cultura & sociale

 

Cava de’ Tirreni (SA). Una “serata da favola” inaugura la seconda serie di “Un libro (quasi) al giorno)”

Venerdì 5 novembre p.v. la nuova serie di Un libro (quasi) al giorno, organizzato dal Comune di Cava de’ Tirreni, si apre con “Una serata da favola”, dedicata al mondo dei bambini ed a quegli adulti che non hanno rinunciato ad essere ancora un po’ bambini.

Con inizio alle ore 18, presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni in Piazza Abbro, saranno

presentati due libri di fiabe.

Il primo Wiki, Adriki e l’uomo della Luna, di Guido S. Mondino, racconta le esplorazioni pericolose di due monelli sfuggiti al controllo del nonno. –

Il secondo, Lo gnomo blu contro il Drago Covidone, di Teresa Rotolo, Franco Bruno Vitolo, Chiara Savarese, comprende tre “fiabe al contrario”, raccontate dal bambino alla mamma in tempo di pandemia “per farla addormentare” e, dopo la lettura, commentate insieme con lei.

Le due opere saranno presentate rispettivamente da Luigi Gravagnuolo, ex Sindaco di Cava oltre che operatore culturale di qualità, e da Gabriella Liberti, Dirigente scolastica dell’ I.C. Santa Lucia, esperta sul campo di letture per giovanissimi.

Oltre agli autori, interverranno Stefania Spisto, Presidente de Il quaderno edizioni, e Chiara Savarese, rispettivamente editrice e illustratrice dei due volumi.

Farà da modera(u)tore lo scrivente Franco Bruno Vitolo, concluderà la serata Armando Lamberti, assessore alla Cultura del Comune di Cava de’ Tirreni e promotore dell’Iniziativa.

Intanto sono stati fissati gli appuntamenti per il mese di novembre. Un programma molto stimolante, che spazia dal convegno su Bortolo Belotti, liberale antifascista confinato a Cava da Mussolini, al Direttore Rai di Napoli Francesco Pinto, dalla “cavese di Milano” Raffaelle Marchese al “top giornalista” Michele Santoro, e dà spazio ai creativi del territorio, come Lucia Avigliano, Maria Alfonsina Accarino e Giovanna Rossi col padre Giulio.

12 novembre Ritornare in noi stessi, di Bortolo Belotti

Serata convegno sulla vita e su un discorso ancora molto attuale di Bortolo Belotti, importante esponente di partito e di governo dell’Italia liberale, poi perseguitato da Mussolini e tenuto al confino per molti mesi a Cava de’ Tirreni.

13 novembre L’uomo che salvò la bellezza, di Francesco Pinto – In un’intensa spy story di fatti realmente accaduti, il famoso giornalista, Direttore del Centro RAI di Napoli, rievoca la vicenda di Rodolfo Siviero, leader di una squadra che salvò i gioielli d’arte italiani da una razzia programmata dai nazisti.

19 novembre Attraverso i siti e le memorie, di Lucia Avigliano – Secondo volume della raccolta di articoli scritti dalla “Guida della storia metelliana” a cavallo del Millennio su tradizioni, paesaggio, cultura, arte, storia, fatti e fattarielli della Valle Metelliana.

20 novembre Cara Raffaella – Ricordo della vita, della persona e delle opere di Raffaella Marchese, “milanese di Cava”, da poco scomparsa, che, dopo una vita intensa e non priva di travagli, in tarda età ha preso la licenza media, ha scritto tre libri e ha ritrovato se stessa.

25 novembre Per la strada del cuore, di Giulio e Luana Rossi –

Versi paralleli e convergenti di figlia e padre quasi novantenne, con le illustrazioni della nipote Ilaria Gigantino. Tre generazioni unite per raccontare la chiaroscurale poesia della famiglia.

26 novembre Nient’altro che la verità, di Michele Santoro –

(Organizzato in collaborazione col Club dei lettori) – Un racconto-inchiesta del

famoso giornalista su Cosa Nostra, che con le cadenze di un giallo conduce

alla scoperta di crude e amare verità –

27 novembre Canto d’amore al tramonto, di Maria Alfonsina Accarino – In tenere e appassionate poesie, collegate da prose e corredate di suggestive immagini, l’evocazione di una storia d’amore della terza età “che viene da lontano”.

Cava de’ Tirreni (SA). Dalla Germania a Cava, per Mamma Lucia

Sabato 30 ottobre incontro col prof. Lutz Klinkhammer, Vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico di Roma. Prevista anche la proiezione di filmati inediti.


È sempre forte il filo rosso che lega la storia di Cava de’ Tirreni e del suo territorio alla Germania ed alla straordinaria azione di Mamma Lucia, che recuperò nel dopoguerra centinaia di salme di soldati caduti durante la battaglia dello sbarco.

A rafforzarlo ulteriormente, è prevista per sabato 30 ottobre una visita ufficiale del prof. Lutz Klinkhammer, prestigioso docente di Storia Contemporanea e Vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico di Roma, il quale sta effettuando, in collaborazione con l’Ufficio storico del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma, una ricerca, de visu, sui luoghi di quella che possiamo definire la “Battaglia di Cava”, ad indicare lo scontro lungo e cruento che vide il progressivo sfondamento, da parte degli Alleati sbarcati a Salerno, della barriera montuosa costiera, controllata dai Tedeschi.

In tale ambito, il prof. Klinkhammer approfondirà la conoscenza “diretta” di Mamma Lucia e dei luoghi in cui operò, una conoscenza, del resto, che è già cominciata qualche mese fa, esattamente a maggio u.s., con una prima visita ufficiosa a Cava se’ Tirreni ed alla tomba della “Madre dei caduti”, oltre che sul campo di battaglia di Dragonea e ad alcuni bunker in zona Vetranto – Castagneto del caposaldo di Molina di Vietri.

Il primo appuntamento è previsto alle ore 10, con l’accoglienza da parte del Sindaco Vincenzo Servalli ed una visita del Palazzo di Città, ricco di storia, di arte e di cultura.

Alle 10,30 circa, un breve incontro con la stampa e con i rappresentanti di alcune associazioni, nel corso del quale, oltre al confronto con le ricerche in atto, saranno presentati stralci di un filmato assolutamente inedito riguardante Mamma Lucia e i tempi della Guerra.

Poi, con la guida dei membri del Comitato “Figli di Mamma Lucia”, mediatore dell’incontro, ci sarà lo spostamento a Monte Castello, per una visita alla grotta dove Mamma Lucia rinvenne i primi caduti ed allo storico colle, con relativa “beatificazione delle pupille” per quel panorama che copre decine di chilometri spaziando dal Vesuvio al mare di Vietri. Quindi, “beatificazione delle papille” con pranzo “mediterraneo” in un ristorante della Serra.

Per concludere, visita al Borgo ed agli altri luoghi di Mamma Lucia, in primis la Chiesetta di San Giacomo, dove lei custodiva le salme e che poi fu affidata alle sue cure, ed il memoriale in marmo di Ugo Marano nella Piazzetta del Purgatorio.

Quindi, il prof. Klinkhammer proseguirà il suo cammino con le tappe che riguardano gli altri luoghi e memoriali del settembre del 1943, tra cui il museo dello sbarco e di Salerno Capitale.

Sarà la fine della visita, ma anche l’inizio di un rapporto estremamente stimolante e che si spera possa essere ricco di sviluppi ed anche foriero di nuove prospettive per il nascente Museo di Mamma Lucia.

Per approfondimenti sulla figura del Prof. Lutz Klinkhammer:

LutzKlinkhammer – Wikipedia

DHI Roma: PD Dr. LutzKlinkhammer (dhi-roma.it)

Cava de’ Tirreni (SA) – Salerno – Pontedera (PI). Concorso Maric in Toscana: trionfano cavesi, salernitani e costaioli

Abbiamo preso atto con grande piacere della risonanza avuta dalle vittorie a raffica ottenute dai poeti e scrittori cavesi alla Terza Edizione del Premio nazionale “Disarmiamo l’ignoranza”, che si è svolto a Pontedera, in provincia di Pisa.

È importante tuttavia anche rimarcare che questa manifestazione assume una storia e dei significati che vanno oltre le vittorie dei singoli.

Innanzitutto, il nome, Disarmiamo l’ignoranza, è di per sé tutto un programma ed è anche il grido di battaglia dell’Associazione che l’ha lanciato, il MARIC (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali) e naturalmente del suo fondatore, il Maestro Vincenzo Vavuso, che prima del Maric si era caratterizzato proprio per le sue istallazioni fortemente polemiche contro l’Incultura e l’Indifferenza che corre il rischio di imbottigliare la nostra società come in una ragnatela.

Inoltre il Maric, nato a Salerno, non è un’Associazione ordinaria, ma è nata nel 2016 pensando alla grande e cose grandi ha fatto. Potremmo citare grandi mostre nei luoghi più prestigiosi della Campania e non solo (Castel dell’Ovo i Navigli di Milano, tanto per fare dei nomi), ma pensiamo soprattutto al fatto che è riuscita, nel 2019, a dotare la terremotata Accumoli di una Casa della Cultura in muratura, nel 2019, in un territorio ancora dominato dai prefabbricati!

Il fatto stesso che la premiazione di un concorso promosso dal Maric si sia svolta in Toscana è indice degli orizzonti aperti dal dinamismo di un’Gruppo che è nato venendo da lontano e guardando lontano.

Ed è stato tutto bello, lì a Pontedera, dove si sono ritrovati i vincitori provenienti da fuori Toscana e il gruppo organizzatore, guidato dalla Coordinatrice Stefania Maffei e dal Presidente Franco Donatini, che ha gestito l’ospitalità con squisita efficienza e amica signorilità.

Per noi campani ed in particolare per noi cavesi, la giornata poi è stata addirittura trionfale, data la raffica di premi che si è abbattuta sul gruppo, in particolare, come già detto, sui creativi provenienti dalla nostra Cava de’ Tirreni.

Tra questi, la parte del leone l’ha fatta il giovanissimo e talentuoso Alfonso Maria Di Somma, che ha conseguito due primi premi e una menzione speciale.

Il suo racconto Lettera dalla Luna non solo ha vinto la sezione Aiutiamo la Terra, ma è anche risultata l’opera più votata di tutte le sezioni. E non c’è da meravigliarsi: è una splendida “operetta morale” di stampo leopardiano, in cui la Luna scrive ai terrestri ricordando le meraviglie intellettuali e storiche compiute nei secoli e ammonendoli a non sciupare tutto con l’affossamento ambientale della Casa Comune e le disumanità di vario tipo nei rapporti tra i popoli e con le persone.

Gemello nella vittoria, il racconto Uno sguardo nel mio abisso (primo posto nella sezione a tema libero) presenta la vicenda emblematica di un giovane e valido studente che, schiacciato dalle difficoltà economiche e affettive in famiglia e tormentato dalle disuguaglianze sociali rispetto ai compagni, finisce con lo scegliere la malavita, salvandosi proprio nel punto di quasi non ritorno anche grazie alla cultura scolastica e alla presenza fisica e morale di un docente di riferimento.

La menzione ottenuta poi con la poesia Come un uccello completa il quadro, rivelando la capacità di una pregnanza lirica intensa e coinvolgente.

Se a questo aggiungiamo che a soli diciannove anni Alfonso ha già vinto vari concorsi non solo tra i pari di età ma anche, come questo, in sfida con gli adulti, non resta che applaudire il suo bell’avvenire dietro le spalle, sperando che il futuro sia degno di queste splendide radici.

In galoppante collezionismo di premi ed in esaltante turismo poetico in tutta Italia per raccoglierli e farseli consegnare, Stefania Siani, già vincitrice lo scorso anno, non si è smentita neppure in questa edizione del Concorso.

Con Le onde anomale del destino ha vinto la sezione Una vita non basta, proponendo un canto esistenziale che da un lato il senso di disagio di fronte al tempo che scorre e degrada le cose come colori che colano / perdendo brillantezza e luce, dall’altro crea un lirico varco imbrattando i muri di nuove case in cerca di calde tonalità di rosso.

Ha lasciato il suo segno anche nella graduatoria assoluta delle poesie in lingua a tema libero, piazzandosi seconda con Ho imparato a dipingere, dove realizza un’ emozionata congiunzione tra parola, immagine e colore, imparando a dipingere schegge di emozioni ma sapendo che comunque dalle mani sfuggirà quel che ha dipinto.

Doppio podio anche per Annamaria Farina, non nuova a vittorie in questo concorso.. Primo posto nella sezione “Giallo – Al buio” con Roaring twenties, i ruggenti anni venti, un suggestivo noir che attraverso l’indagine di un vecchio poliziotto mette a fuoco il marcio di certi ambienti ruggenti, ma moralmente decrepiti. Per lei, poi, secondo posto nella Sezione “Fantascienza – L’estraneo”, con il racconto Ivo, la cui vicenda, raccontata in prima persona e con uno sguardo inizialmente da moderno Gulliver, tratta il recupero da un sarcofago di un essere supertecnologico e non umano. Gli scontri di mentalità e di potere con i terrestri saranno devastanti.

A fare brillantissima compagnia a questi campioni, la campionessa Teresa D’Amico, vincitrice nella Sezione poesia in lingua a tema libero, che con il Il sogno si è fermato ha cantato il contrasto tra reale e ideale, dipingendo il mondo come una spianata grigia, una bugia vestita di eleganza, uomini pieni di spigoli e ferite, e intonando, come dice la motivazione, “una lirica di alto profilo interiore.”

La “scala reale” cavese è stata completata da Antonio Armenante, che nella Sezione Fotografia ha conquistato un brillante secondo posto con una suggestiva immagine, una delle tante che lui scatta nei suoi percorsi mattutini tra la natura e se stesso. In coerenza con la sua profonda spiritualità, è riuscito a cogliere un raggio di luce tra gli alberi che si dilatava a forma di croce in uno scenario quasi irreale.

Nel palmarès finale, che ha visto di fatto un derby tra toscani e campani, brillante anche il risultato di altri creativi del territorio, soprattutto nelle poesie in vernacolo.

Due premi per il talentuoso giovane vietrese Alessandro Bruno, diventato fresco cavese, essendosi sposato e trasferito a Cava proprio nel giorno della premiazione! Per lui, vittoria nella sezione “Tema libero” con una vivace rievocazione del ruolo della “Vrasera”, quel braciere che ancora brucia nei suoi ricordi e nella sua identità familiare. Terzo posto per lui nella sezione Sogno, con una colorita riaffermazione del valore della finestra vera sulle finestre di “Fessbùk”: è il “sogno della realtà” tutto da riscoprire.

Doppio premio per Rosalba Fieramosca, di Salerno. Terzo posto nelle poesie in vernacolo a tema libero, con ‘E pprete ‘e mare, in cui queste pietre, che fanno male a camminarci a piedi nudi, assumono il ruolo simbolico dei mali della vita e sono sopportabili diversamente a seconda dell’età e della disposizione d’animo. Per Rosalba, terzo posto anche nelle poesie in lingua a tema libero, con “Guarderemo il tramonto”, la tenera elegia coniugale di una coppia che comincia a chiedersi chi dei due “partirà” per primo, ma nello stesso tempo è ben ferma nel sentire il proprio amore come qualcosa che va oltre i confini della vita stessa.

La salernitana Pina Sozio, gloriosa veterana della poesia in lingua e in vernacolo, ha lustrato il suo collo con la medaglia d’argento nella sezione Sogno, dove con grande tenerezza equipara il faticosissimo parto di una migrante su una spiaggia ad un dolente presepe umano.

Ha emozionato e commosso il primo premio nella sezione Sogno in vernacolo. Ha vinto Mario Mastrangelo, con ‘O ccuttone cu ‘a vocca, in cui sogna una morte indolore, come quando le nonne spezzavano il filo con la bocca, dopo aver cucito. Due mesi dopo aver presentato la poesia al concorso, se ne andato via proprio così, lasciando una grande scia di rimpianti… e di grandi opere (otto splendidi libri di poesie in vernacolo e una raccolta di racconti in lingua di alto livello).

Non poteva mancare un premio fotografica per un’abitante del set più bello del mondo, la Costa d’Amalfi. Lucia Ruocco ha vinto nella Sezione a tema libero con un’ immagine molto suggestiva di un’alba ad Atrani, suo paese di residenza, oltre che con una foto-messaggio di mani bianche e nere unite in un gesto solidale.

Insomma, una bella raccolta di soddisfazioni, ma soprattutto l’occasione non solo di una gita deliziosa per una gita splendida nella Regione più carica di storia e di arte, ma anche di un incontro fecondo tra gli itineranti e il gruppo dei toscani organizzatori. Un incontro di amicizia che promette voli di futuro.

A proposito di futuro, già si vibra in vista della prossima edizione, che si svolgerà, pare, a Salerno. E pare in una grande sede industriale, oggi oggetto di uno spettacolare restyling proprio grazie ad un’iniziativa del maestro Vavuso e degli artisti del Maric. Insomma roba alla grande, da far battere il cuore già da ora.

Ma attendiamo che le rose fioriscano. E saranno rose rosse e senza spine, ne siamo certi …

Cava de’ Tirreni (SA). Nuovo parroco a Sant’Anna: a don Alessandro Buono succede Padre Mimmo Spatuzzi

Dall’amico Pasquale Di Domenico, scrittore vate di Sant’Anna, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa appassionata “cronaca in diretta a posteriori” del passaggio di consegne tra don Alessandro e Padre Mimmo.


Splende il sole sopra Sant’Anna all’Oliveto, oggi 16 settembre 2021; una stagione sta per concludersi e un’altra è in arrivo. La comunità religiosa si prepara a porgere il saluto al suo parroco, Don Alessandro Buono che dopo dieci anni viene chiamato a ricoprire un nuovo incarico, quello di Vice Rettore del Seminario Metropolitano di Salerno. È stato nominato come suo successore Padre Mimmo Spatuzzi, proveniente dalla parrocchia di Castagneto.

Vivo fuori Cava, ma non perdo occasione di seguire le vicende più significative del mio paese d’origine. Arrivo in chiesa con largo anticipo, giusto il tempo per i saluti e poi trovare una sistemazione a sedere. In pochi minuti tutti i posti disponibili, nel rispetto delle norme anti Covid vengono occupati, i ritardatari dovranno rimanere all’esterno. Don Alessandro Buono e Don Antonio Landi, suo collaboratore, celebreranno insieme una Santa Messa di ringraziamento, ambedue porgeranno il saluto alla Comunità. Sarà poi, proprio Don Antonio a tenere l’omelia e a sottolineare che il loro è un congedo e non un addio, saranno sempre spiritualmente legati a questa parrocchia che li ha avuti come guida per diversi anni. Sono presenti il sindaco Vincenzo Servalli e il suo vice Nunzio Senatore, il dottor Giovanni Baldi e i rappresentanti delle Associazioni operanti sul territorio.

Dopo la Messa seguono i vari interventi. Dapprima il presidente della Confraternita Vincenzo Lamberti esprime un sentito ringraziamento al parroco per il suo impegno in questi dieci anni e gli consegna una targa ricordo a nome di tutta la Comunità, la stessa cosa per Don Antonio Landi. Segue un breve intervento di Giovanni Baldi, poi conclude il Sindaco, che ringrazia Don Alessandro per il lavoro svolto in questi anni, anche con la complicità sinergica dell’Amministrazione da lui presieduta, sigillando il tutto con una targa ricordo a sua firma. Conclude la serata il padrone di casa Don Alessandro, che con il suo intervento traccia un bilancio dell’arco temporale che lo ha visto protagonista, ringraziando tutti quelli che lo hanno affiancato e sostenuto e chiedendo venia per tutte quelle azioni poco condivise ma sempre spese per il bene comune.

Non sono mancati momenti carichi di forti emozioni, specialmente quando il pensiero era rivolto a persone da poco scomparse. Una serata dal sapore agro-dolce, perché la Comunità da un lato dimostra l’amarezza per la decisione presa dal suo parroco, dall’altro accetta con gioia la notizia, perché un ruolo più prestigioso lo attende nel futuro, il che viene considerato un valido motivo di orgoglio.

Carissimo Don Alessandro, anch’io voglio dedicarti un breve pensiero, considerato il coinvolgimento emozionale della serata. Ricordo benissimo il tuo arrivo a Sant’Anna al fianco di don Attilio Razzano, pace all’anima sua, il parroco più longevo alla guida della Parrocchia, bisognoso di una ragionevole collaborazione. Eri un giovane sacerdote desideroso di apprendere “il mestiere”, un ragazzotto dalla folta chioma nera che tale si è conservata ancora oggi.

Quanta strada dovrai percorrere prima che si possa colorare d’argento! Buon cammino verso traguardi di rispetto che saprai guadagnarti con merito e con onore, ma anche con umiltà e spirito di sacrificio. Grazie per tutto quello che hai dato alla Comunità in questi due lustri, che si caratterizzano per la tua impronta, specialmente durante quei particolari eventi già ascritti alla Storia, vedi Missione Popolare, Sant’Anna frazione e Giubileo parrocchiale, ultimi in ordine di tempo. Un grazie personale per avermi accompagnato nelle mie ultime pubblicazioni, principalmente Terra Natia, interamente dedicato a Sant’Anna nel passato e nel presente, come ponte per le future generazioni. Arrivederci e buon lavoro, con affetto e stima!

Archiviata rapidamente la cerimonia dei saluti e dei ringraziamenti già si pensa alla giornata dell’accoglienza per il nuovo parroco Padre Mimmo Spatuzzi, prevista per sabato 18 settembre 2021. Sarà un momento propriamente istituzionale che coinvolgerà sia l’ambito religioso che quello civile della Città di Cava. L’appuntamento è per le ore 19:00 nella Chiesa gremita fino al consentito, tutti gli altri si accontentano di seguire dall’esterno. La solenne Celebrazione Eucaristica è presieduta dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, affiancato da Don Alessandro e Padre Mimmo, unitamente ai sacerdoti Don Pietro Cioffi e Don Beniamino D’Arco. È presente in rappresentanza ufficiale dell’Amministrazione comunale il vice sindaco Nunzio Senatore.

Per me è la prima volta che capita di assistere a un passaggio di consegne in seno alla Chiesa Cattolica, vi posso assicurare che ci sono stati dei momenti altamente coinvolgenti ed emozionanti, carichi di valori e di significato. Mi riferisco all’omelia dell’Arcivescovo, sia nella parte del ringraziamento riferito al parroco uscente per l’opera egregiamente svolta, sia nella presentazione e nel giuramento del neo nominato Padre Mimmo e successivamente nella consegna delle chiavi da parte di Don Alessandro.

Alla fine l’intervento del Vice Sindaco porge il benvenuto al nuovo parroco, assicurandogli la vicinanza e la disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Segue la relazione di Don Alessandro che, oltre a porgere i saluti di accoglienza, traccia un bilancio del suo rettorato. La conclusione, com’è giusto che sia, è affidata al nuovo parroco, Padre Mimmo Spatuzzi, che con molta umiltà e con linguaggio dolce e carismatico si presenta al pubblico con tanta gioia in volto e con la dichiarata voglia di cominciare a lavorare insieme alla Comunità al più presto, per garantire a tutti una crescita umana, sociale e spirituale. La tenerezza del suo sguardo e la bontà del suo animo appaiono chiaramente come punti di forza a sostegno del suo programma. La stessa gioia si legge sui volti dei presenti, e l’intensità delle emozioni si comprende dal lungo applauso che figura come il più forte abbraccio.

Ma chi è Padre Mimmo Spatuzzi? È il sacerdote di casa nostra che dopo un lungo giro, fatto anche di Opera Missionaria in paesi lontani, arriva a Sant’Anna all’Oliveto come guida spirituale. Avere una certa età significa per me poter dire “io l’ho visto crescere” e nei miei ricordi mi appare quel ragazzino dagli occhi vispi e dai riccioli d’oro, timido ma intelligente. Lo vedo appoggiare il mento al vetro della bottega di suo padre, Raffaele il ciabattino, e guardare il mondo fuori sognando il suo futuro. Io catechista, lui chierichetto ci siamo formati nella parrocchia di S. Lucia sotto l’egida guida del compianto don Carlo Papa, un grande maestro di vita oltre che buon Pastore di anime. Oggi quel ragazzino è diventato un uomo saggio, un sacerdote dal sorriso dolce disposto ad aprire il suo cuore a tutti coloro che han bisogno d’amore. La frazione di Sant’Anna lo accoglie e lo acclama con fervore, Lui, caricatosi in spalla questo fardello di responsabilità, si avvia per una nuova esperienza di vita. Noi tutti preghiamo il Signore perché, al suo fianco, possa accompagnarlo e sostenerlo.
Auguri vivissimi, con molto affetto e tanta stima!

Pasquale Di Domenico

 

Cava de’ Tirreni (SA). Un libro (quasi al giorno): è partita bene la rassegna organizzata dal Comune

Il 29 settembre sarà presentato “Tarzan”, di Raffaele De Falco.


Riprenderà a Cava de’ Tirreni mercoledì prossimo 29 settembre, come sempre alle 18,15 presso il Salone d’onore del Palazzo di Città, la rassegna letteraria organizzata dall’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, nell’ambito delle iniziative per i mesi di settembre ed ottobre dell’Amministrazione Servalli.  

La rassegna, che, come ha osservato l’Assessore, mira principalmente alla valorizzazione degli autori del territorio o comunque in relazione con il territorio, è stata aperta il 21 settembre con la presentazione del libro di Pippo Zarrella, “Nero chiaro quasi bianco“. È il secondo romanzo e la terza pubblicazione dell’avvocato cavese, che racconta la storia, guarda caso, di un avvocato che lavora in uno studio a via Dei Mille a Napoli, ed esercita, sia nella vita professionale che privata, l’arte delle menzogne, catalogate in bugie bianche (quelle dette a fin di bene) e nere (quelle a fin di male). Immerso nel fango, trova un varco di autocoscienza nel dialogare con varie specie di insetti, da lui stesso collezionati. E l’ingarbugliata vicenda che ne nasce è tutta da piangere ma anche “da godere”…

Mercoledì 22 settembre, invece, è stata la volta di “Giù alla Vicaria”, i disegni, i dipinti e le scritture  dell’artista Antonio Petti, attraverso i quali ritrae luci e ombre degli incontri con gli amici e intellettuali della Napoli degli anni Sessanta-Settanta.

Tarzan” di Raffaele De Falco, (già autore dello spettacolare bestseller Tex – Fiumi di China italiana in deserti americani), sarà il prossimo libro presentato nel salone d’onore del Palazzo di Città: è il saggio più completo pubblicato in Italia su tutto ciò che riguarda il mondo di Tarzan, l’uomo scimmia, frutto di ben cinque anni di ricerche.

 I prossimi appuntamenti sono i seguenti:

1 ottobre – Armonia di silenzi, di Lolita d’Arienzo: quinta pubblicazione e primo libro tutto poesie della maestra di danza, che, inchiodata dalla SLA, si è costruita una nuova dimensione pur comunicando solo con le ciglia.

2 ottobre – Patrizia, di, con e per Patrizia Reso, grande figura di donna, giornalista, ricercatrice di storia e di storie ignorate, attivista politica e sociale, poetessa e scrittrice, prematuramente scomparsa lo scorso anno.

7 ottobre – Ceneri ardenti, di Elvira Venosi: dopo “Rea d’amore”, seconda raccolta della giovane poetessa, i cui versi intensi, passionali e teneri, carichi di chiaroscurali emozioni, hanno conquistato la prefazione di un big come Pino Imperatore.

8 ottobre – Avvocato di difesa, di Francesco D’Andria: primo libro di Francesco D’Andria, cavese doc, affermato avvocato penalista operativo a Milano, che Avvocato di difesa, di Francesco D’Andria: primo libro di Francesco D’Andria, cavese doc, affermato avvocato penalista operativo a Milano, che affronta i temi scottanti e attuali della difesa dell’innocente e dei problemi della giustizia in italia.

12 ottobre – La vera storia di Martia Basile, di Maurizio Ponticiello: storia vera, ambientata nella Napoli del Seicento, di un feroce delitto e di una donna, sposa bambina, che prende coscienza di sé.