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Sbandieratori Cavensi: alla prima Edizione del Concorso artistico e letterario per le scuole “Una torre per la Pace”, protagonista Mohammed Salah, il ragazzo venuto dai barconi

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ad un primo impatto, Mohammed Salah appare subito come un dodicenne ben piantato: sguardo vivace e penetrante, lineamenti già ben delineati e promettenti di future fascinosità, aria disinvolta ed una colloquialità disinvolta e chiara, nonostante l’accento riveli l’origine non italiana.

Non sono molti gli indizi che ce lo svelino come un migrante bambino, che quasi due anni fa ha vissuto, da solo, l’odissea purtroppo oggi tanto di attualità del rischiosissimo viaggio della speranza dall’Egitto alle nostre coste su barconi strapieni ed in condizioni igieniche disastrose.

Tutto sommato, dopo mille e mille difficoltà e sofferenze, gli è andata bene. Oggi vive a Cava, in una Comunità di accoglienza, frequenta la Scuola Media dell’IC Giovanni XXIII, è stato accolto con apertura di mente e di cuore da compagni e docenti. Forse, dovrà aspettare anni prima di poter riabbracciare i suoi genitori, ma intanto può abbracciare a buon diritto la dolce carezza della speranza e dell’amicizia.

Mohammed è stata la stella più lucente della premiazione del Concorso artistico-letterario riservato alle scuole di base Una torre per la Pace, indetto dall’Ente Sbandieratori Cavensi.

Con un’intervista “giornalistica” molto significativa già dal titolo (Sbandierando un abbraccio di Pace) in cui hanno raccontato la sua avventura, i compagni, e Mohammed con loro, hanno vinto il primo premio nella Sezione Narrativa riservata alle scuole secondarie.

Contestualmente anche il Premio dell’Ente per l’opera più significativa, che sarà consegnato agli inizi di agosto nella pubblica piazza in occasione del Festival Folkloristico Internazionale delle Torri. Questo è uno dei fiori all’occhiello dell’Ente, che all’occhiello a dire la verità di fiori ne ha un giardino, a cominciare dalle esibizioni negli USA ed in Europa in occasione delle massime manifestazioni sportive e sociali (Campionati mondiali ed europei di calcio, visite del Presidente della Repubblica, Columbus day, etc.) per finire ai tanti titoli anche nazionali conquistati nel campo dello sbandieramento e, ultimi ma non meno importanti, all’adozione del Calendario storico di Cava eal lancio di questo concorso formativo e propositivo.

Tornando alla premiazione, ricordiamo chele opere sono state esposte un paio di settimane nei corridoi e nell’atrio del Palazzo di Città (l’iniziativa si è svolta col patrocinio del Comune), che la Giuria era composta dagli Ass. Autilia Avagliano e Paola Moschillo, dalle prof. Daniela Carratù, dalla rappresentante dell’Ente Mirella (Maria Palma)Argentino ed è stata presieduta dal sottoscritto scrivente Franco Bruno Vitolo, che, dopo la conduzione iniziale della giornalista Anna Laura Ferrara, responsabile del Servizio Stampa del Comune, ha gestito la distribuzione dei premi e dei diplomi di partecipazione ai numerosi concorrenti insieme con il Segretario dell’Ente Guido Sorrentino e con Nicola Milito, nella duplice funzione di coordinamento ed organizzazione per l’Ente e per il Comune.

Riportiamo qui l’elenco dei vincitori, con le relative motivazioni ed al termine anche il testo completo dell’intervista a Mohammed da parte dei suoi compagni: un incontro di conoscenza ed amicizia con un ragazzino precocemente costretto a crescere, un incontro che ha rafforzato in loro la spina dorsale della maturazione. Quando la scuola diventa anche maestra di vita…


Il progetto è collegato al Festival delle Torri ed alla costruzione di un monumento, Una Torre per la Pace, inserito nel novero delle opere dei finanziamenti del Più Europa. Le pratiche per il bando sono state già preparate. I fondi ci sono. Ci auguriamo che al più presto possiamo effettuare la premiazione sotto il Monumento. Non sarebbe cosa buona, giusta e bella?

All’iniziativa hanno partecipato oltre seicento studenti di sette scuole cittadine: l’Istituto Comprensivo Giovanni XIII, la Scuola Don Bosco del I Circolo Didattico, la Scuola Santa Lucia del IV Circolo Didattico, l’Istituto Comprensivo Carducci-Trezza, la Scuola Opera Pia Di Mauro e i plessi di Via Della Corte e San Cesareo del II Circolo Didattico.

Comunque, la consegna del premio era solo la ciliegina sulla torta. La torta vera era la partecipazione, e la crema era la crescita di coscienza conseguente alla partecipazione.

Insomma, hanno vinto tutti…

Sezione Disegno (Scuola primaria)
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Primo premio a Classe I – Secondo Circolo Didattico – Plesso di San Cesareo per il disegno Simboli di Pace

Per la strutturazione chiara e coerente che, unita alla fresca vivacità delle tonalità cromatiche, attraverso il gioco simbolico della torre costruita sul mondo e del girotondo di pace che lo smuove sotto il cielo, trasmette un messaggio immediato, rassicurante e stimolante.

Sezione Disegno (Scuola primaria)

Menzione speciale della Giuria a Classe I – Secondo Circolo Didattico – Plesso di San Cesareo – per il disegno Pace per tutti

Per l’intrigante contrasto tra la compattezza dell’immagine e lo stravolgimento logico con cui sono collocate le singole componenti all’interno, che determinano un’opera quasi surreale, in piena coerenza con la fantasia creativa, solo apparentemente inafferrabile, di un bambino delle prima fasi della crescita, che risponde “a modo suo” e non cercando di scavalcare il tempo.

Sezione Disegno (Scuola secondaria)
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Primo premio a Classe II CIC Giovanni XXIII– per il disegno Una torre per la Pace

Per la forza visiva che trasmette l’immagine nel suo complesso, per la sostanza concettuale dei simboli (la torre, il cammino verso le porte d’ingresso, il volo della Pace, le frasi molto appropriate) ed in particolare per la varietà espressiva dei volti e degli sguardi che infiorano la torre, tale da alleggerire l’intero disegno, trasmettendo quella gioiosa vivacità tipica dei bambini e del loro diritto di vivere insieme in un mondo più sereno e sorridente.

 

 

 

 

Sezione Disegno (Scuola secondaria)
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Menzione speciale della Giuria a Antonio Ferrara e Rossella VitaleIC Carducci Trezza – per il disegno Una torre per la Pace

Per la lineare chiarezza delle figure e la disposizione doppia e monocromatica della torre depositaria del potenziale volo di pace, in un insieme che si fa apprezzare per l’originalità e l’immediatezza del messaggio.

 

 

Sezione Manufatti(Scuola primaria)
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Primo premio a Classe III – Secondo Circolo Didattico- Plesso di Via Della Corte – per l’opera Per stare uniti nel mondo basta fare un grande girotondo

Per l’idea semplice ed efficace e l’esecuzione allegra e vivace, grazie al colorato girotondo applicato ai rotoli costituenti della torre, l’opera risulta di impatto e comunica il messaggio con brillante

 

 

 

 

Sezione Manufatti(Scuola primaria)

Menzione speciale della Giuria a Classe II F – IC Carducci Trezza – per l’opera Torre di Pace

Per l’efficace sovrapposizione non massificata di piani strutturali (testo, immagini, rotoli), che creano un insieme vivace ed originale, tale da rendere visibile sia la gioiosa allegoria della Pace la sua fragilità, il che offre lo stimolo ad agire per portare ognuno il proprio mattone al muro prezioso della concordia comune.

Sezione Manufatti (Scuola secondaria)
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Primo Premio a: Classe II F – IC Carducci Trezza – per il manufatto Una torre per la Pace

Grazie all’idea originale del semplice avvolgimento di una fascia policroma intorno alla torre, l’opera coniuga nella loro essenzialità l’eleganza estetica e la forza del messaggio, aprendo verso lo spettatore un dialogo immediato che parla contemporaneamente al cuore ed alla ragione.

 

 

 

 

 

 

Sezione Manufatti (Scuola secondaria)
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Menzione speciale della Giuriia a: Classe III – Secondo Circolo Didattico – Plesso Via della Corte – per l’opera Torre di Pace Torre di ceramica

Il lavoro si fa apprezzare per la semplicità della struttura e dell’ideazione, per la chiarezza del

messaggio attraverso soli due componenti, per la coerenza tra valori universalie simboli territoriali, in particolare per la naturale manualità con cui è stata manipolata la materia.

 

 

 

 

Sezione Narrativa

Menzione speciale della Giuria a Francesco de Honestis (Classe II C – IC Giovanni XXIII) per il racconto Una torre per la Pace

Per l’intuizione narrativa, che intreccia una storia di quotidiana violenza con elementi favolistici dal sapore metaforico e, giocando sull’elettrica attenzione che gioca in noi il contrasto diretto tra il bene e il male, riesce a trasmettere con chiarezza ed immediatezza il valore della soluzione più giusta rispetto a quella più istintiva e di conseguenza più pericolosa.

Sezione Narrativa

Primo premio a Classe II B dell’ IC Giovanni XXIII, per il dialogo Sbandierando un abbraccio di Pace

Per la sintetica ed efficace successione delle domande e risposte inserite in una pergamena dal sapore storico e illuminate dalla scrittura araba sul retro, in un insieme che trasforma un dramma ben noto e troppo spesso confinato nell’emozione mediatica in un evento palpabile e vicino e quindi tale da stimolare lo spirito dell’accoglienza ed offrire una lezione immediata di Pace e di vita vissuta.

Sbandierando un abbraccio di Pace

Tutti: Ciao! Benvenuto!

Luca: Come ti chiami?

Mohamed: Modamed Salah.

Francesco: Dove sei nato e quando?

Mohamed: Sono nato a Tanba in Egitto l’11 agosto 2002.

Anna: Da dove sei partito?

M. Da Tanba: i miei genitori mi hanno affidato ad un loro amico che mi ha portato ad Alessandria., dove, insieme ad una ventina di bambini, sono stato stato 10 giorni prima di ripartire.

Francesca: Quanti giorni di navigazione avete impiegato per arrivare in Italia?

M. Abbiamo impiegat 20 giorni.

Mariano: Come mai tanti giorni?

M. Perché abbiamo cambiato diverse imbarcazioni.

Irene: Ci puoi spiegare meglio?

M. Ad Alessandria abbiamo preso un gommone che ci ha portati ad una barca e solo dopo un giorno siamo ripartiti.

Manuela: Quante imbarcazioni avete cambiato?

M. Ogni due o tre giorni cambiavamo imbarcazione, per un totale di sei o sette imbarcazioni.

Lorenzo: Per quale motivo cambiavate imbarcazioni?

M. Perché salivano altre persone.

Giovanni: Più o meno quante persone eravate sull’imbarcazione?

M. Più o meno 1000.

Sabina: Quali sono le condizioni in cui viaggiavate?

M. Erano pessime, soprattutto quelle igieniche.

Mariapia: Vi davano da mangiare?

M. Qualche volta; ci davano i resti del pescato.

Luca: È mai morto qualcuno?

M. Sono morte quattro persopne mentre passavamo da una barca all’altra.

Francesco: Come mai ituoi genitori ti hanno voluto mandare in Italia?

M. Per studiare.

Anna: Questo viaggio ha fatto sborsare soldi ai tuoi genitori?

M. Sì, hanno pagato pagato 35 milioni di ghinee, pari a 15mila euro.

Francesca: Quando siate arrivati in Italia dove siete stati sbarcati?

Mohammed: Siamo stati sbarcati in Sivilia e poi a Napoli.

Mariano: Chi ti è venuto a prendere al porto?

M. Un operatore della Cooperativa “Scugnbizzi in rada, che oggi è la mia casa.

Mariapia: Nel tuo paese c’è la guerra?

M. No, ma molte agitazioni politiche.

Manuela: Come pensi si possa raggiungere la pace?

M. Seppellire i vecchi contrasti e considerarci fratelli.

Classe II B dell’ IC Giovanni XXIII

Intervista effettuata nel marzo 2015, nei primi giorni dell’accoglienza di Mohammed da parte dell’ IC “Giovanni XXIII”

Riaperta la Sala Museale di Santa Maria al Rifugio, con l’Expo “Avalon in Arte”, che accoglie artisti e poeti di tutta Italia

sala-museale-santa-maria-al-rifugio-1-cava-de'-tirreni-maggio-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). A Cava de’ Tirreni il 28 maggio la Sala Museale di Santa Maria del Rifugio ha riaperto i battenti con l’Expo d’Arte Contemporanea e Poesia “Avalon in Arte”. Alla presenza di un pubblico attento e numeroso, il sindaco Vincenzo Servalli ha tagliato il nastro e accolto gli artisti e i poeti, ospiti dell’evento, giunto ormai alla quinta edizione e che sarà fruibile fino al 18 giugno.

Folto il gruppo di rappresentanti dell’amministrazione comunale: l’assessore ai grandi eventi Enrico Polichetti, il consigliere delegato alla cultura Giovanni Del Vecchio, l’assessore Giovanna Minieri, il presidente del Consiglio Comunale Lorena Iuliano, il vicesindaco Nunzio Senatoreche ha accompagnato la delegazione di Schwerte con il sindaco Heinrich Bockluhr. In sala anche il Commissario dell’AAST Carmine Salsano.

Un caloroso benvenuto è stato dato ai ventiquattro artisti e dodici poeti provenienti da tutt’Italia, alcuni dei quali hanno colto l’occasione per soggiornare a Cava e conoscerla.

sala-museale-santa-maria-al-rifugio-2-cava-de'-tirreni-maggio-2016-vivimediaPresenti Cesare Corbara, in rappresentanza del maestro Francesco Toraldo che per l’occasione ha fornito alcune sue opere, e la critica d’arte Antonella Nigro, che con un breve excursus, ha illustrato le opere in sala realizzate con diverse tecniche e materiali: olio, acrilico, spatola, pirografia, legno, terracotta, ceramica, carta. “Arte figurativa che la poesia ha sposato e ingemmato, fornendo un riverbero improvviso, una percezione nuova e inattesa che ha “illuminato” la rappresentazione figurativa”. Il tutto in una cornice armoniosa e pensata per esaltare l’Arte. Ancora una volta il format di Avalon in Arte ha colpito il pubblico, che si è soffermato su opere e poesie, ripromettendosi di tornare per poter votare l’artista e il poeta che più li ha colpiti. Chi risulterà vincitore avrà una targa e libri forniti dall’AAST, che insieme al Comune patrocina l’evento.

La direzione artistica della mostra è della presidente di “Avalon Arte” Dina Scalera, l’allestimento è di Giovanni Memoli, mentre il servizio fotografico è stato curato da Paola Siano.

L’Expo è visitabile tutti i giorni dalle 17.00 alle 21.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 21.00. Apertura a.m. a richiesta cell. 3332809615

1° Concorso Fotografico Metelliano “L’Amore”, vince Mario Ciccarelli con “Amore senza confini”

CAVA DE’ TIRRENI (SA). La foto “Amore senza confini” di Mario Ciccarelli ha vinto il 1° Concorso Fotografico Metelliano dal tema “L’Amore”, organizzato dal Rotary Club Cava de’ Tirreni (Sa). Al 2° posto “Maternità” di Anna Sergio, sul 3° gradino del podio “Il seme della perfezione” di Antonietta Memoli. “Segnalati” dalla Giuria gli scatti “Mantenersi” di Roberta Salsano e “Teheran: l’amore nascosto” ancora di Mario Ciccarelli. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 1° giugno nel corso di un “Caminetto” rotariano dedicato anche al lusinghiero consuntivo della VI edizione de “Le Domeniche della Salute”

Mario Ciccarelli
di Salerno con la foto “Amore senza confini” è il vincitore del 1° Concorso Fotografico Metelliano dal tema “L’Amore”, organizzato dal Rotary Club Cava de’ Tirreni. Sul podio anche le cavesi Anna Sergio con lo scatto “Maternità” ed Antonietta Memoli con la foto “Il seme della perfezione”.

Gli attesi “verdetti” sono stati annunciati il 1° giugno 2016 all’Hotel Victoria Maiorino di Cava de’ Tirreni (Sa) nel corso della cerimonia di premiazione dell’iniziativa, promossa con il patrocinio della Città di Cava de’ Tirreni e del Marte di Cava de’ Tirreni e con il contributo del negozio di articoli per la fotografia Foto Diego di Avellino e dell’agenzia di comunicazione integrata MTN Company.

A proclamare i vincitori e consegnare i riconoscimenti sono stati i componenti della Giuria, presieduta da Carlo Nardacci, Presidente del Rotary Club Cava de’ Tirreni, e composta da Angelo Tortorella, Presidente onorario del Club Fotografico Cavese, e Raffaele Colimodio, Consigliere del Rotary Club Cava de’ Tirreni.

A trionfare, dunque, è stata la foto “Amore senza confini” di Mario Ciccarelli, al quale sono andati la Coppa del 1° posto ed un buono spesa di € 300,00 in materiale fotografico. Questa la motivazione relativa alla scelta da parte della Giuria dell’opera vincitrice: “L’amore più bello, l’amore più naturale racchiuso in questa foto. L’amore più semplice di una madre per suo figlio. L’immagine è attuale e ben equilibrata e ricca di tonalità forti”.

Sul 2° gradino del podio la foto “Maternità” di Anna Sergio, che ha così “incassato” la Coppa del 2° posto ed un buono spesa di € 200,00 in materiale fotografico. “La foto rappresenta l’amore al suo stato più puro, esprimendo con delicatezza il senso di protezione della madre verso il figlio non ancora nato, attraverso un abbraccio fiorito”, la relativa motivazione.

3° posto, con Coppa e buono spesa di € 100,00 in materiale fotografico, per Antonietta Memoli e la sua foto “Il seme della perfezione”, consacrata da questa motivazione: “Camminare senza mai stancarsi, tenendosi mano nella mano, su un percorso non agevole. Nonostante ciò, traspare da questa immagine un grande senso di tranquillità ed armonia. La foto rievoca Paesi martoriati dove l’amore arde e ci auguriamo non finisca mai”.

Oltre alle opere vincitrici, la Giuria ha ritenuto di “segnalare” due foto che, pur non figurando sul podio, sono comunque risultate “particolarmente apprezzabili e meritevoli”: si tratta di “Mantenersi” della cavese Roberta Salsano e di “Teheran: l’amore nascosto” ancora di Mario Ciccarelli, che ha dunque “sbancato” questa I edizione del Concorso Fotografico Metelliano. Ai due segnalati è stata consegnata una targa, accompagnata dal caloroso applauso dei presenti, i quali hanno manifestato notevole gradimento per le 5 opere finaliste, in esposizione per tutta la durata della serata.

Una serata, quella dello scorso 1° giugno, particolarmente intensa e caratterizzata anche dalla consegna al Dott. Rosario Pellegrino, Direttore della locale Caritas Diocesana, del ricavato dello spettacolo teatrale “Un marito per la figlia”, messo in scena dalla “Compagnia instabile” del Rotary Club Cava de’ Tirreni.

Spazio inoltre al consuntivo della VI edizione de “Le Domeniche della Salute”, tenutesi da gennaio a maggio 2016, con l’omaggio a tutti i medici che hanno messo gratuitamente a disposizione dei cittadini la loro competenza e professionalità. 10 appuntamenti dedicati a malattie particolarmente diffuse, con circa 500 visite effettuate e vari casi riscontrati di patologie fino a quel momento latenti o addirittura ignorate. Numeri che parlano da soli, esprimendo appieno l’importanza sanitaria e la ricaduta sociale di un’iniziativa sempre più seguita ed apprezzata.

Torneo Internazionale di Calcio Giovanile, giovedì 2 giugno la presentazione della XXVII edizione

XXVII-torneo-giovanile-cava-de'-tirreni-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). La 27ª edizione del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, in programma dal 5 al 12 giugno 2016, sarà presentata giovedì 2 giugno, alle ore 11.15, all’Hotel Victoria Maiorino di Cava de’ Tirreni (Sa). Sarà anche annunciato il nome dell’ennesimo testimonial d’eccezione. Ben 100 le formazioni in gara, tra cui una statunitense, una bulgara ed una svedese

Giovedì 2 giugno 2016
, alle ore 11.15, presso l’Hotel Victoria Maiorino di Cava de’ Tirreni (Sa), si terrà la conferenza stampa di presentazione della 27ª edizione del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, in programma dal 5 al 12 giugno 2016 sui campi di Cava de’ Tirreni, Nocera Superiore e Mercato San Severino.

Ai nastri di partenza dell’autentica “classica” del panorama calcistico giovanile, organizzata dal Comitato Promotore presieduto da Giovanni Bisogno, ci saranno ben 100 formazioni, suddivise in 7 categorie. Da sottolineare la partecipazione di tre compagini straniere, provenienti rispettivamente da Stati Uniti, Bulgaria e Svezia.

Tutti i dettagli e le novità della manifestazione, unitamente al nome dell’ennesimo prestigioso testimonial, saranno rivelati in occasione della conferenza stampa, alla quale interverranno:
Vincenzo Servalli, Sindaco di Cava de’ Tirreni;
Cosimo Sibilia, Commissario Comitato Regionale Campania della FIGC-Lega Nazionale Dilettanti;
Pietro Contente, già Presidente Sezione AIA di Salerno;
Enrico Maria Amore, Ideatore del software LFScouting;
Giovanni Bisogno, Presidente Comitato Promotore Torneo Internazionale “Città di Cava de’ Tirreni”.

Il sogno diventa realtà, il 1° giugno, inaugurazione del nuovo centro parrocchiale di Santa Lucia

nuovo-centro-parrocchiale-santa-lucia-cava-de'-tirreni-giugno-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). La Comunità Parrocchiale di Santa Lucia ha finalmente realizzato il suo sogno. Mattone su mattone ovvero cemento su cemento è venuta su la grande casa per la Comunità. Oltre 600 mq a piano, ampio spazio verde destinato a campetto di calcio, bocce e verde attrezzato. Esso servirà a dare rinnovata vita alla Comunità Luciana, e vuole essere un ponte tra comunità ecclesiale e comunità civile, un luogo d’incontro tra generazioni e culture, tra tradizioni e modernità.

«Mercoledì 01 giugno alle ore 19.30, ci ritroveremo in tantissimi per festeggiare un evento atteso da tanto tempo – sottolinea don Beniamino D’Arco, parroco della Comunità Luciana –

Il nuovo centro, per come è stato pensato, progettato e realizzato è una casa che fa da ponte tra la chiesa e la strada. Avvicinabile da tutti, da chi è della comunità e da chi è meno inserito, deve diventare luogo di riferimento per i nostri bambini e ragazzi coinvolgendo adulti e famiglie. È un luogo informale in cui troveranno risposte le varie esigenze della Comunità a partire dai bambini per finire agli anziani. Sarà casa di formazione, gioco e festa.

La stessa collocazione fisica dice il collegamento tra le diverse realtà. Esso è inserito al centro della frazione, in prossimità con l’edificio sacro della Chiesa, ma allo stesso tempo è collocato in uno spazio aperto dove ci sarà un campetto di calcio, di bocce, e del verde attrezzato per i bambini.

Prende vita, quindi, in questo mese il nuovo punto di incontro, desiderato da anni e ora diventato realtà.

Il progetto ha visto varie tappe legate al fatto che si è trattato di un intervento complesso che ha richiesto un notevole sforzo economico. Si è partiti dal comprare il terreno, ad avere le varie autorizzazioni, a trovare un finanziamento e quindi partire.

Conclusi i lavori che portarono nel 1997 ad aprire la Chiesa, chiusa dal terremoto del 1980, la Comunità ha chiesto di provare a far diventare realtà il sogno di avere un Centro che potesse essere il luogo d’incontro per tutti.

Tante sono state le iniziative nel corso di questi anni per poter reperire fondi da destinare al progetto. Il desiderio è sempre stato quello di coinvolgere tutti: non abbiamo chiesto soldi per costruire quattro mura, ma per realizzare un progetto educativo che possa dare nuovo slancio alla Comunità. Non soldi per le mura, ma per le persone, sottolineando sempre che le strutture sono a servizio della persona.

Un grazie grande va detto agli Italiani che con la firma dell’8×1000 hanno messo a disposizione della Conferenza Episcopale Italiana i fondi che questa ha potuto destinare al nostro progetto, ben 849.000,00 euro. Un grande grazie ai tanti che con piccole e grandi offerte hanno creduto e voluto sognare insieme con noi. Oggi questo sogno è realtà sotto i nostri occhi.