”, destinato a personaggi, situazioni o pubblicazioni capaci di aprire concrete finestre di protagonismo e visibilità a quella nuova generazione che così pochi spazi riesce a trovare all’interno della nostra società.

Lo scorso settembre, ad accogliere i due scrittori al Festival della Letteratura di Mantova, c’erano in un apposito cortile circa ottocento spettatori, per di più paganti…. Ci auguriamo proprio che la nostra Cava sappia offrire il giusto benvenuto ad un grande giornalista, una giovane concittadina di alta qualità ed un libro best seller… e senza pagare biglietti, ma rimanendo ripagati da grandi stimoli di emozione e di conoscenza …

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#INVERSIONEDIROTTA, dal 12 novembre al via il ciclo di appuntamenti “Le domeniche di Chikù” a Scampia

inversionedirotta-locandina-12-novembre-2017-napoli-vivimediaNAPOLI. Prosegue la rassegna #INVERSIONEDIROTTA da Chikù, una rassegna culturale e gastronomica nata con lo scopo di contribuire a fare di Scampia (Na) un avamposto culturale in cui Chikù si pone quale luogo di aggregazione, spazio dove poter ascoltare buona musica dal vivo, trascorrere una giornata in famiglia o con amici, incontrarsi e mangiare piatti unici “contaminati” sapientemente attingendo dalle tradizioni culinarie tipiche della cucina partenopea e balcanica.

Questa volta gli appuntamenti saranno domenicali organizzati con una attenzione particolare anche alle famiglie dedicando ai più piccoli/e laboratori a tema e pranzi gustosi.

La combinazione tra piatti frutto della mescolanza di saperi e sapori genuini e l’offerta culturale dedicata a grandi e piccoli/e con spettacoli, laboratori e incursioni musicali a cura di artisti e musicisti/e di particolare carisma e bravura, fanno sì che le domeniche da Chikù siano davvero uniche e piacevoli.

Un luogo dove sentirsi a proprio agio, stare bene insieme e fare comunità a partire da un buon piatto di pasta in un clima rilassato. Per chi non lo sapesse, Chikù è spazio gastronomico, cucina delle donne de La Kumpania, laboratorio permanente di autoproduzioni creative, officina dei piccoli. È inoltre sede di uno sportello legale per la tutela dei diritti dell’infanzia, per i diritti di cittadinanza, contro le discriminazioni sociali, etniche e di genere.

Novità di questa rassegna, dal punto di vista gastronomico, sarà l’utilizzo di prodotti tipici e d’eccellenza campana come la ricotta di bufala DOP, olio extravergine d’oliva delle terre del Cilento, l’Asprinio IGT delle Terre del Volturno e tanti altri. Questo nell’intento di valorizzare le risorse preziose della nostra terra e rafforzare la rete di produzioni e di economia etica e sostenibile e che contraddistingue le nostre scelte.

Per cominciare, alcuni dei nostri ingredienti proverranno dalla fattoria sociale Fuori di Zucca, da TrasformAzioni Sociali – Coop. La Roccia, dal Caseificio La Stella Bianca, dal Fondo Rustico Amato Lamberti e dalle Cantine Vitematta.

Perché #INVERSIONEDIROTTA?
Negli anni ’70, con la cementificazione del quartiere, la mancata applicazione di un progetto che favorisse l’interazione tra gli abitanti, Scampia si configurò come un quartiere dormitorio. In un momento storico in cui il centro di Napoli è in balia del turismo mordi e fuggi e della gentrificazione e in cui parallelamente va affermandosi il concetto di “nuove centralità della città metropolitana”, sentiamo importante affermare Scampia come avamposto culturale.

Decenni di attivismo organizzato e dal basso, di tradizioni oramai consolidate e conosciute a livello internazionale come il Carnevale del Gridas, insieme a tante altre come il Mediterraneo Antirazzista Napoli, ogni anno ci ricordano che è possibile ribaltare gli stereotipi e far sì che questo quartiere possa fare dei propri “isolati”, delle piazze culturali.

È così che si inverte la rotta che solitamente muove gli abitanti dalla periferia al centro, nell’ottica di una valorizzazione culturale e sociale delle cosiddette nuove centralità, con un programma ricco di appuntamenti a partire dai percorsi di trekking urbano alla scoperta delle realtà virtuose di Scampia per poi approdare da Chikù, che vi accoglierà con la sua atmosfera familiare e la cucina genuina valorizzata da eccellenze del territorio, luogo di svago, di aggregazione, di produzione culturale, con tanto di musica dal vivo e di cucina sana e unica nel suo genere, balcanico e napoletano, frutto della brigata multiculturale de La Kumpania.

Di seguito il programma:

12 novembre
Pranzo a partire dalle 13.00
Ore 16:00 Le guarattelle di Selvaggia Filippini con lo spettacolo “Io: Pulcinella”

19 novembre
Ore 10.00 trekking urbano “Conosci Scampia”, visita guidata tra le storie e le realtà virtuose del quartiere
Ore 13:30 pranzo da Chikù
Ore 16.00 laboratorio per bambini: “Mani in pasta” a cura de La Kumpania

26 novembre
Pranzo da Chikù a partire dalle 13.00
Ore 16:00 laboratorio creativo per bambini “Raccontastorie”, a cura di Chi rom e…chi no  

3 dicembre
Pranzo da Chikù a partire dalle 13:00 con concerto delle cantanti Gabriella Rinaldi e Dolores Melodia

10 dicembre
Ore 13.00 pranzo da Chikù
Ore 16.00 attività per bambini: atelier di pittura e giochi di squadra a cura della Banda Ranocchi

17 dicembre
Ore 10.00 trekking urbano “Conosci Scampia” visita guidata tra le storie e le realtà virtuose del quartiere
Pranzo a partire dalle 13.00
Ore 16:00 laboratorio per bambini: “Mani in pasta” per la realizzazione di biscotti natalizi a cura de La Kumpania

Per i più piccini/e è possibile partecipare anche solo ai laboratori pomeridiani con la degustazione di speciali merende salutari, previa prenotazione.

Per maggiori informazioni:
Cell. 334 8421513 – Tel.081 0145681. E-mail: info@chiku.it
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Chikù si trova a Scampia (Na), in Viale della Resistenza, comparto 12 accanto al Commissariato. Seguire le indicazioni per “Auditorium Scampia”.