Marzo, 2014
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AGROPOLI (SA). Concluse le indagini della GDF sul portale pirata “FUTUBOX”, oscurato.
I finanzieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania (SA), hanno concluso le indagini condotte in seguito all’oscuramento dall’Italia del noto portale pirata internazionale FUTUBOX, al fine di interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro.
Al termine delle investigazioni, condotte dalle Fiamme Gialle con l’ausilio tecnico della F.P.M. (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) a seguito della denuncia presentata da SKY ITALIA nei confronti dello stesso portale, è stata data nuova esecuzione all’ordine di inibizione dell’accesso per gli utenti italiani, notificato – sotto forma di blocco IP/DNS – ai fornitori di servizi internet (c.d. “Internet Service Providers”) operanti su tutto il territorio nazionale.
La nuova operazione di “shoot down” fa seguito alla precedente applicazione del vincolo cautelare sui 16 siti web da cui era possibile accedere ai servizio pirata internazionale FUTUBOX, avvenuta nel mese di maggio 2013, per interrompere le attività illecite di trasmissione in streaming dell’intero palinsesto dell’emittente televisiva satellitare italiana,
altrimenti fruibili con modalità “pay-per-view”, in violazione dell’art. 171-ter della legge n. 633/41, che tutela il diritto d’autore.
Il servizio FUTUBOX era focalizzato sulla trasmissione in alta definizione dei programmi delle emittenti SKY GERMAN, SKY ITALIA e SKY UK, oltre ad alcuni canali della televisione francese e russa.
L’accesso era consentito previa sottoscrizione di un abbonamento, al prezzo di 8 euro al mese; tale servizio risultava fruibile in Italia a mezzo internet, sia da computer, sia attraverso dispositivi mobili (telefoni cellulari e tablet).
Il segnale veniva gestito dall’estero e suddiviso attraverso server media per la gestione dei flussi live (live-streaming) e server media per la gestione dei flussi on-demand.
Dopo l’esecuzione dell’ordine d’inibizione, nel 2013, le investigazioni della Guardia di Finanza sono proseguite, in tutto il territorio italiano ed in 6 Paesi stranieri, per individuare i soggetti responsabili ed i canali di approvvigionamento delle “smart card” di accesso ai servizi satellitari SKY, utilizzati per rilanciare il segnale pirata.
Le investigazioni condotte dalla Guardia di Finanza, conclusesi con la denuncia di 5 persone, hanno permesso di individuare, tra l’altro:
– un procacciatore d’affari residente nelle Marche, che si procurava da un dealer autorizzato SKY le schede pre-pagate necessarie per accedere al servizio satellitare e provvedeva ad inviarle ai titolari di FUTUBOX in Ucraina, i quali utilizzavano le carte per rilanciare il segnale pirata ed aggiornare periodicamente l’elenco dei canali accessibili in streaming, da cui era possibile accedere, tra l’altro, alla trasmissione delle partite di calcio e delle gare di Formula 1 offerte in esclusiva ai clienti dell’emittente satellitare;
– un giovane pugliese, laureato in informatica ed in contatto con il primo, che si occupava della promozione e del supporto alle attività illecite di FUTUBOX in Italia, in forza di un contratto stipulato con una società ucraina che gli attribuiva il riconoscimento di un compenso pari al 25 per cento della raccolta complessiva derivante dagli abbonamenti al portale pirata in Italia.
Entrambi sono stati destinatari di perquisizioni domiciliari; l’esame del materiale informatico sequestrato nei confronti del dealer, reso particolarmente complesso a causa dell’impiego, da parte dell’indagato, di un programma denominato “PrivateTunnel”, utilizzato per rendere anonima la navigazione su internet, mediante l’instradamento dei pacchetti dati attraverso una rete di nodi posizionati in diversi paesi esteri, finalizzato a non lasciare traccia della connessione dati utilizzata per la navigazione, ha permesso di raccogliere prove schiaccianti per disarticolare la base italiana che spalleggiava l’operatività illecita di FUTUBOX dal territorio estero.
La raccolta di fondi avveniva su circuiti di transazione elettroniche resi disponibili dai rivenditori ufficiali (PayPal, MoneyBookers, PostePay, iKoruna), utilizzando account in taluni casi risultati intestati alla nonna defunta del dealer marchigiano.
Alla medesima era intestato anche un account su YouTube, sul quale erano postati dei video dimostrativi realizzati per promuovere la diffusione di un programma sviluppato dall’informatico pugliese, denominato TELEBOX, che consentiva la fruizione degli stessi palinsesti offerti da FUTUBOX, oltre a raccogliere ulteriori canali di emittenti televisive locali ed estere aggiunti ad una scelta di stazioni radio per la fruizione, sempre in streaming pirata, dei palinsesti musicali.
Tali investigazioni hanno permesso di rilevare, tra l’altro, che dal mese di settembre 2013 era stato attivato un nuovo portale, denominato FUTUBOXITALIA.TK, dal quale era possibile attingere informazioni per “aggirare” il blocco IP/DNS imposto dall’Autorità giudiziaria italiana ed eseguito dalla Guardia di Finanza di Agropoli, il cui dominio per questo è stato definitivamente oscurato dalle Fiamme Gialle nei giorni scorsi.
Con l’occasione, sono stati inibiti anche tre nuovi indirizzi IP attraverso i quali, seguendo le complesse procedure suggerite su tale sito web, in seguito all’originaria inibizione era ancora possibile accedere dall’Italia ai servizi pirata di FUTUBOX, che tuttavia aveva sensibilmente modificato il bouquet di canali italiani accessibili in “streaming” ad alta
definizione; difatti, erano stati eliminati alcuni canali appartenenti all’emittente satellitare SKY ITALIA, mentre erano stati aggiunti i palinsesti riferiti a numerosi canali in chiaro delle reti MEDIASET e RAI 3.
Analogo iter è stato impiegato nei giorni scorsi per richiedere agli Internet Service Providers italiani l’inibizione all’accesso dall’Italia di tre nuovi indirizzi IP, nonché il nome di dominio SUMOTORRENT.COM, tramite i quali era possibile raggiungere i portali pirata internazionali TORRENTREACTOR e SUMOTORRENT oscurati in Italia dalla Guardia di Finanza di Agropoli tra il 2012 ed il 2013, nell’ambito di parallele indagini condotte in ambiente internet, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA).
La complessa operazione conclusa dalla Guardia di Finanza di Agropoli (SA) si inquadra nel più ampio contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della diffusione illegale di materiale coperto da copyright, illecito che costituisce una gravissima turbativa del mercato legale e genera mancati introiti di milioni di euro ogni anno per gli aventi diritto e per l’Erario.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Impegnativa e varia l’attività del Corpo di Polizia Locale cavese
Numerose infrazioni al codice della strada, occupazione di suolo pubblico, emissioni sonore oltre i limiti consentiti, conferimento di rifiuti non differenziati, abusi edilizi, spegnimento d’incendio, esecuzione ordinanza Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO): questo ed altro “reso” alla comunità cavese dal Corpo di Polizia Locale dal 18 al 25 marzo 2014.
Il Corpo di Polizia Locale di via Ido Longo (800.279.221 gratis da cellulare e da telefono fisso e 089.341692), agli ordini del Dirigente-Comandante Ing. Antonino Attanasio, stabilmente e molto professionalmente supportato dal Vice Comandante, Ten. Col. Dr. Giuseppe Ferrara, col concorso del Tenente Michele Lamberti, Istruttore di Vigilanza – Funzionario Responsabile Incaricato in Posizione Organizzativa, che si avvale degli Istruttori di Vigilanza, i: Tenenti Gerardo Avagliano, Giuseppe Senatore, Angelo D’Acunto e Franco Ferrara della Sezione Viabilità, Motorizzata, Annonaria e Tributaria, in attuazione dei mirati indirizzi politici dell’Assessore alla Polizia Locale, Prof. Vincenzo Passa, ha rilevato 220 violazioni al Codice della Strada, di cui 8 per l’uso del telefonino durante la guida, le restanti 212 si riferiscono all’annosa sosta selvaggia in via Canale e via Schreiber, entrambe ubicate nei pressi del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, restituendo, lo ribadiamo ancora una volta, legalità e sicurezza ai residenti dell’intera area; le restanti sono state contestate per la sosta sulle strisce pedonali, agli incroci, nei box di carico/scarico merci, negli stalli riservati ai diversamente abili e nelle aree ove è consentita la sosta gratuita per 30 o 60 minuti, come in via Vittorio Veneto, viale Degli Aceri, viale Guglielmo Marconi, corso Giuseppe Mazzini, via Pietro De Ciccio, via Clemente Tafuri e traverse adiacenti. I Caschi Bianchi della medesima Sezione hanno eseguito un ordinanza sindacale per il T.S.O. a carico di una cittadina di nazionalità ucraina, ricoverata presso la struttura psichiatrica sanitaria dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, ma hanno anche effettuato posti di controllo, ispezionando la legittima circolazione di 25 veicoli. Inoltre hanno elevato 2 verbali, con la sanzione di 50 €. cadauno, nei confronti dei titolari di 2 esercizi commerciali per occupazione abusiva di suolo pubblico e 2 verbali per emissioni sonore oltre i limiti consentiti, comminando una sanzione pecuniaria di €. 500 (scattata la recidiva), ma anche 9 accertamenti inerenti i requisiti di sorvegliabilità per pubblici esercizi e trasferimento sede di esercizi commerciali di vicinato. Sono state anche esitate 65 informazioni a richiesta dell’Anagrafe, dell’IACP e del Servizio Federalismo Fiscale, del dirigente, Avv. Angelo Trapanese.
La Sezione U.O.C. – Polizia Edilizia e Giudiziaria, agli ordini del Tenente dr.ssa Annamaria Adinolfi, Istruttore di Vigilanza – Funzionario Responsabile Incaricato in P. O., ha posto in essere 29 attività delegate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, 8 sopralluoghi urbanistici/edilizi ed 1 sequestro penale, per violazioni urbanistiche/ambientali; mantenendo un carico operativo, da esitare, di ben 339 attività di varia natura.
La Sezione U.O.C. – Polizia Ambientale, agli ordini del Tenente dr. Vincenzo Della Rocca, Istruttore di Vigilanza – Funzionario Responsabile Incaricato in P. O., ha effettuato controlli nelle zone di Rotolo-Maddalena, Corpo di Cava, Sant’Anna, Pregiato e Località Petrellosa, San Giuseppe al Pennino, via Leonardo Angeloni e Località San Martino e San Cesareo, elevando in via Paolina Craven, venerdì 21 marzo, alle ore 9,10 antimeridiane, 2 verbali nei confronti di altrettanti cittadini per aver differenziato i rifiuti; comminando nei loro confronti una sanzione di 150 €.
Il Nucleo Comunale di Protezione Civile, diretto dal Ten. Col. dr. Giuseppe Ferrara e coordinato dall’Assistente Capo Matteo Senatore, unitamente al personale dell’Ufficio Ambiente comunale è intervenuto in Località Cannetiello, della Frazione di San Pietro, vuotando la vasca che raccoglie il percolato, ma intervenuto anche nel Parco Diecimare per spegnere un incendio.
Alcuna notizia è dalla Sezione U.O.C. – Servizio Contenzioso, Contravvenzioni e Controllo ZTL del Tenente dr. Claudio Zito – Funzionario Responsabile Incaricato in P. O..
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sono operativi i 142 “Ispettori Ambientali” cavesi
“Tutto è bene, quel che finisce bene”, sottolinea un vecchio adagio e mai come questa volta ci viene voglia di echeggiarlo, anzi di urlarlo, anche noi per la “scesa in campo” dei 142 Ispettori Ambientali cavesi, che dopo circa due mesi di silenzio, dopo la conclusione dell’apposito corso tecnico-pratico a cui si sono sottoposti. Da sabato 22 marzo 2014 i nostri baldi operatori dell’igiene urbana sono “operativi a tutti gli effetti”. Pettorina e cappellino rigorosamente verdi, decreto di nomina a firma del Sindaco Avv. Prof. Marco Galdi e “tessera persona di riconoscimento”, sono gli arnesi del mestiere a cui i volontari, uomini e donne, alle dirette dipendenze dell’Ing. Antonino Attanasio, Dirigente del VI Settore e Comandante della Polizia Locale, adopereranno per riportare l’ordine e l’igiene urbano di Cava de’ Tirreni ai livelli sperati. Mai cava de’ Tirreni, sebbene l’impegno della Metellia Servizi S.r.l. (ex Se.T.A.) del dr. Giovanni Muoio, e del Consorzio di Bacino SA1, del Commissario Avv. Fabio Siani, per colpa di non pochi, si presenta sporca; una brutta cartolina che certamente non confà coi costumi dei cavoti o cavajuoli e che non onora la tanto rinomata “piccola Svizzera” o “Bologna del sud”. L’Assessore al ramo, Fortunato Palumbo, ha sottolineato che nel corso della prima fase operativa, le “giubbe verdi metelliane”, armate anche di tanta, ma tanta pazienza e bon ton, si limiteranno ad assolvere il mero compito educativo dei non pochi nostri concittadini, adusi a non osservare il calendario di conferimento dei rifiuti, a non differenziarli e ad abbandonarli ove pare e piace a loro. Noi, dopo il capillare lavoro svolto dalla Sezione Ambiente, del Ten. Dr. Vincenzo Della Rocca, non avremmo concesso neanche un giorno di tregue, applicando, da subito, “tolleranza zero”, disponendo che fossero sanzionati tutti coloro (privati cittadini, imprenditori e ristoratori, atteso che le sanzioni si differenziano: 50, 150 e 250 euro) che, colti in flagrante, non vogliono intendere che l’ordinato conferimento dei rifiuti, nel rendere decorosa la Città di Cava de’ Tirreni, consente loro di comprendere che fuori dalla porta di casa, ogni luogo pubblico o condominiale deve essere rispettato come se fosse la loro abitazione. Noi, essendo fiduciosi, siamo certi che i risultati si vedranno, e come!