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“The blues helmets of the sea” a Salerno

the-blues-helmets-of-the-sea-salerno-febbraio-2017-vivimediaSALERNO. Stamane nella sala del Gonfalone del comune di Salerno si è tenuta la conferenza stampa del progetto “The blues helmets of the sea”,  promosso dal MIUR, dal ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, dall’UNESCO e  dalla Confederazione mondiale delle attività subacquee (CMAS).  Presenti anche l’IIS Santa Caterina-Amendola, che ha promosso l’iniziativa, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, l’istituto tecnico nautico Giovanni XXIII..

L’obiettivo del progetto, infatti,  è quello di creare un nuovo profilo professionale, i caschi blu del mare, impegnati nella pulizia del mare da agenti inquinanti e nel recupero di beni archeologici. I destinatari del progetto saranno cittadini extracomunitari, quali gli allievi del CPIA, e comunitari, come gli alunni degli altri due istituti.

Il mare, dunque, non è solo il  luogo dove rischiare di incontrare  la morte, come nel caso dei migranti, ma  per loro e per tutti noi in generale, fonte di vita e di impiego. In particolare gli alunni del nautico offriranno la loro competenza specifica in ambito marittimo, mettendo a disposizione anche la propria barca Gatsby, donata all’istituto dall’agenzia nazionale per i beni confiscati alla camorra. Hanno partecipato alla conferenza anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che ha salutato l’iniziativa con grande calore, sentendola in profonda sintonia con la vocazione marittima della bella città di Salerno; Paolo Masini, consigliere del ministro Dario Franceschini, Anna Arzhanova, presidente del CMAS, Gianfranco Frascari, presidente del consiglio di settore della didattica subacquea, Elio Spagnuolo, in rappresentanza dell’autorità portuale e il TV Laura Ruocco per la capitaneria di porto.

Una nuova occasione, dunque, per la nostra città e per l’istituto nautico per fare del mare lo specchio di una naturale bellezza e di una grande professionalità.

ERASMUS a story XXX years 1a giornata

SALERNO. Prima giornata, venerdì 24 febbraio, alle ore 19, nella due giorni di musica per festeggiare i trent’anni del programma Erasmus: “From Erasmus to Erasmus+ A Story of 30 Years”. Un evento, questo che offre il tocco internazionale in questo preludio di primavera musicale salernitana, andando a cementare la sinergia del conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno e la Bottega San Lazzaro principiata con Peppe Natella e portata avanti dalla figlia Chiara, che ospiterà il doppio appuntamento nella abituale cornice della Chiesa cinquecentesca.

Il programma verrà inaugurato dal duo chitarristico di Marco Di Matteo e Salvatore Esposito Ferraioli, con la Sonatina Canonica op.196 composta da Mario Castelnuovo Tedesco nel  1961,  costruita sul procedimento compositivo dell’   “imitazione canonica”, è composta da tre movimenti (Mosso, grazioso e leggere –Tempo di Siciliana – Fandango en Rondeau). L’autore riprende lo schema canonico e lo assoggetta al suo gusto per l’invenzione melodica e per l’allusività mimetica e, nel terzo tempo di questa sua opera, anche al piacere di comporre una danza ironicamente rivolta alle “maniere” della musica chitarristica spagnola. L’artificio polifonico si spoglia qui delle sue funzioni retoriche e alimenta invece, con le sue iterazioni, un dialogo oscillante tra il salotto e il teatro. I soprano Anna Maria NoviIlaria Sicignano accompagnate dal chitarrista Matùs Medved’ omaggeranno ancora Castelnuovo Tedesco con l’esecuzione rispettivamente di Dull and sad is the sky e Wrung with anguish, dal The Divan of Mose-ibn-Ezra, un ciclo di songs op.207 datato 1966. Quest’opera rappresenta il testamento spirituale dell’ autore che si affida al poeta spagnolo del primo secolo dell’anno Mille col quale condivise affinità elettive per le origini ebraiche e l’esilio. Mario Castelnuovo Tedesco fu allievo di Ildebrando Pizzetti del quale ascolteremo dal soprano Carla Jaci con Ilaria Capaldo al pianoforte, la lirica “I pastori” di Gabriele D’Annunzio, risalente al 1909. L’elemento strutturale è costituito dal tema iniziale del pianoforte, una melopea distesa e serena che, con il richiamo al suono della cornamusa, evoca un preciso ambiente pastorale.  E sul delicato diatonismo di questa figura pianistica si innesta con perfetta coerenza il declamato della voce, costruito liberamente, senza richiami tematici all’idea germinale del pianoforte, ma sostanziato di analogo diatonismo. Entreranno quindi in scena i fiati. Francesco Pio Ferrentino al clarinetto, Francesco Quarata al fagotto con Adam Boeker al pianoforte, si cimenteranno con il trio Pathétique scritto da Mikhail Glinka . Al 1832 risale questo trio in re minore ancor tutto debitore a maniere per lo più italiane, pagina con la quale curiosamente Glinka si accomiatò in anni davvero precoci dalla musica da camera per dedicarsi poi in prevalenza al teatro. Vi pose mano a Milano, durante un soggiorno in Italia protrattosi per un triennio. Allo stato di malattia o forse a una delusione amorosa parrebbe doversi connettere il carattere del brano che s’inaugura con un incisivo Allegro dai tratti ora melanconici, ora imbevuto di lirismo impreziosito da frasi perlacee del pianoforte. Sfocia direttamente in un agile e scintillante Scherzo al cui interno è racchiuso un Trio dalle sospirose frasi, quasi una sorta di romanza d’opera. Poi ecco un ampio Largo di belliniana purezza dalle toccanti modulazioni, istoriato di broderies ‘alla Chopin’, vero e proprio nucleo espressivo dell’intera composizione. Da ultimo un conciso e scorrevole Finale, ideale coda. Le ance lasceranno la ribalta agli ottoni con Alessandro Pisapia e Nicola Pio Cucino alla tromba, Giovanna Bruno al corno, Vincenzo Abate al trombone e Michele Buono alla tuba, sostenuti dalle percussioni di Chiara Granato. Sfarzosi scintillii per le trombe di Aida, del finale di Turandot, passando per il Nabucco e il Barbiere di Siviglia di Rossini, per quindi evocare da Le Carnaval des animaux la grande fantaisie zoologique di Camille Saint-Saens, concepita nel 1866, l’Introduction et marche royale du Lion, con la sua melodia dal ritmo marcato e solenne e con i suoi ruggiti e l’allegretto pomposo de’ l’Elephant, col suo goffo valzer punteggiato dalla citazione di un motivo della Danse des sylphes, dalla Damnation de Faust di Hector Berlioz e da un’eco dello Scherzo dal Sommernachtstraum di Mendelssohn. Finale con “The Little Nigar”, di Claude Debussy, datato 1909, un breve pezzo in forma di rag-time.

Compri in farmacia e vinci una crociera

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Alla Farmacia del Duomo di Cava de’ Tirreni continua “Uniclub-Regaliamo sorrisi”, un concorso in cui coloro i quali comprano medicinali, prodotti erboristici o altro,  hanno la possibilità di vincere dei premi, anche molto ricchi.
E’ infatti la seconda volta che la fortuna bacia un avventore, della accorsata farmacia cavese, facendogli vincere una crociera, ma tanti sono stati i premi vinti , grazie a questo concorso che oramai è diventato … ”virale”!

“Poco più di un anno fa è iniziata nella nostra farmacia l’attivazione delle tessere punti del programma fedeltà Uniclub – ha dichiarato la Dott.ssa Giada Carleo ,titolare della Farmacia del Duomo – ed è iniziata per noi tutti una nuova avventura.Quando infatti abbiamo aderito al “Programma fedeltà”, il fine principale era quello di fidelizzare il cliente, ma ben presto ci siamo resi conto che tutto questo ha significato molto di più.
La nostra tessera fedeltà prevede, oltre alla raccolta punti per scegliere dei premi da un catalogo, anche tantissimi altri, di fortuna, tra cui la bellissima crociera per due persone.
Durante il concorso “supervinci” compare la vincita sullo scontrino ed il fortunato ha la possibilità di ritirare subito un fantastico premio.
Ad oggi sono state già vinte presso la nostra farmacia due crociere, una smart tv, due biciclette e tanto altro. Questo ha permesso di poter regalare un momento di gioia ai nostri clienti e di strappargli un sorriso!
Questo tipo di iniziativa inoltre – rimarca la dott.ssa Carleo – ha rafforzato il legame umano con le persone che entrano in farmacia, al momento della vincita facciamo delle foto che esponiamo, si scambia qualche chiacchiera in più e per qualche istante il lavoro diventa più leggero.
Ricordo di un signora anziana che aveva vinto dei guanti molto carini e mi ha abbracciata dicendomi: “Io non ho mai vinto nulla nella vita, grazie!”, e così tanti altri  a cui la vita molto spesso toglie invece che dare.
Il sorriso è una manifestazione universale di emozioni positive ed il benessere emozionale dei nostri clienti ci aiuta ad amare di più il nostro lavoro, crea una maggiore sinergia nel mio team-work e ci permette di affrontare le sfide che il cambiamento ci pone ogni giorno. “Sorridi anche tu insieme a noi” questo è il motto della nostra farmacia.”

Insomma, strappare un sorriso a chi, molte volte di motivi per sorridere non ne ha tanti, è veramente un modo unico di amare, oltre a fare, e bene, il proprio lavoro.

Prevista, per oggi in farmacia, una piccola festa per la crociera vinta nei giorni scorsi.

Il Fascismo e Cava, città di confino: un argomento tutto da esplorare, nel nuovo libro di Patrizia Reso, speleologa della microstoria locale. La presentazione in Biblioteca Comunale

fascismo-e-cava-patrizia-reso-cava-de-tirreni-febbraio-2017-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Giovedì 23 febbraio 2017, alle ore 18, presso la Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni, in via Prolungamento Marconi, sarà presentato il libro di Patrizia ResoIl Fascismo e Cava, città di confino” (Ed. Paguro). La manifestazione è patrocinata dal Comune di Cava de’ Tirreni e dall’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi”.

Interverranno Vincenzo Servalli, Sindaco del Comune di Cava de’ Tirreni, Laura Capobianco, presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”, Emiliano Amato, neopresidente dell’Associazione Giornalisti “Cava e Costa d’Amalfi”, e Franco Bruno Vitolo, insegnante e giornalista, che farà anche da conduttore.

Il volume, dopo un’ampia e documentata introduzione sulla presa di potere del Fascismo e sui suoi metodi repressivi e coercitivi, effettua un’originale, stimolante e altrettanto documentata zoomata sulla storia locale, su un tema finora esplorato da pochi, tracui citiamo il prof. Giuseppe Foscari e un gruppo di studio dell’Istituto “Filangieri”, guidato dalla prof. Gabriella Liberti, per una ricerca pubblicata con le Edizioni Marlin.

Il libro si concentra sui personaggi invisi o sospetti che il regime tendeva ad emarginare anche fisicamente, isolandoli in luoghi di confino, costringendoli a permanenze non propriamente ascrivibili a villeggiature, come qualche “benpensante” usava dire per dileggio.

Patrizia Reso

Patrizia Reso

Cava, per la sua posizione e la sua qualità di vita, era uno dei luoghi di confino più ospitali, o meno inospitali. E non pochi “ospiti” politici vissero sotto i portici: tra loro anche personalità di alto rango, come il ministro Belotti, il giornalista Engely, il podestà Blonda, l’imprenditore Gualino, il “Sindaco del pane” Zanardi. Nel contempo, però, anche tanti cavesi erano invisi o sospetti all’occhialuto regime fascista e vennero emarginati altrove, o costretti all’esilio. Con loro Patrizia Reso va ancora più a fondo nella sua speleologica operazione di ricerca storica. E vengono disseppellite storie emblematiche di cavesi doc, come Filippo D’Ursi, Vittorio Violante, Mario Santoli, etc…

Patrizia Reso non è nuova a ricerche di questo tipo. Nell’ultimo decennio si è infatti caratterizzata per essere una speleologa della microstoria, capace però di non perdere mai di vista la cornice della macrostoria. Con questo spirito, ha indagato sui partigiani e deportati cavesi, sulle radici metelliane di Elvira Notari, prima donna regista del cinema italiano, sulle vittime del Treno della morte, la cui fermata nella galleria di Balvano causò la morte per asfissia di oltre seicento persone, tra cui trentacinque cavesi. Insomma, un’apostola della storia ignorata… e una stella polare per farci essere meno ignoranti della nostra storia…

“Le Domeniche della Salute”, spazio ad ipertensione arteriosa ed ecografia pelvica

allergie-e-anca-domeniche-della-salute-febbraio-2017-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Domenica 19 febbraio 2017 a Cava de’ Tirreni (Sa) terza tappa della VII edizione de “Le Domeniche della Salute”, ideate ed organizzate dal Rotary Club Cava de’ Tirreni. In programma lo “Screening dell’ipertensione arteriosa” a cura del Cardiologo Dr. Edoardo Bossone e l’“Ecografia pelvica” a cura della Ginecologa Dr.ssa Ida De Marinis. Appuntamento dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la sede del CRTF, sita in via Onofrio di Giordano n. 15

Ipertensione arteriosa ed ecografia pelvica: terzo appuntamento domenica 19 febbraio 2017 a Cava de’ Tirreni (Sa) con “Le Domeniche della Salute”. Ancora un doppio screening, dunque, nell’ambito della VII edizione dell’iniziativa ideata ed organizzata dal Rotary Club Cava de’ Tirreni, con il patrocinio della Città di Cava de’ Tirreni e con la collaborazione di CRTF – Centro di Radiologia e Terapia Fisica, Se.s.a.p. – Servizi sanitari e assistenziali alla persona e Grafica Metelliana.

Appuntamento fissato, come di consueto, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la sede del CRTF, sita a Cava de’ Tirreni in via Onofrio di Giordano n. 15, che ospiterà lo “Screening dell’ipertensione arteriosa” a cura del Cardiologo Dr. Edoardo Bossone, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia e U.T.I.C. dell’Ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni, e l’“Ecografia pelvica” a cura della Ginecologa Dr.ssa Ida De Marinis, Dirigente Medico dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore (Sa).

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi. Nelle donne è più frequente dopo la menopausa.

L’ipertensione arteriosa non è una vera e propria malattia, ma un fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino patologie cardiovascolari (tra cui angina pectoris, infarto miocardico ed ictus cerebrale). È importante, quindi, individuarla e curarla per prevenire i danni che può provocare.

L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso. L’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti e non manda segnali al paziente. Per questo molte persone affette da ipertensione non lamentano sintomi anche in presenza di valori pressori elevati.

È molto importante, dunque, controllare periodicamente la pressione arteriosa. Una diagnosi precoce di ipertensione arteriosa, infatti, consente di prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti.

Contemporaneamente allo screening dell’ipertensione arteriosa si terrà anche quello incentrato sull’ecografia pelvica. Uno sguardo all’apparato genitale femminile, ovvero agli organi capaci di dare la vita. L’esame prende in considerazione alcuni organi pelvici, come utero, tube, vescica ed ovaie, visualizzandone la morfologia ed identificando eventuali masse atipiche o malformazioni.

L’ecografia pelvica concentra la propria attenzione sugli aspetti fisiologici dell’apparato genitale femminile, sul suo funzionamento in caso di disturbi e sulle sue patologie, di carattere sia benigno che maligno. È molto utile, ad esempio, per individuare in anticipo la presenza di fibromi o endometriosi, che potrebbero compromettere la capacità riproduttiva.

Per le donne fare prevenzione significa in primo luogo rassicurarsi sullo stato di salute del seno e degli organi pelvici, in quanto molte patologie scoperte in tempo utile possono essere tenute sotto controllo o addirittura sconfitte. Il messaggio importante da “sussurrare” ad ogni donna, quindi, è che non bisogna aspettare i sintomi per intervenire, ma si deve giocare in anticipo nella partita della vita.

Dopo gli screening del 19 febbraio, “Le Domeniche della Salute” proseguiranno con altre 8 tappe, “spalmate” fino al mese di maggio, la prossima delle quali è in programma domenica 5 marzo con l’appuntamento dedicato alle patologie della mammella.

La prevenzione è garanzia di futuro. Per questo “il Rotary pensa a te anche di domenica”.