ambiente & territorio

 

Cava de’ Tirreni (SA) – Lombardia. Il volo di Giovanna Di Domenico, violoncello alle nozze di Federica Pellegrini ed al Gran Premio di Moto GP

Ha solo ventisei anni e già un bell’avvenire dietro le spalle, Giovanna Di Domenico, operativa in Lombardia ma cavese doc per residenza e origine (è figlia del dottor Maurizio Di Domenico e della cara Amanda P. Bough, purtroppo precocemente scomparsa poche settimane fa).

Suona da quando aveva dieci anni, ha fatto il suo primo concerto a dodici (da pianista), per specializzarsi poi nel violoncello sotto la guida di maestri coi fiocchi ( Maria Cristina Tortora dell’Accademia “Jacopo Napoli”, Silvano Fusco, Valeriano Taddeo, Ilie Ionescu…). Diplomatasi presso il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, ha intrapreso la via dell’insegnamento, in Lombardia, tra le province di Como e Milano (attualmente insegna a Saronno).

La sua passione però rimane la musica suonata. In questo campo sta prendendo il volo, e che volo, dopo un 2022 dorato che l’ha vista, tra l’altro, esibirsi in manifestazioni di risonanza nazionale e internazionale, come il matrimonio della “divina” Federica Pellegrini, supercampionessa di nuoto, e il Gran Premio di Motociclismo a Misano. Roba da squagliarsi di emozione. Ne parliamo direttamente con lei.

  • Quali immagini ti porti nel cuore, dopo questi due eventi esaltanti?

  • Impossibile dimenticare l’atmosfera del matrimonio di Federica Pellegrini, in quella magica serata. L’Isola delle Rose a Venezia, una location elegante, emozioni profonde, gioia diffusa in ogni angolo, la divina Federica più splendente che mai, la sposa sul palco a ringraziarci per aver animato la sua festa, il coinvolgimento di tutti in un’atmosfera assolutamente amicale…. E tanta musica nel cuore, oltre che dai nostri strumenti. Ci siamo sentiti anche noi degli invitati come gli altri…. Quasi una fiaba….

  • E a Misano?

  • Una storia completamente diversa, anche se altrettanto affascinante. Immaginate, nell’esecuzione, puntati direttamente su di noi gli occhi delle autorità e degli atleti e delle decine di migliaia sugli spalti e nel prato, senza contare i milioni in televisione. E noi in pista con gli strumenti pronti a suonare, con il cuore che correva come un treno.

  • Tra l’altro, avete intonato l’inno di Mameli…

  • È stato il momento più emozionante. Il cuore continuava a scoppiarci. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta… e non nascondo che, per la gioia e lo sfogo della tensione, ci è anche scappata la lacrimuccia…

  • Chi erano i tuoi partner?

  • A Venezia ho suonato con la Arechi band, che, come dice il nome, è di origine salernitana. A Misano con il quartetto d’archi, guidato dal manager Davide Bulega, in cui mi sono inserita nel corso della mia esperienza di insegnamento in Lombardia. Con me al violoncello, c’erano ai violini Caterina Coco (milanese di residenza, siciliana di origine) e Silvia Beatrice Pagano, milanese, alla viola Matteo Lipari (comasco), alla chitarra elettrica Giulio Maceroni (comasco).

  • E ora, continuerai a fare il gabbiano…

  • Sì, ma pur sempre un gabbiano coi piedi per terra, con le spalle coperte dall’attività dell’insegnamento nelle scuola pubblica. E, pur proseguendo l’attività in Lombardia, rimango, nel cuore e nella residenza, una cavese doc. A Cava c’è la mia famiglia, che per me è un mondo d’amore. A Cava e nel territorio ci sono le mie radici forti, di affetti e formazione, sociale e musicale.

  • Da queste radici verrà ancora la linfa che darà forza alle tue ali.

  • Certamente, ed è bello sapere che ci sono state… e ci sono.

Cava de’ Tirreni (SA). “Oro blu. Non c’è acqua da perdere”

Al via il progetto di sensibilizzazione ambientale congiunto Ausino SpA e Metellia Servizi srl.


Metellia Servizi e Ausino insieme per l’Ambiente. Le due società in house providing hanno sottoscritto, questa mattina 1° agosto 2022, un protocollo d’intesa finalizzato all’ideazione, progettazione e realizzazione di attività ed iniziative di comunicazione, informazione e sensibilizzazione aventi ad oggetto la salvaguardia dell’Ambiente e delle risorse naturali.

Diversi gli obiettivi posti alla base del predetto protocollo d’intesa. Accanto a quello generale della formazione e del rafforzamento della cultura del rispetto delle risorse naturali, e – in particolare – dell’acqua e della corretta gestione del ciclo dei rifiuti, anche attraverso la lotta agli sprechi ed al proliferare dei costi e la salvaguardia del patrimonio idrico e la tutela del territorio, si registrano quelli relativi all’ideazione, progettazione e realizzazione di attività ed iniziative di comunicazione, informazione e sensibilizzazione sugli argomenti e temi connessi alle mission aziendali delle due società, nonché al coinvolgimento nelle attività ed iniziative congiunte a tema ambientale degli Istituti scolastici del territorio, anche attraverso contest e concorsi. 

Il lancio della collaborazione Metellia Servizi e Ausino per l’Ambiente sarà affidato a “Oro Blu. Non c’è acqua da perdere”, campagna di sensibilizzazione che mira a promuovere un corretto uso della risorsa idrica, adottando comportamenti responsabili e diretti ad evitare gli sprechi inutili.

Il progetto “Oro Blu. Non c’è acqua da perdere”, che si articolerà tra messaggi più concettuali sul tema della responsabilità nell’uso delle risorse naturali e consigli pratici per evitare gli sprechi, uscirà in contemporanea sui siti internet e sui social delle due società, oltre che con una campagna affissioni che coprirà il territorio comunale.

Il tema «Oro blu»ha spiegato l’Amministratore Unico Metellia Servizi, Giovanni Muoiosarà solo il primo che le due società in house providing affronteranno nell’ambito della collaborazione instaurata. A questo seguiranno campagne incentrate sui temi della tutela dell’ambiente e della corretta gestione del ciclo dei rifiuti. La tutela dell’Ambiente, in tutte le sue manifestazioni, è da sempre parte integrante della mission aziendale, come dimostrato dalle numerose iniziative e attività che Metellia porta avanti. In quest’ottica, il protocollo d’intesa con l’Ausino rappresenta un salto in avanti, attesa la necessità, di cui siamo estremamente convinti, che l’efficacia di qualsiasi azione di sensibilizzazione sia direttamente proporzionale alle sinergie che si riescono a creare sul territorio di riferimento”.

Entrambe le societàha dichiarato il Presidente Ausino SpA, Mariano Agrustanon da oggi, hanno incluso nelle proprie mission aziendali sensibilizzare i cittadini alla salvaguardia delle risorse naturali e più in generale alla tutela del territorio e dell’ambiente in tutte le sue forme. Essendo condivisa con la Metellia la convinzione che tali obiettivi possano essere perseguiti e raggiunti in modo più incisivo mettendo in comune le esperienze maturate nei rispettivi settori di competenza, abbiamo ritenuto naturale sottoscrivere il protocollo di intesa che oggi viene presentato. Abbiamo, dunque, pensato di dare avvio a questa collaborazione tra società con la campagna «Oro blu» che ha ad oggetto il rispetto della risorsa idrica ed il suo corretto utilizzo, perché mai come oggi, in un periodo di siccità globale, ogni cittadino deve essere consapevole che l’acqua è un bene prezioso, ma non infinito”.

Sono contentoha dichiarato l’Assessore all’Ambiente del Comune di Cava de’Tirreni, Nunzio Senatoredi essere testimone della sottoscrizione di questo protocollo d’intesa che mette insieme due eccellenze del territorio, Metellia Servizi e Ausino. Quello dell’emergenza idrica è un problema che si sta riproponendo con forza e per risolvere il quale dobbiamo tutti fare la nostra parte, come Istituzioni e come singoli cittadini. Dobbiamo lavorare per migliorare la rete idrica e, contemporaneamente, come singoli, dobbiamo cambiare le nostre abitudini e adottare comportamenti responsabili nell’uso quotidiano di questa risorsa. Ben venga l’estensione di questa iniziativa anche alle scuole del territorio. Come Amministrazione comunale siamo vicini a questo progetto e a tutti quelli che verranno posti in essere attraverso la sinergia di Metellia Servizi e Ausino”.

Cava de’ Tirreni (SA). Nasce il distretto della ceramica campana

Sottoscritto martedì 26 luglio, il primo atto, ma molto concreto, per la costituzione del Distretto della Ceramica tra le sette Città di antica tradizione ceramica della Campania, Ariano Irpino, Calitri, Cava de’ Tirreni, Cerreto Sannita, Napoli-Capodimonte, San Lorenzello e Vietri sul Mare.
Presso il Comune di Cerreto Sannita è stato costituito il Comitato Promotore con i rappresentanti delle sette Città campane della Ceramica, per l’occasione erano presenti il Coordinatore del Progetto, il vice presidente dell’Aicc (Associazione Italiana Città della Ceramica) Lucio Rubano, l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Cava de’ Tirreni, Giovanni Del Vecchio, il Presidente del Consiglio Comunale di Vietri sul Mare, Daniele Benincasa, l’Assessore alla cultura del Comune di Ariano Irpino, Lucia Monaco, il Vicesindaco di Cerreto Sannita, Mario Carangelo e il Vicesindaco di San Lorenzello, Elvio Sagnella, oltre all’amministratore del Gal Titerno, Elio Mendillo che ha svolto l’attività di supporto tecnico organizzativa.
“È un passo molto importante – afferma il coordinatore Lucio Rubano – perche finalmente si mettono basi concrete per la realizzazione di un progetto che vede tutte le sette Città campane insieme per un obiettivo comune che attiverà finanziamenti ed un circuito virtuoso nell’intera filiera della produzione ceramistica, del turismo e della cultura dei nostri territori e dell’intera regione, con indubbie ricadute economiche e occupazionali dei nostri territori”.
L’obiettivo finale del protocollo d’intesa è la costituzione di un partenariato pubblico privato per la valorizzazione della ceramica artistica e tradizionale della Campania, che dovrà essere riconosciuto dalla Regione Campania, con la quale istituire un Accordo di Programma finalizzato all’attuazione di una strategia comune tesa allo sviluppo e promozione della produzione ceramistica, del turismo e della cultura dei territori.
“Sono particolarmente soddisfatto – afferma il Sindaco Servalli – perché si concretizza un percorso iniziato nel 2017 proprio da Cava de’ Tirreni, quando, con tutti i rappresentanti delle Città della ceramica campana, si condivise la necessità di fare sistema, in un ottica di sostegno e rilancio della produzione della ceramica artistica e di design che in Campania ha una grandissima tradizione ed è un comparto produttivo importante, ma che ha bisogno di attenzione. Grazie al lavoro e l’impegno del vicepresidente dell’Aicc Lucio Rubano si sono messe le basi per costruire un percorso condiviso ed un progetto che possa essere un volano di crescita non solo per la ceramica, ma dell’economia complessiva dei nostri territori”.
Il nascente Distretto della Ceramica Campana, oltre agli Enti istituzionalmente competenti aggregherà gli stakeholders del settore (imprese produttive, operatori della ceramica, artisti, botteghe artigiane, associazioni di rappresentanza, ma anche scuole artigiane, musei, centri di raccolta e documentazione, etc.
“Nasce una nuova era per la ceramica campana – afferma l’Assessore alle Attività produttive Giovanni Del Vecchio – che supera il campanilismo e fa sistema. Dopo la Sicilia, siamo la seconda regione d’Italia a realizzare una rete con un percorso programmatico di sviluppo concertato e condiviso e con il più ampio partenariato rappresentativo del tessuto socio economico e produttivo della ceramica. Le sfide che ci attendono sono globali e bisogna essere preparati per affrontarle, ed è in quest’ottica che si muove la nostra azione amministrativa”.

 

Cava de’ Tirreni (SA). Camminare il paesaggio a Monte Castello sulla scia di Mamma Lucia: natura, storia, radici, teatro e tante emozioni.

Un paesaggio si può guardare, ma è preferibile “vederlo”, con tutti gli occhi possibili, esplorando e apprezzando quello che appare e quello che traspare. Il meglio è camminarlo, percorrerlo a piedi e con tutti i sensi, respirarne l’anima e, quando la camminata è collettiva, anche riviverne insieme la storia e l’identità, grazie alle spiegazioni degli esperti ed alle immaginifiche suggestioni di un teatro itinerante sul territorio. .

È questo l’obiettivo della magnifica iniziativa nata quest’anno a Cava de’ Tirreni, sulla scia e ad ampliamento degli storici “Itinerari d’ambiente”. Promotori e organizzatori, Aniello Ragone e Dario Cantarella, due tra le perle della nuova generazione di ricercatori metelliani, con la collaborazione sempre fermentante e coinvolgente di Geltrude Barba e del suo gruppo teatrale.

Dopo i primi assaggi già di successo, il grande decollo è avvenuto con la tappa del 30 gennaio, incentrata sul “parco” di Monte Castello e sulla figura di Mamma Lucia, che da lì cominciò la sua opera di ritrovamento delle salme dei soldati caduti durante la Battaglia di Cava del 1943. È stata un’esplosione di folla (al top, circa duecento persone!), riscaldata da uno splendente sole invernale, illuminata da un mix emozionante ed emozionato di radici, di storia, di umanità e culminata in un teatro itinerante, durato oltre tre ore, che sono letteralmente volate, grazie all’impasto sapiente di linguaggi show e argomenti “tosti”

Prima tappa, manco a dirlo, davanti alla grotta dove Mamma Lucia ritrovò e raccolse i primi cadaveri dopo il famoso sogno ammonitore. Qui Felice Scermino, Presidente del Comitato “Figli di Mamma Lucia”, con lo slancio passionale e l’intensità attoriale che lo contraddistinguono ha delineato la figura della nostra “Madre dei caduti”, il suo messaggio di Pace, Amore e Solidarietà, la sua dimensione di Maternità universale, concludendo con l’invito a dare ognuno un personale contributo perché il Museo a lei dedicato possa realizzarsi. Un contributo buono e giusto, spontaneamente germinabile dalla luce che emana “la più amata dei cavesi” e dalla consapevolezza che, come ha recentemente scritto un autorevole giornale tedesco, un popolo che ha tra i suoi figli una figura così alta non può che essere un grande popolo…

Poi, con la guida dinamica di Aniello ragone e Dario Cantarella, passeggiata nel sempreverde tra le pittoresche, storiche torri della Serra e tappa a Santa Maria a Toro, la chiesetta amata dai pittori, che conserva tuttora tracce di una vita millenaria, quando era un punto di riferimento per i viandanti che da Nocera andavano verso Salerno, passando per le colline dove si snodava la via Maggiore.

Qui, Carolina Damiani, deliziosamente vestita di Ottocento, ha letto un passo a tema metelliano della scrittrice Pauline Craven, che, prima di tornare in Francia ed essere accolta nell’Accademia, aveva soggiornato tanti anni nella nostra valle, animando cenacoli culturali e riempiendo pagine di “parole a colori” per descriverla. Alla fine della lettura, tanto per gradire, un simpatico break a colpi di crostata di mandorle targata Liberti, vino lacrima Christi dal sapore vintage e soprattutto il saporito e ben gradito recupero del pan pepato, il dolce con miele, cioccolato, canditi e frutta secca tanto in voga ai tempi della Craven e da lei esaltato nel suo scritto.

Poi, costeggiando uno scenario panoramico a gioia di pupille, che si estende per circa quaranta chilometri dal Vesuvio alla Gola di Vietri sul mare, da Santa Maria a Toro ci si è avviati lentamente verso il Castello, con una fermata affollatissima a metà strada, dove i Cavalieri della Bolla Pontificia, guidati da Umberto Ferrigno, hanno da tempo arredato, curandola con costante amore, una grotta in onore di Mamma Lucia, alla quale è stato “idealmente” offerto un bellissimo mazzo di fiori reali. Qui la riflessione, oltre che su Mamma Lucia è stata stimolante anche per il recupero di un’antica leggenda con la storia di una strega e di un tesoro giacenti in fondo alla grotta.

Non è leggenda ma storia, invece, quella presentata dall’architetto Enrico De Nicola, quando, giunti sulla sommità del Castello, ha fatto prima vedere i ruderi millenari emersi dagli scavi, poi ha raccontato di una moneta rarissima lì trovata, quindi ha prospettato l’errore profondo che si commetterà se, come nel progetto approvato, il previsto restauro del Castello partirà dal pavimento di oggi e non dalla cinta muraria di ieri, che contiene le radici del monumento e l’ulteriore riprova che si tratta di una costruzione normanna e non longobarda, come invece si vuole riaffermare, ignorando le risultanze delle ultime ricerche.

Dopo l’importante excursus di De Nicola, che del Castello è esperto avendo curato i lavori fino al momento recente in cui il restauro è stato affidato ad altri, Aniello Ragone ha ricordato che la storica processione anti-peste sul Castello, a cui si ispira l’attuale Sagra religiosa, in realtà non è stato il prodromo di nessun miracolo di liberazione dalla malattia, perché avvenuta nel 1657, cioè l’anno dopo l’esaurimento dell’epidemia, proprio a titolo di ringraziamento per la “fine della nottata”.

A questo punto, via alla fase due, il teatro itinerante in discesa dal Castello.

Sono state quattro le fasi. Nella prima, il cui copione è stato tratto da un diario di guerra della mamma elaborato e consegnato da Patrizia Seguino, un gruppo di popolani (Gerardo Caputo, Michele Agneta, Gennaro Pisapia, Nicola Della Porta, Valeria Palladino) si scambia informazioni , timori e speranze sull’Armistizio, sullo sbarco degli Alleati e sulla battaglia conseguente: una serie di brevi battute, molto partecipate, che culmina nel monologo finale di una ben ispirata Valeria Palladino sulle prime reazioni della gente di fronte al grande e “strano” gesto di quella donna vestita di nero che andava in giro a disseppellire cadaveri.

Nella seconda, in due intensi e avvolgenti monologhi alla Spoon River scritti uno da Alfredo Vitaliano e l’altro da Geltrude Barba, due soldati morti sul campo (Giuseppe Cardamone su testo di Alfredo Vitaliano, e Mario Odato), giacenti sotto un albero, lamentano la loro giovinezza tarpata denunciando l’orrore criminale delle guerre e invocando almeno il ritorno a casa grazie all’opera materna di Mamma Lucia. Parole amare, le loro, “troppo gelate per sciogliersi al sole”…

Più in là nella discesa, ecco un gruppo di mamme: Teresa Accarino, Tiziana Memoli, Teresa Morena, Fabiana Penna, Angela Vitaliano, Rosalba Vitale, Paola Avagliano, Cristina Vitale. Devastate dal dolore, leggono le lettere a Mamma Lucia con la preghiera di ritrovare il corpo del figlio caduto e di restituirlo alle loro carezze. Un momento di alta commozione, acuito dal fatto che quelle parole e quelle lettere sono autenticamente vere.

Infine, la scena madre, madre nel senso reale della parola. In una spoglia radura, vestita di nero, raccolta su se stessa, con gesti lenti, solenni e carezzevoli, con una voce ora sommessa nella preghiera ora tremante, una magnifica Geltrude Barba-Mamma Lucia rievoca lo scavo di un teschio, dal primo colpo di zappa alla prima pèulitura, dal bacio materno al mesto ritorno a fondo valle con l’urna tra le braccia. Intorno a lei, un pubblico travolto dall’emozione tra le onde di un commosso silenzio… Quella realtà tanto dichiaratamente finta era diventata una finzione terribilmente vera…

Alla fine, tutti uniti in un plaudente abbraccio a Geltrude a ai suoi magnifici attori e con loro ai super organizzatori Ragone e Cantarella, all’architetto De Nicola ed alla Musa ispiratrice di queste iniziative Lucia Avigliano, che per anni ha guidato centinaia di persone intorno alla Valle Metelliana con i suoi illuminanti Itinerari d’Ambiente.

Un abbraccio che è anche un grazie sincero e sentito: per il segno del ritorno “quasi pieno” alla normalità, per il dono fatto ad un’intera collettività, per la continuità che esprime rispetto al passato ed alle sue tradizioni, per le prospettive di vitalità che apre per il futuro.

Ed è anche un invito a non fermarsi. Quando si parte così…

Alla prossima, amici!

Cava de’ Tirreni (SA). MCCM, il museo della ceramica e del design

È stato presentato stamattina, lunedì 26 luglio, presso il Salone d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, il nascente Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea, un progetto finanziato dal Programma Integrato Città Sostenibile (Pics), Asse 10 PO FERS Campania, azione 6.7.1.

Ad illustrare il museo che sarà realizzato nei 500 mq del Complesso monumentale di San Giovanni (ex Eca), il Sindaco Vincenzo Servalli, i curatori scientifici François Burkhardt, che ha tracciato la genesi della realizzazione del museo, Massimo Bignardi, che ha illustrato la storia dei grandi interpreti della ceramica e del design cavese ed internazionale che esporranno in Mccm, e l’architetto Diego Granese dell’Associazione Atredea che ha curato la progettazione dell’allestimento.

Presenti anche l’artista internazionale Linde Burkhardt ed il vice presidente dell’Aicc (Associazione Italiana Città di Antica Tradizione Ceramica), Lucio Rubano.

“La nostra idea non è realizzare solo un museo – afferma François Burkhardt – ma una istituzione ed attività che da Cava de’ Tirreni si aprano sul piano nazionale de internazionale”.

Circa 200 le opere di artisti di primo piano che hanno dato la propria disponibilità all’esposizione in Mccm, tra i quali Linde  Burkhardt che ha donato una propria collezione.

“Il cuore pulsante del museo – afferma Massimo Bignardi – sarà la storia delle grandi aziende del design che in questa città ha avuto grandi interpreti. Negli anni ’90 il polo ceramistico di Cava de’ Tirreni èra secondo solo a Sassuolo. Ma il progetto deve avere delle ricadute anche sul piano del rilancio della produzione ceramica. Un luogo del dialogo internazionale, che parte dalla valle metelliana ed abbracci tutto il bacino del mediterraneo, nel quale si incontrano le culture nel campo della ceramica e del design artigianale e industriale”.

“Non sarà un classico museo statico – afferma Diego Granese – ma una immersione nella storia di grandi personaggi, artisti, designer, un museo dinamico che si aprirà al territorio e genererà  economia e promuovendo anche nuove leve”.

“Mccm è un progetto che parte da una programmazione articolata e complessa – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – da una idea di città che abbiamo immaginato e iniziato a costruire nella scorsa consiliatura con la stesura del Documento di Orientamenti Strategico, con il nuovo Piano Urbanistico Comunale e poi con gli 8 macro progetti dei Pics per un totale di 11 interventi, di cui abbiamo presentato il nuovo Parco Diecimare ed oggi il grande Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea. Un lavoro attento che vede impegnata la nostra struttura urbanistica per la parte tecnica, importanti consulenze esterne, la parte amministrativa con la Consigliera Padovano che segue meticolosamente la progettazione e tutta la Giunta. Nei prossimi mesi proseguiremo con la presentazione degli altri progetti che sono tutti finanziati, concreti, realizzabili e non un racconto di favole”.