Ottobre, 2022
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La Cavese batte il Molfetta e conquista la vetta del girone. Prove generali di fuga per la promozione.
Continua la striscia positiva della Cavese che non perde tra le mura amiche punti importanti, come accaduto nella precedente occasione, e appostandosi solitaria alla testa del girone H.
Ma ora inizia il momento più difficile perché avendo incontrato quasi tutte le migliori ci sarà da affrontare formazioni meno dotate sul piano tecnico ma sicuramente più chiuse e agguerrite.
Il team aquilotto ha ieri chiuso la pratica Molfetta a suo vantaggio, anche se ha dovuto come spesso accaduto quest’anno superare un primo momento di difficoltà e dover recuperare lo svantaggio, alla fine ribaltando il risultato a suo favore. E c’è voluto un grande ritrovato Aliperta, eroe indiscusso della giornata, grazie alla sua doppietta personale e a una traversa. Un bottino personale che la dice lunga sulla sua crescita psicofisica in seno al gruppo bleu foncé.
La cronaca della partita si apre con la prima occasionissima per i padroni di casa, grazie a lui. Punizione dai 25 metri per fallo su Foggia. Aliperta con il suo mancino velenoso batte a giro ma la palla si stampa sulla traversa e schizza dalle parti di Foggia che da una manciata di metri non trova lo specchio della porta sparando alle stelle.
La prima parte del match è avara di emozioni fino alla mezzora. È il 32’pt quando da cross di Rossi e velo di Foggia in area viene atterrato da Pinto l’aquilotto Palma. Per l’arbitro Aronne non ci sono dubbi. È calcio di rigore, tra le proteste ospiti. Dal dischetto si porta Foggia che testimonia anche nella circostanza di non essere nella sua giornata migliore. Il baby Diame, infatti, battezza l’angolino giusto e gli neutralizza il piattone mettendo in angolo.
Nel momento di massima pressione metelliana, però, arriva una dormita generale del reparto arretrato di casa. È il 40’pt, palla scagliata in profondità senza meta da Manzo, sulla traiettoria tuttaltro che irresistibile non intervengono in successione, Leone e soprattutto Puglisi e Colombo, permettendo alla sfera di finire nel sacco. Un minuto più tardi è Coratella che impegna severamente con i piedi Colombo.
La doccia fredda scuote i metelliani, feriti nell’orgoglio. E il pari arriva dopo appena due minuti. L’azione da sinistra porta Aliperta dal limite a indovinare l’angolino lontano e questa volta Diame non può nulla. Si va così negli spogliatoi sul risultato di parità.
Nella ripresa la formazione di Troise parte col piglio giusto ma al 9’st Bacio Terracino da posizione favorevole non riesce a imprimere la forza giusta alla conclusione, neutralizzata da Diame. Il portiere ospite si oppone a una conclusione ravvicinata di Gagliardi al 17’st ma nulla può sullo scatenato Aliperta al 22’st. Lomasto spintosi in avanti gli serve un pallone d’oro al limite. Il fantasista aquilotto stoppa e mira all’angolino lontano. La staffilata precisa e potente piega la mano di Diame, per il 2 a 1.
La Cavese tira i remi in barca e prova a contenere la reazione ospite e il suo forcing a caccia del pareggio, riducendo all’osso i rischi per Colombo, che controlla al 26’st una fucilata di Montinaro che lambisce il palo e proprio in pieno recupero un colpo di testa di Tedesco, subentrato a Coratella, che finisce di un soffio a lato.
Il triplice fischio sancisce la conquista della vetta del girone. Per gli aquilotti ora l’opportunità domenica di sfruttare ancora il fattore campo per tentare la fuga sulle dirette concorrenti alla promozione in serie C.
CAVESE MOLFETTA 2-1
CAVESE (4-1-4-1): Colombo; Rossi,Munoz, Lomasto, Maffei; Aliperta (25’st Salandria); Bacio Terracino (11’st Banegas), Palma (38’st Gaeta), Puglisi (1’st Bezzon), Gagliardi (42’st Cappa); Foggia. A disp. Angeletti,Bubas, Tufano, D’Amore. All. Troise.
MOLFETTA (3-5-2): Diame; Pinto, Panebianco, Lobjanidze; Stasi, Longo (18’st Fucci), Manzo, Montinaro, Leone (38’st Salvemini); Coratella (18’st Tedesco), Vivacqua (44’st Di Modugno). A disp. Crispino, Calvanese,Ilari, Cianciaruso, Colaci. All. Bartoli.
ARBITRO: Aronne di Roma 1.
RETI: 40’pt Manzo, 42’pt e 22’st Aliperta. NOTE: Spettatori circa 1500, di cui una cinquantina da Molfetta. Terreno in ottime condizioni, cielo sereno. Ammoniti: Puglisi, Pinto, Montinaro, Coratella. Angoli: 6 a 0 per la Cavese. Recuperi:0’pt, 5’st. Al 34’pt Foggia si fa parare un rigore da Diame.
Cava de’ Tirreni (SA). Metellia, “Sicuri del nostro lavoro”
Progetto Metellia, settimana europea salute e sicurezza 24-29 ottobre
Al via la terza edizione della Settimana per la Sicurezza di Metellia Servizi dal titolo “Sicuri nel nostro lavoro” che si terrà dal 24 al 29 ottobre prossimo nell’ambito della “Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro 2022”.
Riservato al personale aziendale, il progetto prevede un calendario di appuntamenti integrativi rispetto al programma di formazione e di sensibilizzazione dei lavoratori sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro che già correntemente la società espleta nel corso dell’anno.
Nel programma “Sicuri nel nostro lavoro” si è puntato ad offrire ai lavoratori sia iniziative afferenti alla salute e alla sicurezza personale e professionale che momenti di socializzazione e ludico-sportivi. La “Salute Alimentare” e la “Campagna Antitabagismo con esame spirometrico” sono, infatti, le tematiche che saranno affrontate all’interno dell’aula formazione della società in house con l’intervento di esperti della materia. Se da un lato, infatti, si punta a fornire ai lavoratori indicazioni per un corretto regime alimentare, anche in considerazione del tipo di attività lavorativa espletata e dei tempi di questa, dall’altro, si mira a far comprendere i pericoli del tabagismo, anche attraverso un esame di valutazione della funzionalità respiratoria come la spirometria.
Variegato anche il programma sportivo e di socializzazione messo a punto dalla municipalizzata del Comune di Cava de’Tirreni per la Settimana europea per la Salute e la Sicurezza sui luoghi di lavoro che spazierà dal Torneo di padel a quello di bocce, passando per le lezioni di pilates.
Anche per il 2022, l’iniziativa Metellia per la Sicurezza punta a rappresentare un’occasione di confronto e crescita attraverso la partnership, già avviata nel 2019, della Fisciano Sviluppo SpA, società operante nei medesimi settori di attività di Metellia.
“Nell’attività aziendale– ha dichiarato l’amministratore Unico della società, Giovanni Muoio – la sicurezza e la salute non rappresentano solo diritti inalienabili del lavoratore, ma anche una leva strategica per l’impresa che, garantendo un ambiente salubre e confortevole, permette al personale di essere più produttivo e riduce i costi sociali per infortuni e malattie professionali. Le iniziative, oltre a rientrare nelle azioni promosse dall’INAIL per la sicurezza dei lavoratori, si ricollegano direttamente alla filosofia aziendale che si fonda sul profondo rispetto del lavoro e della persona umana”.
LA CASA DEL TIGLIO Poesie di un padre al figlio bambino, ultimo libro di liriche di Antonio Donadio
E’ in uscita in questi giorni, come già riportato in data 13 ottobre u.s. dall’ autorevole sito sulla Poesia del ‘900 , Italian poetry, l’ultimo libro di liriche del poeta Antonio Donadio nonché nostro prezioso curatore di Rubriche di Cultura Poetica. Libro che speriamo, come sempre per precedenti lavori di Donadio, poter presentare, quanto prima, anche qui a Cava.
LA CASA DEL TIGLIO, poesie di un padre al figlio bambino edito da puntoacapo Collezione Letteraria.
Lavoro tematico come si evince dal titolo, una paternità “come categoria dell’anima” come afferma Alessandra Paganardi nella sua ampia e raffinata prefazione di cui, dalla scheda redazionale, pubblichiamo una parte e una lirica:
“ [ ] La casa del tiglio è la cronaca di un sogno divenuto cura e di una cura fattasi sogno: quello di una paternità che va ben oltre l’aspetto biologico e supera persino quello meramente affettivo. In un’epoca di trattati, manuali, tecnicismi educativi e trasbordanti psicologismi, ecco un libro di poesia che sa presentare al lettore la genitorialità come categoria dell’anima. Una genitorialità che precede il figlio, eppure soltanto in esso matura e s’incarna: proprio come il poeta è certamente tale prima del testo, ma si esprime soltanto in esso e intristisce in sua assenza. [ ] . Non ha genere l’attesa, che si palesa all’apertura del libro in data (non casualmente) di maturo avvento, l’antivigilia di Natale: “Chiudi la porta / al giorno delle lunghe / ombre indiscrete / C’è nell’aria / un’attesa bambina / negli angoli di luce”. E non è inutile ricorda partire da questo inizio, quasi ogni verso sia imbevuto di una profonda religiosità laica, che con il rito ha in comune prima di tutto il mistero, la sacralità e persino il paradosso di quella “giovane cosa così più vecchia di me” che, prima del bambino come essere carnale, è la vita stessa.[ ] La casa del tiglio, in cui il piccolo Daniele vive la sua prima estate, richiama la “casa del nespolo” verghiana, alla quale tuttavia si contrappone come l’aurora al tramonto. Se Verga evoca il capolinea – per quanto arginato dai solidi valori della giovane coppia superstite – di tutto un mondo storico e sociale, Donadio prospetta una continuità generazionale che sa garantire la ricarica vitale: e lo fa proprio grazie alla relazione tra genitore e figlio, un rapporto nuovo, forse ancora non molto sperimentato, che mette continuamente in gioco il poeta e il bambino e che trova la sua perfetta espressione nel verso.[ ] A sublimare ulteriormente il dono interviene la separazione forzata, per motivi di lavoro, del poeta dalla famiglia (lontananza segnata assai fortemente dall’invisibile frattura trasversale tra nord e sud, i distanti luoghi di lavoro dei genitori). Ad ogni ritorno si percepisce la necessità di ricucire lo strappo, di medicare la distanza: come se il tempo passato insieme dovesse valere almeno due volte. In questo libro ogni oggetto, ogni minima traccia o linguaggio della natura (il verso degli animali, le foglie, il riflesso del sole, la neve e la nebbia) ha un forte connotato simbolico: si può forse parlare di “realismo simbolico” o di “simbolismo della concretezza”. Forse anche per questo la cifra poetica di Donadio non è mai, se non assai marginalmente, la narrazione. Coerentemente con l’aspetto sacrale di cui abbiamo parlato, questa poesia annuncia piccole epifanie quotidiane che ripetono il primitivo miracolo della vita incarnata, dell’origine. Il linguaggio è forse più vicino a quello largo e formulare dei salmi, con enjambement avvolgenti, chiuse maestose, versi talora ripetuti e con la presenza di una costante seconda persona singolare, che rinvia al dialogo. [ ] Quando la scrittura, come in questo caso, attinge così direttamente alla vita, somiglia più a un poema ininterrotto che a una serie di episodi staccati.[ ]”
Fuochi
E poi vedrai la notte
dalle mille ombre chiare
nuove come quest’anno
che impudico ancora si traveste
di promessa gioia
come un gioco non ancora
tuo. E ti sorriderò
stringendoti al nuovo giorno
e tu gioirai stupito
ai mille fuochi improvvisi.
Buon anno, amore
piccolo tenero fuoco
di un padre terra
senza più fuochi di cielo.
Capodanno 1993
Cava de’ Tirreni (SA). La paura di vincere costa cara alla Cavese. Il Fasano riesce a pareggiare e a rovinare la festa
La Cavese spreca una ghiotta occasione di confermarsi tra le leader del girone e deve fare i conti con una dura contestazione nei confronti del tecnico Troise, non scevro da errori nella formazione e soprattutto non lucido nella scelta di quelli che ha gettato nella mischia nel momento di maggior confusione dei suoi.
Contro un buon Fasano stride l’ottimo primo tempo aquilotto al quale, però, ha fatto da contraltare una seconda parte della sfida del Lamberti inguardabile, condita da due regali macroscopici che gli ospiti hanno accettato a man bassa. Capitalizzando col minimo sforzo il massimo risultato.
Ma veniamo alla gara.
La cronaca della partita si sintetizza in ben 23 minuti distudio tra le due formazioni, senza nessuna emozione regalata al pubblico. Fasano in controllo e Cavese con grosse difficoltà. Anche perché abbandonato il modulo 4-3-3 bisognava assestare sul campo il nuovo 4-1-4-1. Al 25’pt però da calcio d’angolo Bacio Terracino pesca al limite dell’area di rigore l’accorrente Mugnoz che trova tra una selva di gambe il varco giusto per un tiro velenoso e preciso che si insacca alle spalle di Ceka.
Poi la corsa del numero 25 sotto la curva per l’abbraccio virtuale con i tifosi. La gara si fa in discesa per i metelliani anche se stenta a decollare sul piano dello spettacolo. Ma poco importa perché al 37’pt la compagine del patron Lamberti trova il raddoppio. Assist perfetto di Maffei per Ciro Foggia che, aiutato dal velo di Palma, è libero di indirizzare la palla del 2 a 0 nell’angolo alto della porta difesa da Ceka. La risposta ospite affidata al 41’pt a Calabria che dal limite dell’area fa partire un fendente che scheggia la traversa e finisce sul fondo.
La prima parte del match si esaurisce praticamente qui.
La seconda si apre subito con un regalo di Bezzon agli avversari. In chiave difensiva non è a suo agio e ingenuamnete si fa scavalcare in area da Calabria e per fermarlo lo sgambetta. Il rigore è sacrsanto. A trasformarlo ci pensa Corvino.
È il primo minuto.
Il Fasano che sembrava essere stato bello e domato risorge e a questo punto a testa bassa si getta nella metacampo bleu foncé a cacca del pari. Al 9’st rischia però sul contropiede metelliano che spreca con Bacio Terracino dal limite l’occasione costruita da Palma. Il tiro è telefonato tra le braccia del portiere pugliese.
Due minuti più tardi è il Fasano a sprecare la sua opportunità di pareggiare la sfida. Divittorio non trova lo specchio della porta sotto misura mettendo il pallone servitogli da Corvino sul fondo di testa. Al 14’st gol annullato alla Cavese per off side di Bacio Terracino che aveva impegnanto a terra Ceka e sulla cui respinta corta era piombato Foggia che aveva insaccato. Ma il tutto era stato reso vano dalla bandierina alzata dell’assistente di Cappai.
A completare la frittata del secondo tempo del match a sfavore della Cavese ecco al 29’st un altro regalo aquilotto. Difesa tagliata fuori da un erroraccio di Maffei in chiusura su Battista che approfitta anche di una scarsa reattività di Colombo che viene anticipato sull’uscita. Ed è il pari ospite che ringrazia.
La doccia fredda gela i tifosi metelliani che provano però a spingere i propri benmiamini a ritrovare se stessi e il vantaggio. Al 36’st è Gagliardi ad avere sulla testa una palla pennellata da Banegas ma la mette a lato sotto porta.
Nel finale il Fasano rischia persino di vincerla la sfida. In pieno recupero a mangiarsi l’occasione d’oro è Lezzi, su assit di Battista,a mancare la deviazione vincente davanti a Colombo. Ma sarebbe stata troppa grazia per l’undici ospite. Intanto la bordata di fischi all’indirizzo di Troise fa suonare la sirena d’allarme nel clan bleu foncé che rischia di creare una crepa irreparabile tra il tecnico e la piazza metelliana.
Solo una prestazione convincente domenica col Gladiator potrebbe mitigare il clima ostile respirato al Lamberti. A corollario dell’evento sportivo ieri spazio ai ringraziamenti per l’iniziativa della Curva Sud “Catello Mari” in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione nelle Marche dei mesi scorsi.
Lo striscione apparso sulle gradinate del settore a loro dedicato (nella foto) ha sancito l’ottimo risultato raggiunto dalla loro raccolta di fondi e di generi di prima necessità.
CAVESE (4-1-4-1): Colombo; Rossi, Fissore, Lomasto (41’st Cappa), Maffei;Aliperta; Mugnoz (27’st Banegas), Palma (19’st Gaeta), Bacio Terracino, Bezzon (12’st Puglisi); Foggia (30’st Gagliardi). A disp. Angeletti, Salandria, D’Amore, Anzano. All. Troise.
CITTA’ di FASANO (4-3-2-1): Ceka; Savarese (45’st Savoia), Da Silva, Onraita (9’st Aprile), Di Vittorio; Battista, Diaz, Calabria; Bianchini (20’st Gomez), Corvino (33’st Lezzi); Di Federico (9’st Acosta). A disp. Menegatti, Manfredi, Quaranta, Maldonato. All.Tisci.
ARBITRO: Cappai di Cagliari.
RETI: 25’pt Mugnoz (C.), 37’pt Foggia, 1’st Corvino (rig.), 29’st Battista.
NOTE: Spettatori circa 2000, di cui un centinaio da Fasano. Terreno in ottime condizioni, cielo sereno. Ammoniti: Fissore, Onraita, Lomasto, Da Silva, Di Federico, Battista. Angoli:5 a 3 per la Cavese. Recuperi: 2’pt, 5’ st.