Dicembre, 2013
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SALERNO. La Befana che viene dal mare. Venerdì 3 gennaio ritorna il tradizionale appuntamento promosso dall’ Anffas Onlus
Venerdì 3 gennaio si rinnova uno degli appuntamenti più significativi organizzati dall’Anffas-Onlus di Salerno, l’Associazione delle famiglie disabili intellettivi e relazionali di Salerno e tra i più attesi dagli ospiti della struttura e i dai bambini della città. A partire dalle 17, presso il Centro Anffas di via Leucosia a Mercatello, arriverà la “Befana che viene dal mare” che distribuirà doni, dolciumi e sorprese a tutti i piccini che interverranno alla serata.
La manifestazione, si inserisce in un quadro più ampio di iniziative destinate ai cittadini con disabilità già avviate dall’Associazione presieduta da Salvatore Parisi e si caratterizza per l’ospitalità che i bambini assistiti dal Centro di riabilitazione dell’Anffas offrono ai loro coetanei.
“Nonostante il particolare momento di crisi e di sofferenza dei Centri di riabilitazione – ha sottolineato Parisi – l’Anffas non ha voluto rinunciare a uno dei momenti più importanti per gli assistiti e per le loro famiglie a cui noi operatori dedichiamo ogni sforzo per riaffermare i diritti dei più deboli e creare i presupposti concreti per una comunità che sia davvero solidale”.
(Anna Bisogno)
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Al Marte omicidi alla Caravaggio. Presentato il thriller di Antonio Nola “Riflessi dal sottosuolo”
Quando viene presentato un nuovo libro, sia esso di prosa, di narrativa o di saggistica, per lo più alcuni degli spettatori sono lì perché invitati da amici o da conoscenti, altri per darsi un tocco di mondanità culturale, pochi perché sono veramente interessati al volume in sé.
Non è avvenuto esattamente questo domenica 15 dicembre alla Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni, dove, facendo seguito al battesimo avvenuto presso la Libreria Arion Testaccio di Roma, è stato presentato il secondo volume della trilogia Caravaggio, dal titolo Riflessi dal sottosuolo (il titolo del primo volume è La strage del silenzio). L’autore è il giovane scrittore Antonio Nola, nato a Nocera Inferiore ma residente a Roma.
Tornando al discorso sulle motivazioni, noi non conosciamo nei dettagli quelle dei partecipanti alla presentazione, ma abbiamo constatato gli effetti: attenzione e compiacimento generale, a prescindere da gradi di amicizia e parentela, ma proprio per gli stimoli derivanti dall’incontro, condotto dal prof. Franco Bruno Vitolo, coadiuvato, per la lettura dei brani, dalla signora Mena Senatore, cavese di origine e moglie di Giovanni della Valle, l’editore del libro.
Un’attenzione meritata, innanzitutto per l’apertura mentale della Casa Editrice, AG Book Publishing di Roma, meritoria perché mira a scoprire nuovi talenti della scrittura e, a differenza di altre case editrici, ne pubblica le opere a proprie spese, senza le abituali speculazioni.
Un’attenzione meritata, per la qualità del romanzo, che racconta di un serial killer che miete vittime nelle più importanti città d’arte, come Madrid, San Pietroburgo e Roma, ed una volta effettuati i delitti posiziona i corpi imitando i dipinti di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. In particolare il serial ha privilegiato Testa di medusa, Giuditta e Oloferne, Il martirio di San Matteo, La decapitazione di San Giovanni Battista, Davide con la testa di Golia, la Maddalena penitente.
Il romanzo è diviso in vari episodi dove i vari personaggi raccontano in prima persona e dalla loro angolazione gli eventi, compresi anche la loro stessa uccisione oppure il suicidio.
Al termine della serata, l’autore, rispondendo alle domande di uno spettatore, ha detto che il terzo volume, già in fase avanzata di preparazione, uscirà entro il 2014, e che a lui piacerebbe che dalla sua trilogia si traesse un film. Ha anche confessato che si è appassionato al genere del thriller e del noir in seguito all’ammirazione per i registi Maro Bava e Dario Argento ed alle letture dei romanzi di Stephen King e forse anche all’influenza di fumetti stile Dylan Dog.
Noi auguriamo vivamente allo scrittore di realizzare il suo sogno, anche perché questo genere di scrittura è stimolante ed interessante, in quanto, come ha giustamente sottolineato il prof. Vitolo, oltre che raccontare le singole vicende permette viaggi nella società, nella cultura (nel nostro caso l’Arte di Caravaggio ed il suo tempo) e soprattutto nell’animo umano, immerso nel dostojevskiano sottosuolo dell’irrazionalità.
(Guglielmo Cirillo)
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Con l’UTE verso le nozze di argento … vivo
Non è festa d’inaugurazione per l’UTE di Cava de’ Tirreni (Università della Terza Età e del tempo libero), se non c’è il nostro Vescovo a benedire con l’acqua santa ed il suo sorriso. Così è stato anche il 12 dicembre scorso, alla presenza di un foltissimo gruppo di UTEnti e con la prospettiva di un ennesimo anno caldo di iniziative e di amicizia.
L’apertura è stata sancita da Mons. Orazio Soricelli insieme con il Sindaco Marco Galdi, il Presidente Massimo de Gennaro e la Direttrice Armida Lisi, che dell’Associazione è anima e benzina, oltre che presente nell’originario gruppo fondatore, in quegli anni da pionieri in cui l’UTE nacque sotto la presidenza di Eugenio Abbro, in un consiglio composto anche da Enzo Galotta, dal sig. Gallotta, funzionario della regione, e da Antonio De Caro, insegnante e giornalista, nella storica sede sita presso la Casa di Riposo di Pregiato, prima di passare all’attuale sede di via della Repubblica, la cui prima responsabile fu Barbara Pisapia, su designazione del Sindaco Abbro.
Per motivi contingenti, mancava fisicamente il prof. Vincenzo Cammarano, ma era presente nell’aria e nell’applauso convinto di saluto che gli è stato inviato dalla platea.
Il poker di oratori ha esaltato la generosa disponibilità dei docenti ed il ruolo culturale svolto dall’UTE all’interno della Città, rimarcando come associazioni del genere siano un segno delle grandi potenzialità del volontariato oltre che della sinergia feconda che nasce dallo spirito di collaborazione, dalla scelta dell’educazione permanente, dal contributo delle istituzioni, dalla coesione connessa alla pratica attiva dei valori dell’amicizia e della condivisione.
Nel corso della manifestazione sono emerse anche le novità e le conferme: la diffusione ulteriore delle nuove tecnologie informatiche tra le discipline di insegnamento, l’ormai consolidato radicamento nella vita della Città del gruppo teatrale, l’intenzione di indire un concorso letterario aperto alle scuole sul ponte tra le generazioni.
Ci sono tutte le premesse perché vada brillantemente in porto l’anno scolastico che condurrà diritto verso i festeggiamenti dei primi venticinque anni di vita. Sarà un bel brindisi, ma anche la raccolta di energie fresche verso un nuovo salto di qualità. Insomma, nozze d’argento…vivo. Buon viaggio, UTE!
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il 30 dicembre appuntamento con la Grande Storia al Palazzo di Città
Lunedì 30 dicembre il giornalista e storico cavese Mario Avagliano presenterà al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) il suo ultimo lavoro editoriale “Di pura razza italiana. L’Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali” (Baldini & Castoldi Editore). Al centro del volume le reazioni degli italiani “ariani” alla persecuzione antiebraica nel nostro Paese, attraverso una ricognizione approfondita di diari, lettere, denunce, articoli di giornale e relazioni fiduciarie. L’iniziativa è promossa dalle Associazioni Frida, L’Iride, Koinè ed Anpi. Il libro sarà donato agli alunni più meritevoli degli Istituti Superiori di Cava de’ Tirreni
In occasione del 75° anniversario delle leggi razziali del 1938, alle ore 18.00 di lunedì 30 dicembre, presso il Salone di Rappresentanza del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa), si terrà la presentazione dell’ultimo lavoro editoriale di Mario Avagliano, “Di pura razza italiana. L’Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali” (Baldini & Castoldi Editore).
Sarà, dunque, la Grande Storia ad occupare la scena durante l’appuntamento promosso dalle Associazioni Frida, L’Iride, Koinè ed Anpi, in collaborazione con la Città di Cava de’ Tirreni, l’agenzia di comunicazione MTN Company ed il Punto Einaudi Salerno, per dare lustro al volume realizzato dal noto giornalista cavese assieme all’“amico di tanti viaggi”, Marco Palmieri.
Oltre all’intervento dell’autore Avagliano, l’incontro (ad ingresso libero) vedrà la partecipazione di: Alfonsina De Filippis, Presidente dell’Associazione Frida; Luca Badiali, Presidente dell’Associazione Koinè; Peppino Vitiello, Presidente dell’Anpi Comitato Provinciale di Salerno; Anna D’Ascenzio, Presidente dell’Anpi – Sezione di Cava de’ Tirreni; Maria Gabriella Alfano, Presidente dell’Associazione L’Iride. La moderazione sarà a cura del giornalista Antonio Di Giovanni, le letture di Lella Zarrella.
«Pagine emozionanti, che colpiscono e indignano. Una cronaca impietosa, una sorta di “romanzo criminale” dell’antisemitismo italiano», ha scritto Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. «A 75 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, il volume ha il pregio di voler costituire un ulteriore e prezioso tassello per la ricostituzione di una imprescindibile memoria collettiva, radice di ogni vero spirito democratico e speranza per un futuro di pace, a difesa della persona e dei suoi diritti inalienabili», ha affermato il Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. «È un libro estremamente importante e completo, perché sulle leggi razziste c’è stata una immensa rimozione di massa, un oblio condiviso, che ha coinvolto l’intera popolazione e nessuno ha voluto vedere, sapere, capire cosa stava succedendo. Questo volume contribuisce a fare luce sulla galleria degli orrori dell’antisemitismo italiano»: è il commento dello storico Amedeo Osti Guerrazzi.
Per la prima volta in Italia, “Di pura razza italiana” mette a fuoco la reazione di complicità, indifferenza, opportunismo ed in rari casi di solidarietà degli italiani “ariani” ai provvedimenti ed alla persecuzione antiebraica nel nostro Paese, attraverso una ricognizione ampia ed approfondita dei documenti coevi da tutta Italia, quali diari, lettere, denunce, articoli di giornale e relazioni fiduciarie. Nel testo si analizza la situazione italiana della fine degli anni ’30, quando con la conquista dell’Etiopia e con la proclamazione dell’Impero l’Italia fascista sentì il bisogno di affiancare alla nuova coscienza imperiale degli italiani anche una coscienza razziale.
Ben presto dal “razzismo africano” si passò all’antisemitismo e nel 1938 in pochi mesi si arrivò alle fatidiche leggi razziali, che equivalsero alla “morte civile” per gli ebrei, banditi da scuole, luoghi di lavoro, esercito ed espropriati delle loro attività. Tutti gli italiani “ariani” aderirono, dai piccoli balilla che non salutavano più i compagni a gente comune ed alti accademici che volsero le spalle agli ex amici. La bella gioventù dell’epoca (universitari, giornalisti e professionisti in erba) rappresentò l’avanguardia del razzismo fascista. Molti di loro avrebbero costituito l’ossatura della classe dirigente della Repubblica, ma quasi tutti in quel quinquennio furono contagiati dal virus antisemita.
Il libro “Di pura razza italiana” sarà donato agli alunni più meritevoli degli Istituti Superiori di Cava de’ Tirreni, a cura di Grafica Metelliana, dell’Orto Biologico e di EuroPoste.
Per info e contatti:
Associazione Koinè, C.so Mazzini 22 – 84013 Cava de’ Tirreni (Sa); e-mail: segreteria@koine.us; web: www.koine.us