cultura & sociale
redazione | 8 Giugno, 2022
Cava de’ Tirreni (SA). Presentazione del libro Siamo tutti figli unici
Nell’ambito della rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Cava de’ Tirreni, sarà presentato giovedì 9 giugno 2022 alle ore 18 a Palazzo di Città in Piazza Abbro il romanzo “Siamo tutti figli unici”, di Giacomo Casaula, pubblicato dalla Casa Editrice Guida, con due note firmate da nomi prestigiosi quali Maurizio De Giovanni e Lorenzo Marone.
Interverranno, oltre all’autore, il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, il Presidente dell’Associazione Giornalisti “L. Barone” Francesco Romanelli; Francesco Puccio, scrittore; Rossana Lamberti, scrittrice; Franco Bruno Vitolo, coordinatore della Rassegna; Miriam Siani, che leggerà dei passi del libro. La conduzione sarà affidata ad Anna Copertino, giornalista. Agli interventi musicali provvederanno lo stesso Giacomo Casaula, che di professione è artista e show man, ed il musicista Davide Trezza, che lo accompagna nelle sue esibizioni.
Il libro nel titolo si ispira dichiaratamente a Rino Gaetano, uno dei pezzi più forti del repertorio musicale di Casaula insieme con il recupero delle canzoni di Giorgio Gaber e Fabrizio De André (show di alto livello, che gli hanno permesso anche un’esibizione al Teatro San Carlo di Napoli). Nello specifico, racconta una storia familiare attraverso le solitudini dei singoli componenti, ognuno dei quali presenta la sua dalla personale angolazione in un insieme che emerge con nettezza proprio dalla visuale finale che ingloba le parti individuali.
Se questo puzzle emozionale alla fine non chiude la strada all’affetto che lega le persone, ad ampliare la dimensione umana e letteraria, l’autore, con il supporto efficace di squarci intrisi di poetica liricità e meditazione, immette sullo sfondo una dimensione esistenziale universale, quella che, a prescindere dalle vicende della vita, ci rende in qualche modo tutti delle monadi isolate nel grande mare dell’essere. Monadi che per essere hanno un bisogno vitale di dare e ricevere amore.
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redazione | 24 Maggio, 2022
Cava de’ Tirreni (SA). “La spada di Manfredi”, di Francesco Nobile: il romanzo della Storia, un affascinante tuffo nel Medio Evo
Nell’ambito della rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Cava de’ Tirreni, sarà presentato giovedì 26 maggio 2022 alle ore 18 a Palazzo di Città il romanzo storico “La spada di Manfredi”, scritto dal professor Francesco Nobile e pubblicato dalla Casa Editrice Marlin, diretta da Sante Avagliano.
Interverranno, oltre all’autore, il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, il Prof. Giuseppe Foscari, docente universitario di storia, il Presidente dell’Associazione Giornalisti “L. Barone” Francesco Romanelli, l’attrice Geltrude Barba, che leggerà dei passi del libro. La conduzione e l’introduzione saranno affidate a Franco Bruno Vitolo, coordinatore della Rassegna.
La spada di Manfredi, per di più nobilitato dalla nota di una big nazionale come Licia Troisi, è un libro che viene da lontano e guarda lontano, con la profondità della ricerca storica e la fascinosa gradevolezza di un romanzo.
Con una narrazione scattante e coinvolgente, lo scrittore ci proietta nell’Italia del tredicesimo secolo, al tempo grondante di lacrime e di sangue dei guelfi e dei ghibellini, dello scontro epocale tra la Santa Sede Papale e la casata sveva, con l’avvento degli Angiò.
Con uno sforzo di immaginazione e fantasia, ma anche con tanta sostanza storica ed il supporto di documentazioni corrette e minuziosamente ricercate, ci fa vivere a contatto con i protagonisti della vicenda, in certi momenti penetrando nel loro privato, ma sempre con l’intento di tratteggiarne, o ricrearne con la fantasia, pensieri, emozioni e personalità. Prevalente è l’obiettivo di mettere in evidenza sia la specificità del periodo, con i suoi fermenti appassionanti e le sue spaventose crudeltà, sia la modernità, la laicità, l’attenzione alla multiculturalità rappresentati dall’Imperatore Federico II e dalle persone a lui vicine, a cominciare dal figlio naturale Manfredi, protagonista di tutta la storia, suo successore come Re di Sicilia e anche ultimo rampollo della casa dopo la sconfitta finale di Benevento. Con queste tecniche gli stessi Federico e Manfredi e con loro figure già note come Re Corrado di Svevia, Re Enzo, Pier Delle Vigne, Taddeo da Sessa, Papa Innocenzo IV e gli Angiò, Galvano Lancia, la giovane sposa regina Elena Ducas… da personaggi dei libri di storia diventano persone “quasi familiari”.
Se a questi aggiungiamo anche la presenza di Dante Alighieri, la cui conoscenza dei fatti e dei particolari e la relativa incidenza sulla scrittura Divina Commedia costituisce a posteriori la cornice di tutta la vicenda, si comprenderà come questo libro possa ben appassionare sia chi ama penetrare negli anfratti della storia.
Vale la pena allora esplorare questo mondo e questo romanzo: sarà piacevole come andare a cinema e stimolante come un’ora a scuola con un professore di quelli a fermento fermentante …
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Franco Bruno Vitolo | 19 Maggio, 2022
Cava de’ Tirreni (SA). La notte dei destini stravolti all’alba del lockdown: fanno rumore i silenzi dell’ultimo romanzo di Vicente Barra
Dopo il successo della prima presentazione a Salerno, è sbarcato anche a Cava de’ Tirreni l’ultimo romanzo di Vicente Barra, prestigioso chirurgo ortopedico con la passione della scrittura, che sia poesia, saggistica o soprattutto narrativa.
“L’amore o altro?” (Edizioni Europa), presentato il 5 maggio scorso nella Sala d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, nell’ambito della Rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, promossa dall’Assessore alla Cultura Armando (Lamberti) e curata dal sottoscritto scrivente Franco Bruno Vitolo, il romanzo ha goduto della relazione come sempre splendida, coinvolgente ed illuminante del Prof. Alberto Granese, docente universitario e critico letterario, una delle perle assolute degli ultimi decenni in questo settore.
Convinti gli apprezzamenti del folto e qualificato pubblico presente, e intriganti gli stimoli della serata. Merito del libro e della sua anima viva e vibrante, che ora andiamo a scoprire.
Una bella casa a pochi passi dal mare, una donna nuda, di splendente bellezza, ancora dormiente sul letto dopo una notte di accesa passione, un uomo che la contempla in progressivo incanto e con riflessioni e domande su se stesso e sulla possibile vita futura, lo sciabordio del mare che rende musicale l’atmosfera ma giunge quasi come un rombo alle orecchie del protagonista perché si diffonde in un inusitato silenzio dell’ambiente.
L’incipit del romanzo contiene in sé già le anime principali del romanzo, o almeno quasi tutte.
Da una parte, come già indicato nel titolo, l’Amore, quello profondo fatto di sensualità, passione, emozione e che sarà presente e trionfante in tante scene ricche di pathos e di eros. Ricco però anche di problematiche, dubbi e distacchi, come accenna quella parolina Altro, anch’essa presente nel titolo seguita da un emblematico punto interrogativo.
Il rumore del mare e il silenzio diffuso tutto intorno rappresentano la sospensione del tempo, fatto di attimi eterni ma anche di svolte che cambiano radicalmente il corso di un’esistenza. Scopriremo presto che quel silenzio appartiene alla prima alba del Lockdown, che nel marzo del 2020 precipitò noi tutti in un nuovo pianeta esistenziale.
Scopriremo anche che quell’alba nel romanzo è la cornice della vita nuova dei cinque (anzi sei, anzi sette) protagonisti del romanzo, dopo una notte in cui il mondo si è rivoltato anche nei loro cuori. Citando un famoso film, avviene tutto in una notte, e il tutto viene raccontato cinematograficamente con un montaggio alternato sulle singole storie intrecciate tra loro e con un incrocio continuo tra il prima e il poi, pur se sempre in quell’ambito, che rappresenta forse in toto un’aristotelica unità di tempo. Un’unità di tempo che però, pur nella sua brevità, l’autore riesce a rendere lunghissima perché giustamente e abilmente penetra nel cuore di ogni personaggio scandagliandone i pensieri, i dubbi e i sentimenti che vengono da lontano e che stanno per maturare rispetto alle loro scelte di quella fatidica notte.
Così il rischio della staticità viene evitato sia attraverso l’azione del passato e le reazioni del presente sia attraverso il dinamismo del montaggio alternato delle scene e dei tempi. Possiamo anche aggiungere l’éscamotage di agganciare stimolanti riferimenti cinematografici ai dialoghi ed alle situazioni. Ad esempio, l’evocazione di Robertino del troisiano Ricomincio da tre serve a scuotere chi è troppo ingabbiato e auto imbranato, S’ha dda cagnà di Pino Daniele celebra il momento di uno stravolgente smascheramento di sentimenti, la musica dei Led Zeppelin accompagna l’assordante turbolenza che sta sconvolgendo in peggio una vita…
La storia, anzi le storie, sono ambientate nel mondo dell’alta borghesia, in una villa ricca ed elegante dove si festeggia il cinquantesimo compleanno di Luca, nella cittadina di Riolosolo, perla del turismo e del benessere. Non esiste in realtà una città con questo nome (evoca solo da lontano la bella Riolo), ma il nome fittizio è voluto perché aiuta a dare corpo alla metaforicità della vicenda.
Carlo è un brillante giornalista, un play boy abituato alle conquiste con il suo charme totale e con quel quid di colui che quasi non deve chiedere. È un uomo abituato ad amare la persona con cui sta e poi, dopo l’incontro, a mettere in ripostiglio tutto quell’amore. Non conosce ancora il piacere di stare con la persona che ama veramente. Eppure è lui l’uomo incantato che contempla la donna nell’alba dell’incipit… Sarà lei l’Itaca di questo Ulisse dell’amore?
Lei è Silvia, una donna che ha tutto con sé: bellezza, intelligenza, sensibilità, ed anche ricchezza, essendo la figlia del Presidente dell’Azienda, che le ha praticamente ingabbiato il futuro imponendole, oltre la sua volontà, di succedergli nella Presidenza. Questo manca a Silvia: la libertà dell’autonomia di scelta, perché lei vorrebbe fare ed essere altro. Eppure si è lasciata trascinare ed anche indurre ad un fidanzamento che vive supinamente, almeno fino al momento in cui sta per trasformarsi in matrimonio, il che la induce a dire il suo primo, decisivo no. Ma poi…
Il fidanzato di Silvia è Massimo, avvocato, ambizioso fino all’eccesso, che vede in lei lo strumento per la scalata sociale e che nelle sue ambizioni finisce col superare limiti e pudori. La sua filosofia è che il sesso è sempre un piacere che non causa danni, mentre l’Amore può farne e come, soprattutto diventare rivale dell’ambizione, valore primario. Il sesso per lui è una strada agevole, visto che di suo è un bell’uomo e della donna ha la visione veteromaschilista del “sono tutte puttane, tranne mia moglie, mia madre e le mie figlie”.
Pur essendo fidanzato di Silvia, Massimo è molto attratto da Sabrina, pittrice geniale, di successo, donna forte e indipendente, che ha avuto la fortuna di trovare in Luca, il padrone di casa, un mecenate convinto e di gran livello. Di suo, è forte e indipendente, e lo dimostra già in un dettaglio iniziale: ad esempio, quando, nel vedere Massimo che per parlarle di arte le mette pubblicamente una mano sulla gamba, senza cadere nell’eccesso della scenata lo incenerisce con calma chiedendogli semplicemente cosa c’entri l’Arte con la mano sulla coscia…
Non solo per gratitudine, ma per sincera ammirazione ed intima attrazione, Sabrina è innamorata non dichiarata di Luca, il festeggiato, uomo di grande successo e ricchezza (ha un orologio che da solo vale lo stipendio annuo di un suo dipendente). Eppure non è felice, perché è tormentato dal fallimento dei suoi matrimoni precedenti e si sente affettivamente un uomo irrisolto, che ha avuto spesso la forza di amare ma non il piacere di essere amato. Eppure la notte dei miracoli incide profondamente anche su di lui, facendogli apparire chiaro che è giunto il tempo di osare, di mettersi in discussione, di scendere in campo anche nell’amore per Sabrina, senza la mutilazione di mascherarsi dietro il semplice affetto.
In precedenza abbiamo fatto riferimento non a cinque, ma a sei, anzi sette protagonisti. In effetti, come non si può considerare protagonista una prostituta, Fina, che in quel lungo silenzio notturno, in fondo all’acqua gelida della sua situazione sociale ed esistenziale di solitudine affettiva e di emarginazione sociale, si fa riscaldare da un sia pur fuggente raggio di sole d’amore e di passione con un “cliente-amante per una notte”, che in fondo all’acqua gelida dell’improvvisa solitudine in cui si è reso conto di trovarsi ha bisogno proprio di un raggio di sole, sia pur illusorio, per non scoppiare di rabbia e di violenza?
Sono tra le scene più belle del libro queste, inserite più delle altre nel silenzio assordante della notte del destino, la notte del lockdown. Eccolo, il settimo e più incisivo protagonista, il lockdown, appunto: quelle notti, quei giorni senza rumore, a specchio con noi stessi, dove ogni gioco relazionale doveva fare i conti con quel deus ex machina che, sceso chissà da dove, in qualche modo imponeva ad ognuno per conto suo di fare i conti con la vita di prima e aprire un conto aperto con la vita del durante e soprattutto del dopo.
Quando si fanno questi conti non si parla più di ruoli o di economia, ma di sentimenti, percezioni, emozioni, coscienza, del livello di Amore e di Affetti conquistati o perduti.
Ma… attenzione! Così sembra voler concludere Vicente Barra: quei conti non valgono in eterno, ma devono valere seriamente per vivere, valorizzare,e non sciupare il susseguirsi di attimi vissuti senza alcuna unità temporale che li inquadri, che li regoli, ma liberi di esprimersi nella più totale autonomia. E queste non sono questioni politiche o sociali, sono cose personali, scelte di ognuno di noi, Nelle varie dimensioni del quotidiano, nell’Amore, che sia amore o Altro, nella Vita stessa. Che non è Altro, ma è l’unica, vera cosa tutta nostra …
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redazione | 14 Maggio, 2022
Cava de’ Tirreni (SA). Presentazione del libro “Anima post” di Pasquale Di Domenico
Significativo ed importante evento culturale, sociale e “identitario” a Santa Lucia di Cava de’ Tirreni.
Domenica 15 maggio 2022, alle ore 17, presso il Salone del Museo della Civiltà contadina sarà presentato il libro “Anima post – Famiglie luciane si raccontano” di Pasquale Di Domenico (Edizioni Noitré). Interverranno il Sindaco di Cava Vincenzo Servalli, l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, il Presidente dell’Associazione Giornalisti “Lucio Barone” Francesco Romanelli, il parroco di Santa Lucia don Beniamino D’Arco, il Parroco di Sant’Anna Padre Mimmo Spaduzzi, l’insegnante Tania Pezza, l’editrice Gabriella Palladino e naturalmente l’autore del libro Pasquale Di Domenico, che con i suoi scritti si è oramai consacrato come il Cantore della storia e dell’identità della frazione.
Le letture saranno affidate all’attrice Pia Lanciotti, che recentemente è stata protagonista di una puntata della serie di Montalbano ed ha recitato, tra gli altri, anche con il grande regista Ferzan Ozpetek. Gli intermezzi musicali saranno affidati ad soprano Margherita Amato e alla pianista Sara Germanotta. Introdurrà e condurrà Franco Bruno Vitolo.
L’iniziativa sarà ripetuta martedì 31 maggio al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, in Piazza Abbro, con inizio alle ore 18.
Il titolo Anima post (cioè l’anima dopo), indica la chiave di ispirazione dell’opera, che idealmente proviene dalle generazioni passate ed è diretta alle generazioni future per conoscenza e formazione.
Il libro consiste in un viaggio emozionante ed emozionato tra le famiglie luciane e le loro storie: interviste dirette ai componenti di oggi, le vicende della famiglia dalle origini, eventuali tradizioni, leggende a loro riferite, le origini degli “scagnanomi”, l’ordine generazionale dei singoli componenti. Storie di famiglie diverse ma unite dai grandi valori identitari, indicati espressamente da Di Domenico: orgoglio forte, istinto passionale, fedeltà autentica, spirito di sacrificio e abnegazione estenuanti, attaccamento al dovere, al lavoro e alla famiglia.
Tante storie che insieme formano un tassello molto sostanzioso della storia di un’intera frazione.
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redazione | 9 Maggio, 2022
Cava de’ Tirreni (SA). Presentazione del libro “La speranza progettuale”
Nuovo appuntamento per la Rassegna “Un libro (quasi) al giorno)”, promossa dall’Assessore alla Cultura Armando Lamberti. Mercoledì 11 maggio, alle ore 18, a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, sarà presentato il saggio La speranza progettuale, di Tomàs Maldonado, nella riedizione curata da Raimonda Riccini (Ed. Feltrinelli).
Interverranno Vincenzo Servalli, Sindaco di Cava deì’ Tirreni, Armando Lamberti, Assessore alla Cultura, Raimonda Riccini, curatrice della pubblicazione
La conduzione sarà affidata ad Alberto Barone, architetto, che dialogherà con l’autrice.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Club dei Lettori.
La speranza progettuale è un libro che ha portato in Italia nel 1970 un discorso sull’ambiente che anticipa di decenni l’attuale dibattito, indicando fin da allora i grandi problemi che si affacciavano all’orizzonte: il degrado ambientale a causa dello sviluppo ipertrofico delle “popolazioni” di oggetti, merci, rifiuti, scorie. Per questo il saggio ha oltrepassato i confini del tempo ed è diventato un classico contemporaneo, anche perché accanto alla denuncia ha proposto un atteggiamento “progettante” e non rinunciatario, consapevole che è possibile “ricostruire su nuove basi la nostra fiducia nella funzione rivoluzionaria della razionalità applicata”.
Acqua, aria e suolo. Sono i tre elementi fondamentali del nostro ambiente fisico, sempre più degradato e maltrattato. La posta in gioco della nostra epoca è ritrovare un rapporto sostenibile con questi elementi senza deprimere la qualità della vita degli esseri umani che abitano il pianeta. Come farlo? È questa la sfida che deciderà il nostro futuro. In questo saggio visionario e proiettato in avanti nel tempo, il problema della catastrofe ecologica è messo in relazione alle violenze della razionalità tecnocratica, alle utopie e al conformismo della progettazione ambientale, alla scarsa autonomia degli intellettuali nella società del tardo capitalismo, al nichilismo giovanile e al rapporto cruciale tra progettazione e rivoluzione. Non si parla di natura, ma di ambiente umano: qui sta l’attualità politica della speranza progettuale.
Raimonda Riccini è professore ordinario all’Università Iuav di Venezia. Ha coordinato il dottorato in Scienze del design (2012-21) ed è stata vicedirettrice della Scuola di dottorato, per la quale ha ideato e curato Frid. Fare ricerca in design, il forum nazionale dei dottorati di Design; il Laboratorio di scrittura e l’Officina Editoriale Bembo OE, di cui è l’attuale direttore editoriale. Ha fondato e diretto la rivista scientifica “AIS Design. Storia e ricerche” (2013-21). Dal 2021 è Presidente di SID Società Italiana di Design.
Allieva e collaboratrice di Tomás Maldonado, ha curato la nuova edizione de La speranza progettuale. Ambiente e società (con M. Chiapponi, Feltrinelli 2022) e la raccolta di scritti Bauhaus (Feltrinelli 2019). Altre pubblicazioni recenti: I linguaggi dell’interazione: Olivetti e la Scuola di Ulm, in D. Fornari, D. Turrini (a cura), Identità Olivetti: spazi e linguaggi 1933-1983 (2021); Design e innovazione, in B. Pasa (a cura), Design e innovazione digitale (2021); Gli oggetti della letteratura: il design tra racconto e immagine (2017).
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